Carissimi,
ho parlato con la prorettrice agli affari studenteschi, Rosalba Tognetti, che ha dato la sua completa disponibilità a seguire in prima persona la questione della nostra sala occupata; nei prossimi due giorni in cui io saro' al CUN Andrea Maffei e Luigi De Pascale terranno i contatti con lei in modo da organizzare un incontro con gli occupandi per giovedì o venerdì'.
Nel frattempo, la prorettrice suggerisce (e io sono d'accordo con lei) di prendere in parola gli occupandi e chiedere di usare la sala quando serve come se non fosse occupata. E' possibile che gli occupandi possano fare resistenza e non e' detto che la si possa poi davvero utilizzare; ma: - se non lo facciamo diamo l'impressione che la sala davvero non ci serva, cosa falsa; - e se lo facciamo iniziamo a metterli di fronte alle loro contraddizioni (sono davvero disposti a collaborare oppure e' solo una finta)? Quindi chiunque l'avrebbe usata in condizioni normali (e magari anche un poco più spesso, senza eccedere; per esempio, si stanno avvicinando gli esami, per cui se invece di fare un solo ricevimento alla settimana se ne fanno due, ed entrambe le volte ci si presenta con venti studenti al seguito che vogliono partecipare al ricevimento…) tenti di usarla, con toni gentili ma fermi. Se riuscira' ad usarla bene; altrimenti avremo comunque argomenti per dire che l'occupazione sta interferendo in modo significativo con la normale attività istituzionale del dipartimento.
Ciao, Marco