Cari colleghi, vorrei sottoporvi una proposta per rendere piu' corretto ed equo il computo delle ore frontali:
Gli esami orali dei corsi della Laurea triennale e delle Istituzioni, se tenuti in un'aula con il candidato alla lavagna in modo da poter essere seguiti da tutti gli studenti del corso che desiderino farlo, si configurano di fatto come didattica frontale integrativa al corso, e come tali dovrebbereo essere conteggiati.
A supporto di questa tesi possiamo a buon diritto sostenere che:
1) gli studenti che seguono gli esami dei loro colleghi hanno un'ottima occasione di approfondire concretamente la loro preparazione,
2) i candidati che sostengono l'esame orale alla lavagna e in pubblico hanno l'opportunita' di imparare ad esporre, cosa che in futuro potrebbe risultar loro assai utile,
3) l'impegno e la competenza richiesta ai docenti per condurre un esame orale pubblico, non sono inferiori a quelli richiesti per sostenere una lezione.
In concreto, per ogni docente in commissione si dovrebbero conteggiare come impegno di didattica frontale tutte le ore impiegate per le prove orali, oppure concordare una durata media di 45' per ogni esame orale.
Immagino le obiezioni da parte di colleghi di altri corsi di laurea dove gli esami sono solo scritti, o sono condotti in modo diverso dai nostri, ma penso che noi matematici dobbiamo fermamente portare avanti proposte come questa, che mettano nella giusta luce le peculiarita' del nostro impegno didattico.
Sergio Spagnolo
Cari
anche se nella sostanza son assolutamente in accordo con Sergio
devo avvertire che in passato si e' detto diverse volte che
gli esami sia orali che scritti non devono essere parte del materiale
di esercitazione ed istruzione degli studenti. Nemmeno per le prove in
itinere.
In effetti tali ore non sono contate nel novero dei crediti
degli insegnamenti: e questo maggior ragione per le prove orali per le
quali addirittura non sarebbe quantificabile a priori l'ammontare di ore
dedicate.
Mi scuso
Vincenzo
On Wed, 17 Mar 2010, Sergio Spagnolo wrote:
Cari colleghi, vorrei sottoporvi una proposta per rendere piu' corretto ed equo il computo delle ore frontali:
Gli esami orali dei corsi della Laurea triennale e delle Istituzioni, se tenuti in un'aula con il candidato alla lavagna in modo da poter essere seguiti da tutti gli studenti del corso che desiderino farlo, si configurano di fatto come didattica frontale integrativa al corso, e come tali dovrebbereo essere conteggiati.
A supporto di questa tesi possiamo a buon diritto sostenere che:
- gli studenti che seguono gli esami dei loro colleghi hanno
un'ottima occasione di approfondire concretamente la loro preparazione,
- i candidati che sostengono l'esame orale alla lavagna e in
pubblico hanno l'opportunita' di imparare ad esporre, cosa che in futuro potrebbe risultar loro assai utile,
- l'impegno e la competenza richiesta ai docenti per
condurre un esame orale pubblico, non sono inferiori a quelli richiesti per sostenere una lezione.
In concreto, per ogni docente in commissione si dovrebbero conteggiare come impegno di didattica frontale tutte le ore impiegate per le prove orali, oppure concordare una durata media di 45' per ogni esame orale.
Immagino le obiezioni da parte di colleghi di altri corsi di laurea dove gli esami sono solo scritti, o sono condotti in modo diverso dai nostri, ma penso che noi matematici dobbiamo fermamente portare avanti proposte come questa, che mettano nella giusta luce le peculiarita' del nostro impegno didattico.
Sergio Spagnolo
--
Dipartimento di Matematica "L. Tonelli" Universita' di Pisa Largo Bruno Pontecorvo 5, I-56127 Pisa phone: + 050 2213 258 (office) + 050 552 142 (home) Fax + 050 2213 224 _______________________________________________ Docenti mailing list Docenti@mail.dm.unipi.it https://mail.dm.unipi.it/listinfo/docenti
Caro Sergio,
sono perfettamente d'accordo con te: sono convinto che noi matematici dovremmo sostenere fermamente questa posizione.
Ferruccio Colombini
Cari colleghi, vorrei sottoporvi una proposta per rendere piu' corretto ed equo il computo delle ore frontali:
Gli esami orali dei corsi della Laurea triennale e delle Istituzioni, se tenuti in un'aula con il candidato alla lavagna in modo da poter essere seguiti da tutti gli studenti del corso che desiderino farlo, si configurano di fatto come didattica frontale integrativa al corso, e come tali dovrebbereo essere conteggiati.
A supporto di questa tesi possiamo a buon diritto sostenere che:
- gli studenti che seguono gli esami dei loro colleghi hanno
un'ottima occasione di approfondire concretamente la loro preparazione,
- i candidati che sostengono l'esame orale alla lavagna e in
pubblico hanno l'opportunita' di imparare ad esporre, cosa che in futuro potrebbe risultar loro assai utile,
- l'impegno e la competenza richiesta ai docenti per
condurre un esame orale pubblico, non sono inferiori a quelli richiesti per sostenere una lezione.
In concreto, per ogni docente in commissione si dovrebbero conteggiare come impegno di didattica frontale tutte le ore impiegate per le prove orali, oppure concordare una durata media di 45' per ogni esame orale.
Immagino le obiezioni da parte di colleghi di altri corsi di laurea dove gli esami sono solo scritti, o sono condotti in modo diverso dai nostri, ma penso che noi matematici dobbiamo fermamente portare avanti proposte come questa, che mettano nella giusta luce le peculiarita' del nostro impegno didattico.
Sergio Spagnolo
--
Dipartimento di Matematica "L. Tonelli" Universita' di Pisa Largo Bruno Pontecorvo 5, I-56127 Pisa phone: + 050 2213 258 (office) + 050 552 142 (home) Fax + 050 2213 224 _______________________________________________ Docenti mailing list Docenti@mail.dm.unipi.it https://mail.dm.unipi.it/listinfo/docenti
Faccio rispettosamente notare agli illustri colleghi che, proprio per "mettere nella giusta luce la peculiarita' del nostro impegno didattico", ben difficilmente quest'ultimo puo' in realta' definirsi frontale: scrivendo alla lavagna per gran parte della sua lezione, cio' che di fatto il docente mostra ai discenti non e' la fronte ma la schiena, semmai, o altra prominente zona posteriore G.Puglisi
Caro Sergio,
come d'accordo ti metto per iscritto quanto ti dicevo ieri sera.
Sono d'accordo con l'esigenza che tu fai presente di tenere conto anche degli esami nel valutare l'impegno dei docenti e non solo del numero di ore di lezione frontale, ovvero del numero di crediti che un corso comporta.
L'obiezione che mi aspetto da parte di qualcuno e` che nel fissare l'impegno orario dei docenti in 120 ore di ''didattica frontale'' (a quanto ho capito) si sia tenuto conto anche del peso degli esami, della preparazione delle lezioni, eccetera, che a quelle ore vanno comunque aggiunte.
Il fatto e` che se questa e` l'interpretazione delle 120 ore di ''didattica frontale'' il loro peso e` assolutamente eccessivo. Se la si somma alle riunioni di vario genere (e alle incombenze di tipo organizzativo di tanti docenti) il tempo sottratto alla attivita` di studio e di ricerca e` sproporzionato.
Infine concordo con Roberto Dvornicich sul fatto che ci sono molte altre attivita` didattiche, tipiche dell'impegno universitario, delle quali si dovrebbe tenere conto.
Sembra che negli stessi organi di governo universitari prevalga una valutazione inadeguata del ruolo dell'Universita`.
Antonio
Cari colleghi, vorrei sottoporvi una proposta per rendere piu' corretto ed equo il computo delle ore frontali:
Gli esami orali dei corsi della Laurea triennale e delle Istituzioni, se tenuti in un'aula con il candidato alla lavagna in modo da poter essere seguiti da tutti gli studenti del corso che desiderino farlo, si configurano di fatto come didattica frontale integrativa al corso, e come tali dovrebbereo essere conteggiati.
A supporto di questa tesi possiamo a buon diritto sostenere che:
- gli studenti che seguono gli esami dei loro colleghi hanno
un'ottima occasione di approfondire concretamente la loro preparazione,
- i candidati che sostengono l'esame orale alla lavagna e in
pubblico hanno l'opportunita' di imparare ad esporre, cosa che in futuro potrebbe risultar loro assai utile,
- l'impegno e la competenza richiesta ai docenti per
condurre un esame orale pubblico, non sono inferiori a quelli richiesti per sostenere una lezione.
In concreto, per ogni docente in commissione si dovrebbero conteggiare come impegno di didattica frontale tutte le ore impiegate per le prove orali, oppure concordare una durata media di 45' per ogni esame orale.
Immagino le obiezioni da parte di colleghi di altri corsi di laurea dove gli esami sono solo scritti, o sono condotti in modo diverso dai nostri, ma penso che noi matematici dobbiamo fermamente portare avanti proposte come questa, che mettano nella giusta luce le peculiarita' del nostro impegno didattico.
Sergio Spagnolo
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Dipartimento di Matematica "L. Tonelli" Universita' di Pisa Largo Bruno Pontecorvo 5, I-56127 Pisa phone: + 050 2213 258 (office) + 050 552 142 (home) Fax + 050 2213 224 _______________________________________________ Docenti mailing list Docenti@mail.dm.unipi.it https://mail.dm.unipi.it/listinfo/docenti
Sono molto d'accordo con le valutazioni di Antonio. Soprattutto le ore di matematica sono estremamente dense in rapporto alle ore di altre materie piu' descrittive; lo vediamo anche col fatto che per noi 30 ore di un corso specialistico sono molto adeguate, mentre per 6 crediti l'universita' richiede almeno 42 ore frontali.
Legare l'impegno delle 120 ore alle ore che devono seguire gli studenti e' chiaramente un errore, ma la reponsabilita' e' da spartire fra il governo e la nostra ammnistrazione, che e' sempre zelante ad appoggiare in pratica le peggiori prescrizioni ministeriali.
Dobbiamo pero' non essere noi stessi ancora piu' zelanti, in quanto "ore frontali" non va tradotto in "ore obbligatorie per gli studenti dei corsi di laurea": sono frontali anche le attivita' facoltative, le attivita' di formazione o preliminari (precorsi, corsi di informazione) o avanzate (formazione di ricerca, incluso, ma non solo, il dottorato), le attivita' di aggiornamento, ecc., purche' aperte a tutti gli studenti.
Visto che dei burocrati non ci si libera (e spiace vedere che fra i burocrati piu' zelanti ci sono colleghi di Facolta') cerchiamo di valorizzare la "frontalita'" di tutto quello che offriamo, e che non sia esplicitamente escluso (come gli esami); facciamo in modo che con 2 corsi pieni e attivita' collaterali standard le 120 ore siano coperte, e bilanciamo separatamente (con un calcolo diverso) l'impegno didattico totale, (che, ricordiamo, e' di 350 ore).
Carlo
"marino" == marino marino@dm.unipi.it writes:
marino> Caro Sergio,
marino> come d'accordo ti metto per iscritto quanto ti dicevo ieri marino> sera.
marino> Sono d'accordo con l'esigenza che tu fai presente di marino> tenere conto anche degli esami nel valutare l'impegno dei marino> docenti e non solo del numero di ore di lezione frontale, marino> ovvero del numero di crediti che un corso comporta.
marino> L'obiezione che mi aspetto da parte di qualcuno e` che nel marino> fissare l'impegno orario dei docenti in 120 ore di marino> ''didattica frontale'' (a quanto ho capito) si sia tenuto marino> conto anche del peso degli esami, della preparazione delle marino> lezioni, eccetera, che a quelle ore vanno comunque marino> aggiunte.
marino> Il fatto e` che se questa e` l'interpretazione delle 120 marino> ore di ''didattica frontale'' il loro peso e` marino> assolutamente eccessivo. Se la si somma alle riunioni di marino> vario genere (e alle incombenze di tipo organizzativo di marino> tanti docenti) il tempo sottratto alla attivita` di studio marino> e di ricerca e` sproporzionato.
marino> Infine concordo con Roberto Dvornicich sul fatto che ci marino> sono molte altre attivita` didattiche, tipiche marino> dell'impegno universitario, delle quali si dovrebbe tenere marino> conto.
marino> Sembra che negli stessi organi di governo universitari marino> prevalga una valutazione inadeguata del ruolo marino> dell'Universita`.
Visto che se ne sta parlando, vi giro il documento che la commissione (Alberti, Dvornicich, Meini e io) ha preparato per una quantificazione del carico didattico dei docenti, contenente una proposta organica che tiene conto di diverse delle cose dette (e che coincide con quanto presentato da Roberto qualche consiglio fa). Manca solo la tabella da allegare con le proposte per i coefficienti; la stiamo completando in questi giorni (mancano alcuni dati sui corsi di servizio).
Ciao, Marco
On 19/mar/10, at 10:38, Carlo Traverso wrote:
Sono molto d'accordo con le valutazioni di Antonio. Soprattutto le ore di matematica sono estremamente dense in rapporto alle ore di altre materie piu' descrittive; lo vediamo anche col fatto che per noi 30 ore di un corso specialistico sono molto adeguate, mentre per 6 crediti l'universita' richiede almeno 42 ore frontali.
Legare l'impegno delle 120 ore alle ore che devono seguire gli studenti e' chiaramente un errore, ma la reponsabilita' e' da spartire fra il governo e la nostra ammnistrazione, che e' sempre zelante ad appoggiare in pratica le peggiori prescrizioni ministeriali.
Dobbiamo pero' non essere noi stessi ancora piu' zelanti, in quanto "ore frontali" non va tradotto in "ore obbligatorie per gli studenti dei corsi di laurea": sono frontali anche le attivita' facoltative, le attivita' di formazione o preliminari (precorsi, corsi di informazione) o avanzate (formazione di ricerca, incluso, ma non solo, il dottorato), le attivita' di aggiornamento, ecc., purche' aperte a tutti gli studenti.
Visto che dei burocrati non ci si libera (e spiace vedere che fra i burocrati piu' zelanti ci sono colleghi di Facolta') cerchiamo di valorizzare la "frontalita'" di tutto quello che offriamo, e che non sia esplicitamente escluso (come gli esami); facciamo in modo che con 2 corsi pieni e attivita' collaterali standard le 120 ore siano coperte, e bilanciamo separatamente (con un calcolo diverso) l'impegno didattico totale, (che, ricordiamo, e' di 350 ore).
Carlo
"marino" == marino marino@dm.unipi.it writes:
marino> Caro Sergio,
marino> come d'accordo ti metto per iscritto quanto ti dicevo ieri marino> sera.
marino> Sono d'accordo con l'esigenza che tu fai presente di marino> tenere conto anche degli esami nel valutare l'impegno dei marino> docenti e non solo del numero di ore di lezione frontale, marino> ovvero del numero di crediti che un corso comporta.
marino> L'obiezione che mi aspetto da parte di qualcuno e` che nel marino> fissare l'impegno orario dei docenti in 120 ore di marino> ''didattica frontale'' (a quanto ho capito) si sia tenuto marino> conto anche del peso degli esami, della preparazione delle marino> lezioni, eccetera, che a quelle ore vanno comunque marino> aggiunte.
marino> Il fatto e` che se questa e` l'interpretazione delle 120 marino> ore di ''didattica frontale'' il loro peso e` marino> assolutamente eccessivo. Se la si somma alle riunioni di marino> vario genere (e alle incombenze di tipo organizzativo di marino> tanti docenti) il tempo sottratto alla attivita` di studio marino> e di ricerca e` sproporzionato.
marino> Infine concordo con Roberto Dvornicich sul fatto che ci marino> sono molte altre attivita` didattiche, tipiche marino> dell'impegno universitario, delle quali si dovrebbe tenere marino> conto.
marino> Sembra che negli stessi organi di governo universitari marino> prevalga una valutazione inadeguata del ruolo marino> dell'Universita`.
Docenti mailing list Docenti@mail.dm.unipi.it https://mail.dm.unipi.it/listinfo/docenti
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Marco Abate Tel: +39/050/2213.230 Dipartimento di Matematica Fax: +39/050/2213.224 Universita' di Pisa Largo Pontecorvo 5 E-mail: abate@dm.unipi.it 56127 Pisa Italy Web: www.dm.unipi.it/~abate/
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