Caro Luigi, qualche osservazione:
1. La carta dei servizi e' di marzo scorso, se ricordo, i server di piu' di un anno fa. Erano gia' chiare le linee? Certo non a chi ha deciso di comprare i server, non penso che il dipartimento abbia speso una cifra non indifferente sapendo che i server non sarebbero stati installati.
2. Per quanto riguarda la posta, il direttore mi aveva confermato (in risposta ad un mio mail prima del consiglio nel quale il problema e' stato discusso, al quale non potevo essere presente) che la procedura prevista era a. offrire un nuovo servizio, la posta di ateneo (con apertura dei nuovi account di posta) b. per il periodo necessario tenere in contemporanea i due (o tre) servizi di posta e man mano attrezzarsi con la riconfigurazione dei vari pc/tablet/smartphone (anzi, Marco diceva che i tecnici del polo sarennero passati studio per studio per sistemare tutto) c. valutare a questo punto la situazione, con la prospettiva di chiudere i servizi che non saremmo stati in grado di mantenere.
Luigi conferma che la procedura e' questa? Se no, qual e'?
3. Sono certa che i tecnici del polo hanno fatto e fanno tutto il possibile almeno per quello che ritengono sia loro compito. Il punto chiave non e' certo questo. Invece, c'e' una strategia decisa centralmente, non solo per i servizi generali ma anche per i servizi specifici di ogni dipartimento (siano essi posta. web, server di calcolo scientifico, configurazioni di rete etc etc). E' compito del dipartimento (in toto, del suo direttore, dei suoi rappresentanti negli organi di governo e tecnici) trovare all'interno di questa strategia il modo di tutelare al meglio i propri interessi (ovviamente non personali, ma scientifici e di buona gestione ordinaria e straordinaria). Questo atteggiamento, che non metto in dubbio sia stato seguito, e' doveroso e non e' e non deve essere considerato in contraddizione con la politica generale dell'ateneo, o tanto meno con il polo. Alcune decisioni possono essere urtanti o faticose, ma puo' darsi che siano le migliori, vista la situazione.
Aggiungo:
A. Far funzionare la posta e piu' in generale i servizi informatici del dipartimento e' importante.
B. La fiducia nella competenza, lungimiranza, disponibilita' di Sergio che i tanti messaggi esprimono e' un fatto, peraltro ben noto a tutti. Riconoscere, come richiesto dai messaggi, formalmente e operativamente il suo ruolo e' certo importante, scientificamente e operativamente.
Ma il punto e' un altro. Far funzionare il dipartimento in un quadro politico gestionale in cui l'autonomia dipartimentale e' solo in parte mantenuta. Capire come mantenere il piu' possibile di quanto abbiamo (anche in qualita') al di la' dei personalismi, e anche al di la' del "conservatorismo" a tutti i costi, adeguandoci (ma non al ribasso) dove e' necessario, e discutendo a difesa di quanto riteniamo sia necessario difendere.
So che queste parole possono sembrare vuote, ma a volte puo' essere utile ripeterle. Mi scuso per la sparata, ma questo ultimo episodio si aggiunge a molti altri che ci stanno passando sopra la testa (per esempio, alcune decisioni recentemente prese dall'ANVUR in scadenza, per esempio i documenti sulla "buona universita'" o sulla "universita' positiva", per esempio .... ). E, tornando al dipartimento e alla nostra universita', mi piacerebbe che una seria discussione non venisse interpretata come un "freno all'innovazione" ma anzi come un contributo per il futuro.
Margherita