Carissimi,
condivido molti dei punti elencati da Massimo e non mi pare difficile presumere che le sue motivazioni e la sua preparazione sarebbero ben spese in Senato. Le votazioni di oggi e domani misureranno anche la rilevanza del nostro dipartimento, specialmente in relazione a quelle future. Esperienze come la centralizzazione del SID, descritta al punto 1), sono un esempio di come certi cambiamenti vadano poi ad incidere fortemente sulla nostra attività quotidiana. Le persone che si impegnano per il buon funzionamento delle strutture sono importanti e mi auguro che tra oggi e domani potremo dare un segnale in questo senso.
Un caro saluto, Valentino
Care Colleghe e cari Colleghi del Settore 1,
il 10 e 11 febbraio (martedi' e mercoledi' prossimi) si terranno le elezioni suppletive del Senato Accademico (settore culturale 1: Dipartimenti di Fisica, informatica, Matematica, Scienze della Terra) per sostituire Simone Capaccioli. In questa mail vorrei illustrarvi alcuni dettagli relativi alla mia candidatura.
Sono ricercatore a tempo indeterminato presso il Dipartimento di Matematica dal 2004. Da sempre interessato alle politiche universitarie, ho iniziato a impegnarmi in prima persona nel biennio 2009-2010, durante il dibattito sulla cosiddetta Riforma Gelmini. Piu' precisamente, durante la lotta contro la riforma Gelmini. Il mio impegno � proseguito nelle discussioni e nelle attivit� che hanno seguito la riorganizzazione dell'Universit� a vari livelli, sia in Dipartimento sia nell'allora Facolta' di Scienze e in Ateneo.
Ho gi� maturato qualche esperienza in questioni organizzative/amministrative: ho fatto parte della commissione che ha scritto il nuovo regolamento del Dipartimento di Matematica, in seguito all'adozione del nuovo statuto da parte del nostro Ateneo; coordino inoltre i supporti alla didattica di Matematica in diversi Corsi di Laurea, anche fuori dal Dipartimento di Matematica. Grazie alla prima esperienza, mi sono potuto confrontare con questioni regolamentari interagendo con gli organi di Ateneo e gli uffici centrali. Grazie alla seconda, so bene come i diversi dipartimenti abbiano esigenze e punti di vista differenziati.
Mi candido a rappresentante in Senato Accademico non per portare interessi particolari di dipartimento o di fascia, ma per contribuire a sostenere una certa idea di Universit�, inclusiva, trasparente, attenta alla didattica e alla ricerca di alto livello. Sara' un'azione in continuita' con quella intrapresa finora dai nostri rappresentanti in Senato Accademico. Se eletto, lavorero' di concerto con loro, impiegando la mia competenza e sensibilita' , in modo da coprire al meglio l'attivit� nelle varie commissioni e garantire il massimo supporto alle azioni proposte dal nostro settore culturale.
Queste, secondo me, sono alcune questioni di particolare interesse.
- Rapporti tra le strutture centrali e periferiche. Dovremo lottare per
rendere la centralizzazione in atto piu' rispondente alle vere necessita' e peculiarit� dei Dipartimenti. Solo mettendo al centro dell'attenzione i Dipartimenti e le loro esigenze, didattiche e di ricerca, si possono operare scelte di Ateneo efficaci e funzionali. Sono soprattutto da evitare riorganizzazioni sullo stile di quella dei servizi informatici (SID). A questo proposito, mi impegno a lavorare affinche' i SID siano sempre piu' ricondotti a lavorare su obiettivi e progetti concordati con i Dipartimenti.
- Politiche del personale. Nonostante le forti limitazioni imposte
dalle politiche ministeriali, auspico che si arrivi a garantire una regolare progressione di carriera dei docenti con una programmazione oculata e strategica. Che si punti ad elevare il numero di professori (in pochi anni diminuiti in modo consistente) e che si proceda all'avvio di una stagione di reclutamento, in particolare con ricercatori a tempo determinato. E' un'azione urgente, se si vuole invertire la tendenza degli ultimi dieci anni, che ha visto l'Ateneo di Pisa perdere quasi il 20% del personale docente. Attualmente i docenti sono poco meno di 1500 unita' (compresi i ricercatori a tempo determinato). Nello stesso periodo il contingente del personale tecnico amministrativo non ha subito flessioni significative. Il personale amministrativo, in particolare, appare essere sufficiente nel numero; caso mai e' mal distribuito e impiegato, caricato di lavoro da regole spesso farraginose, non sempre valorizzato e incentivato secondo il merito.
- Didattica. I regolamenti didattici dovranno essere rivisti in
un'ottica piu' strategica e meno emergenziale. L'offerta formativa dell'Ateneo va rivista e rafforzata, con attenzione particolare a standard qualitativi elevati e non al mero numeri degli iscritti ai corsi di laurea. Sono da correggere alcuni limiti del regolamento per gli incarichi didattici.
- Ricerca. Un interesse primario per il nostro settore culturale. E'
necessario un maggiore supporto ai Dipartimenti, da parte dell'Amministrazione centrale, nella partecipazione a progetti di ricerca in ambito europeo. Inoltre, nella futura revisione del fabbisogno di punti organico dei Dipartimenti, sara' importante che la valutazione della ricerca dipartimentale pesi maggiormente, con una dinamica almeno pari a quella legata alla didattica.
A prescindere che votiate per me o no, vi invito comunque ad andare a votare il 10 e 11 Febbraio. Va raggiunto il quorum del 30%, altrimenti un posto per il rappresentante in Senato dei docenti del nostro settore culturale rimarra' vuoto. Una mancata partecipazione democratica, oltre a privare il nostro settore di rappresentanza e peso adeguato, si rifletterebbe in un brutto segnale a livello di Ateneo.
Saluti a tutti, Massimo Caboara
Settoreculturale1 mailing list Settoreculturale1@listgateway.unipi.it http://listgateway.unipi.it/mailman/listinfo/settoreculturale1
Carissimi, condivido quanto scritto da Valentino e vi scrivo per aggiungere solo due cose. La prima è logistica: il seggio in Rettorato è aperto oggi e domani dalle 9.00 alle 18.00. La seconda è per aggiungere a quanto già giustamente sottolineato da Valentino (il peso importante del numero di voti che riceverà l'eletto) che c’è bisogno del quorum del 30% perché l’elezione sia valida. Spero dunque che il nostro Dipartimento possa fare la sua parte. Pietro