Sottoscrivo il documento,
per diffonderlo penso che bisogna coinvolgere organizzazioni e reti
non solo di ricercatori universitari di matematica (29 aprile, CNRU,
etc . ) e sensibilizzare localmente in tutte i dipartimenti di matematica
anche i colleghi associati ed ordinari.
Vincenzo
On Wed, 13 Jul 2011, dolfi@math.unifi.it wrote:
Caro Vincenzo,
sono perfettamente d'accordo con te. Con alcuni ricercatori di Firenze, abbiamo preparato una lettera da inviare al Ministro, al Consiglio di Amministrazione Indam, ecc. . La allego, con l'idea che possa essere sottoscritta da molti (speriamo).
Naturalmente, idee e suggerimenti sono benvenuti.
Non so quale possa essere il modo migliore per diffonderla; forse una petizione online?
Ciao, Silvio
Quoting Vincenzo Tortorelli tortorel@dm.unipi.it:
Salve come alcuni sanno oggi ho avuto alcuni grattacapi
Ora leggo lo statuto dell'indam e vedo art 1 comma 1 terzo capoverso
``L’Istituto coordina progetti scientifici, di ricerca e di alta formazione anche sulla base della condivisione degli strumenti e degli obiettivi con i ricercatori e le strutture matematiche delle Università e degli Enti di Ricerca. L’INdAM svolge la sua missione nella dimensione europea e internazionale, in coerenza con i principi e le direttive europee in Ricerca e Formazione e con i principi della Carta europea dei ricercatori, approvata dalla Commissione delle Comunità Europee l’11 marzo 2005. I fini dell’Istituto sono i seguenti: a. costituire gruppi nazionali di ricerca, con l’apporto di professori e ricercatori universitari, nonché di ricercatori degli enti di ricerca; ...''
Poi l'incipit del comma 2
``2. Per il raggiungimento dei fini di cui al comma 1, l’Istituto può: a. stipulare convenzioni e contratti di studio e ricerca con l’Unione Europea, con le università, con il Consiglio nazionale delle ricerche, con enti di ricerca pubblici e privati, nazionali, internazionali e stranieri, e con organismi scientifici internazionali; b. stipulare con industrie nazionali e straniere contratti e convenzioni aventi per oggetto la collaborazione scientifica o la preparazione di studiosi e ricercatori in particolari settori della matematica applicata;''
Cio' scritto come poi si puo' sostenere che non siano nella ``comunita' scientifica di riferimento?
Vedo l'articolo 4 (idem per il 5)
``valuta le indicazioni provenienti dalla comunità scientifica di riferimento, composta da tutti i docenti universitari di materie matematiche.''
insisto nel dire che i ricercatori universitari t.i. con tre anni di esperienza didattica curriculare son ex-lege 240 riconosciuti docenti in quanto equiparati ai professori come competenza anche se non come obblighi essendo ammessi a tenere corsi curriculari previo retribuzione aggiuntiva. Decisiva e' la differenza tra compito ed obbligo.
C'e' una scleroticita' tra questo statuto e quanto mi riferite.
Ribadisco i ricercatori t.i. sono docenti universitari. La 240 ben si premura infatti nel distinguere tra docenti e professori.
L'interpretazione locale riduttiva non ha fondamento. Visto lo statuto INDAM la lista che Marco segnala sull'elettorato attivo e' antistatutaria e' andrebbe cotestata formalmente.
Vincenzo
On Wed, 13 Jul 2011, dolfi@math.unifi.it wrote:
Ciao,
il problema in effetti esiste, visto che nessun ricercatore e' stato incluso nelle liste dell'elettorato attivo dell'Indam, per le elezioni appena svolte.
Rispondendo al dubbio di Marco: no, i ricercatori non votavano nemmeno prima; ma la decisione (arbitraria e discutibile, ma legittima per l'autonomia data dalla legge del 1989) non passava per l'esclusione dei ricercatori dalla "comunita' scientifica di riferimento" dell'Indam (questa dizione e' stata forzata dalla legge Gelmini 213/2009). E' stato fatto un gran pasticcio, a mio parere. Per tenere fuori i ricercatori dalle votazioni Indam, li si e' di fatto 'radiati' dalla comunita' matematica italiana; vi invito a leggere l'articolo 1 dello statuto Indam e confrontarlo con gli articoli 4 e 5.
Ciao, Silvio
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