Inoltro un messaggio contenente un'iniziativa per lo sblocco degli scatti.
P Lisca
---------- Messaggio inoltrato ----------
Da: Prof. Carlo Ferraro - Politecnico Torino <carlo.ferraro(a)polito.it>
Date: 11 novembre 2014 20:00
Oggetto: SBLOCCO SCATTI STIPENDIALI - E' TEMPO DI AGIRE
A: Ferraro <carlo.ferraro(a)polito.it>
*Cari Colleghi Professori e Ricercatori delle Università Italiane, *il
disegno di legge di stabilità prevede il blocco degli scatti stipendiali
anche per il 2015. Lo ritengo un ennesimo "schiaffo" ai Docenti
Universitari sia per l'aspetto economico sia per la dignità della nostra
funzione. Anche perchè restano fuori dal blocco, al solito, altre categorie
del pubblico impiego, quali ad esempio i Magistrati. *Se non facciamo
nulla ora che siamo oltre sedicimila (un docente ogni tre) dovremo
rassegnarci in futuro a subire supinamente qualunque azione nei nostri
riguardi.*
Insieme ai Colleghi di Roma Tre e di Torino ho aggiornato la "lettera al
Governo e ai Rettori" che vi ho inviato con l'informativa del 14 ottobre.
La trovate in coda. Ve la sottopongo per la vostra adesione. Nella lettera
si comunica a Governo e Rettori, in particolare, che dal 1° dicembre
inizieranno le azioni indicate nella lettera stessa (tutte perfettamente
legali). Partirà con i vostri nomi e cognomi, a testimonianza che i
sedicimila già comunicati al Governo non sono più disposti a subire, e
inoltre sono sedicimila reali e non "millantato credito". Nel frattempo
siamo saliti a sedicimilaseicento. Capite che dobbiamo muoverci con la
massima urgenza, dato che, se il Governo ponesse la fiducia, il disegno di
legge di stabilità potrebbe diventare legge definitiva anche a fine mese.
* Vi prego pertanto, se volete aderire a quanto segue, di farlo nell'arco
di due-tre giorni al massimo. Diffondete senza esitazione questa mia. *Il
tutto è organizzato in "sezioni" per facilitare la lettura. Sono tutte
importanti ai fini della riuscita dell'iniziativa.
Un caro saluto,
*Carlo Ferraro *
*MODALITA' DI ADESIONE: *Per comunicare la propria adesione alla lettera
riportata in coda occorre mandare una e-mail a:
letteragovernorettori(a)gmail.com
con oggetto *"*Aderisco " e nel testo la seguente stringa, dove frasi e
dati devono essere separati gli uni dagli altri da asterischi:
*Firmo la lettera aperta a Governo e Rettori sul blocco degli scatti
stipendiali inviatami * Acconsento esplicitamente alla diffusione
del mio nome e cognome per firmare la lettera aperta a Governo e Rettori, e
per altre iniziative direttamente connesse ad essa. * **Nome*
* Cognome
* Posizione in ruolo (usando le sigle PO, PA, RTI, RTD) * Nome
sintetico dell'Università di appartenenza * E-mail personale
presso l'Università di appartenenza *
La cosa più rapida è *copiare integralmente la stringa indicata, incollarla
nel testo della vostra e-mail*, senza introdurre alcun rinvio "a capo" , e
poi *sostituire i propri dati personali *laddove ho scritto *Nome, Cognome,
Posizione in ruolo etc, Nome sintetico dell'Università di appartenenza,
E-mail personale presso l'Università di appartenenza.* *Non cancellate gli
asterischi!!!* Mi servono per elaborare i dati in fretta. Non è
necessario cancellare gli spazi in bianco che ho lasciato prima e dopo ogni
asterisco.
* Non elaborate versioni personalizzate della stringa!!! Copiatela per
intero così come è!!! *Possono aderire tutti i Professori e i Ricercatori
in servizio appartenenti alle Università statali e quelli delle non statali
ove sia in vigore un blocco simile a quello delle statali. Un
ringraziamento particolare ai Colleghi già in quiescenza e delle Università
non statali in cui non c'è il blocco che hanno sottoscritto il documento di
Roma Tre per solidarietà.
*Devono mandare una nuova adesione anche tutti i sedicimila che avevano già
firmato il primo documento dei Colleghi di Roma Tre. **Dovete inviare
l'email di adesione dalla vostra casella di posta elettronica
dell'Università,* per la verifica dell'identità di cui dirò anche in
seguito. Se alcuni erroneamente aderiscono da un indirizzo di posta
elettronica personale dovrò scartare la loro adesione. Mi riservo di
citarli egualmente ma con una chiara indicazione dubitativa del tipo
"identità in fase di verifica", cosa che non è molto bella.
*Vi faccio notare espressamente che quanto sopra prevede l'assenso
esplicito alla diffusione del vostro nome e cognome.* E' essenziale sia per
questa lettera (altrimenti non sarei autorizzato a indicare il vostro nome
e cognome) che per altre eventuali azioni direttamente connesse ad essa,
quale ad esempio il sito di cui vi dirò più oltre.
*NOTA IMPORTANTE, introdotta alla luce delle prime migliaia di e-mail
inviate e delle adesioni già pervenute: *Seguite esattamente le indicazioni
date qui sopra e anche quelle qui sotto. Abbiate la pazienza di leggere
tutto. Delle prime adesioni pervenute, circa una su dieci mi è arrivata con
metodi difformi dalle indicazioni (quali non riportare nel testo della
e-mail la stringa prevista, ma scrivere invece di nuovo "Aderisco" o altre
frasi), o con scritte supplementari prima della stringa (a volte l'intero
testo della mia e-mail), o con i dati non nel campo giusto, o più
semplicemente con metodi "personalizzati" (quali nella stringa andare a
capo ogni tanto, per rendere più bella la stringa stessa: lasciatela
brutta) Tutto ciò mette in crisi il metodo di elaborazione dei dati. Devo
intervenire manualmente per scartare le e-mail anomale. Mi richiede
un'analisi una per una delle e-mail, con ulteriore lavoro aggiunto. Per di
più dovendo poi scartare tali adesiosi perchè se mi mettessi a trascrivere
i dati di centinaia di e-mail smetterei di fare il professore per fare
altro. Inutile infine mandare l'adesione solo a me. E' un'adesione persa.
Va mandata a letteragovernorettori(a)gmail.com. Ma quasi tutto ciò era detto
qui sopra o qui sotto. Chi si accorga di aver commesso un errore (spero
pochissimi) mandi una seconda adesione.
*ISTRUZIONI E AVVERTENZE PARTICOLARI: *Le sigle hanno il significato
usuale. PO sta per Professore ordinario o straordinario, PA per Professore
Associato, RTI per Ricercatore a tempo indeterminato, RTD per Ricercatore
a tempo determinato.
Per l'indicazione dell'Università usate nomi abbreviati, del tipo Venezia,
Bologna, Roma1, Roma2, Napoli1, Napoli2, Milano Bicocca, Milano Cattolica,
Orsola Benincasa, Mediterranea, Salento, Normale Pisa, Sissa.
A parte Nome e Cognome, gli altri dati richiesti mi servono per verificare
l'identità di chi mi scrive per aderire (esigenza importante poichè si
scrive al Governo e ai Rettori) e non verranno forniti ad alcuno. Mi
occorrono tutti i dati che vi chiedo, anche quelli che vi possono sembrare
ridondanti. Riservate una cura particolare al vostro indirizzo e-mail
universitario.
*ISTRUZIONI PER FACILITARE L'ELABORAZIONE: *Seguite esattamente le
indicazioni date sopra altrimenti mi rendete difficilissima l'elaborazione
dei dati. In particolare non inviate a letteragovernorettori(a)gmail.com
anche il testo della mia e-mail (ciò crea molti problemi)
Non modificate la struttura della stringa suddetta. Le adesioni che
perverranno con strutture diverse andranno, purtroppo, perse in quanto non
trattabili in breve tempo.
Non inviate a me le adesioni: mandatele direttamente a
letteragovernorettori(a)gmail.com
*ULTERIORI NOTIZIE E CONSIDERAZIONI: *Costruirò un sito del tipo "
letteragovernorettori.it" per pubblicare la lettera con le
sedicimilaseicento firme.
Vi invierò in seguito un maggiore dettaglio sul come mettere in pratica le
azioni indicate nella lettera. Si tratta di azioni tutte legali e per
alcune tale aspetto è evidente, per altre non del tutto e, sempre per via
dell'urgenza, ve ne parlerò in seguito.
E' chiaro che se le adesioni non arrivassero in misura massiccia (non
voglio dire totale) potrebbe essere compromesso l'esito di tutta
l'iniziativa per ripristinare gli scatti.
Scusate la lunghezza e l'apparente minuziosa meticolosità, ma quando si
invia a sedicimila persone per poi inviare a Governo e Rettori, per di più
con necessità di urgenza, se non si fa così si corre il rischio di
inceppare il tutto per un dettaglio non chiarito.
*LETTERA APERTA A GOVERNO E RETTORI: *10 novembre 2014
Ill.mo Sig. Presidente del Consiglio dei Ministri
Ill.ma Sig.ra Ministra dell’Università e della Ricerca Scientifica
Magnifici Rettori delle Università statali e non statali
OGGETTO:
*Blocco degli scatti stipendiali di merito della Docenza Universitaria * I
sottoscritti, *sedicimiladuecentoventinove* Docenti Universitari di
*ottantadue* sedi Universitarie statali e non statali e Istituti di
Ricerca, esprimono la loro netta contrarietà al prolungarsi del blocco
degli scatti stipendiali dei Docenti Universitari attribuiti in base al
merito, previo giudizio positivo sull’attività svolta. Merito che tutti
dicono di voler premiare e che invece in questo caso viene pesantemente
mortificato. Tali scatti sono stati già bloccati per il periodo 2011-2014
ed ora si vuole estendere il blocco al 2015.
I sottoscritti docenti sottolineano con forza che non si può pensare di
ridare fiducia al Paese senza valorizzare la formazione delle giovani
generazioni e la ricerca scientifica. L’Università vive un profondo disagio
per i tagli subiti negli ultimi anni. Se con finanziamenti irrisori si sono
avuti risultati notevoli e servizi ben superiori alle risorse impiegate è
stato anche grazie ai sacrifici della Docenza, già penalizzata, oltre
tutto, dal blocco del turn-over.
Bloccare gli scatti di merito va esattamente nella direzione opposta a
quella di ridare fiducia al Paese. Il blocco demotiva la Docenza e ciò si
traduce anche in un danno per l’Istituzione.
Ne soffre anche la dignità del corpo docente, che dal blocco degli scatti
di merito viene trattato come spesa improduttiva che è bene tagliare. E non
c’è assicurazione in senso contrario che possa convincere.
La Docenza Universitaria ha già contribuito in modo rilevante in questi
quattro anni 2011-2014 al risanamento del Paese. Per l’intero quadriennio
ogni Docente Universitario, dai più giovani Ricercatori ai Professori, ha
dato al Paese in virtù del blocco degli scatti 180 euro netti al mese. E
continuerà a dare tale contributo per tutta la carriera, poi sulla
buonuscita e infine sulla pensione, a causa della cancellazione di questi
quattro anni di anzianità. Ciò colpisce soprattutto i più giovani, su cui
la decurtazione peserà per più anni.
Con il 2015 si ritiene sia tempo di tornare alla normalità e di premiare il
merito come dovuto. Se servono risorse, ora occorre cercarle altrove, nelle
spese davvero improduttive che in questi quattro anni non sono state
ancora colpite.
*I sottoscritti chiedono quindi con forza che a partire dal 2015 nella
attribuzione degli scatti venga riconosciuto ai fini giuridici ed economici
il periodo 2011-2014*. Per essere più chiari ed evitare fraintendimenti,
per il quadriennio 2010-2014 non chiedono assolutamente alcun recupero in
termini economici (e con ciò ritengono di avere già contribuito ampiamente
al risanamento del Paese), ma dal 1° gennaio 2015 chiedono, in relazione
agli scatti di merito, esattamente lo stesso stipendio che avrebbero
percepito se il blocco non fosse mai esistito.
*Queste istanze sono già pervenute da tempo al Governo in forma ufficiale,
anche con ipotesi di azioni di supporto in caso di mancato accoglimento*.
Ne hanno recentemente parlato i telegiornali e numerose testate
giornalistiche.
*A tali istanze il governo non ha dato fino ad ora alcun riscontro. I
sottoscritti si vedono pertanto costretti, loro malgrado, a dar corso
immediato alle azioni prospettate, tutte nell'ambito delle leggi vigenti. I
firmatari si augurano di non essere costretti ad azioni ancora più
incisive, che potrebbero culminare nella sostanziale paralisi degli organi
collegiali e di governo delle Università. *Comunicano pertanto che a
partire dal 1° dicembre 2014, pur continuando a svolgere regolarmente la
loro attività didattica e di ricerca, si atterranno in maniera puntuale
alle disposizioni di legge e si asterranno da attività volontarie non
previste dal loro stato giuridico.
A titolo esemplificativo e non esaustivo:
*1) Tutti i sottoscrittori, oltre ad attuare l’osservanza minuziosa e
paralizzante di leggi e regolamenti (lo “sciopero bianco”), si vedranno
costretti a non assicurare gli esami di profitto e di laurea secondo le
tempistiche attuali, finora notoriamente possibili solo grazie al
sacrificio che la docenza affronta in silenzio, disposta a correggere
elaborati di esame e tesi di laurea in qualsiasi momento della giornata e
spesso, nei casi di centinaia di allievi, nelle festività. 2) I
professori, raggiunte le ore di attività didattica frontale prescritte per
legge, non daranno la loro disponibilità ad andare oltre tale limite. Chi
conosce l'università sa che cosa questo significherebbe. 3) I
ricercatori a tempo indeterminato non daranno la disponibilità ad
accettare la titolarità di corsi, cui per legge non sono tenuti. 4) I
ricercatori a tempo determinato non accetteranno la titolarità di corsi non
coperti da altri docenti. 5) Tutti i sottoscrittori cesseranno di
prestare ogni attività di tipo burocratico-gestionale al di fuori dalle
proprie mansioni, che attualmente prestano volontariamente pur di
assicurare il buon funzionamento dell’Università. 6) Tutti i
sottoscrittori in occasione della prossima VQR non daranno il consenso
all’utilizzazione dei propri prodotti di ricerca, né daranno la loro
disponibilità a prestare la loro opera quali valutatori. I sottoscritti
confidano nell'attuarsi di provvedimenti che permettano loro di recedere da
quanto anzidetto. Nel frattempo diffonderanno ulteriormente questa
iniziativa presso i loro colleghi e gli organi di informazione*.
Distinti saluti.
*Per contatti sono disponibili i docenti: *Prof. Enzo Borsellino -
Università degli Studi Roma Tre
(e-mail: enzo.borsellino(a)uniroma3.it)
Prof. Paolo D’Achille – Università degli Studi Roma Tre
(e-mail: paolo.dachille(a)uniroma3.it)
Prof. Carlo Vincenzo Ferraro – Politecnico di Torino
(e-mail: carlo.ferraro(a)polito.it)
Prof. Claudio Giovanardi – Università degli Studi Roma Tre.
(e-mail: claudio.giovanardi(a)uniroma3.it)
Prof. Edoardo Lombardi Vallauri - Università degli Studi Roma Tre
(e-mail: edoardo.lombardivallauri(a)uniroma3.it)
*i quali firmano questo messaggio insieme ai seguenti
sedicimiladuecentoventiquattro Docenti Universitari *(nomi per ora di
fantasia)
Antonio Rossi
Ignazio Indaco
Filippo Verdi
Orsola Blu
Giovanni Azzurri
Luigi Neri
Alberto Lilla
Onorato Verdi
Asdrubale Giallo
Germano Grigio
Bruno Marrone
Simone Arancione
Gisella Bianco
Laura Azzurra
Prof. Carlo Vincenzo Ferraro
Ordinario di Motori Termici per Trazione
Dipartimento Energia
Politecnico di Torino
Corso Duca degli Abruzzi 24
10129 TORINO - ITALY
Tel: 0039 011 0904427
Cell: 334 8883070
Fax: 0039 011 0904599
E-mail: carlo.ferraro(a)polito.it