Carissimi,
giusto un paio di commenti veloci.
On 08/mag/09, at 11:37, Vladimir Georgiev wrote:
Cari Colleghi,
vorrei fare riassunto di varie proposte dei colleghi che riguardano il conteggio del carico didattico. Come si vede delle risposte nel messaggio di Marco Abate della Proff.ssa De Francesco, quello che si rischia con carico < 120 ore sono sanzioni economiche (reduzioni di fondi a sostegno della didattica). Il messaggio non e' chiaro per questo punto.
Non e' chiaro perche' non se ne parla affatto, e non si evince nulla al riguardo. Il cosa si rischia per il carico al di sotto delle 120 ore e' quanto scritto nelle linee guida:
"Art.10. Nell’ambito dei corsi di laurea e laurea magistrale non possono essere attribuiti contratti sostitutivi di insegnamento a personale esterno per insegnamenti per i quali esiste già nella facoltà (o nelle facoltà nel caso di corsi interfacoltà) un docente del medesimo settore scientifico disciplinare o di settore affine che non abbia raggiunto l’impegno orario istituzionalmente attribuibile, definito nell’art. 3."
Non risultano quindi sanzioni economiche, ma solo l'impossibilita' di coprire insegnamenti per supplenza o con professore esterno a contratto. [I "contratti di supporto alla didattica" sono una cosa diversa dai "professori a contratto".]
Alcune delle proposte sotto puntano su alcune modifiche del regolamento esistente. Alla fine del messaggio allego la proposta della dichiarazione del nostro CCL che riguarda il circolare "Le linee guida..". Una eventuale dichiarazione che tratta le difficolta' di fare ricerca, quando i carichi istituzionali sono alzati a 120 ore frontali per i docenti e' particolarmente importante anche per i nostri colleghi di Fisica che eventualmente possano appogiare una tale dichiarazione al prossimo CCL di Fisica la prossima settimana. Tutti obiezioni commenti che riguardano questi 2 punti sensibili sono ben venuti, perche non possiamo fare CCL prima di quello di fisici.
Proposte modifiche regolamento:
In questo momento non e' piu' possibile modificare il regolamento; sara' possibile intervenirci solo nel nuovo anno accademico, e le modifiche andranno in vigore a partire dall'A.A. 2010/11. Quindi su questo non c'e' fretta, e abbiamo tutto il tempo di discuterne.
In ogni caso, sono fortemente contrario a modifiche di regolamento che tendano solo a gonfiare artificialmente le ore di didattica frontale solo per soddisfare vincoli formali. Prima di tutto si decide cosa sia didatticamente piu' efficace per i nostri corsi di studio, poi si scrivono i regolamenti in modo che rispecchino la realta' delle cose, e poi si procede in modo che siano approvati in ateneo.
E ovviamente possiamo/dobbiamo far sentire la nostra opinione sulle regole di ateneo, segnalando cosa secondo noi puo' essere migliorato, ricordando che si tratta di regole che si devono applicare a tutti e non solo al nostro caso specifico.
Ciao, Marco
1)di aggiungere (dove e' necessario) corsi (moduli di recupero). Tali corsi possono essre aggiunti ai corsi tipo Complementi che esistono adesso e sono di 21 ore di attivita' frontali. I corsi di recupero sono proposti del prof. Carlo Traverso
2)di aggiungere (dove e' necessario) laboratori ad alcuni corsi esistenti. I nostri lab sono di 3 cfu e sono dedicati al conseguimento di ulteriori abilita' di supporto e complemento a tutti gli insegnamenti. L'attivita' nel laboratorio si compone di due parti: lezione frontale (in misura non superiore a 7 ore per credito formativo) e attivita' individuale e di gruppo, con o senza il supporto di un docente. (la proposta e' fatta sulla base del messaggio della Proff.ssa Patrizia Gianni)
- di definire i moduli specialistici con orario che corrisponde alla
situazione attuale (30 ore sono pocchi, normalmente i costri collegi fanno 40 ina di ore).
Ecco la proposta provisoria per dichiarazione commune con i fisici:
Ricerca e didattica: un equilibrio difficile. Analisi su alcuni punti delle "Linee guida per i compiti didattici dei docenti" (Delibera Senato Accademico n. 30 del 2 dicembre 2008 )
Uno dei problemi pi? importanti per l'Universit? di Pisa ? avere la possibilit? di attrarre migliori scienziati per aumentare il prestigio internazionale dell'Universit? stessa. Un problema simile lo affrontano altre Universit?, in particolare quelle americane, ma non solo. Come nota Kline, gli annunci di posti di insegnamento vacante, presso di esse, non solo privilegiano la ricerca, ma sottolineano come fattore di attrazione per i migliori candidati il basso carico didattico e la disponibilit? di assistenti e aiuti vari alla poca didattica richiesta. La soluzione dominante del contrasto fra ricerca e didattica, intesa almeno come didattica undergraduate, ? quindi quella economista. Sia le universit? che gli universitari vedono il ritorno economico - diretto e indiretto, presente o differito - della ricerca, come la fonte prevalente del proprio reddito; quello derivante dalla didattica appare quasi un costo, che va minimizzato, per massimizzare tale reddito e comunque la qualit? della didattica raramente appare, nelle classifiche delle universit?, come elemento primario di valutazione del prodotto universitario.
Dopo questa promessa ? chiaro che l'articolo 3, delle "Linee guida..." alza da un lato il carico istituzionalmente attribuibile dei docenti a 120 ore e va verso la soluzione economista del problema. Avere un bilancio tra la ricerca e la didattica. Il CCL di Matematica esprime una forte preoccupazione per le conseguenze di questo approccio. Passiamo ad alcuni considerazioni che mostrano la neccesit? di tenere conto della variet? della didattica svolta dai nostri colleghi:
l' articolo 1 fa il tentativo di descrivere vari compiti didattici istituzionali dei docenti.Gli articoli 2 e 3 chiedono di "contare" le ore dei compiti didattici. Il CCL di Matematica ha affrontato in questo anno accademico vari problemi e difficolt?:
- Il conteggio delle ore frontali ? sulla base del regolamento
didattico. In vari corsi esiste la neccesit? di svolgere (durante l' anno accademico ) lezioni e esrcitazioni che non sono previste nel regolamento, ma possono essere messi nel registro delle lezioni. Normalmente queste ore aggiuntive sono circa il 20% delle ore dichiarate nel regolamento. Quando si fa la programmazione per il prossimo a.a.2009-2010 si prendono in considerazioni solo i dati del regolamento e non ? chiaro come sar? riconosciuto il lavoro in pi? e le ore aggiuntive di lezione. Questo punto si puo approfondire nel punto successivo. 2) Non ? chiaro come si distribuiscono i fondi per il supporto alla didattica. Se i fondi a supporto alla didattica saranno distribuiti sulla base delle ore frontali dichiarate nel regolamento abbiamo una situazione che non rispetta la realt?, come hanno dichiarato i colleghi del CCL di Matematica 3) I nostri regolamenti stabiliscono pi? o meno le ore di lezione e esercitazione per vari moduli di insegamento, ma non dicono nulla di altri compiti; dobbiamo tenere conto dell' art. 3 che stabilisce 350 ore di didattica. Un tentativo di specificare in modo pi? preciso alcuni parametri ? dato dal prof. G.Buttazzo: "per quantificare gli impegni mi sembra ragionevole calcolare (per difetto!): 100 ore/anno per ricevimento studenti, 25 ore per una tesi triennale, 50 ore per una tesi specialistica, 100 ore per una tesi di dottorato, 1 ora/studente iscritto per gli esami." Come si vede il lavoro per una tesi di dottorato non risulta descritta nell' art. 1. 4) L'articolo 10 ? forse quello che crea ulteriori problemi, perche da un lato abbiamo la neccesit? di coprire alcuni corsi di Matematica, perch? la richiesta dei nostri corsi ? aumentata in questo anno accademico. Cerchiamo in questo momento di dare un aiuto ai colleghi di Matematica Applicata con alcuni corsi ad Ingegneria. Da l'altro lato esiste la possibilit? di invitare alcuni colleghi, che sono andati da poco in pensione, che hanno capacit? dimostrata da lunghi anni di insegnamento nei corsi di Matematica. Visto che per alcuni settori come quello di Matematica il carico frontale di 120 ore ostacola la ricerca scientifica ? evidente che l'art.10 blocca una ottima risorsa e una possibilit? di dare un riconoscimento e rispetto ai nostri colleghi.
- Kline Morris (1977), Why the Professor Can't Teach, New York, St.
Martin's Press.
-- Vladimir Georgiev Department of Mathematics "L.Tonelli" University of Pisa Largo Bruno Pontecorvo 5 56127 Pisa, Italy
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Marco Abate Tel: +39/050/2213.230 Dipartimento di Matematica Fax: +39/050/2213.224 Universita' di Pisa Largo Pontecorvo 5 E-mail: abate@dm.unipi.it 56127 Pisa Italy Web: www.dm.unipi.it/~abate/
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