Caro Paolo,

ti ringrazio per la risposta, e la tua obiezione trovo molto ragionevole. 
Sì il mio esempio era un caso limite, ben inteso. 
 
Il punto secondo me è essere consapevoli di che cosa ottimizzi il metodo di voto che si adotta.
 
Il metodo 3 / 2 / 1 , a meno di traslazioni, è come dire +1 / 0 / -1. In altre parole è una 
elezione/ostracismo: dò un +1 a chi mi piace di più e -1 a chi mi piace meno.
Nulla di male in ciò: questo sistema vuol tenere conto non solo della soddisfazione dei vincitori,
ma anche della insoddisfazione degli sconfitti, che si vorrebbe contenere.

Ma  siamo sicuri di volere che un voto pro debba contare come un voto contra?
Non sarebbe più sensato un  (2,0,-1) ?


1) Mi pare che (+1,0,-1) assuma che la delusione di chi non vede chiamato il suo candidato 
preferito conti quanto la soddisfazione di chi veda realizzate le sue aspettative.
Mi pare una visione molto pessimistica. Nella realtà il gruppo deluso si mette l'animo in pace, 
e il gruppo soddisfatto si mette a costruire qualcosa di positivo.

2)  il motivo per cui  il candidato a cui do il -1 mi piace di meno potrebbe essere 
legato al fatto contingente che è un avversario pericoloso del mio favorito.  

Ciao,
P.




Il giorno 09/dic/2015, alle ore 09.21, Paolo Lisca ha scritto:

Cari colleghi, 

scusate se intervengo ancora, ma visto che si è detto più di una volta che stiamo decidendo un sistema di voto non solo per questa occasione ma anche per quelle future, mi sembra che su questo punto dovremmo chiarirci tutti il più possibile le idee.  

Vorrei dare il mio contributo cercando di spiegare perché il ragionamento di Pietro non mi sembra convincente. Il problema secondo me sta nell'ipotesi che i partigiani di B siano per qualche ragione più informati di quelli di A, e che quindi i primi voterebbero tutti B-C-A indipendentemente dalla loro seconda scelta, mentre tutti i secondi voterebbero veramente "secondo coscienza". Ovviamente si tratta di un caso limite teso ad illustrare un potenziale meccanismo distorsivo, lo capisco, ma il punto è: casi limite di questo tipo sono altamente improbabili. Mi sembra invece molto più sensato supporre che le proporzioni tra "cinici-informati" e "ingenui" nelle due partigianerie siano più o meno uguali, e che quindi gli effetti distorsivi si cancellino quasi tutti tra loro. Inoltre, l'obiezione di Pietro al sistema 3-2-1 non si riduce, se ho ben capito, semplicemente all'esibizione di un singolo paradosso? E non si era detto che il sistema che minimizza il numero di paradossi è proprio il 3-2-1 (teorema di Sinai) ? 

Detto questo, confesso che all'ultima domanda di Pietro (quali sono le controindicazioni a votare un nome unico in due tornate?) non ho ancora pensato bene, invece ritengo che bisognerebbe dare una risposta onesta e convincente a quella domanda.  

Ciao, 
Paolo





Il giorno 9 dicembre 2015 00:49, <majer@dm.unipi.it> ha scritto:
Cari colleghi,

vorrei spiegare meglio perché non sono convinto che il sistema 3-2-1 sia
adatto al nostro scopo, che è eleggere un unico vincitore
(per inciso: se deciderete di adottarlo, suggerirei almeno la variante
2-1-0, visto
che dare un punto a tutti è irrilevante, e mette solo inutilmente a
prova la nostra abilità di calcolare somme) .
Il problema non sono i paradossi (ai quali ormai siamo abituati dalla vita
quotidiana
nell'Accademia) ma piuttosto possibili strategie, che non dovrebbero aver
luogo nella
scelta democratica.
Faccio un esempio fittizio.

Supponiamo  che l'elettorato sia ripartito in
20 pro A
15 pro B
10 pro C

Si presume che ogni elettore dia 3 punti al suo preferito;
e poi 2 alla sua seconda scelta, e 1 alla terza, a seconda della
sua valutazione personale dei candidati, anche in rapporto ai
suoi interessi scientifici.

Supponiamo però che i partigiani di B abbiano una buona conoscenza
della distribuzione delle preferenze (come mai? perché hanno più
intuito, oppure
hanno fatto una indagine preliminare). Decideranno di votare tutti la
terna B-C-A,
indipendentemente da quale sia la reale seconda scelta di ciascuno di loro.
Se i partigiani di B sono più ingenui, oppure se non sono così ben
informati, e
votano invece ciascuno la sua personale seconda e terza scelta, l'effetto
è una legnata
per il candidato B, che si trova retrocesso a fianco di C. Vince A, ma per
motivi che
c'entrano poco con quelli che idealmente dovrebbero far scaturire il
vincitore.

Non dico che sia il caso di oggi: ma se adottiamo questo metodo il
problema potrebbe
presentarsi in futuro. D'altra parte sono d'accordo con Maurizio Pratelli:
un metodo dovrebbe
essere adottato una volta per tutte per le situazioni di incertezza
analoghe in futuro.

Mi pare che il metodo di votare terne ordinate sia sensato quando lo scopo
sia per l'appunto eleggere una terna ordinata (per es. formare una
classifica);
se invece lo scopo è scegliere UN vincitore, mi pare davvero meglio
votare ciascuno
UN nome unico, in due tornate (eliminazione e ballottaggio), come proposto
da Ferruccio Colombini.

Quali sono le controindicazioni, infine?

Saluti,
p.m.



>>
>> Carissimi, ho pensato a questa commistione delle due proposte in campo:
>>
>> - votiamo col sistema Abate 3-2-1 per *escludere* uno dei tre nomi;
>>
>> - sui due rimanenti rivotiamo in forma di *ballottaggio*.
>>
>> Ovviamente la cosa migliore sarebbe che dalle discussioni e
>> presentazioni
>> precedenti alle votazioni scaturisse una maggioranza forte, quindi che
>> l'esito prescinda totalmente dal metodo scelto.  Io ad esempio ho
>> pensato
>> a un criterio con il quale orienterò il mio voto, ma sarò apertissimo
>> ad
>> ascoltare e ad accogliere altrui proposte.  Ma se rimanesse una forte
>> incertezza mi pare che il metodo di sopra sarebbe piuttosto equo.
>>
>> Saluti,
>> Carlo
>
> Mi trovo d'accordo col compromesso proposto da Carlo: forse non e' il modo
> perfetto di procedere, ma in questa situazione ritengo che sia difficile
> fare di meglio.
> In ogni caso penso che, se ci siamo concentrati su tre nomi che sono stati
> accuratamente esaminati e le persone hanno avuto tempo e modo di
> documentarsi adeguatamente, ogni risultato che scaturisca da una regolare
> votazione debba essere considerato pienamente accettabile.
>
> Vorrei pero' insistere su due punti:
>
> 1) Ritengo importante che si stabilisca che questo e' il modo di procedere
> in simili situazioni di incertezza (riterrei inappropriato che ad esempio
> tra un anno, in analoga situazione, si procedesse in maniera diversa)
>
> 2) Prima dello svolgimento dell'elezione medesima penso sia importante
> stabilire alcune regole.
> Ad esempio se una scheda contiene solo due nomi, darei egualmente un punto
> al terzo docente non nominato. Equivalentemente si potrebbe proporre di
> indicare solo due nomi ai quali dare punti 2 e 1 (se non ho preso un
> grosso abbaglio, il risultato dovrebbe essere lo stesso).
> E' piu' importante stabilire a priori che cosa succede se una scheda
> contiene un solo nome: io sarei per annullarla ma in alternativa penso si
> debbano dare punti 1.5 ai restanti due nomi.
>
> Maurizio P.
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