> Il punto cruciale e’ questo: contrariamente al precedente bonus
> una-tantum, qui non bisogna decidere a chi attribuire lo scatto,
> ma a chi *non* attribuirlo. In altre parole, qui non stiamo parlando di
> “premiare” i “migliori”; la filosofia dev’essere che se un
> docente fa il suo mestiere in maniera dignitosa e normale, deve avere lo
> scatto; soltanto coloro (per fortuna sono pochi, ma non sono inesistenti)
> che non fanno alcunché di sensato non dovrebbero averlo. Per essere
> ancora più chiari, secondo me per avere lo scatto deve bastare fare
> ricerca dignitosamente oppure fare didattica dignitosamente oppure
> occuparsi della gestione e della terza missione dignitosamente, perché
> tutti e tre questi aspetti sono essenziali per l’esistenza
> dell’università; soltanto chi non fa nessuna di queste cose non deve
> avere lo scatto, perché vuol dire che non sta facendo il mestiere per cui
> lo si paga.
Sono del tutto d'accordo con questa impostazione (e, forse in modo piu'
implicito
e' quello che cercavo di dire in un mio precedente messaggio - con
l'aggiunta che
non volerlo fare e' una precisa scelta politica). Ancora una volta sarebbe
utile conoscere
l'opinione dei candidati a rettore, soprattutto di quelli gia'
corresponsabili della
gestione uscente.
Riccardo
>
> E, come detto anche da altri, cosa e’ “dignitoso” non e’
> minimamente universale, dipende molto fortemente dall’area. Quindi e’
> concettualmente sbagliato pensare di fissare dei paletti uguali per tutti;
> sarebbero risibili per qualcuno e impossibili per altri, in maniera
> slegata dall’effettiva qualità del lavoro dei singoli. In nessun tipo
> di valutazione si usano gli stessi criteri per tutte le aree; non mi
> sembra
> proprio il caso di farlo qui.
>
> C’e’ forse un’eccezione a questo principio di distinzione fra le
> aree, ed e’ quello che riguarda i compiti gestionali, che sono
> abbastanza
> uniformi su tutto l’ateneo. Ma attenzione: compiti gestionali *non* vuol
> dire semplicemente partecipare ai consigli di dipartimento; vuol
> dire, come ricordava Francesca, fare parte attiva di qualcuna delle
> commissioni che nei fatti gestiscono (appunto) il funzionamento
> dei dipartimenti, dei corsi di laurea e in ultima analisi
> dell’università. E’ una parte significativa (a volte fin troppo) del
> lavoro che facciamo,
> ed e’ giusto che sia riconosciuta.
>
> Ciao,
> Marco
>
>
>> On 16 feb 2016, at 14:30, Massimo Caboara <caboara@dm.unipi.it> wrote:
>>
>> Cari colleghi,
>>
>> vi mando in attach la proposta di regolamento sugli scatti triennali
>> avanzata dagli uffici. Si discutera' e non si votera' in senato prima di
>> un mese, quindi c'e' tutto il tempo per una discussione approfondita.
>>
>> A me non piace:
>>
>> E' inutilmente burocratica (30% di presenze ai consigli di dipartimento,
>> 180 ore di lezione in tre anni (molto al di sotto del minimo per molti).
>>
>> Tutti i settori, da Analisi a Zoologia sono brutalmente uniformati, i
>> numeri sono uguali per tutti.
>>
>> Non c'e' nessun ruolo per i dipartimenti, dove si conoscono le
>> situazioni reali e non solo tre numerini.
>>
>>
>> In sostanza, questa proposta e' ad uso e consumo degli uffici, fatta in
>> modo tale che possa decidere un burocrate.
>>
>>
>> Dato che la questione e' importante e riguarda tutti vorrei avere le
>> vostre opinioni.
>>
>> Ciao, Max
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