Scusandomi per l'intrusione, inoltro il seguente messaggio pervenutomi. Si tratta di una petizione finalizzata a sollecitare una risposta del MIUR ad alcune domande poste dall'associazione precari della ricerca, e in particolare riguardo ai tempi di valutazione dei progetti FIRB (futuro in ricerca). Mi e' sembrata una cosa sensata e l'ho sottoscritta.
Alessandro Berarducci
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Segnalo che l'associazione dei precari della ricerca italiani ha preparato una petizione al ministero a proposito dei firb "futuro in ricerca". La trovate qui sotto oppure sul sito
http://www.gopetition.com/online/31562.html
dove è anche possibile sottoscriverla.
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Lettera aperta sul bando FIRB "Futuro in ricerca"
Associazione Precari della Ricerca Italiani
Target: Ricercatori coinvolti nel programma FIRB "Futuro in Ricerca"
Web site: http://www.ricercatoriprecari.it
Background (Preamble):
Il 19 dicembre 2008 il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (MIUR) decise di stanziare 50 milioni di euro allo scopo di "favorire sia il ricambio generazionale sia il sostegno alle eccellenze scientifiche emergenti e già presenti presso gli atenei e gli enti pubblici di ricerca aderenti al MIUR, destinando adeguate risorse al finanziamento di progetti di ricerca fondamentale."
Il programma e' denominato "Futuro in ricerca", e' una attività sostenuta dal FIRB ("Fondo per gli investimenti della ricerca di base"), e come spiegato nel bando e' rivolto a dottori di ricerca di eta' non superiore ai 32 anni e giovani docenti o ricercatori di eta' non superiore ai 38 anni. La scadenza per la presentazione dei progetti era fissata al 27 febbraio 2009. La valutazione dei progetti avrebbe dovuto concludersi entro 180 giorni da tale data, termine in cui sarebbero stati resi noti i risultati. Oggi, quasi due mesi dopo la scadenza, ancora non si sa nulla degli esiti della valutazione, ed il MIUR non si è sentito in dovere neanche di emettere una nota ufficiale per spiegare i motivi di tali ritardi. Apriamo questa petizione per chiedere al MIUR che fine hanno fatto questi fondi per giovani ricercatori.
Petition:
In questa politica fatta di grandi annunci e non altrettanto grandi riforme, il 19 dicembre 2008 il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca decise di stanziare 50 milioni di euro allo scopo di favorire sia il ricambio generazionale sia il sostegno alle eccellenze scientifiche emergenti e già presenti presso gli atenei e gli enti pubblici di ricerca aderenti al MIUR, destinando adeguate risorse al finanziamento di progetti di ricerca fondamentale. Il programma è denominato “Futuro in ricerca” (http://futuroinricerca.miur.it/) ed è rivolto a dottori di ricerca non strutturati (precari) di età non superiore ai 32 anni e a giovani docenti o ricercatori (strutturati) di età non superiore ai 38 anni. La scadenza per la presentazione dei progetti era fissata al 27 febbraio 2009, la valutazione affidata ad una commissione di esperti internazionali.
Si tratta di un progetto che nonostante i molti limiti presenta alcuni elementi significativi di innovazione in quanto:
a) per la prima volta viene data la possibilità di partecipare a ricercatori precari, che molto spesso rappresentano la vera forza lavorativa delle università italiane, sia per quanto riguarda la didattica che l'attività di ricerca;
b) si fa esplicito riferimento alla presenza di esperti revisori stranieri, nel tentativo di rendere più trasparente e meno pilotabile il concorso. Questi due punti, presenti praticamente in qualsiasi bando europeo, sorprendentemente rappresentano una novità per dei bandi italiani.
Certo, i fondi sono incredibilmente sottodimensionati rispetto alle reali necessità dei ricercatori italiani, essendo destinati a finanziare ricerche in tutte le discipline, dalle umanistiche alle scienze. Secondo i dati forniti da Mauro Massulli, responsabile Miur del programma, le domande presentate sono 3792, quattro volte più numerose di quanto avessero previsto al Miur, e di queste ne verranno finanziate presumibilmente una sessantina, quindi circa l'1.5% del totale. Nonostante queste premesse, nonostante la burocratizzazione eccessiva e le scarse probabilità di vincere, questi fondi rappresentano un lumicino di speranza nella vita di migliaia di ricercatori italiani, speranza di continuare le loro ricerche e in alcuni casi un'opportunità per tornare in Italia almeno per qualche anno.
Naturalmente il futuro, specialmente in ricerca, è sempre meno roseo di quanto uno si aspetti. Secondo quanto scritto nel bando, infatti, la procedura di valutazione doveva concludersi il 26 agosto, giorno in cui avrebbero dovuto rendere pubblici i risultati. Invece oggi, quasi due mesi dopo la scadenza che il Miur si è autoimposto, di tali risultati ancora non si sa nulla! Scrivendo al Miur si ottiene la risposta automatica: «Al momento la Commissione di valutazione non si è ancora insediata. Con successivo provvedimento verranno indicati i nuovi termini di valutazione». Nei giorni scorsi vari quotidiani nazionali si sono occupati del problema (Alessandra Migliozzi su Il Messaggero, Gianni Trovati su Il Sole 24 Ore, Cesare Segre e Antonio Carioti sul Corriere della Sera), ed è stata presentata anche una interrogazione parlamentare (Interrogazione a risposta in Commissione 5-01870 firmata dall’On. Manuela Ghizzoni, PD).
Ci chiediamo come sia possibile che il MIUR non sia in grado di rispettare i termini da esso prefissati: sei mesi sembrano più che sufficienti per nominare una commissione. Ci chiediamo come sia possibile che n quasi due mesi il MIUR non trovi il tempo di rilasciare un comunicato ufficiale; neanche a fronte delle numerose email, articoli di giornale e di una interrogazione parlamentare. Nel frattempo apprendiamo da una nota del CUN che a fine settembre il Prof. Rizzarelli ha presentato le sue dimissioni da Presidente del FIRB (i fondi con cui “Futuro in ricerca” è finanziato), cosa che dovrebbe far riflettere su quanto sia anomala questa situazione.
Con questa lettera, promossa dall’Associazione Precari della Ricerca Italiani ( www.ricercatoriprecari.it ) e firmata da candidati del programma “Futuro in ricerca”, intendiamo sollecitare una risposta del MIUR alle nostre domande. Chiediamo un comunicato ufficiale che spieghi i motivi di una situazione kafkiana che appare incredibile, specialmente agli occhi di quelli di noi che da tanti anni svolgono ricerca all'estero, dove certe cose generalmente non accadono.
Benché affidare la propria carriera a questo programma sia come far affidamento su una vincita al Lotto, se voi aveste giocato al Lotto non vorreste almeno conoscere i numeri estratti?
Ho qualche informazione in piu' sul problema sollevato da questa petizione (che mi sembra sacrosanta), in quanto a settembre ho avuto un incontro al ministero, e si e' parlato anche di questo. Proprio in quei giorni (cioe' dopo la scadenza prevista per i risultati!) e' stata nominata (o almeno ci e' stata data per nominata) la commissione che si dovra' occupare di gestire il processo di valutazione dei progetti (cioe' scelta dei referee, esame dei rapporti e poi decisione finale). Ci e' stato assicurato che la commissione e' composta da persone molto valide, in maggioranza (se non tutte) straniere. Come motivo per il ritardo (assurdo) e' stato addotto l'aver dovuto rifondere i due ministeri dopo che avevano appena finito di separarli; si e' trattato senza dubbio di una procedura complessa (ridistrubuzione dei ruoli dai livelli di direttore generale in giu') che si e' appena conclusa, ma rimane il fatto che avrebbero potuto/dovuto procedere piu' celermente (anche il PRIN e' bloccato per motivi analoghi). Si spera che la commissione (appena ufficialmente insediata) proceda efficacemente, ma i tempi si prevedono comunque lunghetti. E che il numero delle domande sarebbe stato quello l'avrebbe potuto prevedere chiunque avesse una minima idea della situazione nell'universita' italiana; che proprio al ministero abbiano sbagliato le previsioni di un fattore 4 non e' confortante...
Ciao, Marco
On 21/ott/09, at 09:11, Alessandro Berarducci wrote:
Scusandomi per l'intrusione, inoltro il seguente messaggio pervenutomi. Si tratta di una petizione finalizzata a sollecitare una risposta del MIUR ad alcune domande poste dall'associazione precari della ricerca, e in particolare riguardo ai tempi di valutazione dei progetti FIRB (futuro in ricerca). Mi e' sembrata una cosa sensata e l'ho sottoscritta.
Alessandro Berarducci
Segnalo che l'associazione dei precari della ricerca italiani ha preparato una petizione al ministero a proposito dei firb "futuro in ricerca". La trovate qui sotto oppure sul sito
http://www.gopetition.com/online/31562.html
dove è anche possibile sottoscriverla.
Lettera aperta sul bando FIRB "Futuro in ricerca"
Associazione Precari della Ricerca Italiani
Target: Ricercatori coinvolti nel programma FIRB "Futuro in Ricerca"
Web site: http://www.ricercatoriprecari.it
Background (Preamble):
Il 19 dicembre 2008 il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (MIUR) decise di stanziare 50 milioni di euro allo scopo di "favorire sia il ricambio generazionale sia il sostegno alle eccellenze scientifiche emergenti e già presenti presso gli atenei e gli enti pubblici di ricerca aderenti al MIUR, destinando adeguate risorse al finanziamento di progetti di ricerca fondamentale."
Il programma e' denominato "Futuro in ricerca", e' una attività sostenuta dal FIRB ("Fondo per gli investimenti della ricerca di base"), e come spiegato nel bando e' rivolto a dottori di ricerca di eta' non superiore ai 32 anni e giovani docenti o ricercatori di eta' non superiore ai 38 anni. La scadenza per la presentazione dei progetti era fissata al 27 febbraio 2009. La valutazione dei progetti avrebbe dovuto concludersi entro 180 giorni da tale data, termine in cui sarebbero stati resi noti i risultati. Oggi, quasi due mesi dopo la scadenza, ancora non si sa nulla degli esiti della valutazione, ed il MIUR non si è sentito in dovere neanche di emettere una nota ufficiale per spiegare i motivi di tali ritardi. Apriamo questa petizione per chiedere al MIUR che fine hanno fatto questi fondi per giovani ricercatori.
Petition:
In questa politica fatta di grandi annunci e non altrettanto grandi riforme, il 19 dicembre 2008 il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca decise di stanziare 50 milioni di euro allo scopo di favorire sia il ricambio generazionale sia il sostegno alle eccellenze scientifiche emergenti e già presenti presso gli atenei e gli enti pubblici di ricerca aderenti al MIUR, destinando adeguate risorse al finanziamento di progetti di ricerca fondamentale. Il programma è denominato “Futuro in ricerca” (http://futuroinricerca.miur.it/ ) ed è rivolto a dottori di ricerca non strutturati (precari) di età non superiore ai 32 anni e a giovani docenti o ricercatori (strutturati) di età non superiore ai 38 anni. La scadenza per la presentazione dei progetti era fissata al 27 febbraio 2009, la valutazione affidata ad una commissione di esperti internazionali.
Si tratta di un progetto che nonostante i molti limiti presenta alcuni elementi significativi di innovazione in quanto:
a) per la prima volta viene data la possibilità di partecipare a ricercatori precari, che molto spesso rappresentano la vera forza lavorativa delle università italiane, sia per quanto riguarda la didattica che l'attività di ricerca;
b) si fa esplicito riferimento alla presenza di esperti revisori stranieri, nel tentativo di rendere più trasparente e meno pilotabile il concorso. Questi due punti, presenti praticamente in qualsiasi bando europeo, sorprendentemente rappresentano una novità per dei bandi italiani.
Certo, i fondi sono incredibilmente sottodimensionati rispetto alle reali necessità dei ricercatori italiani, essendo destinati a finanziare ricerche in tutte le discipline, dalle umanistiche alle scienze. Secondo i dati forniti da Mauro Massulli, responsabile Miur del programma, le domande presentate sono 3792, quattro volte più numerose di quanto avessero previsto al Miur, e di queste ne verranno finanziate presumibilmente una sessantina, quindi circa l'1.5% del totale. Nonostante queste premesse, nonostante la burocratizzazione eccessiva e le scarse probabilità di vincere, questi fondi rappresentano un lumicino di speranza nella vita di migliaia di ricercatori italiani, speranza di continuare le loro ricerche e in alcuni casi un'opportunità per tornare in Italia almeno per qualche anno.
Naturalmente il futuro, specialmente in ricerca, è sempre meno roseo di quanto uno si aspetti. Secondo quanto scritto nel bando, infatti, la procedura di valutazione doveva concludersi il 26 agosto, giorno in cui avrebbero dovuto rendere pubblici i risultati. Invece oggi, quasi due mesi dopo la scadenza che il Miur si è autoimposto, di tali risultati ancora non si sa nulla! Scrivendo al Miur si ottiene la risposta automatica: «Al momento la Commissione di valutazione non si è ancora insediata. Con successivo provvedimento verranno indicati i nuovi termini di valutazione». Nei giorni scorsi vari quotidiani nazionali si sono occupati del problema (Alessandra Migliozzi su Il Messaggero, Gianni Trovati su Il Sole 24 Ore, Cesare Segre e Antonio Carioti sul Corriere della Sera), ed è stata presentata anche una interrogazione parlamentare (Interrogazione a risposta in Commissione 5-01870 firmata dall’On. Manuela Ghizzoni, PD).
Ci chiediamo come sia possibile che il MIUR non sia in grado di rispettare i termini da esso prefissati: sei mesi sembrano più che sufficienti per nominare una commissione. Ci chiediamo come sia possibile che n quasi due mesi il MIUR non trovi il tempo di rilasciare un comunicato ufficiale; neanche a fronte delle numerose email, articoli di giornale e di una interrogazione parlamentare. Nel frattempo apprendiamo da una nota del CUN che a fine settembre il Prof. Rizzarelli ha presentato le sue dimissioni da Presidente del FIRB (i fondi con cui “Futuro in ricerca” è finanziato), cosa che dovrebbe far riflettere su quanto sia anomala questa situazione.
Con questa lettera, promossa dall’Associazione Precari della Ricerca Italiani ( www.ricercatoriprecari.it ) e firmata da candidati del programma “Futuro in ricerca”, intendiamo sollecitare una risposta del MIUR alle nostre domande. Chiediamo un comunicato ufficiale che spieghi i motivi di una situazione kafkiana che appare incredibile, specialmente agli occhi di quelli di noi che da tanti anni svolgono ricerca all'estero, dove certe cose generalmente non accadono.
Benché affidare la propria carriera a questo programma sia come far affidamento su una vincita al Lotto, se voi aveste giocato al Lotto non vorreste almeno conoscere i numeri estratti?
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Marco Abate Tel: +39/050/2213.230 Dipartimento di Matematica Fax: +39/050/2213.224 Universita' di Pisa Largo Pontecorvo 5 E-mail: abate@dm.unipi.it 56127 Pisa Italy Web: www.dm.unipi.it/~abate/
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