Cari colleghi,
vi inoltro un messaggio riguardo ad un'iniziativa sullo sblocco degli
scatti
stipendiali.
Cordialmente,
Paolo Lisca
---------- Messaggio inoltrato ----------
Da: Prof. Carlo Ferraro - Politecnico Torino <carlo.ferraro(a)polito.it>
Date: 15 ottobre 2014 21:09
Oggetto: Informativa su sblocco scatti stipendiali 141014
A: Ferraro <carlo.ferraro(a)polito.it>
*Cari Colleghi delle Università Italiane, *vi scrivo a nome mio e dei
Colleghi Enzo Borsellino, Paolo D'Achille, Claudio Giovanardi, Edoardo
Lombardi Vallauri (di Roma Tre) e dei Colleghi Mario Marzano e Patrizio
Nuccio (di Torino) i quali hanno elaborato insieme a me questo messaggio.
Scrivo, come detto in altra occasione, solo a voi che avete aderito al
documento dei colleghi di Roma Tre, per informarvi di quanto fatto in
merito allo sblocco degli scatti stipendiali e di quanto si farà. Abbiamo
atteso a scrivervi per accumulare numerose notizie in una unica e-mail. In
sintesi:
1) Il numero delle adesioni raccolte dal nostro documento è salito a 16200.
2) Abbiamo diramato un nuovo comunicato stampa che ha avuto i riscontri
attesi. Ne hanno dato notizia molto particolareggiata la stampa e le
televisioni a diffusione nazionale.
3) Siamo stati ricevuti dalla presidenza della CRUI. Abbiamo illustrato la
posizione di noi sedicimila sia per gli aspetti economici e di dignità che
derivano dal blocco degli scatti, sia per i danni che ne derivano
all'Università stessa. La Presidenza della CRUI ha condiviso ampiamente le
nostre istanze. Ha dichiarato che porterà in discussione alla CRUI un
documento che ovviamente non tratterà gli aspetti sindacali (che spetta a
noi trattare) ma dei danni all'Istituzione.
4) Abbiamo incontrato i rappresentanti di quattro sindacati, che in vari
tempi avevano già data la loro adesione alla nostra iniziativa: il CNU, il
CNRU, il CIPUR e l'USPUR. Ognuno di loro ha diramato un comunicato stampa
di ulteriore supporto all'azione di sblocco. Non siamo a conoscenza di
adesioni "ufficiali" di altri sindacati, anche se siamo sicuri che fra voi
sedicimila ce ne saranno molti di altri sindacati (sono venti in tutto). Ma
ricordiamo che la nostra iniziativa è trasversale. Nell'incontro si sono
analizzate le azioni, autonome e in sinergia, che si potevano portare
avanti. Si è deciso di chiedere incontri congiunti alla Presidenza del
Consiglio, al Ministero dell'Economia e della Finanza, al Ministero della
Pubblica Amministrazione, alle Commissioni Parlamentari Cultura e
Istruzione ed Economia e Finanze e, se possibile, di coinvolgere il CUN. I
tempi degli incontri saranno anche in relazione a un eventuale iter
parlamentare di un provvedimento che riguardi UN EVENTUALE PROLUNGAMENTO
DEL BLOCCO degli scatti.
Il governo ormai è al corrente delle nostre richieste. Noi pertanto ci
stiamo preparando a qualsiasi evenienza. Se ci sarà un ulteriore
prolungamento del blocco, dovremo senz'altro dar corso alle azioni che
abbiamo prospettato.
Abbiamo preparato una e-mail che teniamo pronta per spedirla, se
necessario, al Governo e a tutti i Rettori. E' trascritta in coda a questo
messaggio. Nella sostanza le azioni previste sono quelle del documento da
voi già sottoscritto. L'e-mail potrà subire modifiche e inseverimenti
ulteriori a seconda degli eventi. Questa versione serve a farvi sapere come
si intende procedere. Può darsi che in quel momento occorrerà essere molto
rapidi, e occorrerà che la sottoscriviate. Inoltre esiste la possibilità
di provocare un sostanziale blocco degli esami di profitto e di laurea, pur
rispettando la legislazione in vigore. Speriamo non ci costringano a dover
ricorrere a tanto, ma dobbiamo essere pronti a tutto.
Vi ricordo infine che se contattate vostri colleghi (ovviamente siete
autorizzati a trasmettere loro questa e-mail) le modalità per le adesioni
sono le seguenti:
L'adesione può essere sottoscritta semplicemente inoltrando una e-mail
all'indirizzo sbloccoscatti(a)gmail.com e scrivendo (preferibilmente
nel subject) "Aderisco al documento contro il blocco degli scatti
stipendiali" e indicando (nel subject o nel testo, come si vuole) il
proprio nominativo, Ateneo e ruolo di appartenenza.
Molti cordiali saluti,
*Carlo Ferraro Politecnico di Torino *
*E-mail preparata: *14 ottobre 2014
Ill.mo Sig. Presidente del Consiglio dei Ministri
Ill.ma Sig.ra Ministra dell’Università e della Ricerca Scientifica
Magnifici Rettori delle Università statali e non statali
OGGETTO:
*Blocco degli scatti stipendiali di merito della Docenza Universitaria *I
sottoscritti, *sedicimiladuecentoventinove* Docenti Universitari di
*ottantadue* sedi Universitarie statali e non statali e Istituti di
Ricerca, esprimono la loro netta contrarietà al prolungarsi del blocco
degli scatti stipendiali dei Docenti Universitari attribuiti in base al
merito, previo giudizio positivo sull’attività svolta. Merito che tutti
dicono di voler premiare e che invece in questo caso viene pesantemente
mortificato. Tali scatti sono stati già bloccati per il periodo 2011-2014
ed ora si vuole estendere il blocco al 2015.
Sottolineano con forza che non si può pensare di ridare fiducia al Paese
senza valorizzare la formazione delle giovani generazioni e la ricerca
scientifica. L’Università vive un profondo disagio per i tagli subiti negli
ultimi anni. Se con finanziamenti irrisori si sono avuti risultati notevoli
e servizi ben superiori alle risorse impiegate è stato anche grazie ai
sacrifici della Docenza, già penalizzata, oltre tutto, dal blocco del
turn-over.
Bloccare gli scatti di merito va esattamente nella direzione opposta a
quella di ridare fiducia al Paese. Il blocco demotiva la Docenza e ciò si
traduce anche in un danno per l’Istituzione.
Ne soffre anche la dignità del corpo docente, che dal blocco degli scatti
di merito viene trattato come spesa improduttiva che è bene tagliare. E non
c’è assicurazione in senso contrario che possa convincere.
La Docenza Universitaria ha già contribuito in modo rilevante in questi
quattro anni 2011-2014 al risanamento del Paese. Per l’intero quadriennio
ogni Docente Universitario, dai più giovani Ricercatori ai Professori, ha
dato al Paese in virtù del blocco degli scatti 180 euro netti al mese. E
continuerà a dare tale contributo per tutta la carriera, poi sulla
buonuscita e infine sulla pensione, a causa della cancellazione di questi
quattro anni di anzianità. Ciò colpisce soprattutto i più giovani, su cui
la decurtazione peserà per più anni.
Con il 2015 si ritiene sia tempo di tornare alla normalità e di premiare il
merito come dovuto. Se servono risorse ora occorre cercarle altrove, nelle
spese davvero improduttive che in questi quattro anni non sono state
ancora colpite.
*I sottoscritti chiedono quindi con forza che a partire dal 2015 nella
attribuzione degli scatti di merito venga riconosciuto ai fini giuridici il
periodo 2011-2014. Queste istanze sono già pervenute da tempo al Governo in
forma ufficiale, anche con ipotesi di azioni di supporto in caso di mancato
accoglimento*. Ne hanno recentemente parlato i telegiornali e numerose
testate giornalistiche.
*A tali istanze il governo non ha dato fino ad ora alcun riscontro. I
sottoscritti si vedono pertanto costretti, loro malgrado, a dar corso alle
azioni prospettate. Azioni tutte nell’ambito delle leggi vigenti e quindi
attuabili senza esitazioni. *Comunicano pertanto che a partire dal 1°
novembre 2014, pur continuando a svolgere regolarmente la loro attività
didattica e di ricerca, si atterranno in maniera puntuale alle disposizioni
di legge e si asterranno da attività volontarie non previste dal loro stato
giuridico.
A titolo esemplificativo e non esaustivo:
*1) Oltre ad attuare l’osservanza minuziosa e paralizzante di leggi e
regolamenti (lo “sciopero bianco”), si vedranno costretti a non assicurare
gli esami di profitto e di laurea secondo le tempistiche attuali, finora
notoriamente possibili solo grazie al sacrificio che la docenza affronta in
silenzio, disposta a correggere elaborati di esame e tesi di laurea in
qualsiasi momento della giornata e spesso, nei casi di centinaia di
allievi, la domenica. 2) I professori, raggiunte le ore di attività
didattica frontale prescritte per legge non daranno la loro disponibilità
ad andare oltre tale limite. Chi conosce l'università sa che cosa questo
significherebbe. 3) I ricercatori a tempo indeterminato non daranno
la disponibilità ad accettare la titolarità di corsi, cui per legge non
sono tenuti. 4) I ricercatori a tempo determinato non accetteranno la
titolarità di corsi non coperti da altri docenti 5) Tutti i
sottoscritti in occasione della prossima VQR non daranno il consenso
all'utilizzazione dei propri prodotti di ricerca, come hanno fatto per la
VQR conclusa, né daranno la loro disponibilià a prestare la loro opera
quali valutatori. *I sottoscritti si rendono ben conto, in particolare, che
quanto detto al punto 1) può portare, se attuato nella forma estrema, al
sostanziale blocco o comunque al rallentamento notevole degli esami di
profitto e di laurea. Sapranno però ben spiegare ai propri allievi che il
problema è di rilievo non solo, in primis, per gli aspetti economici, ma
per la dignità del corpo docente e per la giustizia complessiva fra le
parti sociali. E sono sicuri di trovare la loro comprensione se non il loro
appoggio.
*I sottoscritti confidano nell'attuarsi di provvedimenti che permettano
loro di recedere da quanto anzidetto. Nel frattempo diffonderanno
ulteriormente questa iniziativa presso i loro colleghi e gli organi di
informazione*.
*Se anche a seguito di quanto esposto non interverranno disposizioni
correttive, saranno costretti ad azioni ancor più incisive. *Distinti
saluti.
*Per contatti sono disponibili i docenti: *Prof. Enzo Borsellino -
Università degli Studi Roma Tre
Prof. Paolo D’Achille – Università degli Studi Roma Tre
Prof. Carlo Vincenzo Ferraro – Politecnico di Torino
Prof. Claudio Giovanardi – Università degli Studi Roma Tre
Prof. Edoardo Lombardi Vallauri - Università degli Studi Roma Tre
*i quali firmano questo messaggio insieme ai seguenti
sedicimiladuecentoventiquattro Docenti Universitari *(nomi per ora di
fantasia):
1) Antonio Rossi
2) Filippo Verdi
3) Giovanni Azzurri
4) Alberto Lilla
5) Asdrubale Giallo
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16219) Gisella Bianco
16220) Daniela Castano
16221) Mario Rossi
16222) Angelo Verdi
16223) Margherita Giallo
16224) Bruno Marrone
Prof. Carlo Vincenzo Ferraro
Ordinario di Motori Termici per Trazione
Dipartimento Energia
Politecnico di Torino
Corso Duca degli Abruzzi 24
10129 TORINO - ITALY
Tel: 0039 011 0904427
Cell: 334 8883070
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