cari amici io penso prima di tutto che dopo un entusiasmo forse eccessivo iniziale il tutto si stabilizzi, perche' per quanto interessanti non si possono leggere troppi messaggi.

L'alternativa (a quella drastica  di togliersi dalla lista ) e` di formare sottoliste per discutere un particolare problema oppure imparare ad usare  i blog .  Io spero che si possa discutere anche di questi aspetti pratici il 13, anche perche' le discussioni devono ad un certo punto convergere in qualche cosa di concreto.

Vi invio invece un messaggio che contiene utili informazioni.

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From: Rino Falcone <rino.falcone@istc.cnr.it>
Date: December 3, 2008 6:36:15 PM GMT+01:00
To: Rino Falcone <rino.falcone@istc.cnr.it>
Subject: Fondi dormienti, PRIN e altro

Cari tutti,
alcune considerazioni su questioni che ci paiono di interesse:

PRIN
Per il 2008 non è stato ancora emanato il bando per la selezione di progetti
di ricerca di interesse nazionale (i cosiddetti PRIN). Ricordiamo come
questi siano lo strumento principale che il Paese mette a disposizione dei
propri ricercatori per attivare ricerche in tutti i campi della conoscenza
(che siano valutate di qualità da commissioni internazionali di esperti). La
preoccupazione è duplice: sul ritardo e sulla eventuale quota di
finanziamento (rammentiamo che per il PRIN 2007 si è passati dai 150 milioni
allocati dal precedente governo ai soli 97 erogati). Quello che è ormai
certo è che si è saltato un anno di PRIN.

QUESTIONE PRECARIATO UNIVERSITA'
Il testo del DL 180 approvato al Senato e ora in discussione alla Camera
prevede che per le università “non virtuose” (cioè che hanno sforato il 90%
di spesa per stipendi rispetto al Fondo di Finanziamento Ordinario) il turn
over sia bloccato al 100%, mentre per le “virtuose” il turn over è bloccato
al 50%. Ebbene secondo il DL 180: "ciascuna università [virtuosa] destina
tale somma per una quota non inferiore al 60 per cento all'assunzione di
ricercatori a tempo indeterminato, nonché di contrattisti ai sensi
dell'articolo 1, comma 14, della legge 4 novembre 2005, n. 230 (legge
Moratti, ndr)". Nonostante tutte le dichiarazioni del ministro e del
governo, la norma così formulata non favorisce ma anzi finirà per
penalizzare i giovani. Le Università sicuramente privilegeranno il ricorso a
personale precario che ha costi più bassi, non intacca negli anni la
“virtuosità” (o la intacca in misura minore), ha meno autonomia nei
confronti degli accademici di riferimento. Proprio il contrario di quello
che si va raccontando. Per borse, assegni, contratti si dovrebbero prevedere
fondi aggiuntivi, non far leva sui fondi che oggi sono destinati (anche se
in forma ridotta al 50% e solo per una parte delle Università) a posizioni
permanenti.

QUESTIONE FONDI DORMIENTI
La scorsa settimana il Parlamento ha approvato una norma che stabilisce che
una quota (non precisata) di finanziamento proveniente dai cosiddetti "fondi
dormienti" venga devoluta per la ricerca scientifica. Detta così sembrerebbe
una notizia positiva: il recupero dei tagli finanziari degli ultimi mesi (e
la necessità di invertire una tendenza complessiva dei molti anni passati) è
un’esigenza condivisa da tutta la comunità scientifica. Purtroppo però
l'allocazione di queste risorse verrà stabilita dal solo Ministro
dell'Economia attraverso un suo decreto (scavalcando di fatto le competenze
del MIUR).
La preoccupazione riguarda la possibilità che ancora una volta si proceda
(con le sempre minori risorse disponibili nel Paese per questo settore) al
di fuori di un disegno strategico complessivo e trasparente (come sarebbe
piuttosto se si incrementasse il FFO per gli EPR o per i progetti di ricerca
di base (PRIN), etc.). Alla faccia della meritocrazia e della valutazione:
scopriamo che in Italia esiste un peer reviewer universale nella figura del
Ministro dell’Economia.
Alcuni parlamentari di opposizione (Ghizzoni, Bachelet, Tocci) hanno
provato, senza riuscirci, a introdurre emendamenti che vincolassero questi
fondi a scelte pianificate e trasparenti. Il fatto che gli emendamenti siano
stati sonoramente bocciati lascia presagire una politica delle mani libere
non rassicurante: la storia della nascita dell'Istituto Italiano di
Tecnologia è li a ricordarcelo.

VALUTAZIONE QUALITA' DELLA RICERCA
Avevamo nell'ultima mail segnalato la discussione nata (rivista Nature,
lettera docenti, etc.) sui "concorsi universitari" e su eventuali drastiche
soluzioni (cooptazione diretta e forte assunzione di responsabilità sulle
scelte).
La discussione prosegue: ci vengono segnalati luoghi (siti web, convegni) e
argomenti per riflettere su merito e qualità della ricerca al fine di
individuare strumenti adeguati per superare i difetti (a volte gravi) del
nostro sistema di allocazione delle risorse (umane e finanziarie).
Non possiamo tacere che il passato governo aveva portato a compimento la
realizzazione della Agenzia Nazionale di Valutazione per l'Università e la
Ricerca (ANVUR). L'aveva fatto con qualche lentezza e con alcune
inadeguatezze (che per ragioni di brevità non affrontiamo) ma aveva inteso
avviare un processo virtuoso significativo. L'ANVUR, i suoi organi, oggi
potrebbe essere immediatamente realizzata attraverso regolamenti attuativi:
è grave che non si proceda in questa direzione con la giusta velocità e
determinazione. Sul nostro sito:
www.osservatorio-ricerca.it
trovate vari documenti (incluso il decreto ANVUR), e indirizzi web.


Cordialmente,
Osservatorio sulla Ricerca




Prof. Claudio Procesi, Dipartimento di Matematica, G. Castelnuovo
Università  di Roma La Sapienza, piazzale A. Moro  00185,
Roma, Italia

tel. 0039-06-49913212, fax 0039-06-44701007