Cari tutti
capisco che in questo momento il problema che vi sottopongo per conoscenza
possa apparire come "marginalia", ma dovendo entro il 23 p/v. dare agli
uffici le modalita' del concorso di ammissione al dottorato vi invio
questo spunto di riflessione che ho gia' mandato a suo tempo alla giunta
della Scuola.
E' sottinteso che ogni intervento e' molto gradito.
Cordialmente
Fabrizio Broglia
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Cari tutti
nella riunione di martedi' prossimo si dovra' discutere di alcune cose
importanti che necessitano decisioni a corta scadenza. E' difficile fare un
ordine del giorno preciso ancora oggi, pero' vorrei anticiparvene almeno una in
modo che possiate arrivare preparati.
E' chiaro a tutti che il dottorato in generale in Italia soffre di molte
malattie, sicuramente interconnesse e che e' difficile distinguere tra cause ed
effetto senza cadere nel gioco dell'uovo e della gallina. Una di queste
malattie (causa od effetto che sia) e' oggettivamente la carenza di un pubblico
valido nel momento del reclutamento.
Mi rivolgo in particolare a tutti coloro che interpellati dal prorettore
sull'opportunita' o meno di mantenere lo scritto nella fase dell'esame di
ingresso risposero fermamente, io per primo, che per loro era fondamentale
mantenerlo. Ripeto: io ero tra questi.
Con l'evolversi della situazione ho rivalutato la mia posizione.
Noi abbiamo bisogno assolutamente di allargare il bacino da cui peschiamo,
cioe' abbiamo bisogno di poterci rivolgere *sempre di piu'* ad un pubblico di
studenti il piu' vasto possibile: fino a ieri facevamo questo tramite i fondi
Galileo ed il bando dedicato agli stranieri. Ora, con il finire dei fondi, vedo
difficile continuare su questa strada; si potra' al massimo bandire una o due
borse, magari a tema, riservate agli stranieri, ma ha un'aria un po'
striminzitella.
Se noi passassimo alla forma di reclutamento dossier+ lettere avremmo un
sistema di reclutamento piu' agile e forse piu' adatto al momento attuale.
Mi sono chiari alcuni rischi, ma permettetemi di scrivere alcuni
dei vantaggi immediati che mi vengono in mente.
1. La forma a dossier permetterebbe agli starnieri di fare domanda anche
al bando ordinario.
2. L'agilita' della procedura forse favorirebbe l'uscita di
piu' call durante l'anno. (La SNS gia' quest'anno ne ha fatti 2)
3. L'allineamento della procedura a quella delle principali universita'
europee permetterebbe anche uno snellimeto dei rapporti con altre
sedi extraitaliane.
E' chiaro che a fronte di cio' vedo molti pericoli tra cui
l'iperdiscrzionalita' che verrebbe avere la commissione di ingresso: cio'
porta a istituire o rafforzare i sistemi di controllo interni a ciascun
dottorato e magari ad allargare la partecipazione alla selezione di
ingresso. Sempre solo a titolo di esempio occorrera' forse avere massima
cura che la commissione che periodicamente verifica la produttivita' del
dottorando (secondo le regole dei singoli programmi) abbia inersezione
vuota con quella che a suo tempo lo ammise al corso etc etc.
Sono solo considerazioni buttate un po' li' e a cui se ne potrebbero
aggiungere moltissime altre.
L'ho fatto per stimolare una riflessione su questo punto.
Grazie per l'attenzione.
Ciao a tutti. A martedi' pomeriggio.
Fabrizio