Cari colleghi, vorrei illustrare brevemente alcune caratteristiche della mia candidatura al senato accademico.
Ho accettato di candidarmi, dopo un'iniziale incertezza, perche' ritengo auspicabile una maggiore partecipazione alla vita universitaria da parte di tutti, inclusi i piu' giovani, che spesso se ne disinteressano (per ragioni talvolta indipendenti dalla loro volonta`). Ritengo sia particolarmente importante nel mio caso mantenere un contatto stretto con i membri del mio settore. A questo proposito, vorrei impegnarmi a:
1) fornire resoconti il piu' possibile obiettivi dell'attivita' e dei temi discussi in senato a chi e' interessato, possibilmente in collaborazione con altri rappresentanti;
2) sostenere le esigenze ed i punti di vista del mio settore, mantenendo un contatto via posta elettronica con i docenti interessati (si intende che non potro' sostenere posizioni che non condivido);
3) (anche se questo punto esula forse dal mandato) sostenere le esigenze dei ricercatori, anche eventualmente "precari", senza distinzione di area, in quanto fascia docente tipicamente poco rappresentata.
In questo periodo, vengono discussi vari temi di carattere generale, riguardanti l'assetto dell'ateneo e il ruolo del personale docente, sui quali, benche' mi sia fatto un'opinione, non mi sento sufficientemente preparato per dare un giudizio definitivo. Per elencarne solo alcuni:
- reclutamento e problema dei ricercatori "precari"; - riforma dello statuto, nell'ottica di rivalutare l'importanza dei dipartimenti e ridiscutere la composizione e formazione degli organi centrali (senato e consiglio di amministrazione); - incentivi per la ricerca; - valutazione della riforma didattica; - ruolo e compiti dei ricercatori nell'ateneo (anche in vista di una possibile istituzione della III fascia).
Credo che sarebbe opportuno aprire una discussione su questi temi, sia nel senato accademico che all'interno delle singole aree.
Saluti, Matteo Novaga