docenti January 2016

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[Docenti] VQR
by direttore＠dm.unipi.it 17 Jan '16

17 Jan '16

Cari colleghi, avete visto tutti il messaggio con il quale l'ateneo ci comunica la nuova scadenza per la VQR, comunque ve la rammento: ciascuno di noi deve scegliere le sue 5 pubblicazioni ordinate entro il 9/2. Poi ci sono altri passaggi che riguardano direzione/segreteria del dipartimento e uffici centrali di ateneo. Forse l'ateneo a breve manderà istruzioni più dettagliate, non so se a tutti o alla direzione del dipartimento perché ve le giri, comunque intanto vi dico alcune notizie sparse che mi paiono utili. Scusate in anticipo la lunghezza ma per favore leggete. 1. Le pubblicazioni rilevanti sono quelle dal 2011 al 2014 compresi; valgono anche pubblicazioni apparse su carta dopo il 2014 ma in rete entro il 2014; 2. Ci si aspetta che abbiate già inserito le pubblicazioni via ARPI, quindi fatelo se non lo avete fatto; nella pagina VQR dovrete scegliere le pubblicazioni già inserite e aggiungere alcune informazioni; direi che conviene che su ARPI abbiate *tutte* i vostri lavori, così poi dovete solo sceglierne 5 ordinati; un punto importante: per i 5 che scegliete deve esserci anche il pdf; se siete in possesso di un pdf divulgabile tanto vale che lo mettiate in ARPI, perché lì rimane e potete usarlo per altri scopi; se invece avete un pdf non divulgabile allora mettetelo solo nella pagina VQR, perché da lì non va da nessuna perte e l'associazione degli editori ha acconsentito a lasciar mettere lì qualsiasi cosa; non chiedetemi però esattamente cosa vuol dire divulgabile, dovete fare riferimento a quello che vi ha detto la rivista quando vi ha mandato il pdf. Tenete conto che avete sempre la possibilità di mettere il vostro originale dopo la revisione finale ma prima della composizione da parte della rivista, quello è sempre libero; 3. I criteri esatti per la valutazione delle pubblicazioni ce li dirà Abate a giorni, ed è possibile che circoleranno dei software di supporto, questo non posso saperlo per ora con certezza e ci risentiremo; in ogni caso propongo che ciascuno di noi scelga come 5 le proprie migliori 5 a prescindere dalle collaborazioni, e poi che con trattative bilaterali ordini le 5 in modo che le prime 2 siano tra le prime 2 solo per lui. Vi ricordo infatti che per la VQR contano solo le prime 2; in linea di principio potrebbero esistere casi in cui per qualcuno che ha molte collaborazioni con colleghi che hanno lavori buoni solo con lui convenga scegliere una rivista che in termini assoluti sarebbe oltre la sua quinta posizione, ma la possibilità mi pare molto remota e confido che dagli accordi bilaterali tra voi scaturisca il miglior risultato possibile per il dipartimento (il quale è l'unico a essere giudicato, ricordo, non ciascuno di noi individualmente). 4. Ci sarà a un certo punto un supporto da parte dell'ateneo, ma credo sia essenzialmente solo relativo alle procedure di inserimento, quindi utile per i dipartimenti con inferiore livello di alfabetizzazione informatica dei docenti più basso del nostro; la task force locale è invece composta da me in primis, da Paolo Lisca (che però mi sostituirà completamente dal 29/1 al 6/2 compresi, perché sarò in viaggio e senza accesso alla posta: per questo è particolarmente importante che in quel periodo in caso di bisogno scriviate a questo indirizzo e non al mio personale), e dalla Dr.ssa Guidotti coadiuvata dalla Dr.ssa Lossi. Saluti a tutti e auguri di un buon inizio di settimana, Carlo

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[Docenti] scadenza fondi ateneo
by direttore＠dm.unipi.it 14 Jan '16

14 Jan '16

Cari Colleghi, vi comunico che il 26/2 scadono i fondi di ateneo 2013. Come sapete, "scadono" significa che passano dalla vostra disponibilità diretta alla disponibilità del dipartimento, dunque questa comunicazione non deve essere interpretata come un invito ad affrettarvi a spendere i residui che avete. Se ci sono iniziative o acquisti che avevate già programmato, benissimo, procedete, ma non sforzatevi di cercare occasioni di spesa: si tratta dopo tutti di fondi pubblici, che se non spesi da voi saranno impiegati dal dipartimento per operazioni a beneficio di tutti. A questo proposito noto in particolare che per il 2016 i fondi che al momento abbiamo a disposizione per il finanziamento della biblioteca sono molto sensibilmente inferiori agli impegni di spesa già assunti, dunque qualsiasi risparmio sui fondi di ateneo può risultare prezioso per uscire da una situazione difficile. Cari saluti, Carlo

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[Docenti] appelli straordinari a ingegneria
by direttore＠dm.unipi.it 14 Jan '16

14 Jan '16

Cari Massimo, Donato, Giovanni e Marco, vi scrivo per i vostri ruoli di Presidente della Scuola di Ingegneria e di Direttori dei Dipartimenti di Ingegneria del nostro Ateneo, mettendo in copia i miei colleghi matematici e il Direttore del Dipartimento di Fisica. So che in alcuni Consigli di Corso di Studio sta iniziando il dibattito sugli appelli straordinari, e in particolare sulla decisione se includere in essi o meno la prova scritta per i corsi che la prevedono. Ciò in ottemperanza al Regolamento Didattico di Ateneo, che prevede che la deliberazione sia presa dai Consigli di Dipartimento su proposta dei Consigli di Corso di Studio e dopo che la materia sia stata discussa in Commissione Didattica di Dipartimento. Questo quadro normativo non prevede un pronunciamento dei Dipartimenti che partecipano tramite i loro docenti alla didattica dei Corsi di Studio, talora in modo molto cospicuo come per i docenti del Dipartimento di Matematica (e di quello di Fisica) per i corsi di Laurea in Ingegneria. Ciascuno dei miei colleghi coinvolti nei singoli Corsi di Studio avrà modo di intervenire nelle relative discussioni e votazioni, ma è mia intenzione portare la questione per un parere, pur non richiesto, anche nel Consiglio di Dipartimento di Matematica. Nel frattempo, vista l'urgenza, vi esprimo la mia opinione, che mi auguro possa essere quella della maggioranza dei matematici. L'esistenza di un numero di appelli superiore a uno o due all'anno è una sciagura essenzialmente solo italiana, sulla quale commento brevemente nella certezza che le motivazioni che vi si oppongono vi siano ben note. I molti appelli deresponsabilizzano completamente sia lo studente (che infatti ormai, secondo la vulgata corrente, non sostiene un esame, ma lo "prova", sapendo che se il tentativo fallisce può "riprovarci" nel giro di qualche settimana), sia il docente (che può benissimo proporre prove infattibili o comunque gestirle in modo arbitrario, tanto nel mare magnum delle "prove" nessuno se ne accorge). Questo comporta enormi perdite di tempo ed energie da parte di tutti, e un esito didattico disastroso: gli studenti invece che organizzarsi e concentrarsi percepiscono il meccanismo dell'esame come inaffidabile e sono indotti a "provarlo" a ripetizione senza una preparazione seria, in attesa della fatidica "volta buona"; i docenti sono depressi dal lavoro inutile, demotivati dalla scarsità della preparazione degli studenti, e di fatto a loro volta indotti a condurre l'esame in modo leggero e arbitrario, per spirito di sopravvivenza. Con tutta evidenza, è una spirale perversa la cui soluzione è così semplice che la sanno tutti tranne noi italiani: un appello all'anno, con uno di recupero per casi straordinari. Fatte queste considerazioni generali, torno però realista e pur con sforzo aderisco al quadro normativo attuale, dato dal nostro Regolamento Didattico di Ateneo recentemente modificato proprio su questa materia e su impulso della Scuola di Ingegneria. Per dire che secondo me: - in nessun modo si debba andare oltre il numero minimo di appelli obbligatori; quindi per i Corsi di Studio (la netta maggioranza, mi pare) che già prevedono 7 appelli ordinari, che sia fissato un solo appello straordinario in assenza di prove in itinere, e nessuno in loro presenza; - in nessun modo si debba prevedere l'offerta della prova scritta negli appelli straordinari; è questo veramente il punto chiave della mia posizione: gli orali tutto sommato se vanno fatti si fanno, e non importa molto quando. Ma preparare e correggere uno scritto serio è operazione lunga e impegnativa, e aumentare ulteriormente il numero di scritti significa certamente alimentare i perversi meccanismi di cui dicevo sopra, garantendosi preparazioni sempre più approssimative, esami sempre più arbitrari, esiti didattici deprimenti, sperpero di tempo pagato con denaro pubblico di docenti la cui missione di ricerca non dovrebbe essere seconda a quella didattica. Un'ultima considerazione. In più di un caso ho avuto la sensazione che colleghi di ingegneria attribuissero un'importanza secondaria alla questione del numero di appelli e tendessero per quieto vivere ad assecondare le (masochistiche a lungo termine, a mio avviso) richieste degli studenti. Ma molti di questi colleghi insegnano a corsi avanzati con pochi studenti, e dovrebbero a mio avviso immedesimarsi maggiormente nell'umiliazione (non esagero con il termine) a cui sono sottoposti i docenti delle materie dei primi anni dei corsi di base, costretti a offrire appelli a ripetizione per studenti che per lo più vengono, come si diceva, solo a "provarci". Non avendone io la lista completa, chiedo gentilmente a Massimo di girare questo mio messaggio a tutti i presidenti dei Corsi di Studio. Scusandomi per la lunghezza, vi saluto cordialmente, Carlo

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[Docenti] modalita' modifiche orario
by Matteo Novaga 12 Jan '16

12 Jan '16

Cari colleghi, vi scrivo a proposito dell'orario del secondo semestre, per ricordarvi le regole adottate negli ultimi anni: 1) Elisabetta e Beatrice sono responsabili uniche dell'orario fino alla fine della seconda settimana di lezione, pertanto fino a quella data ogni richiesta di variazione andra' indirizzata a loro e NON alla segreteria didattica. 2) A partire dal 9/3/16 Fortuna e Meini sono sollevate dalla responsabilita' dell'orario: da quella data eventuali ulteriori richieste andranno presentate per iscritto alla segreteria didattica, nella persona di Giulia Curciarello. Vi invito a non esigere di concordare direttamente con Giulia le variazioni, in quanto dovranno tutte essere autorizzate da me. 3) In caso di variazioni, le fasce orarie utilizzabili sono solamente 9-11, 11-13, 14-16, 16-18, 18:00-19:30 e le lezioni devono svolgersi nelle aule del Polo. Colgo l'occasione per ringraziare Elisabetta e Beatrice per il duro compito di cui continuano a farsi carico. Grazie e cari saluti, Matteo

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Re: [Docenti] appelli straordinari a ingegneria
by Hugo Beirao da Veiga 11 Jan '16

11 Jan '16

Scusate se mi intrometto di nuovo. Mettetevi nei panni di uno studente "medio", che si presenta ad un qualsiasi esame solo quando si sente preparato. Avete 7 materie, ognuna con 7 possibili date di presentazione, nel complesso ben distribuite. Però non potete presentarvi più di 3 volte ad ogni materia. Non vi pare (molto!) più che sufficiente per una buona distribuzione degli esami? Inoltre, avendo studiato durante tutto l'anno, non si possono avere 2 esami pronti al primo appello? E dopo il periodo estivo? HBV ----------------- At 19.02 09/01/2016, majer(a)dm.unipi.it wrote: >Completamente d'accordo anche io. Spero che riusciremo prima possibile a >ritornare >a numeri piÃ¹ ragionevoli. >PuÃ² essere interessante conoscere il motivo del numero 7. Secondo le >parole di >un rappresentante degli studenti: > >"() infatti i 7 appelli servono perchÃ© in media ogni corso di laurea a >ingegneria ha 7 esami all'anno. In questo modo Ã¨ possibile, in teoria, >preparare un esame diverso per ogni appello." > >Detto cosÃ¬ sembra un argomento convincente. In effetti ricordo che quando >ero studente >gli amici ingegneri preparavano ognuno dei circa sette esami per ognuno >dei circa sette diversi >appelli. Come mai? Semplicemente non erano presenti *tutte* le materie in >*tutte* le date; >quello che non era possibile (nÃ© se ne sentiva bisogno) era scegliere >l'ordine preferito fra i 7! > >Saluti >P. > >(PS intendo 7!=5040 ) > > > > Completamente d'accordo e mi permetto di aggiungere una postilla: > > quando si fanno gli esami si dovrebbero verbalizzare anche le prove non > > superate, anche se ad esclusivi fini statistici e senza > > alcuna conseguenza per lo studente. Probabilmente il sistema di > > registrazione degli esami giÃ lo consente > > e se non sbaglio in altri dipartimenti del nostro ateneo lo fanno, ma da > > noi non Ã¨ la prassi. > > Avere queste statistiche puÃ² aiutare a valutare l'efficienza del nostro > > sistema (per usare un eufemismo) e in ogni > > caso serve a rendere conto, anche all'esterno, del nostro impegno di > > lavoro. Non si capisce perchÃ© si debba rendere > > conto di tutta la nostra attivitÃ didattica e di ricerca con il > > contagocce, con valutazioni e autovalutazioni, > > quando invece uno degli impegni piÃ¹ gravosi non viene in alcun modo > > conteggiato. > > > > Alessandro Berarducci > > > > > > > > Il giorno 09/gen/2016, alle ore 08.00, Direttore(a)dm.unipi.it ha scritto: > > > >> Cari Massimo, Donato, Giovanni e Marco, > >> > >> vi scrivo per i vostri ruoli di Presidente della Scuola di Ingegneria e > >> di > >> Direttori dei Dipartimenti di Ingegneria del nostro Ateneo, mettendo in > >> copia i miei colleghi matematici e il Direttore del Dipartimento di > >> Fisica. > >> > >> So che in alcuni Consigli di Corso di Studio sta iniziando il dibattito > >> sugli appelli straordinari, e in particolare sulla decisione se > >> includere > >> in essi o meno la prova scritta per i corsi che la prevedono. CiÃ² in > >> ottemperanza al Regolamento Didattico di Ateneo, che prevede che la > >> deliberazione sia presa dai Consigli di Dipartimento su proposta dei > >> Consigli di Corso di Studio e dopo che la materia sia stata discussa in > >> Commissione Didattica di Dipartimento. Questo quadro normativo non > >> prevede un pronunciamento dei Dipartimenti che partecipano tramite i > >> loro > >> docenti alla didattica dei Corsi di Studio, talora in modo molto > >> cospicuo > >> come per i docenti del Dipartimento di Matematica (e di quello di > >> Fisica) > >> per i corsi di Laurea in Ingegneria. Ciascuno dei miei colleghi > >> coinvolti > >> nei singoli Corsi di Studio avrÃ modo di intervenire nelle relative > >> discussioni e votazioni, ma Ã¨ mia intenzione portare la questione per > >> un > >> parere, pur non richiesto, anche nel Consiglio di Dipartimento di > >> Matematica. Nel frattempo, vista l'urgenza, vi esprimo la mia opinione, > >> che mi auguro possa essere quella della maggioranza dei matematici. > >> > >> L'esistenza di un numero di appelli superiore a uno o due all'anno Ã¨ > >> una > >> sciagura essenzialmente solo italiana, sulla quale commento brevemente > >> nella certezza che le motivazioni che vi si oppongono vi siano ben note. > >> I molti appelli deresponsabilizzano completamente sia lo studente (che > >> infatti ormai, secondo la vulgata corrente, non sostiene un esame, ma lo > >> "prova", sapendo che se il tentativo fallisce puÃ² "riprovarci" nel giro > >> di > >> qualche settimana), sia il docente (che puÃ² benissimo proporre prove > >> infattibili o comunque gestirle in modo arbitrario, tanto nel mare > >> magnum > >> delle "prove" nessuno se ne accorge). Questo comporta enormi perdite di > >> tempo ed energie da parte di tutti, e un esito didattico disastroso: gli > >> studenti invece che organizzarsi e concentrarsi percepiscono il > >> meccanismo > >> dell'esame come inaffidabile e sono indotti a "provarlo" a ripetizione > >> senza una preparazione seria, in attesa della fatidica "volta buona"; i > >> docenti sono depressi dal lavoro inutile, demotivati dalla scarsitÃ > >> della > >> preparazione degli studenti, e di fatto a loro volta indotti a condurre > >> l'esame in modo leggero e arbitrario, per spirito di sopravvivenza. Con > >> tutta evidenza, Ã¨ una spirale perversa la cui soluzione Ã¨ cosÃ¬ > >> semplice > >> che la sanno tutti tranne noi italiani: un appello all'anno, con uno di > >> recupero per casi straordinari. > >> > >> Fatte queste considerazioni generali, torno perÃ² realista e pur con > >> sforzo > >> aderisco al quadro normativo attuale, dato dal nostro Regolamento > >> Didattico di Ateneo recentemente modificato proprio su questa materia e > >> su > >> impulso della Scuola di Ingegneria. Per dire che secondo me: > >> > >> - in nessun modo si debba andare oltre il numero minimo di appelli > >> obbligatori; quindi per i Corsi di Studio (la netta maggioranza, mi > >> pare) > >> che giÃ prevedono 7 appelli ordinari, che sia fissato un solo appello > >> straordinario in assenza di prove in itinere, e nessuno in loro > >> presenza; > >> > >> - in nessun modo si debba prevedere l'offerta della prova scritta negli > >> appelli straordinari; Ã¨ questo veramente il punto chiave della mia > >> posizione: gli orali tutto sommato se vanno fatti si fanno, e non > >> importa > >> molto quando. Ma preparare e correggere uno scritto serio Ã¨ operazione > >> lunga e impegnativa, e aumentare ulteriormente il numero di scritti > >> significa certamente alimentare i perversi meccanismi di cui dicevo > >> sopra, > >> garantendosi preparazioni sempre piÃ¹ approssimative, esami sempre piÃ¹ > >> arbitrari, esiti didattici deprimenti, sperpero di tempo pagato con > >> denaro > >> pubblico di docenti la cui missione di ricerca non dovrebbe essere > >> seconda > >> a quella didattica. > >> > >> Un'ultima considerazione. In piÃ¹ di un caso ho avuto la sensazione che > >> colleghi di ingegneria attribuissero un'importanza secondaria alla > >> questione > >> del numero di appelli e tendessero per quieto vivere ad assecondare le > >> (masochistiche a lungo termine, a mio avviso) richieste degli studenti. > >> Ma molti di questi colleghi insegnano a corsi avanzati con pochi > >> studenti, > >> e dovrebbero a mio avviso immedesimarsi maggiormente nell'umiliazione > >> (non > >> esagero con il termine) a cui sono sottoposti i docenti delle materie > >> dei > >> primi anni dei corsi di base, costretti a offrire appelli a ripetizione > >> per studenti che per lo piÃ¹ vengono, come si diceva, solo a "provarci". > >> > >> Non avendone io la lista completa, chiedo gentilmente a Massimo di > >> girare > >> questo mio messaggio a tutti i presidenti dei Corsi di Studio. > >> > >> Scusandomi per la lunghezza, vi saluto cordialmente, > >> Carlo > >> > >> > >> _______________________________________________ > >> Docenti mailing list > >> Docenti(a)fields.dm.unipi.it > >> https://fields.dm.unipi.it/listinfo/docenti > > > > _______________________________________________ > > Docenti mailing list > > Docenti(a)fields.dm.unipi.it > > https://fields.dm.unipi.it/listinfo/docenti > > >_______________________________________________ >Docenti mailing list >Docenti(a)fields.dm.unipi.it >https://fields.dm.unipi.it/listinfo/docenti

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Re: [Docenti] appelli straordinari a ingegneria
by Paolo Acquistapace 11 Jan '16

11 Jan '16

Mi scuso in caso di ricezione multipla di questo messaggio. Cari colleghi, mi trovo in disaccordo con quanto affermato da Carlo Petronio, sia sul metodo che sul merito. Sul metodo: se si vuole prendere via mail una posizione cosi' netta sul problema degli appelli, argomento che ha un cospicuo interesse per gli studenti, allora si mandi la mail per conoscenza anche agli studenti e non solo ai docenti. Sul merito: gli studenti non sono bambini, ma persone maggiorenni. Ci sono gli studenti bravi e quelli meno bravi, talvolta demotivati da corsi troppo difficili o male insegnati (anche noi avremo qualche colpa sugli esiti didattici disastrosi). Nei panni di uno studente medio, non normalista, volendo preparare al meglio i numerosi esami (molti piu' di quelli che c'erano ai bei tempi miei e di Carlo Petronio), riuscirei a fare non piu' di un esame ad appello. Quindi i 7 appelli di ingegneria non mi sembrano esagerati. Personalmente non mi sento ne' depresso, ne' deresponsabilizzato, ne' demotivato, ne' umiliato dal dover fare didattica ed esami. Preparare e correggere sette prove scritte in un anno non mi pare un compito gravoso, visto che mi pagano anche per questo. Infine, non capisco perche' un eventuale appello straordinario, per lavoratori o per fuori corso, debba avere regole differenti dagli altri appelli. Quindi, secondo me, prova scritta si', se l'esame prevede una prova scritta. Saluti Paolo Acquistapace > Cari Massimo, Donato, Giovanni e Marco, > > vi scrivo per i vostri ruoli di Presidente della Scuola di Ingegneria e di > Direttori dei Dipartimenti di Ingegneria del nostro Ateneo, mettendo in > copia i miei colleghi matematici e il Direttore del Dipartimento di > Fisica. > > So che in alcuni Consigli di Corso di Studio sta iniziando il dibattito > sugli appelli straordinari, e in particolare sulla decisione se includere > in essi o meno la prova scritta per i corsi che la prevedono. Ciò in > ottemperanza al Regolamento Didattico di Ateneo, che prevede che la > deliberazione sia presa dai Consigli di Dipartimento su proposta dei > Consigli di Corso di Studio e dopo che la materia sia stata discussa in > Commissione Didattica di Dipartimento. Questo quadro normativo non > prevede un pronunciamento dei Dipartimenti che partecipano tramite i loro > docenti alla didattica dei Corsi di Studio, talora in modo molto cospicuo > come per i docenti del Dipartimento di Matematica (e di quello di Fisica) > per i corsi di Laurea in Ingegneria. Ciascuno dei miei colleghi coinvolti > nei singoli Corsi di Studio avrà modo di intervenire nelle relative > discussioni e votazioni, ma è mia intenzione portare la questione per un > parere, pur non richiesto, anche nel Consiglio di Dipartimento di > Matematica. Nel frattempo, vista l'urgenza, vi esprimo la mia opinione, > che mi auguro possa essere quella della maggioranza dei matematici. > > L'esistenza di un numero di appelli superiore a uno o due all'anno è una > sciagura essenzialmente solo italiana, sulla quale commento brevemente > nella certezza che le motivazioni che vi si oppongono vi siano ben note. > I molti appelli deresponsabilizzano completamente sia lo studente (che > infatti ormai, secondo la vulgata corrente, non sostiene un esame, ma lo > "prova", sapendo che se il tentativo fallisce può "riprovarci" nel giro di > qualche settimana), sia il docente (che può benissimo proporre prove > infattibili o comunque gestirle in modo arbitrario, tanto nel mare magnum > delle "prove" nessuno se ne accorge). Questo comporta enormi perdite di > tempo ed energie da parte di tutti, e un esito didattico disastroso: gli > studenti invece che organizzarsi e concentrarsi percepiscono il meccanismo > dell'esame come inaffidabile e sono indotti a "provarlo" a ripetizione > senza una preparazione seria, in attesa della fatidica "volta buona"; i > docenti sono depressi dal lavoro inutile, demotivati dalla scarsità della > preparazione degli studenti, e di fatto a loro volta indotti a condurre > l'esame in modo leggero e arbitrario, per spirito di sopravvivenza. Con > tutta evidenza, è una spirale perversa la cui soluzione è così semplice > che la sanno tutti tranne noi italiani: un appello all'anno, con uno di > recupero per casi straordinari. > > Fatte queste considerazioni generali, torno però realista e pur con sforzo > aderisco al quadro normativo attuale, dato dal nostro Regolamento > Didattico di Ateneo recentemente modificato proprio su questa materia e su > impulso della Scuola di Ingegneria. Per dire che secondo me: > > - in nessun modo si debba andare oltre il numero minimo di appelli > obbligatori; quindi per i Corsi di Studio (la netta maggioranza, mi pare) > che già prevedono 7 appelli ordinari, che sia fissato un solo appello > straordinario in assenza di prove in itinere, e nessuno in loro presenza; > > - in nessun modo si debba prevedere l'offerta della prova scritta negli > appelli straordinari; è questo veramente il punto chiave della mia > posizione: gli orali tutto sommato se vanno fatti si fanno, e non importa > molto quando. Ma preparare e correggere uno scritto serio è operazione > lunga e impegnativa, e aumentare ulteriormente il numero di scritti > significa certamente alimentare i perversi meccanismi di cui dicevo sopra, > garantendosi preparazioni sempre più approssimative, esami sempre più > arbitrari, esiti didattici deprimenti, sperpero di tempo pagato con denaro > pubblico di docenti la cui missione di ricerca non dovrebbe essere seconda > a quella didattica. > > Un'ultima considerazione. In più di un caso ho avuto la sensazione che > colleghi di ingegneria attribuissero un'importanza secondaria alla > questione > del numero di appelli e tendessero per quieto vivere ad assecondare le > (masochistiche a lungo termine, a mio avviso) richieste degli studenti. > Ma molti di questi colleghi insegnano a corsi avanzati con pochi studenti, > e dovrebbero a mio avviso immedesimarsi maggiormente nell'umiliazione (non > esagero con il termine) a cui sono sottoposti i docenti delle materie dei > primi anni dei corsi di base, costretti a offrire appelli a ripetizione > per studenti che per lo più vengono, come si diceva, solo a "provarci". > > Non avendone io la lista completa, chiedo gentilmente a Massimo di girare > questo mio messaggio a tutti i presidenti dei Corsi di Studio. > > Scusandomi per la lunghezza, vi saluto cordialmente, > Carlo > > > _______________________________________________ > Docenti mailing list > Docenti(a)fields.dm.unipi.it > https://fields.dm.unipi.it/listinfo/docenti >

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Re: [Docenti] appelli straordinari a ingegneria
by Hugo Beirao da Veiga 09 Jan '16

09 Jan '16

Cari Colleghi, vi prego, sinceramente, di scusarmi di questa ingerenza nella vicenda in questione da parte di un "pensionato", ma dopo tanti anni di esperienza di insegnamento di materie di base nella nostra Facoltà di Ingegneria, non ho potuto resistere a non rimarcare che tale esperienza mi porta ad essere totalmente d'accordo con quanto scritto dal collega Carlo Petronio. In particolare, la preparazione dello studente medio nelle materie di base viene fortemente penalizzata dalla possibilità di presentarsi continuamente ad esame senza un adeguato studio. Le motivazioni dirette ed indirette di questo nefasto effetto sono tante, ma non vorrei farvi perdere più tempo. Osservo soltanto che mi sono confrontato sull'argomento "numero di appelli" con tanti colleghi dei più svariati paesi esteri, anche in commissioni ufficiali. Una situazione, appena simile alla nostra, non l'ho mai riscontrata. Scusandomi di nuovo dell'ingerenza, vi saluto, cogliendo l'occasione per augurarvi un ottimo 2016. Hugo Beirao da Veiga --------------------------------------------- At 17.00 09/01/2016, direttore(a)dm.unipi.it wrote: >Cari Massimo, Donato, Giovanni e Marco, > >vi scrivo per i vostri ruoli di Presidente della Scuola di Ingegneria e di >Direttori dei Dipartimenti di Ingegneria del nostro Ateneo, mettendo in >copia i miei colleghi matematici e il Direttore del Dipartimento di >Fisica. > >So che in alcuni Consigli di Corso di Studio sta iniziando il dibattito >sugli appelli straordinari, e in particolare sulla decisione se includere >in essi o meno la prova scritta per i corsi che la prevedono. CiÃ² in >ottemperanza al Regolamento Didattico di Ateneo, che prevede che la >deliberazione sia presa dai Consigli di Dipartimento su proposta dei >Consigli di Corso di Studio e dopo che la materia sia stata discussa in >Commissione Didattica di Dipartimento. Questo quadro normativo non >prevede un pronunciamento dei Dipartimenti che partecipano tramite i loro >docenti alla didattica dei Corsi di Studio, talora in modo molto cospicuo >come per i docenti del Dipartimento di Matematica (e di quello di Fisica) >per i corsi di Laurea in Ingegneria. Ciascuno dei miei colleghi coinvolti >nei singoli Corsi di Studio avrÃ modo di intervenire nelle relative >discussioni e votazioni, ma Ã¨ mia intenzione portare la questione per un >parere, pur non richiesto, anche nel Consiglio di Dipartimento di >Matematica. Nel frattempo, vista l'urgenza, vi esprimo la mia opinione, >che mi auguro possa essere quella della maggioranza dei matematici. > >L'esistenza di un numero di appelli superiore a uno o due all'anno Ã¨ una >sciagura essenzialmente solo italiana, sulla quale commento brevemente >nella certezza che le motivazioni che vi si oppongono vi siano ben note. >I molti appelli deresponsabilizzano completamente sia lo studente (che >infatti ormai, secondo la vulgata corrente, non sostiene un esame, ma lo >"prova", sapendo che se il tentativo fallisce puÃ² "riprovarci" nel giro di >qualche settimana), sia il docente (che puÃ² benissimo proporre prove >infattibili o comunque gestirle in modo arbitrario, tanto nel mare magnum >delle "prove" nessuno se ne accorge). Questo comporta enormi perdite di >tempo ed energie da parte di tutti, e un esito didattico disastroso: gli >studenti invece che organizzarsi e concentrarsi percepiscono il meccanismo >dell'esame come inaffidabile e sono indotti a "provarlo" a ripetizione >senza una preparazione seria, in attesa della fatidica "volta buona"; i >docenti sono depressi dal lavoro inutile, demotivati dalla scarsitÃ della >preparazione degli studenti, e di fatto a loro volta indotti a condurre >l'esame in modo leggero e arbitrario, per spirito di sopravvivenza. Con >tutta evidenza, Ã¨ una spirale perversa la cui soluzione Ã¨ cosÃ¬ semplice >che la sanno tutti tranne noi italiani: un appello all'anno, con uno di >recupero per casi straordinari. > >Fatte queste considerazioni generali, torno perÃ² realista e pur con sforzo >aderisco al quadro normativo attuale, dato dal nostro Regolamento >Didattico di Ateneo recentemente modificato proprio su questa materia e su >impulso della Scuola di Ingegneria. Per dire che secondo me: > >- in nessun modo si debba andare oltre il numero minimo di appelli >obbligatori; quindi per i Corsi di Studio (la netta maggioranza, mi pare) >che giÃ prevedono 7 appelli ordinari, che sia fissato un solo appello >straordinario in assenza di prove in itinere, e nessuno in loro presenza; > >- in nessun modo si debba prevedere l'offerta della prova scritta negli >appelli straordinari; Ã¨ questo veramente il punto chiave della mia >posizione: gli orali tutto sommato se vanno fatti si fanno, e non importa >molto quando. Ma preparare e correggere uno scritto serio Ã¨ operazione >lunga e impegnativa, e aumentare ulteriormente il numero di scritti >significa certamente alimentare i perversi meccanismi di cui dicevo sopra, >garantendosi preparazioni sempre piÃ¹ approssimative, esami sempre piÃ¹ >arbitrari, esiti didattici deprimenti, sperpero di tempo pagato con denaro >pubblico di docenti la cui missione di ricerca non dovrebbe essere seconda >a quella didattica. > >Un'ultima considerazione. In piÃ¹ di un caso ho avuto la sensazione che >colleghi di ingegneria attribuissero un'importanza secondaria alla >questione >del numero di appelli e tendessero per quieto vivere ad assecondare le >(masochistiche a lungo termine, a mio avviso) richieste degli studenti. >Ma molti di questi colleghi insegnano a corsi avanzati con pochi studenti, >e dovrebbero a mio avviso immedesimarsi maggiormente nell'umiliazione (non >esagero con il termine) a cui sono sottoposti i docenti delle materie dei >primi anni dei corsi di base, costretti a offrire appelli a ripetizione >per studenti che per lo piÃ¹ vengono, come si diceva, solo a "provarci". > >Non avendone io la lista completa, chiedo gentilmente a Massimo di girare >questo mio messaggio a tutti i presidenti dei Corsi di Studio. > >Scusandomi per la lunghezza, vi saluto cordialmente, >Carlo > > >_______________________________________________ >Docenti mailing list >Docenti(a)fields.dm.unipi.it >https://fields.dm.unipi.it/listinfo/docenti

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[Docenti] Possibilità di lavoro presso il CISIA
by Marco Abate 07 Jan '16

07 Jan '16

Carissimi, prima di tutto buon anno! Vi informo che all’indirizzo http://www.cisiaonline.it/avviso-di-selezione-elsta/ potete trovare il bando per un posto a tempo determinato presso il CISIA (il consorzio che si occupa dell’organizzazione e dell’erogazione dei test di ingresso a Ingegneria, Economia e — assieme a Con.Scienze e al Piano Lauree Scientifiche — Scienze), per effettuare il trattamento statistico dei dati CISIA provenienti dall’erogazione dei test proposti dal CISIA. La scadenza per la domanda e’ alle 12:30 del 20 gennaio 2016, ed e’ richiesta la laurea di primo livello. Ciao, Marco Abate

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[Docenti] programma PhD+ - edizione 2016
by Rita Pardini - Coordinatore del dottorato di matematica 07 Jan '16

07 Jan '16

Cari colleghi, e' uscito il bando per il programma PhD+ 2016: https://dl.dropboxusercontent.com/u/27343354/Bando%20PHD%2B%202016.pdf Il programma ha lo scopo di offrire a dottorandi, laureati, studenti magistrali e docenti dell'ateneo una formazione su alcuni aspetti pratici dell'imprenditoria collegata alla ricerca: proprieta' intellettuale, brevetti, start up, possibilita' di accedere a finanziamenti europei. Vi invito sia a considerare la possibilita' di partecpare voi stessi al programma sia a segnalarlo ai vostri laureandi. La scadenza per l'iscrizione e' il 28 gennaio 2016. La descrizione completa del programma si trova al link: https://www.unipi.it/index.php/phd-plus Cordiali saluti, Rita Pardini -- Rita Pardini Coordinatore del dottorato/Director of the Ph.D. program Dipartimento di Matematica Università di Pisa ------------------------------ http://www.dm.unipi.it/~pardini http://www.dm.unipi.it/webnew/dottorato/dottorato

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