Inoltro questo messaggio ad eventuali interessati.
Matteo
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MESSAGGIO DA TRASMETTERE:
Ai Docenti delle Università Italiane.
Cari Colleghi,
molti di Voi saranno già stati raggiunti da un messaggio del tipo che Vi
invio e me ne scuso con Loro. E' possibile anche che riceviate questo
messaggio in duplice copia ed anche di questo mi scuso.
E' in corso una iniziativa di alcuni Colleghi di Roma 3 (i Proff. Enzo
Borsellino, Paolo D'Achille, Claudio Giovanardi, Edoardo Lombardi Vallauri)
che hanno preparato il documento contro il blocco degli scatti stipendiali
riportato in coda. Su di esso stanno raccogliendo adesioni via e-mail,
aiutati da vari Colleghi. A tale iniziativa sto dando anche io il mio aiuto.
Al momento le adesioni sono oltre 6600 e penso che Voi possiate dare il
Vostro contributo.Ricordo che in virtù del blocco degli scatti i nostri
stipendi sono fermi da più di tre anni. Un alto numero di adesioni da parte
del corpo docente universitario, sinora assurdamente zitto anche davanti a
evidenti discriminazioni, può riaprire la partita favorendo un ripensamento
dei nostri governanti. Dopo la chiusura delle adesioni verrà indetta una
conferenza stampa .e chiesto un incontro al Ministro per illustrargli il
documento.
L'adesione può essere sottoscritta semplicemente inoltrando una e-mail
all'indirizzo sbloccoscatti(a)gmail.com e scrivendo (preferibilmente nel
subject) "Aderisco al documento contro il blocco degli scatti stipendiali"
e indicando (nel subject o nel testo, come volete) il Vostro nominativo,
Ateneo e ruolo di appartenenza.
Con l'adesione l'impegno che Vi è richiesto si esaurisce. Non Vi è richiesto
nessun ulteriore impegno, nè economico nè di altro tipo.
Cordiali saluti,
Carlo Ferraro
Professore Ordinario al Politecnico di Torino
DOCUMENTO DEI COLLEGHI DI ROMA 3
CONTRO IL BLOCCO DEGLI SCATTI STIPENDIALI AI DOCENTI UNIVERSITARI
Come è noto, con decreto legge n. 78/2010 il Governo Berlusconi ha
introdotto il blocco degli scatti biennali per il personale docente
dell?università.
Con lo stesso provvedimento sono stati bloccati gli stipendi dei dipendenti
pubblici contrattualizzati, nonché le fasce stipendiali dei ricercatori e
dei tecnologi degli enti di ricerca.
Ciò nell?ottica di contribuire al contenimento della spesa pubblica.
Va segnalato che per il personale docente universitario, in seguito alla
legge Gelmini, andata in vigore quasi contemporaneamente, tali scatti non
sono più automatici ma vengono assegnati dopo un giudizio di merito a cui i
docenti sono sottoposti.
Tutti i lavoratori del pubblico impiego hanno accettato con responsabilità
tale blocco triennale, per contribuire al risanamento della grave situazione
finanziaria del nostro paese, sebbene sia chiaro che, oltre il danno
economico finora ricevuto, il blocco negherà anche la maturazione ai fini
giuridici, con la conseguenza che alla fine del blocco non si percepirà una
retribuzione che terrà conto degli anni passati, ma si ripartirà dai valori
del 2010.
Concluso il triennio, non solo il blocco è stato riproposto da parte del
governo Letta anche per il 2014, ma, con la nuova Legge di Stabilità del
2014, sono state introdotte altre norme che limitano il riconoscimento
dell?anzianità pregressa e che quindi potrebbero danneggiare ulteriormente la
carriera economica dei docenti universitari.
In questo clima di responsabilità e sacrifici, recenti sentenze della Corte
Costituzionale hanno ritenuto valide le richieste di alcuni settori del
pubblico impiego, avanzate in sede Giudiziaria Amministrativa, ribadendo la
validità di norme più favorevoli previste già nel provvedimento di origine o
da provvedimenti successivi per gli Avvocati e i Procuratori dello Stato, le
Forze di Polizia, tutto il personale non contrattualizzato e la
Magistratura.
E?ben nota poi la concessione degli scatti stipendiali per il periodo
2011-2013 al personale della Scuola Media Superiore con decisione del
Consiglio dei ministri del 17 gennaio 2014.
Gli unici che continuano a dare il loro sostegno alla situazione di crisi
sono rimasti i dipendenti delle università e il personale contrattualizzato
del pubblico impiego: un?altra sentenza della Corte Costituzionale di recente
pubblicata ha negato infatti la cancellazione del blocco degli scatti
stipendiali dei professori Universitari in quanto: ?congruente con la
necessità di risparmi consistenti ed immediati?.
Appaiono evidenti la contraddittorietà e l?iniquità dei provvedimenti presi.
È del resto ben nota e inaccettabile la logica di individuare nei settori
della cultura e dell?istruzione ambiti in cui poter recuperare risorse
operando dissennate riduzioni delle spese e degli investimenti.
E pur con questi magri e irrisori finanziamenti si danno risultati notevoli
e servizi ben superiori alle risorse impiegate.
Se è vera la tante volte proclamata attenzione delle forze politiche verso
le giovani generazioni, non c?è dubbio cha la formazione debba essere, come
già accade in altri Paesi, uno dei capitoli fondamentali di investimento per
la ripresa e lo sviluppo dell?Italia. Nel contesto attuale sembra invece che
la classe politica punti alla demotivazione e alla perdita di efficienza del
personale universitario, con gravi ripercussioni sull?intero percorso
formativo dei discenti.
Un primo segno di un?auspicata inversione di tendenza sarebbe intanto la
cessazione del blocco degli stipendi per i dipendenti pubblici
contrattualizzati e degli scatti stipendiali per i docenti universitari e
per i ricercatori e i tecnologi degli enti di ricerca, già dal 2014.
Andrebbe poi recuperato il riconoscimento, almeno ai fini giuridici, del
periodo 2011-2013.
I docenti universitari, temendo che il perdurare delle difficoltà economiche
possa portare a un ulteriore prolungamento del blocco, annunciano che si
faranno promotori di una mobilitazione nazionale del pubblico impiego che
individuerà, settore per settore, forme di azione che dimostreranno
l?essenzialità dei servizi offerti. In particolare nel settore universitario
si segnalano i settori in cui si pensa di intervenire, in caso di
prolungamento del blocco:
1) procedura della Valutazione della Qualità della Ricerca (VQR): i docenti
universitari non sono disposti né a inserire in rete i propri prodotti di
ricerca, come hanno fatto per la VQR appena conclusa, né a essere reclutati
quali valutatori;
2) attività istituzionali non retribuite: i docenti universitari non
intendono più partecipare ad attività istituzionali per le quali non sono
previste retribuzioni o indennità di funzione o gettoni di presenza
(commissioni didattiche, commissioni di ricerca, giunte dipartimentali,
commissioni per la biblioteca, commissioni stages, attività di tutorato,
rappresentanze in centri universitari, viaggi di studio, ecc.);
3) esami e tesi di laurea: i docenti non intenderebbero creare problemi
all?utenza studentesca, ma, come ultima ratio, si studieranno e si
concorderanno con le associazioni sindacali azioni anche in questi settori.
Un gruppo di docenti Universitari di Roma Tre
L'adesione va sottoscritta semplicemente scrivendo "Aderisco" con il
nominativo, l?Ateneo di appartenenza e le mansioni svolte all'indirizzo
sbloccoscatti(a)gmail.com
Prof. Carlo Vincenzo Ferraro
Ordinario di Motori Termici per Trazione
Dipartimento Energia
Politecnico di Torino
Corso Duca degli Abruzzi 24
10129 TORINO - ITALY
Tel: 0039 011 0904427
Cell: 334 8883070
Fax: 0039 011 0904599
E-mail: carlo.ferraro(a)polito.it