Caro Carlo,
innanzitutto mi scuso per non aver seguito a suo tempo la faccenda, ma visto che varie persone, tra cui Steffè, Traverso, Milani, Tortorelli, Napolitani, e Sbarra hanno le mie stesse preoccupazioni, mi sembra giusto discuterne un attimo in dipartimento in tutta tranquillità e senza polemiche. Prendo atto che la decisione di migrare è già stata presa, ma proporrei comunque i seguenti punti all'ordine del giorno.
a) migrazione della posta;
b) mantenimento degli accounts e relativi servizi (tra cui MathSciNet) per chi va in pensione.
Le persone che ho sopra menzionato leggono in cc. e hanno dato informalmente il loro assenso alla richiesta di messa all'ordine del giorno di un prossimo consiglio, ma sono liberi di non confermarlo se non lo ritengono opportuno (Traverso mi ha fatto notare che essendo pensionato il suo parere non conta, ma poiché sul merito era d'accordo lo inserisco lo stesso).
Riguardo al punto a) alcuni dei temi che sono stati menzionati negli scambi di emails riguardano: carta dei servizi, responsabilità (capire chi gestisce cosa), garanzie sulla sicurezza, sulla privacy e sulla proprietà dei dati, diritti e doveri degli utenti (cosa si può fare e cosa no). Penso che sia interesse del Dipartimento chiedere che queste questioni siano ben definite e documentate.
Riguardo al punto b) sono convinto che il Direttore o chi ne avrà la facoltà farà tutto il possibile per venire incontro alle esigenze dei pensionati, ove legate alla continuazione dell'attività di ricerca, ma sarebbe opportuno arrivare a delle soluzioni che non consistano nella semplice richiesta e concessione di favori caso per caso, ma siano invece basate su decisioni del Dipartimento che possano essere fatte valere anche nel caso alcuni servizi vengano centralizzati. In uno degli scambi emails si menziona il fatto che per 18 mesi dopo la fine dell'ultimo contratto l'account di ateneo continuerà a funzionare e successivamente potrà diventare un forward verso un account personale scelto dall'utente. Non voglio contestare questa soluzione, ma sarebbe opportuno valutarla ed eventualmente formalizzarla in un documento. Resta poi da definire cosa accadrà dell'archivio della posta accumulata negli anni nei server dell'università, ovvero se essa debba essere considerata proprietà del pensionato, se possa essere mantenuta nei server dell'università, quali siano i diritti di eventuali eredi, etc.. L'archivio della posta elettronica documenta una vita intera di attività didattica e di ricerca, pertanto il problema non mi sembra irrilevante. Diventa evidentemente ancora più urgente affrontarlo nel momento in cui la gestione viene centralizzata. Sarebbe da evitare che la decisione su cosa fare di un account ricada solo sul tecnico che dovrà materialmente gestire la cosa o sulle decisioni autonome di qualche suo superiore.
Grazie e cordiali saluti,
Alessandro Berarducci