Vi trasmetto questo mail di Anna Rossi, in cui troverete le istruzioni per aderire in via preliminare al ricorso per il riconoscimento degli scatti soppressi dalla finanziaria di luglio.

daniele

---------- Messaggio inoltrato ----------
Da: Rossi Anna Maria <amrossi@biologia.unipi.it>
Date: 16 febbraio 2011 19:52
Oggetto: Ricorso al TAR.
A: associati-unipi <associati-unipi@googlegroups.com>




Prof.ssa Anna Maria Rossi
Genetica, epidemiologia e mutagenesi ambientale
Dip. Biologia  - Università di Pisa
Via Derna 1
56126 Pisa
tel. ..39-050-2211508 (oppure 524)
fax. ..39-050-2211527








Cari Tutti,

ricordo a tutti che su UNILEX è circolata l'iniziativa di Genova e Piemonte Orientale per un ricorso al TAR contro "il blocco delle progressioni stipendiali nel triennio 2011-2013, con ripartenza nel 2014 dal punto in cui si era al 31-12-2010, operato dalla Legge Finanziaria 2010" che vi riporto in calce per gli estremi del ricorso.
A Pisa già 180 docenti delle tre fasce hanno espresso il loro interesse all'iniziativa ma siamo sicuri che se ne aggiungeranno degli altri a breve.

Per non lasciare fuori qualcuno Vi pregherei di coordinarvi per Facoltà e/o Dipartimento in modo che uno per ciascun dipartimento/Facoltà alla corrispondente ML (mi raccomando di coordinarvi per evitare invii multipli) specificando di non rispondere al mittente ma di leggere attentamente il messaggio in calce e il foglio di adesione che si trova  al link


https://spreadsheets.google.com/viewform?formkey=dG51WXBmMlNEZ2xab3Z6SWczeXBoUkE6MQ


Grazie a tutti

Anna M Rossi


Prof.ssa Anna Maria Rossi
Genetica, epidemiologia e mutagenesi ambientale
Dip. Biologia  - Università di Pisa
Via Derna 1
56126 Pisa
tel. ..39-050-2211508 (oppure 524)
fax. ..39-050-2211527



Cari Colleghi,
Vi scriviamo in merito a un possibile ricorso sul blocco delle nostre
progressioni stipendiali nel triennio 2011-2013, con ripartenza nel 2014 dal
punto in cui si era al 31-12-2010, operato dalla Legge Finanziaria 2010.
Scusate per la mail chilometrica. Vorremmo informarvi su un incontro con
l’avvocato Eugenio Barrile <eugenio.barrile@gmail.com> tenutosi all’Università di Genova venerdi 26
Novembre. L’avvocato ha vinto recentemente una serie di ricorsi di
ricercatori universitari di varie sedi ed è stato quindi contattato, sia da
noi, che dai colleghi di Genova, per questo ulteriore ricorso. In base a
quanto emerso dalla riunione sembra ci siano buone possibilità che a Genova
il ricorso prenda il via nei primi mesi del 2011.

Il ricorso andrebbe presentato al TAR di pertinenza della sede in cui si
presta servizio, richiedendo il rinvio alla Corte Costituzionale del
provvedimento che ha determinato il blocco. Se il TAR ammette il profilo di
incostituzionalità segue l’invio per il giudizio conclusivo presso la Corte.
Se anche questo giudizio fosse favorevole, si otterrebbe l’annullamento del
provvedimento su scala nazionale, con ripristino della progressione e
corresponsione degli arretrati eventualmente dovuti. La Corte potrebbe
probabilmente decidere il mantenimento del blocco per il triennio ma con
recupero dell’anzianità maturata alla fine del periodo (come disposto per i
magistrati). La strategia migliore a livello nazionale sarebbe
l’effettuazione di più ricorsi su più sedi, poiché basta un solo successo in
una qualsiasi sede per ottenere il risultato sperato. La tempistica dovrebbe
essere non inferiore a 4 anni, incluso l’auspicabile passaggio alla Corte
Costituzionale, ma dipende molto dai vari TAR, sembra che una sede
particolarmente veloce sia il TAR di Pescara.

PRINCIPI DI ANTICOSTITUZIONALITÀ SU CUI FONDARE IL RICORSO.
Principale.
Art. 3. Il provvedimento adottato crea una forte sperequazione all’interno
della stessa categoria di lavoratori, violando in tal modo il principio di
uguaglianza.

Accessori.
- Art. 3. Diverso trattamento a categorie diverse dello stesso comparto PA
(docenti univ., magistrati, ufficiali forze armate).
- Art. 53. Violazione della progressività della contribuzione.
- Art. 97. Ostacolo al buon funzionamento della pubblica amministrazione.
(questo punto sembra marginale, ma ha in realtà una certa valenza politica,
che il giudice potrebbe cogliere, per la possibile politica di ostracismo
contro l’università pubblica a favore del privato che si potrebbe ravvisare
nel governo).

Il primo scoglio da superare è il giudizio del TAR sulla non manifesta
infondatezza. Se il ricorso è giudicato infondato viene infatti respinto.

ORGANIZZAZIONE DEL RICORSO.
Numero dei ricorrenti e spese. Vi sono varie possibilità, quella giudicata
migliore è un ricorso collettivo, cioè un’unica pratica con più firme. Al
fine di ridurre le spese pro capite, e tuttavia consentire un’adeguata
gestione da parte del legale, il numero dei ricorrenti in ciascun ricorso
dovrebbe essere di 50-60. Le spese sarebbero al massimo di 200 euro a testa
(inclusa Corte Costituzionale), più l’eventuale condanna al pagamento delle
spese da parte del TAR, seppure improbabile, per un ammontare di circa
2000-3000 euro (circa 30-50 euro a testa).

Modalità e Tempistica. L’interessato matura lo scatto, questo non viene
applicato, scrive all’amministrazione, ottiene risposta negativa, la impugna
al TAR. Alcune Università (es. Genova) stanno diligentemente comunicando
 agli interessati la mancata applicazione, fornendo così il documento da
impugnare. Tuttavia non tutti scattano allo stesso tempo. Il ricorso
andrebbe presentato dopo 60 giorni dalla lettera dell’amministrazione,
altrimenti si è passibili di rilievo, ma non è detto che il ricorso venga
per questo respinto. La strategia giudicata migliore è che si raccolgano le
lettere di coloro che scattano prima e, se non si arriva a 50, un altro
gruppo ricorra in anticipo, o mediante un atto di intervento (ma in tal caso
questi non rischiano la condanna alle spese) o come ricorrenti a tutti gli
effetti, rischiando un giudizio di infondatezza, tuttavia improbabile perché
il giudice capirebbe che sia coloro che hanno impugnato un documento, sia
coloro che hanno fatto ricorso in anticipo, sono tutti nella stessa
situazione.
A questo punto occorre sapere chi, nell’ambito delle università piemontesi
sarebbe intenzionato a ricorrere presso il TAR Piemonte su queste basi, o
sulla base di altre valutazioni scegliendo un altro avvocato. Sarebbe anche
utile che nelle varie sedi si individuassero dei referenti. Se ci sarà un
congruo numero di persone interessate, almeno a prendere in esame questa
possibilità, sarà poi opportuno fissare un incontro a Torino con un legale,
avv. Barrile o altri, per meglio definire gli aspetti dell’operazione. Se
l’avvocato Barrile o un altro legale non piemontese saranno incaricati del
ricorso, occorrerà comunque eleggere un domicilio presso un legale
piemontese, che l’avvocato Barrile per parte sua ci ha già segnalato a
Torino.





Cari tutti,
dopo la precedente mail una decina di persone hanno confermato l'OK per
l'avvocato Barrile di Roma e in mancanza di pareri negativi ho ritenuto di
procedere contattandolo per fissare un incontro. La riunione avrà lo scopo
di fornire precise indicazioni ed eventualmente le linee guida per poter
procedere al noto ricorso. L'avvocato ha risposto con estrema sollecitudine
indicando però la sua disponibilità per una data unica, per lo meno a tempi
brevi, per un incontro a Torino:
Venerdi 11 Febbraio, ore 15:00.
Ovviamente non si troverà mai una data che vada bene per tutti, per cui
credo che sarà sufficiente un numero congruo di persone, diciamo almeno
10-15, me compreso, meglio se di più, e poi si metteranno al corrente gli
altri.
Si tratta di capire se questa data va bene. In caso affermativo occorre
anche trovare un'aula disponibile, possibilmente non troppo lontana da P.
Nuova o Lingotto. Attendo quindi i vostri feedback tenendo conto che
l'avvocato ha sollecitato cortesemente una rapida risposta.



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Bruno Burlando
DISAV
Facoltà di Scienze MFN
Università del Piemonte Orientale
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15121
Alessandria
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voice: +39 0131 360274
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