Carissimi,

mi sembra di capire che il nuovo regolamento didattico comportera' questo: associati ed ordinari non terranno piu' corsi specialistici diversi dalle istituzioni (ne' i due corsi di servizio non "necessari") ed i ricercatori (soprattutto quelli con meno di 15 anni di nomina) resteranno invisibili per gli studenti fino al quarto/quinto anno (dunque, avranno difficilmente l'occasione di dare tesi). Entrambe le cose mi sembrano molto negative.

Di piu': e' presumibile che nei prossimi anni i ricercatori piu' attivi nella ricerca diventeranno associati, rientrando cosi' nel gruppo di coloro che non tengono corsi specialistici (l'unificazione con il dma fara' aumentare il numero dei corsi di servizio piu' di quanto faccia aumentare il numero di associati ed ordinari), mentre coloro che si sono dedicati maggiormente alla didattica resteranno ricercatori. La conseguenza e' un paradosso: saranno questi ultimi gli unici a poter tenere i corsi specialistici, che dovrebbero essere il ponte con la ricerca (e non dimentichiamoci che abbiamo ancora un corso di dottorato, che in gran parte si appoggia a questi corsi).

La distinzione tra corsi necessari e non mi sembra sacrosanta quando si tratta si dire che nessun corso non necessario puo' essere attivato finche' i corsi necessari non sono stati tutti coperti, ma dovremmo avere piu' flessibilita' nella scelta della distribuzione degli incarichi. Penso che dovremmo fare tutto il possibile per modificare questo regolamento.

Ciao,

Alberto Abbondandolo



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