Caro Carlo e cari colleghi (e rappresentanti degli studenti),
vorrei far conoscere la mia opinione riguardo il voto di laurea (e scusatemi se per una volta saro' un po' prolisso).
Personalmente non vedo un grosso problema per quanto riguarda la Laurea Triennale: e' vero che forse 10 punti sono eccessivi per una tesi che non dovrebbe essere troppo ampia, ed e' anche vero che in molte commissioni c'e' stato uno schiacciamento dei voti verso l'alto, tuttavia questo forse compensa una forte (non so se dire eccessiva) severita' di alcuni esami della Laurea Triennale e quindi ... secondo me in questo caso tutto sommato va abbastanza bene la situazione attuale.
Invece sono tra quelli preoccupati per l'esagerata proliferazione di lodi nelle Lauree Magistrali: questa potrebbe sembrare una conquista degli studenti ma in realta' non e' cosi'. Se tutti prendono la lode alla fine ... e' come se non la pigliasse nessuno, non c'e' cioe' una meritata soddisfazione per lo studente che si e' impegnato molto ed ha dato ottima prova di se'. Le cause di questo innalzamento dei voti sono evidenti: la media di partenza deve essere calcolata solo sui voti della magistrale, lo studente ha la (giusta) liberta' di ritagliarsi un piano di studi su misura e quindi di affrontare principalmente gli esami che piu' gradisce, in molti esami avanzati nei quali sei seguito da un numero ridotto di studenti che si impegnano, che vengono ripetutamente a ricevimento a chiarire i dubbi, diventa molto difficile non dare 30 ...
Ma c'e' un fenomeno molto preoccupante: la durata degli studi esageratamente lunga di molti studenti. Il passaggio dalla laurea quadriennale a quella nuova (quinquennale in due tempi) avrebbe dovuto migliorare le cose, e invece le ha ulteriormente peggiorate. Naturalmente il nostro e' un corso di studi molto severo, e quindi gli studenti che non riescono a tenere il ritmo devono essere capiti e incoraggiati; ma mi sembra di ravvisare che stia aumentando un fenomeno preoccupante, cioe' alcuni studenti che "la tirano in lunga", stanno troppo a lungo sugli esami e magari li ripetono finche' finalmente non arriva il bel voto. E questa pericolosa tendenza a tirarla in lunga pur di arrivare a un bel voto a mio avviso e' aumentata con la nuova Laurea Magistrale.
Al momento della ricerca di un lavoro questo ha un pessimo effetto: in un colloquio di lavoro generalmente il voto di laurea e' quasi irrilevante mentre ha grandissima importanza la durata degli studi.
In questa ottica, le modifiche che tu proponi (diminuzione dei crediti che vengono "abbuonati", riduzione del peso delle lodi e dell'incremento del voto di laurea) rischiano secondo me di peggiorare ulteriormente la situazione. Invece sarebbero importanti delle modifiche che veramente spingono gli studenti a non attardarsi.
Io penso che in questo senso bisognerebbe agire sulle "Lodi" : la lode (all'esame di laurea) non dovrebbe essere vista come un 111 (o come un 113, portando a 102 il voto minimo di partenza) ma come una "dichiarazione di piena soddisfazione riguardo al percorso di studi effettuato" e secondo me NON DEVE ESSERE DATA se lo studente non e' in pari o quasi (o almeno se ha seguito un percorso di studi troppo lungo).
Credo che si potrebbe mettere nel regolamento una frase del tipo "raggiunto il punteggio di 110 la commissione decide se dare la lode tenendo conto anche dell'intero percorso di studi del candidato" e nei fatti (tolte eventuali motivate situazioni come veri problemi di salute o una maternita' o simili...) non dare la lode -indipendentemente dalla media- se la tesi e' ottenuta oltre la primavera del IV anno di corso per la laurea triennale ed oltre la primavera del VI per la laurea magistrale.
Scusandomi per il disturbo Maurizio P.