Cari colleghi, questa degli appelli (straordinari e non) mi pare una follia.
Sembra che gli studenti di ingegneria abbiano messo a punto una loro versione del principio di induzione: "se ci sono n appelli obbligatori ne si puo' ottenere uno straordinario; poi si rende ordinario lo straordinario... e cosi' via".
Penso sia inutile strapparsi i capelli: per contrastare questa deriva bisogna proporre delle alternative concrete.
Avanzo le seguenti proposte:
1) dato che gli studenti sono tenuti ad iscriversi agli esami, potremmo chiedere che il sistema non permetta ad uno studente di sostenere l'esame piu' di tre volte. A questo punto non avrebbe piu' senso per gli studenti pretendere 7 appelli.
2) Per gli studenti lavoratori si potrebbe mettere a punto un sistema di e-learning: gli studenti si iscrivono al corso, *devono* svolgere una serie di "home assignements" e, alla fine, possono sostenere l'esame. In questo modo si ridurrebbe drasticamente il numero di chi tenta e si potrebbe fare un unico esame (per materia) mettendo tutti insieme (in caso di corsi con numero di crediti diversi si puo' prevedere scritti leggermente diversi).
Ci sarebbe ovviamente da fare un po' di lavoro all'inizio, ma il gioco vale la candela: sarebbe un servizio aggiuntivo utile per chi e' oggettivamente in difficolta' (causa lavoro, famiglia etc.) e scoraggia tutti quelli che cercan di passare facendo leva sulla legge dei grandi numeri.
Non so se siano percorribili senza modificare il regolamento didattico, ma se pensate che siano ragionevoli si potrebbe insistere.
Saluti a tutti, c.c.
Cari colleghi,
Per la questione degli appelli straordinari normati dal Regolamento didattico di Ateneo, questa e' la situazione come la vedo io:
- il Regolamento Didattico di Ateneo rende obbligatorio concedere due
appelli straordinari aperti agli studenti lavoratori ed alcune categorie protette compresi i fuori corso. In seguito all'interpretazione autentica che il Senato ha dato oggi, in seguito alla richiesta degli studenti e al parere della commissione didattica di ateneo, questi appelli possono essere richiesti da qualunque studente appartenente a una delle le categorie "protette", compresi i fuori corso. Non e' piu' necessario che siano richiesti da uno studente lavoratore. Per come il regolamento era scritto, e per la mentalita' della maggior parte dei colleghi era un risultato inevitabile. In commissione sia la De Francesco che Palazzolo si sono espressi a favore di questa interpretazione, e con i voti degli studenti non c'e' stata storia. Tra parentesi, io non posso votare in commissione didattica. La somma del numero di questi appelli e di quelli ordinari deve essere non inferiore ad 8 (di 7 se si fanno i compitini).
- gli appelli straordinari solo orali della vecchia scuola di ingegneria
sono al momento espressamente proibiti dal Regolamento Didattico di Ateneo, dato che tutti gli appelli devono prevedere tutte le prove.
- tutti gli appelli, anche quelli straordinari, devono essere
programmati dai dipartimenti. Le aule e le date gestite dagli uffici. Se poi informalmente un docente concede un appello straordinario, lo sapete, non importa a nessuno, ma questo comportamento e' tollerato, non la norma.
- Io e altri senatori, sopratutto di ingegneria, stiamo pensando di
proporre una modifica del Regolamento didattico di ateneo. Lo scopo e' limitare il numero degli appelli, sopratutto scritti. Sto cercando di capire quale sia il massimo risultato ottenibile e allo stesso tempo di convincere i colleghi senatori che questa non e' una nostra fisima ma un problema reale. Dato che le modalita' di esame variano moltissimo nei vari settori, a molti colleghi NON e' ovvio che questi appelli siano un reale aggravio del nostro carico. Vi terro' informati.
- C'e' il rischio che questi appelli straordinari vengano via via aperti
ad altre categorie. E' quello che e' recentemente successo ai fuori corso. La mia sensazione e' che gli studenti vogliano questo. Anche per questo, e' bene affrontare il problema il prima possibile.
Ciao, Max
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