Mi pare che sia il caso che io risponda ad alcune recenti prese di posizione sulla questione della programmazione didattica.
Anche se a me pareva ovvio, forse avrei dovuto specificare che queste "macroaree" erano viste esclusivamente in funzione della programmazione didattica, e che il mandato del responsabile si sarebbe limitato alla convocazione di una riunione. Come ha prontamente ribaditto il Salvetti.
Certo, avrei dovuto muovermi con piu' circospezione. ll problema e' che il preside mette fretta ed io (colpevolmente) avevo gia' perso tempo prima.
La risposta di Benedetti e' piena di saggezza, ma come il telegramma di Traverso non e' che proprio brilli per proposte alternative.
Giovanni Alberti
P.S. L'unico che una proposta alternativa l'ha fatta e' stato Napolitani: discutere tutto in dipartimento. Ma penso che questo non si possa fare, e per due ragioni: a) si tratta di assegnare quasi 150 tra corsi ed esercitazioni, b) si tratta di discutere diversi problemi di fondo, che vanno dalla distribuzione dei carichi didattici ai corsi di servizio. Se davvero tutti fossero presenti (com'e' auspicabile in questo caso) gia' due giri di opinioni prenderebbero un tempo infinito. E questo sarebbe il meno: presentando una mia (sicuramente discutibile) opinione in questo ambito ad una collega siamo finiti ad alzare la voce. Vi immaginate cosa succederebbe in una riunione di dipartimento? minimo una rissa. E magicamente si arriverebbe a non cambiare niente. Per questa ragione si pensava che una struttura di dimensione inferiore a quella del dipartimento potesse essere il luogo adatto alla discussione. Ma non le sezioni come sono ora: si e' gia' visto che programmazioni didattiche hanno partorito in passato (ognuno ha pensato al suo e basta).