Caro Ferruccio (e cari tutti),
quello che e' successo (e di cui ci siamo subito accorti esaminando i risultati dei questionari) e' che un gruppo di studenti del terzo anno ha deciso di prendere di mira alcuni corsi (4, per la precisione) dando valutazioni negative (tutti 1) a tutte le domande.
Questo tipo di risposte (chiaramente inattendibili, e contraddittorie al loro interno) invalida quel gruppo di questionari, che quindi non devono essere considerati nell'esaminare i risultati della valutazione. Sfortunatamente, pero', il programma di elaborazione dei questionari dell'ateneo non permette di escludere solo alcuni questionari dalla valutazione; o tutti, o nessuno.
Di conseguenza, i corsi che hanno subito questo trattamento quest'anno non saranno valutati. Abbiamo mandato ai singoli docenti coinvolti i risultati, per permettere loro di esaminare i questionari validi (che comunque qualche indicazione danno); ma per il resto non verranno considerati, e in particolare i risultati ottenuti da questi corsi non saranno resi pubblici.
Inoltre, sono stati avvisati i rappresentanti degli studenti, che capiscono perfettamente come questo modo di usare i questionari sia scorretto e controproducente, e che si sono impegnati a sensibilizzare gli studenti verso un uso sensato dei questionari.
Infine, io stesso mandero' settimana prossima un messaggio a tutti gli studenti spiegando la scorrettezza e l'inutilita' di questo tipo di comportamenti.
Questa e' la risposta ufficiale; permettetemi ora qualche commento personale.
Il primo e' che questo tipo di comportamenti denuncia comunque un qualche tipo di malessere, anche se lo denuncia nel modo sbagliato, in quanto non permette di capire qual e' il problema. Compito mio (o meglio, del mio successore) e dei rappresentanti degli studenti sara' capire quali sono i motivi di questo malessere. Motivi che, s'intende, possono essere fondati (nel qual caso bisogna fare qualcosa) oppure completamente privi di senso (nel qual caso possiamo dimenticarcene tranquillamente); ma questa e' una decisione che potremo prendere solo una volta capito quali sono questi motivi.
Il secondo riguarda l'interpretazione dei questionari. Ritengo che sia un buon sistema per tastare il polso agli studenti, ma solo se interpretati con le giuste cautele. I risultati di un singolo anno hanno un valore relativo; ma si possono ottenere buone indicazioni tendenziali confrontando l'andamento su piu' anni e su piu' corsi. Piccole variazioni da un anno all'altro non significano nulla; grosse variazioni sono invece sicuramente il segnale di qualcosa. Il questionario da' solo delle indicazioni grossolane su cosa sia questo "qualcosa", ma sono indicazioni che altrimenti non riceveremmo.
Il terzo riguarda i nostri studenti. Qualsiasi meccanismo di valutazione anonima si presta a possibili distorsioni; ma per nostra fortuna i nostri studenti sono in stragrande maggioranza persone sensate e responsabili, che usano questo strumento in maniera sensata e responsabile, per cui le indicazioni che ci pervengono dai questionari sono in gran parte attendibili (anche se da usare con le dovute cautele indicate sopra). Ovviamente, bisogna intervenire immediatamente non appena si avvertono usi impropri dei questionari; ed e' quanto abbiamo fatto.
Infine, permettetemi una battuta: siccome i questionari danno un ottimo giudizio del corso di laurea e dei docenti di matematica, sensibilmente migliore della media dell'ateneo, forse ci conviene ritenerli (con tutte le cautele del caso) essenzialmente validi...
Ciao e grazie, Marco
On 22/set/05, at 10:10, ferruccio colombini wrote:
Caro Marco, Cari colleghi,
vi scrivo a proposito dei "dati della valutazione della didattica ottenuti con la distribuzione dei questionari", relativi al corso "Operatori Differenziali" da me tenuto al II semestre. Innanzitutto voglio precisare che gli studenti che hanno seguito il corso sono stati 5 o 6, sempre gli stessi per tutto il semestre, che tali studenti hanno dimostrato di seguire e comprendere a fondo gli argomenti; alcuni mi hanno chiesto di poter sostenere l'esame, oltre che con una normale prova orale, anche con seminari, che si sono rivelati poi veramente ben preparati. Sono stato quindi molto sorpreso dai risultati del questionario: l'80% degli studenti mi ha dato una valutazione pessima, su tutti i punti. Il restante 20%, al contrario, è’ stato decisamente "generoso". Ma, soprattutto, sono stato sorpreso dal fatto che i questionari riempiti sono stati 25! Perché i questionari riempiti sono stati 25, mentre gli studenti 5 o 6, sempre gli stessi? Ci sarà forse un rapporto tra 100% / 20% e 25 / 5? Mi domando: quale studente ha diritto di voto su di un dato corso? C'è un controllo della correlazione tra lo studente che esprime un voto, ed il corso oggetto del voto? A questo punto ho ripreso i risultati del mio corso al I semestre. Il caso era del tutto analogo: lì avevo circa 12 - 14 studenti, contro 21 questionari raccolti. Altri docenti mi hanno poi segnalato casi simili. Non posso allora non concludere: che senso ha questo tipo di valutazione? Che affidabilità puo avere? Io personalmente non credo molto in questi metodi di valutazione. Ma se qualcuno, per convinzione propria, o per compito istituzionale, vi crede, non sarebbe male che cercasse di far sì che tali operazioni non cadessero nella più totale ridicolaggine!
Saluti
Ferruccio Colombini
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Marco Abate Tel: +39/050/2213.230 Dipartimento di Matematica Fax: +39/050/2213.224 Universita' di Pisa Largo Pontecorvo 5 E-mail: abate@dm.unipi.it 56127 Pisa Italy Web: www.dm.unipi.it/~abate/
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