Giusto due commenti all'ultimo messaggio di Paolo
Il fatto che l'effetto di una singola azione sia "piccolo" (questo vale, ad esempio, per ogni nostro singolo voto quando andiamo a votare...) non ne dimostra l'inutilita` ne' l'insensatezza, e comunque non penso che 18000 Euro/anno siano una cifra insignificante.
Proprio perche' non lo sono se ne sta discutendo, valutando le alternative.
C'e` anche da dire che in 2) si considerano contemporaneamente iniziative che potremmo prendere *come individui* e iniziative che potremmo prendere *come membri del dipartimento*. Questo secondo me, non contribuisce a chiarire i termini della questione, perche' stiamo discutendo di una decisione che dobbiamo prendere *come membri del dipartimento*.
Non condivido. Quando la cavalleria pensa solo *come cavalleria* e la marina *come marina*, di solito finisce male (a parte qualche "carica" onorevole ... ).
A me sembra che le conseguenze di questo fatto non siano tali da giustificare i costi di cui stiamo parlando. Proviamo ad immaginare che cosa succederebbe, in pratica, se da quest'anno non rinnovassimo gli abbonamenti Elsevier. Ad esempio, qualcuno l'anno prossimo (o tra qualche anno) potrebbe avere bisogno di un articolo apparso su Topology nel 2006, ma *non presente* su arXiv (non so in altri campi, ma nel mio questi esempi stanno diventando molto rari in modo estremamente rapido). In tal caso gli basterebbe contattare l'autore richiedendo una copia dell'articolo....
Ma quando adesso in una biblioteca non trovi annate cruciali di riviste importanti, diciamo di 30-40 anni fa, che fai mandi un mail all'autore? Probabilmente ti rivolgi a biblioteche piu' fornite, sperando che almeno da qualche parte siano conservati questi supporti della memoria collettiva, e ti aspetti anche di averne libero accesso. A parte tutto, e' anche di questa funzione delle biblioteche ("universitarie") che stiamo discutendo, possibilmente in una prospettiva un po' piu' ampia del nostro lavoro personale contingente. E' a questo che mi riferivo parlando di "autolesionismo". E' per questo che il problema delle riviste care e' serio.
Infatti, secondo me quei 18.000 Euro/anno potrebbero essere utilizzati in modi migliori. Ad esempio (almeno in parte) per l'acquisto, molto piu` sistematico di quanto non si sia fatto finora, di libri, i quali rappresentano, se volete, il culmine del processo di convalida scientifica.
Sono d'accordo, nel senso che dovremo essere molto selettivi e ponderati negli acquisti della biblioteca. In questo senso condivido anche i discorsi di Marco sulle "rivistine e rivistucole" e i pacchetti gonfiati delle case commerciali.
http://math.berkeley.edu/~kirby/journals.html Lettera di Rob Kirby (Berkeley) etc.
Conoscevo questo materiali e ne condivido in buona parte le analisi. Sul "che fare", continuo a vedere attualmente piu' "autolesionistico che efficace" privare la nostra biblioteca di annate, per esempio, di "Inventiones" (e' di Springer, ma il discorso si applica) o di "Topology".
Ci sono molti spunti interessanti, per esempio l'ultimo discorso di Kirby sulla cautela circa quali "diritti" cedere, e dei molti modi per rendere pubbliche le conoscenze.
Si e' gia' osservato che l'esistenza di arXiv e simili sta modificando la ragion d'essere delle riviste. Forse la via e' di portare fino in fondo questa tendenza. Probabilmente una svolta importante ci sara' quando la comunita' scientifica riuscira' ad organizzare e ponderare *direttamente* arXiv e piu' in generale il materiale reso di pubblico dominio (home page etc.) via internet. Si puo' pensare a forme nuove, piu' modulate, rispetto al classico referee; si puo' pensare ad "atlanti ragionati e commentati, reti di correlazioni, valutazioni in progres sulla significativita' potenziale, ecc., tutto regolarmente aggiornato".
Mi cheto.
Ciao
Riccardo
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