Giornata in ricordo di Ennio De
Giorgi
30 novembre 2006
www.dm.unipi.it/~spagnolo/degiorgi.html
Dipartimento di Matematica L. Tonelli
Aula Faedo
10.00 Interventi di
benvenuto
10.20 Carlo
Sbordone
Alcuni insegnamenti di Ennio De
Giorgi
10.45 Giorgio
Letta
Introduzione
11.00 Sergio Spagnolo
I
classici teoremi di De Giorgi sulle equazioni
differenziali
11.45
Pausa
12.15 Antonio
Marino
"Anche la scienza ha bisogno di
sognare"
13.00
intervallo
14.15 Marco
Forti
Le teorie fondazionali di Ennio De
Giorgi
15.00 Luigi Ambrosio
De Giorgi e la moderna Teoria Geometrica della
Misura
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S. Spagnolo, I classici teoremi
di De Giorgi sulle equazioni differenziali
I teoremi sulle equazioni differenziali
dovrebbero, secondo De Giorgi, essere comprensibili a tutti i matematici, o
almeno a quelli che sanno cos'è una derivata. Non è proprio così, ma
indubbiamente molti dei teoremi di Ennio hanno la semplicità e la bellezza delle
cose classiche. Si tenterà qui di spiegare, senza troppi dettagli tecnici, il
significato e la portata di tre risultati di grande rilievo, che toccano i tre
aspetti centrali delle equazioni alle derivate parziali: l'unicità, la
regolarità e l'esistenza di soluzioni.
Il primo, del 1955, è l'esempio di non
unicità per un problema di Cauchy. Il secondo, del 1956, è il celeberrimo
"teorema di De Giorgi-Nash" sulla regolarità Hoelderiana per equazioni
ellittiche, che concluse la catena di risultati sfocianti nella soluzione del
XIX problema di Hilbert. Il terzo è il teorema con Cattabriga del 1971
sull'esistenza di soluzioni analitiche per equazioni a coefficienti costanti
nello spazio a due dimensioni.
A.
Marino, "Anche la scienza ha bisogno di
sognare"
"Continua pure a sorprendermi il riemergere di alcune strutture
matematiche nei più diversi campi delle scienze naturali e della tecnica, simile
a un motivo che si ripresenta in varie parti di una sinfonia. Questo ci ricorda
le idee di Pitagora sulle sfere celesti, il salmo che comincia con le parole: I
cieli narrano la gloria di Dio, o la frase di Einstein: Dio è sottile ma non
malizioso. Il significato ultimo del pensiero matematico risiede secondo me
nell'idea di una sottile, complessa armonia fra tutte le realtà visibili ed
invisibili" (da una conversazione di De Giorgi con alcuni matematici di Pisa nel
marzo 1989).
A distanza di dieci anni dalla scomparsa
di Ennio De Giorgi, il suo pensiero ci si ripresenta vivo e attuale, con una
freschezza e una profondità che ci arricchiscono e ci sorprendono ancora. In De
Giorgi ritroviamo una sintesi profonda, professata e vissuta, tra fede, scienza
e acuta sensibilità per i problemi dell'umanità. Cercheremo di riflettere
insieme su alcune sue idee sul senso della matematica e della scienza, e sul
ruolo che gli scienzati e gli uomini di cultura possono svolgere nei rapporti
fra gli uomini e fra i popoli.
M. Forti, Le teorie fondazionali di Ennio
De Giorgi
Le esperienze didattiche in Eritrea fecero sentire a De Giorgi
l'esigenza di teorie semplici e naturali dei Fondamenti della Matematica, che
permettessero di superare le restrizioni e le difficoltà insite nelle teorie
formali degli insiemi comunemente accettate (almeno in linea di principio). Nei
decenni successivi le sue ricerche si ampliarono, mirando a recuperare il
"valore sapienziale" del metodo assiomatico non solo in matematica, ma in ogni
disciplina scientifica o umanistica, intendendolo nel suo senso originario come
l'identificazione di alcuni concetti basilari, seguita dall'enunciazione di
alcuni fatti fondamentali "proposti, e non imposti" come base per successive
ricerche nel campo, e sottoposti alla discussione ed alla critica di tutti gli
studiosi interessati.
Saranno esposte le linee generali delle
teorie fondazionali degiorgiane e presentate alcune delle
assiomatizzazioni da lui proposte e/o originate.
L. Ambrosio, De Giorgi e la moderna Teoria
Geometrica della Misura
Nella conferenza ci si propone di
illustrare le idee introdotte da De Giorgi nell'ambito della teoria delle
superfici minime, e l'impatto che queste hanno avuto, sia nello sviluppo della
moderna Teoria Geometrica della Misura, sia in campi apparentemente lontani come
la regolarità per sistemi di equazioni ellittiche o paraboliche. In particolare
si parlerà dei suoi lavori in questo campo tra il 1953 (la definizione di
perimetro) e il 1960 (il teorema di regolarizzazione delle superfici
minime).