Cari Colleghi,
vi scrivo in merito ad alcune modalita` di reclutamento del
Dipartimento. Mi farebbe molto piacere se chi condivide le stesse
preoccupazioni anche se non condivide tutto il testo che segue mi mandasse
un email.
La fase del reclutamento e` probabilmente la piu` importante tra quelle
sulle quali il Dipartimento esercita il proprio potere. Soprattutto negli
ultimi anni in cui le nuove assunzioni sono diventate cosi` rare e nei
quali i trasferimenti sono cosi` difficili dovremmo affrontare questo
momento con maggiore attenzione. Stritolati, come siamo, tra esigenze
didattiche e diktat del rettore, sicuramente non e` facile, pero` la mia
impressione e` che ci stiamo adagiando su queste difficolta` rinunciando a
qualsiasi visione complessiva del futuro del nostro Dipartimento
accontentandoci di una gestione che rischia di diventare quasi solo
burocratica.
Mi faccio avanti in modo isolato e estemporaneo perche' mi sembra di
notare nella parte del dipartimento che piu` di altre dovrebbe occuparsi
di gestire il futuro del dipartimento, gli ordinari e la direzione, una
certa rassegnazione, un eccessivo realismo, di fronte a questo stato di
cose che ci costringe a navigare a vista. In ogni caso, molti tra quelli
che devono passare in questo dipartimento ancora qualche decennio sono
preoccupati.
In tutte le ultime occasioni nelle quali nell'ultimo anno abbiamo
dovuto prendere decisioni di questo tipo (quelle a cui ho assistito
direttamente e quelle che mi sono state raccontate), la discussione e`
stata particolarmente ridotta ed appiattita, non solo nei luoghi ufficiali
ma a quanto so anche nelle varie riunioni piu` o meno informali che ci
sono state. Mi ricordo meno di tre anni fa, un clima molto diverso, con
discussioni che cercavano di entrare nel merito e che cercavano di andare
aldila` del solo aspetto formale e contabile di queste scelte. Sono
convinto che questo cambiamento sia dovuto al fare sbrigativo e
autoritario del rettore e del CdA, pero` credo dobbiamo trovare il modo di
reagire.
Segnalo dei punti sui quali potremmo intervenire, quasi ognuno di essi
si riferisce ad un episodio che ha lasciato molti di noi poco convinti
(li metto in quello che per me e` un ordine decrescente di importanza):
- in una lettera ad agosto, insieme ad altri, avevamo espresso forti
perplessita` sulle modalita` imposte dal CdA e accettate passivamente dal
consiglio di Dipartimento con le quali avevamo fornito le indicazioni per
i concorsi da ordinario. C'e` un punto di quella lettera che voglio
ripetere. Non si puo` accettare per le chiamate da ordinario una pura
ottica di promozione interna, anche se suggerita piu` o meno
esplicitamente dal rettore o dal CdA. E tanto meno si puo` accettare
questa ottica nel momento in cui si fa un concorso aperto agli esterni.
Accettarla penso sia un fatto grave, scorretto verso i partecipanti e che
getta discredito sul dipartimento. Credo che dobbiamo avere presente
questo tutte le volte che decidiamo di bandire un concorso.
- per i concorsi da associato e ordinario il regolamento di ateneo e`
tale che le commissioni svolgono un ruolo molto modesto e la decisione
finale sul nome da chiamare e` demandata al consiglio di dipartimento.
Questo puo` creare una situazione poco felice, dove la commissione si
limita ad esprimere delle idoneita` abbastanza generiche e larga parte del
consiglio sente di non avere gli strumenti per giudicare. Credo che
sarebbe bene che si instaurasse una prassi nella quale la commissione
esprima formalmente o informalmente un giudizio piu` forte, che non
consideri solo i vari parametri ai quali tutti abbiamo accesso ma che
utilizzi le competenze della commissione per indicare delle scelte e per
fornire dei giudizi piu` articolati e interessanti. In mancanza, o anche
in parallelo e in contrasto, di una tale presentazione da parte della
commissione sarebbe bene che le persone scientificamente piu` autorevoli
esprimessero un giudizio di questo tipo.
- sarebbe opportuno stabilire una regola per le votazioni nel momento
della scelta dei candidati. Sappiamo tutti che le modalita` di votazione
non sono un elemento secondario e stabilirle all'ultimo momento di volta
in volta puo` solo creare malcontenti. Io credo che sarebbe bene stabilire
in questi casi anche una maggioranza qualificata.
- anche nel caso delle assunzioni per ricercatori di tipo A e B, dove
il consiglio ha un ruolo meno determinante, il candidato proposto dalla
commissione dovrebbe essere presentato e la commissione dovrebbe spiegare
le sue scelte. In questi casi il consiglio e` chiamato solo a dire si o
no, ma e` un momento importante al quale e` bene dare risalto, senza
essere ridotto al mero fatto burocratico. La commissione dovrebbe
relazionare riuscendo ad esprimere un giudizio di sintesi intelleggibile
che abbia un senso aldila` di qualche operazione aritmetica.
Ciao
Andrea