Caro Marco, Cari colleghi,
vi scrivo a proposito dei "dati della valutazione della didattica ottenuti con la distribuzione dei questionari", relativi al corso "Operatori Differenziali" da me tenuto al II semestre. Innanzitutto voglio precisare che gli studenti che hanno seguito il corso sono stati 5 o 6, sempre gli stessi per tutto il semestre, che tali studenti hanno dimostrato di seguire e comprendere a fondo gli argomenti; alcuni mi hanno chiesto di poter sostenere l'esame, oltre che con una normale prova orale, anche con seminari, che si sono rivelati poi veramente ben preparati. Sono stato quindi molto sorpreso dai risultati del questionario: l'80% degli studenti mi ha dato una valutazione pessima, su tutti i punti. Il restante 20%, al contrario, è stato decisamente "generoso". Ma, soprattutto, sono stato sorpreso dal fatto che i questionari riempiti sono stati 25! Perché i questionari riempiti sono stati 25, mentre gli studenti 5 o 6, sempre gli stessi? Ci sarà forse un rapporto tra 100% / 20% e 25 / 5? Mi domando: quale studente ha diritto di voto su di un dato corso? C'è un controllo della correlazione tra lo studente che esprime un voto, ed il corso oggetto del voto? A questo punto ho ripreso i risultati del mio corso al I semestre. Il caso era del tutto analogo: lì avevo circa 12 - 14 studenti, contro 21 questionari raccolti. Altri docenti mi hanno poi segnalato casi simili. Non posso allora non concludere: che senso ha questo tipo di valutazione? Che affidabilità puo avere? Io personalmente non credo molto in questi metodi di valutazione. Ma se qualcuno, per convinzione propria, o per compito istituzionale, vi crede, non sarebbe male che cercasse di far sì che tali operazioni non cadessero nella più totale ridicolaggine!
Saluti
Ferruccio Colombini