A prescindere dal fatto che considero relativamente positivo l'esperimento CIVR, sottolineo che nel mio settore la valutazione è stata condizionata marcatamente da valutazioni "politiche" e non scientifiche: strana corrispondenza fra accademici del mio settore presenti agli alti vertici del CIVR (nel comitato area 11) e la posizione top dei loro rispettivi atenei; strana frequenza di valutazioni ottimali attributi a prodotti di boss, e un po' meno generose a non-boss o a giovani; nonché biases rifluiti nella relazione finale della commissione area 11.
Dico questo senza particolare acredine personale (visto che il dip. se l'è cavata bene); e, visti i tempi, come prima fase, diamo pure un voto positivo (6---, si sarebbe detto un tempo) al CIVR.
Insomma: la strada per fare anche del CIVR un esercizio di valutazione serio e' ANCORA LUNGA, in particolare nei settori umanistici (per motivi in parte intrinseci ai settori, ma anche per motivi da eliminare ed estranei del tutto a una prassi corretta di valutazione della ricerca). Saluti, A. Cantini
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