Cari colleghi,
Per la questione degli appelli straordinari normati dal Regolamento didattico di Ateneo, questa e' la situazione come la vedo io:
- il Regolamento Didattico di Ateneo rende obbligatorio concedere due appelli straordinari aperti agli studenti lavoratori ed alcune categorie protette compresi i fuori corso. In seguito all'interpretazione autentica che il Senato ha dato oggi, in seguito alla richiesta degli studenti e al parere della commissione didattica di ateneo, questi appelli possono essere richiesti da qualunque studente appartenente a una delle le categorie "protette", compresi i fuori corso. Non e' piu' necessario che siano richiesti da uno studente lavoratore. Per come il regolamento era scritto, e per la mentalita' della maggior parte dei colleghi era un risultato inevitabile. In commissione sia la De Francesco che Palazzolo si sono espressi a favore di questa interpretazione, e con i voti degli studenti non c'e' stata storia. Tra parentesi, io non posso votare in commissione didattica. La somma del numero di questi appelli e di quelli ordinari deve essere non inferiore ad 8 (di 7 se si fanno i compitini).
- gli appelli straordinari solo orali della vecchia scuola di ingegneria sono al momento espressamente proibiti dal Regolamento Didattico di Ateneo, dato che tutti gli appelli devono prevedere tutte le prove.
- tutti gli appelli, anche quelli straordinari, devono essere programmati dai dipartimenti. Le aule e le date gestite dagli uffici. Se poi informalmente un docente concede un appello straordinario, lo sapete, non importa a nessuno, ma questo comportamento e' tollerato, non la norma.
- Io e altri senatori, sopratutto di ingegneria, stiamo pensando di proporre una modifica del Regolamento didattico di ateneo. Lo scopo e' limitare il numero degli appelli, sopratutto scritti. Sto cercando di capire quale sia il massimo risultato ottenibile e allo stesso tempo di convincere i colleghi senatori che questa non e' una nostra fisima ma un problema reale. Dato che le modalita' di esame variano moltissimo nei vari settori, a molti colleghi NON e' ovvio che questi appelli siano un reale aggravio del nostro carico. Vi terro' informati.
- C'e' il rischio che questi appelli straordinari vengano via via aperti ad altre categorie. E' quello che e' recentemente successo ai fuori corso. La mia sensazione e' che gli studenti vogliano questo. Anche per questo, e' bene affrontare il problema il prima possibile.
Ciao, Max
Non conosco un solo paese al mondo dove la didattica sia organizzata con questa quantita' di appelli di esame. Ma evidentemente noi ci riteniamo i migliori.
Mauro Di Nasso
Cari colleghi,
Per la questione degli appelli straordinari normati dal Regolamento didattico di Ateneo, questa e' la situazione come la vedo io:
- il Regolamento Didattico di Ateneo rende obbligatorio concedere due
appelli straordinari aperti agli studenti lavoratori ed alcune categorie protette compresi i fuori corso. In seguito all'interpretazione autentica che il Senato ha dato oggi, in seguito alla richiesta degli studenti e al parere della commissione didattica di ateneo, questi appelli possono essere richiesti da qualunque studente appartenente a una delle le categorie "protette", compresi i fuori corso. Non e' piu' necessario che siano richiesti da uno studente lavoratore. Per come il regolamento era scritto, e per la mentalita' della maggior parte dei colleghi era un risultato inevitabile. In commissione sia la De Francesco che Palazzolo si sono espressi a favore di questa interpretazione, e con i voti degli studenti non c'e' stata storia. Tra parentesi, io non posso votare in commissione didattica. La somma del numero di questi appelli e di quelli ordinari deve essere non inferiore ad 8 (di 7 se si fanno i compitini).
- gli appelli straordinari solo orali della vecchia scuola di ingegneria
sono al momento espressamente proibiti dal Regolamento Didattico di Ateneo, dato che tutti gli appelli devono prevedere tutte le prove.
- tutti gli appelli, anche quelli straordinari, devono essere
programmati dai dipartimenti. Le aule e le date gestite dagli uffici. Se poi informalmente un docente concede un appello straordinario, lo sapete, non importa a nessuno, ma questo comportamento e' tollerato, non la norma.
- Io e altri senatori, sopratutto di ingegneria, stiamo pensando di
proporre una modifica del Regolamento didattico di ateneo. Lo scopo e' limitare il numero degli appelli, sopratutto scritti. Sto cercando di capire quale sia il massimo risultato ottenibile e allo stesso tempo di convincere i colleghi senatori che questa non e' una nostra fisima ma un problema reale. Dato che le modalita' di esame variano moltissimo nei vari settori, a molti colleghi NON e' ovvio che questi appelli siano un reale aggravio del nostro carico. Vi terro' informati.
- C'e' il rischio che questi appelli straordinari vengano via via aperti
ad altre categorie. E' quello che e' recentemente successo ai fuori corso. La mia sensazione e' che gli studenti vogliano questo. Anche per questo, e' bene affrontare il problema il prima possibile.
Ciao, Max
Docenti mailing list Docenti@mail.dm.unipi.it https://mail.dm.unipi.it/listinfo/docenti
Vaglielo a raccontare alla professoressa De Francesco G.P.
On Thu, 16 Apr 2015, dinasso@dm.unipi.it wrote:
Non conosco un solo paese al mondo dove la didattica sia organizzata con questa quantita' di appelli di esame. Ma evidentemente noi ci riteniamo i migliori.
Mauro Di Nasso
Cari colleghi,
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- il Regolamento Didattico di Ateneo rende obbligatorio concedere due
appelli straordinari aperti agli studenti lavoratori ed alcune categorie protette compresi i fuori corso. In seguito all'interpretazione autentica che il Senato ha dato oggi, in seguito alla richiesta degli studenti e al parere della commissione didattica di ateneo, questi appelli possono essere richiesti da qualunque studente appartenente a una delle le categorie "protette", compresi i fuori corso. Non e' piu' necessario che siano richiesti da uno studente lavoratore. Per come il regolamento era scritto, e per la mentalita' della maggior parte dei colleghi era un risultato inevitabile. In commissione sia la De Francesco che Palazzolo si sono espressi a favore di questa interpretazione, e con i voti degli studenti non c'e' stata storia. Tra parentesi, io non posso votare in commissione didattica. La somma del numero di questi appelli e di quelli ordinari deve essere non inferiore ad 8 (di 7 se si fanno i compitini).
- gli appelli straordinari solo orali della vecchia scuola di ingegneria
sono al momento espressamente proibiti dal Regolamento Didattico di Ateneo, dato che tutti gli appelli devono prevedere tutte le prove.
- tutti gli appelli, anche quelli straordinari, devono essere
programmati dai dipartimenti. Le aule e le date gestite dagli uffici. Se poi informalmente un docente concede un appello straordinario, lo sapete, non importa a nessuno, ma questo comportamento e' tollerato, non la norma.
- Io e altri senatori, sopratutto di ingegneria, stiamo pensando di
proporre una modifica del Regolamento didattico di ateneo. Lo scopo e' limitare il numero degli appelli, sopratutto scritti. Sto cercando di capire quale sia il massimo risultato ottenibile e allo stesso tempo di convincere i colleghi senatori che questa non e' una nostra fisima ma un problema reale. Dato che le modalita' di esame variano moltissimo nei vari settori, a molti colleghi NON e' ovvio che questi appelli siano un reale aggravio del nostro carico. Vi terro' informati.
- C'e' il rischio che questi appelli straordinari vengano via via aperti
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Ciao, Max
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Scusate la terza mail giornaliera, ma non vorrei aver semplificato eccessivamente la posizione dei colleghi in commissione didattica.
Sia la De Francesco che Palazzolo, grazie alle loro cariche (rispettivamente prorettore vicario e membro del CDA), avevano presente lo spirito della modifica del Regolamento Didattico di Ateneo che ha portato alla versione attuale. Erano quindi in grado di dare un interpretazione autentica, che purtroppo era quella che volevano gli studenti. Confermata poi dal senato per la stessa ragione.
Non e' certo che si oppongano alle modifiche che auspichiamo, e per lo meno nel caso della De Francesco, che ha presenti i problemi di ingegneria, mi sembra improbabile.
Ciao, Max
Vaglielo a raccontare alla professoressa De Francesco G.P.
On Thu, 16 Apr 2015, dinasso@dm.unipi.it wrote:
Non conosco un solo paese al mondo dove la didattica sia organizzata con questa quantita' di appelli di esame. Ma evidentemente noi ci riteniamo i migliori.
Mauro Di Nasso
Cari colleghi,
Per la questione degli appelli straordinari normati dal Regolamento didattico di Ateneo, questa e' la situazione come la vedo io:
- il Regolamento Didattico di Ateneo rende obbligatorio concedere due
appelli straordinari aperti agli studenti lavoratori ed alcune categorie protette compresi i fuori corso. In seguito all'interpretazione autentica che il Senato ha dato oggi, in seguito alla richiesta degli studenti e al parere della commissione didattica di ateneo, questi appelli possono essere richiesti da qualunque studente appartenente a una delle le categorie "protette", compresi i fuori corso. Non e' piu' necessario che siano richiesti da uno studente lavoratore. Per come il regolamento era scritto, e per la mentalita' della maggior parte dei colleghi era un risultato inevitabile. In commissione sia la De Francesco che Palazzolo si sono espressi a favore di questa interpretazione, e con i voti degli studenti non c'e' stata storia. Tra parentesi, io non posso votare in commissione didattica. La somma del numero di questi appelli e di quelli ordinari deve essere non inferiore ad 8 (di 7 se si fanno i compitini).
- gli appelli straordinari solo orali della vecchia scuola di
ingegneria sono al momento espressamente proibiti dal Regolamento Didattico di Ateneo, dato che tutti gli appelli devono prevedere tutte le prove.
- tutti gli appelli, anche quelli straordinari, devono essere
programmati dai dipartimenti. Le aule e le date gestite dagli uffici. Se poi informalmente un docente concede un appello straordinario, lo sapete, non importa a nessuno, ma questo comportamento e' tollerato, non la norma.
- Io e altri senatori, sopratutto di ingegneria, stiamo pensando di
proporre una modifica del Regolamento didattico di ateneo. Lo scopo e' limitare il numero degli appelli, sopratutto scritti. Sto cercando di capire quale sia il massimo risultato ottenibile e allo stesso tempo di convincere i colleghi senatori che questa non e' una nostra fisima ma un problema reale. Dato che le modalita' di esame variano moltissimo nei vari settori, a molti colleghi NON e' ovvio che questi appelli siano un reale aggravio del nostro carico. Vi terro' informati.
- C'e' il rischio che questi appelli straordinari vengano via via
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Ciao, Max
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Cari colleghi, questa degli appelli (straordinari e non) mi pare una follia.
Sembra che gli studenti di ingegneria abbiano messo a punto una loro versione del principio di induzione: "se ci sono n appelli obbligatori ne si puo' ottenere uno straordinario; poi si rende ordinario lo straordinario... e cosi' via".
Penso sia inutile strapparsi i capelli: per contrastare questa deriva bisogna proporre delle alternative concrete.
Avanzo le seguenti proposte:
1) dato che gli studenti sono tenuti ad iscriversi agli esami, potremmo chiedere che il sistema non permetta ad uno studente di sostenere l'esame piu' di tre volte. A questo punto non avrebbe piu' senso per gli studenti pretendere 7 appelli.
2) Per gli studenti lavoratori si potrebbe mettere a punto un sistema di e-learning: gli studenti si iscrivono al corso, *devono* svolgere una serie di "home assignements" e, alla fine, possono sostenere l'esame. In questo modo si ridurrebbe drasticamente il numero di chi tenta e si potrebbe fare un unico esame (per materia) mettendo tutti insieme (in caso di corsi con numero di crediti diversi si puo' prevedere scritti leggermente diversi).
Ci sarebbe ovviamente da fare un po' di lavoro all'inizio, ma il gioco vale la candela: sarebbe un servizio aggiuntivo utile per chi e' oggettivamente in difficolta' (causa lavoro, famiglia etc.) e scoraggia tutti quelli che cercan di passare facendo leva sulla legge dei grandi numeri.
Non so se siano percorribili senza modificare il regolamento didattico, ma se pensate che siano ragionevoli si potrebbe insistere.
Saluti a tutti, c.c.
Cari colleghi,
Per la questione degli appelli straordinari normati dal Regolamento didattico di Ateneo, questa e' la situazione come la vedo io:
- il Regolamento Didattico di Ateneo rende obbligatorio concedere due
appelli straordinari aperti agli studenti lavoratori ed alcune categorie protette compresi i fuori corso. In seguito all'interpretazione autentica che il Senato ha dato oggi, in seguito alla richiesta degli studenti e al parere della commissione didattica di ateneo, questi appelli possono essere richiesti da qualunque studente appartenente a una delle le categorie "protette", compresi i fuori corso. Non e' piu' necessario che siano richiesti da uno studente lavoratore. Per come il regolamento era scritto, e per la mentalita' della maggior parte dei colleghi era un risultato inevitabile. In commissione sia la De Francesco che Palazzolo si sono espressi a favore di questa interpretazione, e con i voti degli studenti non c'e' stata storia. Tra parentesi, io non posso votare in commissione didattica. La somma del numero di questi appelli e di quelli ordinari deve essere non inferiore ad 8 (di 7 se si fanno i compitini).
- gli appelli straordinari solo orali della vecchia scuola di ingegneria
sono al momento espressamente proibiti dal Regolamento Didattico di Ateneo, dato che tutti gli appelli devono prevedere tutte le prove.
- tutti gli appelli, anche quelli straordinari, devono essere
programmati dai dipartimenti. Le aule e le date gestite dagli uffici. Se poi informalmente un docente concede un appello straordinario, lo sapete, non importa a nessuno, ma questo comportamento e' tollerato, non la norma.
- Io e altri senatori, sopratutto di ingegneria, stiamo pensando di
proporre una modifica del Regolamento didattico di ateneo. Lo scopo e' limitare il numero degli appelli, sopratutto scritti. Sto cercando di capire quale sia il massimo risultato ottenibile e allo stesso tempo di convincere i colleghi senatori che questa non e' una nostra fisima ma un problema reale. Dato che le modalita' di esame variano moltissimo nei vari settori, a molti colleghi NON e' ovvio che questi appelli siano un reale aggravio del nostro carico. Vi terro' informati.
- C'e' il rischio che questi appelli straordinari vengano via via aperti
ad altre categorie. E' quello che e' recentemente successo ai fuori corso. La mia sensazione e' che gli studenti vogliano questo. Anche per questo, e' bene affrontare il problema il prima possibile.
Ciao, Max
Docenti mailing list Docenti@mail.dm.unipi.it https://mail.dm.unipi.it/listinfo/docenti
questo e' un messaggio rivolto ai colleghi che insegnano a Ingegneria (o che temono di doverci insegnare ;-))
Cari tutti,
riguardo agli appelli a Ingegneria e a quello che proponeva Carlo Carminati in un messaggio precedente, faccio presente che una regola della vecchia facolta' di Ingegneria stabiliva che gli studenti potessero tentare al piu' 4 dei tot appelli a disposizione in un anno.
Non so se questa regola sia stata confermata nel regolamento attuale della Scuola di Ingegneria.
Se non lo e' stata, penso che valga la pena di insistere per il reinserimento, nel caso che non si ottenesse una riduzione degli appelli (visto la situazione, non dovrebbe essere difficile ottenere almeno questo, se non altro perche' si tratta di una regola che gia' esisteva, e che non e' mai stata troppo contestata). Ritengo tra l'altro che sia una regola utile, e non solo in senso repressivo, perche' obbliga gli studenti a chiedersi se sia il caso di andare agli appelli impreparati (cosa che ai corsi di base di Ingegneria tende a succedere piu' che altrove).
Giovanni
Cari
come avevo gia' scritto ritengo che la semplice proposta di Giovanni debba essere in qualche forma recepita. Mi sembra che un germe di questo principio (numero 4) sia previsto dall'attuale regolamento didattico di Ateneo
``Art.23 14. In caso di mancato superamento di un esame ed in caso di esame non concluso, rilevati nelle forme di cui all'art. 25, comma 7, allo studente deve essere consentita la possibilità di sostenere l'esame nell’appello successivo. I consigli di dipartimento, su proposta dei consigli di corso di studio interessati e sentite le commissioni didattiche, possono introdurre limitazioni alla suddetta possibilità, garantendo tuttavia allo studente un minimo di quattro occasioni d'esame tra le sei ordinariamente previste al comma 8 del presente articolo.''
(NOTA vi e' un refuso l'articolo citato non e'l'art. 25 comma 7 ma l'art. 24 comma 7)
Ovvero programmiamo pure N=6 appelli + M=2 straordinari se l'insegnamento non prevede prove in itinere, altrimenti solo N=5 ordinari +M=2.
Ma nell'anno accademico uno studente ordinario non possa partecipare a piu' di 4 appelli tra gli N ordinari, questo anche per uno studente assimilato lavoratore, solo che nel caso la scelta potra' esser fatta tra gli N+M appelli messi a sua disposizione. (Non contando le prove in itinere).
Nel caso mio e di molti colleghi che svolgono corsi di servizio di Chimica, Fisica, Matematica l'attuazione di tale dispositivo e' semplice avendo predisposto la prova scritta in due fasi: la prima di ammissione con un test di sole risposte senza svolgimento con domande che non prevedono elaborazione intellettuale ex-novo ma solo l'applicazione di regole e definizioni in modo diretto e senza complicazioni di calcolo. Chi consegna questa parte della prova scritta formalizza la sua partecipazione all'appello.
Una onere nostro dovrebbe essere registrare almeno tra gli studenti che effettivamente partecipano all'appello questi esami non conclusi (Art.24-7). Altro onere potrebbe esser predisporre appelli ``a vuoto'' (questo almeno per gli N appelli ordinari che non prevedono iscrizione anticipata obbligatoria ``Art.27 5. ... omissis ... L’iscrizione agli appelli riservati deve avvenire entro le due settimane lavorative antecedenti l’inizio degli stessi. ...''). Questo mi sembra un onere un poco teorico e non di effettivo aggravio.
Ricordo anche
``Art.23 24. Per gli studenti che hanno positivamente sostenuto le prove in itinere, l’esame di profitto è normalmente costituito da uno scrutinio condotto dalla commissione sulla base delle risultanze documentali di tali prove, eventualmente integrate da un colloquio. Tale colloquio può essere sostenuto dallo studente anche in occasione di almeno due appelli successivi al termine delle lezioni.''
Ricordo, visto che era nata confusione a porposito, che per regolamento didattico di Ateneo (art.31-3, 4) per quanto riguarda i soli studenti con disabilita' o impedimenti su richiesta degli studenti stessi si deve attuare appello specifico.
Infine perorerei che per gli insegnamenti di analisi matematica 2 si amplino le propedeuticta' comprendendo, se previsti e compatibili, gli insegnamenti di analisi matematica 1, algebra lineare/geometria e fisica 1, o insegnamenti per contenuti ad essi assimilabili.
Vincenzo
On Thu, 23 Apr 2015, Giovanni Alberti wrote:
questo e' un messaggio rivolto ai colleghi che insegnano a Ingegneria (o che temono di doverci insegnare ;-))
Cari tutti,
riguardo agli appelli a Ingegneria e a quello che proponeva Carlo Carminati in un messaggio precedente, faccio presente che una regola della vecchia facolta' di Ingegneria stabiliva che gli studenti potessero tentare al piu' 4 dei tot appelli a disposizione in un anno.
Non so se questa regola sia stata confermata nel regolamento attuale della Scuola di Ingegneria.
Se non lo e' stata, penso che valga la pena di insistere per il reinserimento, nel caso che non si ottenesse una riduzione degli appelli (visto la situazione, non dovrebbe essere difficile ottenere almeno questo, se non altro perche' si tratta di una regola che gia' esisteva, e che non e' mai stata troppo contestata). Ritengo tra l'altro che sia una regola utile, e non solo in senso repressivo, perche' obbliga gli studenti a chiedersi se sia il caso di andare agli appelli impreparati (cosa che ai corsi di base di Ingegneria tende a succedere piu' che altrove).
Giovanni
Docenti mailing list Docenti@mail.dm.unipi.it https://mail.dm.unipi.it/listinfo/docenti
Non scatenate Tortorelli, per favore G.P.
On Thu, 23 Apr 2015, Giovanni Alberti wrote:
questo e' un messaggio rivolto ai colleghi che insegnano a Ingegneria (o che temono di doverci insegnare ;-))
Cari tutti,
riguardo agli appelli a Ingegneria e a quello che proponeva Carlo Carminati in un messaggio precedente, faccio presente che una regola della vecchia facolta' di Ingegneria stabiliva che gli studenti potessero tentare al piu' 4 dei tot appelli a disposizione in un anno.
Non so se questa regola sia stata confermata nel regolamento attuale della Scuola di Ingegneria.
Se non lo e' stata, penso che valga la pena di insistere per il reinserimento, nel caso che non si ottenesse una riduzione degli appelli (visto la situazione, non dovrebbe essere difficile ottenere almeno questo, se non altro perche' si tratta di una regola che gia' esisteva, e che non e' mai stata troppo contestata). Ritengo tra l'altro che sia una regola utile, e non solo in senso repressivo, perche' obbliga gli studenti a chiedersi se sia il caso di andare agli appelli impreparati (cosa che ai corsi di base di Ingegneria tende a succedere piu' che altrove).
Giovanni
Docenti mailing list Docenti@mail.dm.unipi.it https://mail.dm.unipi.it/listinfo/docenti
riguardo agli appelli a Ingegneria e a quello che proponeva Carlo Carminati in un messaggio precedente, faccio presente che una regola della vecchia facolta' di Ingegneria stabiliva che gli studenti potessero tentare al piu' 4 dei tot appelli a disposizione in un anno.
Non so se questa regola sia stata confermata nel regolamento attuale della Scuola di Ingegneria.
Penso che la regola dei 4 appelli sia in vigore, anche se in disuso. La questione e' questa: fin quando questo controllo sul numero di tentativi continuerà ad essere l'ennesimo un onere burocratico che si scarica sul docente, quasi nessuno la applichera'. Quello che dovremmo chiedere e' che sia possibile fare questo controllo automaticamente, con il software che gestisce le iscrizioni.
Ritengo tra l'altro che sia una regola utile, e non solo in senso repressivo, perche' obbliga gli studenti a chiedersi se sia il caso di andare agli appelli impreparati (cosa che ai corsi di base di Ingegneria tende a succedere piu' che altrove).
Concordo.
saluti, c.c.