è proprio cosi!
spesso la nomina del membro interno, che rappresenta la chiave
di volta della costruzione strategica concorsuale, è il luogo dove si
concentrano le lobbie perché “controllare” un concorso non solo
consente di continuare ad esercitare la politica del ricatto (non sei dalla
mia parte ? mi voti contro? nessuno dei tuoi vincerà mai! ) ma anche aumentare
la schiera dei “debitori” cioè di coloro che voteranno per te
anche al prossimo concorso!
se non la smettiamo alla svelta con questo perverso meccanismo la
nostra università non potrà che peggiorare.
francesco trabucco
Da:
universitas_in_trasformazione-bounces@mail.dm.unipi.it
[mailto:universitas_in_trasformazione-bounces@mail.dm.unipi.it] Per conto di
P. Dimitri
Inviato: mercoledì 3 dicembre 2008 21.56
A: Universit à e Ricerca Forum
Oggetto: [Universitas_in_trasformazione] R: messaggio di Floris
Cari
Colleghi,
Sappiamo bene che il problema dei concorsi non è un tanto quello dei
meccanismi, che negli anni sono cambiati, quanto delle persone, ovvero quelle
che li hanno “controllati” fino ad oggi (fatte salve le eccezioni),
la parte dell’accademia dedita agli inciuci e fortemente legata al potere
politico. Ecco perché le ridicole “novità” del DL 180 non
cambieranno nulla, malgrado quello che sostiene il collega Francesco Giavazzi
della Bocconi, nobile alter-ego della Gelmini.
Allo stato attuale, l’abolizione dei concorsi con chiamata diretta da
parte del Dipartimento o della Facoltà non è praticabile e favorirebbe la
proliferazione di ulteriori mostruosità nate dal delirio di onnipotenza dei
soliti noti e dei loro fidi scudieri. Considerando lo scarso tasso etico e
l’incapacità di praticare autocontrollo e responsabilità di una buona
fetta dell’Università italiana (che rispecchia la situazione generale del
paese), in molti settori si arriverebbe al puro “farwest”, dove
spadroneggerebbero i soliti “pistoleros”.
Secondo me i concorsi dovrebbero tornare ad essere nazionali e
“vigilati” da commissioni composte da una massiccia componente di
esperti stranieri, non perchè più bravi o più belli, ma solo in quanto più indipendenti
e avulsi dalle lobbies politico-accademiche. Come ho già scritto anche a
Claudio Procesi, penso che solo dopo un decennio di tale pratica, si potrebbe
formare una nuova generazione accademica, in media eticamente e
scientificamente migliore della precedente e finalmente passare alla chiamata
diretta da parte degli Atenei, con finanziamenti legati alla valutazione dei
risultati, utilizzando criteri internazionalmente riconosciuti e anche panel
stranieri.
Cordiali saluti a tutti.
Patrizio Dimitri
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Patrizio
Dimitri
Laboratorio di Genomica Funzionale
e Proteomica di Organismi modello
Dipartimento di Genetica e Biologia Molecolare
Università La Sapienza
Via dei Sardi, 70 00185 Roma
Tel. +39-06-49917948
Cell +39-339-1977128
http://www.salvarelaricerca.blogspot.com
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Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui
contento perchè rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perchè mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano
fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente perchè non ero
comunista.
Un giorno vennero a prendere me e non c’era rimasto nessuno a protestare.
Testo adattato da Martin Niemöller