Scrivo perche' ho dovuto sostiutire Paolo Rossi al Senato Accademico di oggi.
A molti di voi sara' sembrato oscuro il fatto del regolamento del "Servizio Informatico Dipartimentale", che ci toglie il personale che abbiamo e ce ne assegna dell'altro. Pur essendo molto dispiaciuto che le persone che hanno collaborato con noi, mi sento di poter dire con reciproca soddisfazione, siano rimesse in gioco, l'idea di una ristrutturazione generale non mi sembra del tutto peregrina. Dopo molti confronti e "smussamenti" delle posizioni piu' controverse, quello che e' successo e' che e' stato sottoposto all'approvazione del senato il documento che allego. I vostri rappresentanti, soprattutto Rocchi ed io, che eravamo seduti uno a fianco all'altro, hanno sostenuto: 1 - l'idea che gruppi di ricerca che hanno dedicato re dedicano risorse ad attrezzature particolari (dedite alla ricerca) ed alla loro manutenzione possano conservare il diritto di impegnare fondi e personale di proprio gradimento per far funzionare al meglio le loro ricerche; 2 - l'idea, suggerita da Sergio Steffe', che siano i Dipartimenti ad individuiare i profili professionali del personale dedicato a loro (ci sono anche dei problemi di "democrazia" dovuti a rapporti con il personale acquisito in forme diverse dal SID, ma sorvolo su questo, anche perche' mi sembra che l'intervento diretto dei Dipartimenti potrebbe sanare eventuali conflittualita').
La verita' e' che sia il Rettore che la prorettrice Nicoletta di Francesco hanno accettato la validita' delle nostre richieste, assicurando un clima altamente collaborativo. Quanto a modifiche del regolamento, invece, il Rettore e' refrattario (se qualcuno lo conosce sa quello che intendo) e quindi ha preferito dare ampie rassicurazioni sulla parola invece di cambiare il testo presentato.
Le rassicurazioni, a dire il vero, sono state ampie. Ma certo il nero su bianco sarebbe stato meglio. Ci siamo consultati, alla fine abbiamo accettato.
Cordialmente,
Roberto Dvornicich
Cari tutti
spero che la parola venga mantenuta in senso ampio e che in seguito venga anche confermata da accordi scritti a livello di Ateneo.
Domando se quanto difeso al punto 2 comprenda anche i servizi per la didattica, e per l'utenza generica e metta in conto parametri `ambientali' del personale per la loro maturata esperienza sulle nostre esigenze anche personali.
Ringrazio Roberto e i due Sergi.
Vincenzo
On Wed, 25 Jul 2012, Roberto Dvornicich wrote:
Scrivo perche' ho dovuto sostiutire Paolo Rossi al Senato Accademico di oggi.
A molti di voi sara' sembrato oscuro il fatto del regolamento del "Servizio Informatico Dipartimentale", che ci toglie il personale che abbiamo e ce ne assegna dell'altro. Pur essendo molto dispiaciuto che le persone che hanno collaborato con noi, mi sento di poter dire con reciproca soddisfazione, siano rimesse in gioco, l'idea di una ristrutturazione generale non mi sembra del tutto peregrina. Dopo molti confronti e "smussamenti" delle posizioni piu' controverse, quello che e' successo e' che e' stato sottoposto all'approvazione del senato il documento che allego. I vostri rappresentanti, soprattutto Rocchi ed io, che eravamo seduti uno a fianco all'altro, hanno sostenuto: 1 - l'idea che gruppi di ricerca che hanno dedicato re dedicano risorse ad attrezzature particolari (dedite alla ricerca) ed alla loro manutenzione possano conservare il diritto di impegnare fondi e personale di proprio gradimento per far funzionare al meglio le loro ricerche; 2 - l'idea, suggerita da Sergio Steffe', che siano i Dipartimenti ad individuiare i profili professionali del personale dedicato a loro (ci sono anche dei problemi di "democrazia" dovuti a rapporti con il personale acquisito in forme diverse dal SID, ma sorvolo su questo, anche perche' mi sembra che l'intervento diretto dei Dipartimenti potrebbe sanare eventuali conflittualita').
La verita' e' che sia il Rettore che la prorettrice Nicoletta di Francesco hanno accettato la validita' delle nostre richieste, assicurando un clima altamente collaborativo. Quanto a modifiche del regolamento, invece, il Rettore e' refrattario (se qualcuno lo conosce sa quello che intendo) e quindi ha preferito dare ampie rassicurazioni sulla parola invece di cambiare il testo presentato.
Le rassicurazioni, a dire il vero, sono state ampie. Ma certo il nero su bianco sarebbe stato meglio. Ci siamo consultati, alla fine abbiamo accettato.
Cordialmente,
Roberto Dvornicich