Cari colleghi, vorrei sottoporvi una proposta per rendere piu' corretto ed equo il computo delle ore frontali:
Gli esami orali dei corsi della Laurea triennale e delle Istituzioni, se tenuti in un'aula con il candidato alla lavagna in modo da poter essere seguiti da tutti gli studenti del corso che desiderino farlo, si configurano di fatto come didattica frontale integrativa al corso, e come tali dovrebbereo essere conteggiati.
A supporto di questa tesi possiamo a buon diritto sostenere che:
1) gli studenti che seguono gli esami dei loro colleghi hanno un'ottima occasione di approfondire concretamente la loro preparazione,
2) i candidati che sostengono l'esame orale alla lavagna e in pubblico hanno l'opportunita' di imparare ad esporre, cosa che in futuro potrebbe risultar loro assai utile,
3) l'impegno e la competenza richiesta ai docenti per condurre un esame orale pubblico, non sono inferiori a quelli richiesti per sostenere una lezione.
In concreto, per ogni docente in commissione si dovrebbero conteggiare come impegno di didattica frontale tutte le ore impiegate per le prove orali, oppure concordare una durata media di 45' per ogni esame orale.
Immagino le obiezioni da parte di colleghi di altri corsi di laurea dove gli esami sono solo scritti, o sono condotti in modo diverso dai nostri, ma penso che noi matematici dobbiamo fermamente portare avanti proposte come questa, che mettano nella giusta luce le peculiarita' del nostro impegno didattico.
Sergio Spagnolo