---------- Forwarded message ---------- Date: Tue, 06 Jul 2004 11:39:43 +0200 From: francesco.maccarrone maccarr@mail.df.unipi.it To: carminat@mail.dm.unipi.it, tortorel@mail.dm.unipi.it Subject: [SPAM] [Fwd: Sempre sulla programmaziione didattica e i ricercatori]
vi giro un messaggio che ha inviato Riccardo Mannella, rappresentante in facolta' dei ricecatori.
L'idea e' di fare sapere al Preside prima del 13 Luglio (facolta' p.v.) che ci sono dei ricercatori che propongono
un modo diverso di attuare la programmazione didattica, che include in modo "ufficiale" i ricercatori tra i docenti, affermandone l'"insostituibile ruolo", per usare una formula assai in voga.
Sarebbe utile se aderisse anche qualcuno da Matematica ed e' cio' che vi propongo. Se siete d'accordo potete anche inviare l'adesione a Riccardo Mannella (mannella@df.unipi.it ) ************************************************************************** Carissimi, Scusate per l'ennesima intrusione, ma vorrei chiarire meglio cosa sta muovendosi in facolta`/universita`.
A seguito della protesta e della astensione dalla didattica diciamo aggiuntiva, sono state prospettate alcune soluzioni, discusse sia in consiglio di corso di studio che in consiglio di facolta`.
Soluzione 1) un primo bando (quello che avete visto), lasciato andare deserto; prendere atto che in effetti ci sono tanti corsi scoperti; fare un secondo bando e partecipare, in modo da poter aprire i corsi di studio;
Soluzione 2) (scenario Maccarrone/Morchio): chiedere che il senato accademico ufficializzi che i ricercatori fanno parte integrante della programmazione didattica e mettere i ricercatori in progammazione didattica;
Soluzione 3) (venuta fuori in facolta`, buttata la` dai ricercatori di chimica): il senato "supplica" i ricercatori di fare didattica, riconosce il loro ruolo e importanza, e i ricercatori fanno domanda sul secondo bando che verra` fatto;
Ci sono poi due posizioni diverse, di fondo. La posizione di chi pensa che si debba comunque fare uno sforzo per coprire piu` insegnamenti possibile (certo, magari all'interno di una razionalizzazione), e c'e` chi pensa che invece non si debba comunque fare domanda, nemmeno dopo il secondo bando, indipendetemente dagli scenari di cui sopra.
Allora, io non nascondo che personalmente mi muovo dentro la prima posizione, e cioe` cercare di garantire che i corsi si tengano: ecco, dentro questa prima posizione, penso che gli scenari 1 e 3 "politicamente" non portino a nulla, mentre lo scenario 2 e`, a mio avviso, piu` interessante, perche' prefigura, con le norme attuali, la soluzione che dovrebbe poi essere tradotta in una legge di riforma dello stato giuridico, che affermi la funzione unica docente.
Io penso che il preside, come lui stesso ha proposto anche in facolta`, mediti, se lo desidera e lo ritiene opportuno, sul formalizzare lo scenario 2) nel Senato della prossima settimana, o comunque nelle sedi e con i tempi opportuni. Piacerebbe sapere, quindi, "quanti" siamo, anche per poter dare qualche numero al preside. Al momento so che sono a favore Isidoro Ferrante, Claudio Giannessi, Gianni Morchio, Dino Leporini, Francesco Maccarrone, e me stesso. Altri/altre?
E` possibile contare anche sull'appoggio dei ricercatori che hanno gia` dato la loro disponibilita` e sono stati inseriti in programmazione didattica?
Riccardo