Cari membri del Consiglio di Corso di studio aggregato,
come annunciato, e in leggero anticipo, vi invio le bozze di revisione dei regolamenti LT e LM, che discuteremo il 21/2 dalle 10:30 (puntuali, anche perché siamo in seduta congiunta con il Consiglio di Dipartimento). Trovate una spiegazione del ruolo dei file allegati in
Modifiche_Regolamenti_Gen13_guida.txt
e comunque vi dico qui, se mi date fiducia, che le modifiche sono tutte tecniche o già approvate nella sostanza tranne quelle descritte in
Modifiche_Regolamenti_Gen13_commenti.txt
in cui spiego alcune modifiche relativamente più importanti e introduco la discussione su un paio di altri temi che mi sono stati indicati da qualcuno di voi e su cui invece non faccio per ora mia alcuna proposta.
Buona lettura, Carlo Petronio
Grazie. v.
On Fri, 8 Feb 2013, Carlo Petronio wrote:
Cari membri del Consiglio di Corso di studio aggregato,
come annunciato, e in leggero anticipo, vi invio le bozze di revisione dei regolamenti LT e LM, che discuteremo il 21/2 dalle 10:30 (puntuali, anche perché siamo in seduta congiunta con il Consiglio di Dipartimento). Trovate una spiegazione del ruolo dei file allegati in
Modifiche_Regolamenti_Gen13_guida.txt
e comunque vi dico qui, se mi date fiducia, che le modifiche sono tutte tecniche o già approvate nella sostanza tranne quelle descritte in
Modifiche_Regolamenti_Gen13_commenti.txt
in cui spiego alcune modifiche relativamente più importanti e introduco la discussione su un paio di altri temi che mi sono stati indicati da qualcuno di voi e su cui invece non faccio per ora mia alcuna proposta.
Buona lettura, Carlo Petronio
Caro Carlo e cari colleghi (e rappresentanti degli studenti),
vorrei far conoscere la mia opinione riguardo il voto di laurea (e scusatemi se per una volta saro' un po' prolisso).
Personalmente non vedo un grosso problema per quanto riguarda la Laurea Triennale: e' vero che forse 10 punti sono eccessivi per una tesi che non dovrebbe essere troppo ampia, ed e' anche vero che in molte commissioni c'e' stato uno schiacciamento dei voti verso l'alto, tuttavia questo forse compensa una forte (non so se dire eccessiva) severita' di alcuni esami della Laurea Triennale e quindi ... secondo me in questo caso tutto sommato va abbastanza bene la situazione attuale.
Invece sono tra quelli preoccupati per l'esagerata proliferazione di lodi nelle Lauree Magistrali: questa potrebbe sembrare una conquista degli studenti ma in realta' non e' cosi'. Se tutti prendono la lode alla fine ... e' come se non la pigliasse nessuno, non c'e' cioe' una meritata soddisfazione per lo studente che si e' impegnato molto ed ha dato ottima prova di se'. Le cause di questo innalzamento dei voti sono evidenti: la media di partenza deve essere calcolata solo sui voti della magistrale, lo studente ha la (giusta) liberta' di ritagliarsi un piano di studi su misura e quindi di affrontare principalmente gli esami che piu' gradisce, in molti esami avanzati nei quali sei seguito da un numero ridotto di studenti che si impegnano, che vengono ripetutamente a ricevimento a chiarire i dubbi, diventa molto difficile non dare 30 ...
Ma c'e' un fenomeno molto preoccupante: la durata degli studi esageratamente lunga di molti studenti. Il passaggio dalla laurea quadriennale a quella nuova (quinquennale in due tempi) avrebbe dovuto migliorare le cose, e invece le ha ulteriormente peggiorate. Naturalmente il nostro e' un corso di studi molto severo, e quindi gli studenti che non riescono a tenere il ritmo devono essere capiti e incoraggiati; ma mi sembra di ravvisare che stia aumentando un fenomeno preoccupante, cioe' alcuni studenti che "la tirano in lunga", stanno troppo a lungo sugli esami e magari li ripetono finche' finalmente non arriva il bel voto. E questa pericolosa tendenza a tirarla in lunga pur di arrivare a un bel voto a mio avviso e' aumentata con la nuova Laurea Magistrale.
Al momento della ricerca di un lavoro questo ha un pessimo effetto: in un colloquio di lavoro generalmente il voto di laurea e' quasi irrilevante mentre ha grandissima importanza la durata degli studi.
In questa ottica, le modifiche che tu proponi (diminuzione dei crediti che vengono "abbuonati", riduzione del peso delle lodi e dell'incremento del voto di laurea) rischiano secondo me di peggiorare ulteriormente la situazione. Invece sarebbero importanti delle modifiche che veramente spingono gli studenti a non attardarsi.
Io penso che in questo senso bisognerebbe agire sulle "Lodi" : la lode (all'esame di laurea) non dovrebbe essere vista come un 111 (o come un 113, portando a 102 il voto minimo di partenza) ma come una "dichiarazione di piena soddisfazione riguardo al percorso di studi effettuato" e secondo me NON DEVE ESSERE DATA se lo studente non e' in pari o quasi (o almeno se ha seguito un percorso di studi troppo lungo).
Credo che si potrebbe mettere nel regolamento una frase del tipo "raggiunto il punteggio di 110 la commissione decide se dare la lode tenendo conto anche dell'intero percorso di studi del candidato" e nei fatti (tolte eventuali motivate situazioni come veri problemi di salute o una maternita' o simili...) non dare la lode -indipendentemente dalla media- se la tesi e' ottenuta oltre la primavera del IV anno di corso per la laurea triennale ed oltre la primavera del VI per la laurea magistrale.
Scusandomi per il disturbo Maurizio P.
Caro Maurizio,
ti ringrazio di aver sollevato il problema. Sono anche io tra quelli che più volte nel passato, in seduta di tesi, ho lamentato il fenomeno dell'appiattimento dei voti. Cio' nonostante, sebbene riconosca la bontà del tuo intento (fare in modo che gli studenti si laureino presto), non ritengo che vincolare la lode alla durata del percorso sia la soluzione migliore. Se da un punto di vista formale la lode viene data in base alla qualità del lavoro di tesi, allora anche dal punto di vista sostanziale essa deve essere attribuita in base esclusivamente alla qualità dello stesso: sarebbe paradossale penalizzare uno studente che impiega maggior tempo per produrre un lavoro migliore. Nella tua lettera sollevi due problemi distinti: 1) l'allungamento dei tempi medi per conseguire la laurea; 2) l'appiattimento dei voti. Se riteniamo prioritario il primo problema (e se pensiamo che sia la tesi ad allungare i tempi), allora la tua proposta può essere allora letta nel senso di diminuire il peso relativo della tesi rispetto al resto del percorso, attribuendogli di conseguenza meno punti (il che comporterebbe di conseguenza un minore impegno in termini di tempo impiegato ma anche un abbassamento della qualità del risultato). Vista in questi termini ritengo la tua proposta coerente. Se invece il problema prioritario da affrontare è il secondo, allora possiamo decidere di essere più esigenti nel valutare il lavoro di tesi, ma ciò rischia di produrre l'effetto opposto a quello da te auspicato in termini di allungamento dei tempi. Sinceramente nessuna delle due alternative mi soddisfa, e allora se non si trova un'altra soluzione chiara e trasparente preferirei lasciare tutto così com'è. La soluzione vera secondo me sarebbe quella di uniformarci a quello che avviene in europa e nel mondo, ovvero diminuire da 6 a 1 (o massimo due) il numero degli appelli, il che avrebbe a catena tutta una serie di effetti positivi che non sto qui ad elencare visto che si tratta di una battaglia persa. Lasciamo allora tutto com'è e lasciamo che i nostri studenti si lamentino dei pochi appelli in Italia e vadano a studiare all'estero.
Alessandro Berarducci
Il giorno 11/feb/2013, alle ore 22.08, pratelli@dm.unipi.it ha scritto:
Caro Carlo e cari colleghi (e rappresentanti degli studenti),
vorrei far conoscere la mia opinione riguardo il voto di laurea (e scusatemi se per una volta saro' un po' prolisso).
Personalmente non vedo un grosso problema per quanto riguarda la Laurea Triennale: e' vero che forse 10 punti sono eccessivi per una tesi che non dovrebbe essere troppo ampia, ed e' anche vero che in molte commissioni c'e' stato uno schiacciamento dei voti verso l'alto, tuttavia questo forse compensa una forte (non so se dire eccessiva) severita' di alcuni esami della Laurea Triennale e quindi ... secondo me in questo caso tutto sommato va abbastanza bene la situazione attuale.
Invece sono tra quelli preoccupati per l'esagerata proliferazione di lodi nelle Lauree Magistrali: questa potrebbe sembrare una conquista degli studenti ma in realta' non e' cosi'. Se tutti prendono la lode alla fine ... e' come se non la pigliasse nessuno, non c'e' cioe' una meritata soddisfazione per lo studente che si e' impegnato molto ed ha dato ottima prova di se'. Le cause di questo innalzamento dei voti sono evidenti: la media di partenza deve essere calcolata solo sui voti della magistrale, lo studente ha la (giusta) liberta' di ritagliarsi un piano di studi su misura e quindi di affrontare principalmente gli esami che piu' gradisce, in molti esami avanzati nei quali sei seguito da un numero ridotto di studenti che si impegnano, che vengono ripetutamente a ricevimento a chiarire i dubbi, diventa molto difficile non dare 30 ...
Ma c'e' un fenomeno molto preoccupante: la durata degli studi esageratamente lunga di molti studenti. Il passaggio dalla laurea quadriennale a quella nuova (quinquennale in due tempi) avrebbe dovuto migliorare le cose, e invece le ha ulteriormente peggiorate. Naturalmente il nostro e' un corso di studi molto severo, e quindi gli studenti che non riescono a tenere il ritmo devono essere capiti e incoraggiati; ma mi sembra di ravvisare che stia aumentando un fenomeno preoccupante, cioe' alcuni studenti che "la tirano in lunga", stanno troppo a lungo sugli esami e magari li ripetono finche' finalmente non arriva il bel voto. E questa pericolosa tendenza a tirarla in lunga pur di arrivare a un bel voto a mio avviso e' aumentata con la nuova Laurea Magistrale.
Al momento della ricerca di un lavoro questo ha un pessimo effetto: in un colloquio di lavoro generalmente il voto di laurea e' quasi irrilevante mentre ha grandissima importanza la durata degli studi.
In questa ottica, le modifiche che tu proponi (diminuzione dei crediti che vengono "abbuonati", riduzione del peso delle lodi e dell'incremento del voto di laurea) rischiano secondo me di peggiorare ulteriormente la situazione. Invece sarebbero importanti delle modifiche che veramente spingono gli studenti a non attardarsi.
Io penso che in questo senso bisognerebbe agire sulle "Lodi" : la lode (all'esame di laurea) non dovrebbe essere vista come un 111 (o come un 113, portando a 102 il voto minimo di partenza) ma come una "dichiarazione di piena soddisfazione riguardo al percorso di studi effettuato" e secondo me NON DEVE ESSERE DATA se lo studente non e' in pari o quasi (o almeno se ha seguito un percorso di studi troppo lungo).
Credo che si potrebbe mettere nel regolamento una frase del tipo "raggiunto il punteggio di 110 la commissione decide se dare la lode tenendo conto anche dell'intero percorso di studi del candidato" e nei fatti (tolte eventuali motivate situazioni come veri problemi di salute o una maternita' o simili...) non dare la lode -indipendentemente dalla media- se la tesi e' ottenuta oltre la primavera del IV anno di corso per la laurea triennale ed oltre la primavera del VI per la laurea magistrale.
Scusandomi per il disturbo Maurizio P.
Cdl mailing list Cdl@mail.dm.unipi.it https://mail.dm.unipi.it/listinfo/cdl
Cari colleghi,
non so se vi interessa come si risolve il problema alla facolta` di matematica dell'Universita` di SPietroburgo: li` la lode alla laurea si puo` dare solo se uno ha la media dei voti degli esami superiore a una certa soglia (abbastanza alta, diciamo, 29) e nessun voto era inferiore a un'altra soglia (diciamo, 25).
Cordiali saluti, Eugene Stepanov
2013/2/12 Alessandro Berarducci berardu@dm.unipi.it
Caro Maurizio,
ti ringrazio di aver sollevato il problema. Sono anche io tra quelli che più volte nel passato, in seduta di tesi, ho lamentato il fenomeno dell'appiattimento dei voti. Cio' nonostante, sebbene riconosca la bontà del tuo intento (fare in modo che gli studenti si laureino presto), non ritengo che vincolare la lode alla durata del percorso sia la soluzione migliore. Se da un punto di vista formale la lode viene data in base alla qualità del lavoro di tesi, allora anche dal punto di vista sostanziale essa deve essere attribuita in base esclusivamente alla qualità dello stesso: sarebbe paradossale penalizzare uno studente che impiega maggior tempo per produrre un lavoro migliore. Nella tua lettera sollevi due problemi distinti:
- l'allungamento dei tempi medi per conseguire la laurea; 2)
l'appiattimento dei voti. Se riteniamo prioritario il primo problema (e se pensiamo che sia la tesi ad allungare i tempi), allora la tua proposta può essere allora letta nel senso di diminuire il peso relativo della tesi rispetto al resto del percorso, attribuendogli di conseguenza meno punti (il che comporterebbe di conseguenza un minore impegno in termini di tempo impiegato ma anche un abbassamento della qualità del risultato). Vista in questi termini ritengo la tua proposta coerente. Se invece il problema prioritario da affrontare è il secondo, allora possiamo decidere di essere più esigenti nel valutare il lavoro di tesi, ma ciò rischia di produrre l'effetto opposto a quello da te auspicato in termini di allungamento dei tempi. Sinceramente nessuna delle due alternative mi soddisfa, e allora se non si trova un'altra soluzione chiara e trasparente preferirei lasciare tutto così com'è. La soluzione vera secondo me sarebbe quella di uniformarci a quello che avviene in europa e nel mondo, ovvero diminuire da 6 a 1 (o massimo due) il numero degli appelli, il che avrebbe a catena tutta una serie di effetti positivi che non sto qui ad elencare visto che si tratta di una battaglia persa. Lasciamo allora tutto com'è e lasciamo che i nostri studenti si lamentino dei pochi appelli in Italia e vadano a studiare all'estero.
Alessandro Berarducci
Il giorno 11/feb/2013, alle ore 22.08, pratelli@dm.unipi.it ha scritto:
Caro Carlo e cari colleghi (e rappresentanti degli studenti),
vorrei far conoscere la mia opinione riguardo il voto di laurea (e scusatemi se per una volta saro' un po' prolisso).
Personalmente non vedo un grosso problema per quanto riguarda la Laurea Triennale: e' vero che forse 10 punti sono eccessivi per una tesi che non dovrebbe essere troppo ampia, ed e' anche vero che in molte commissioni c'e' stato uno schiacciamento dei voti verso l'alto, tuttavia questo forse compensa una forte (non so se dire eccessiva) severita' di alcuni esami della Laurea Triennale e quindi ... secondo me in questo caso tutto sommato va abbastanza bene la situazione attuale.
Invece sono tra quelli preoccupati per l'esagerata proliferazione di lodi nelle Lauree Magistrali: questa potrebbe sembrare una conquista degli studenti ma in realta' non e' cosi'. Se tutti prendono la lode alla fine ... e' come se non la pigliasse nessuno, non c'e' cioe' una meritata soddisfazione per lo studente che si e' impegnato molto ed ha dato ottima prova di se'. Le cause di questo innalzamento dei voti sono evidenti: la media di partenza deve essere calcolata solo sui voti della magistrale, lo studente ha la (giusta) liberta' di ritagliarsi un piano di studi su misura e quindi di affrontare principalmente gli esami che piu' gradisce, in molti esami avanzati nei quali sei seguito da un numero ridotto di studenti che si impegnano, che vengono ripetutamente a ricevimento a chiarire i dubbi, diventa molto difficile non dare 30 ...
Ma c'e' un fenomeno molto preoccupante: la durata degli studi esageratamente lunga di molti studenti. Il passaggio dalla laurea quadriennale a quella nuova (quinquennale in due tempi) avrebbe dovuto migliorare le cose, e invece le ha ulteriormente peggiorate. Naturalmente il nostro e' un corso di studi molto severo, e quindi gli studenti che non riescono a tenere il ritmo devono essere capiti e incoraggiati; ma mi sembra di ravvisare che stia aumentando un fenomeno preoccupante, cioe' alcuni studenti che "la tirano in lunga", stanno troppo a lungo sugli esami e magari li ripetono finche' finalmente non arriva il bel voto. E questa pericolosa tendenza a tirarla in lunga pur di arrivare a un bel voto a mio avviso e' aumentata con la nuova Laurea Magistrale.
Al momento della ricerca di un lavoro questo ha un pessimo effetto: in un colloquio di lavoro generalmente il voto di laurea e' quasi irrilevante mentre ha grandissima importanza la durata degli studi.
In questa ottica, le modifiche che tu proponi (diminuzione dei crediti che vengono "abbuonati", riduzione del peso delle lodi e dell'incremento del voto di laurea) rischiano secondo me di peggiorare ulteriormente la situazione. Invece sarebbero importanti delle modifiche che veramente spingono gli studenti a non attardarsi.
Io penso che in questo senso bisognerebbe agire sulle "Lodi" : la lode (all'esame di laurea) non dovrebbe essere vista come un 111 (o come un 113, portando a 102 il voto minimo di partenza) ma come una "dichiarazione di piena soddisfazione riguardo al percorso di studi effettuato" e secondo me NON DEVE ESSERE DATA se lo studente non e' in pari o quasi (o almeno se ha seguito un percorso di studi troppo lungo).
Credo che si potrebbe mettere nel regolamento una frase del tipo "raggiunto il punteggio di 110 la commissione decide se dare la lode tenendo conto anche dell'intero percorso di studi del candidato" e nei fatti (tolte eventuali motivate situazioni come veri problemi di salute o una maternita' o simili...) non dare la lode -indipendentemente dalla media- se la tesi e' ottenuta oltre la primavera del IV anno di corso per la laurea triennale ed oltre la primavera del VI per la laurea magistrale.
Scusandomi per il disturbo Maurizio P.
Cdl mailing list Cdl@mail.dm.unipi.it https://mail.dm.unipi.it/listinfo/cdl
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Cari colleghi
non so se la questione sollevata sia prioritaria per impegnarci in una discussione su di essa piuttosto che su altri temi riguardanti i regolamenti dei nostri corsi di studio. Mi sembra che una decisione e relativa discussione a proposito dovrebbe esser corallario di prese di posizione su temi preliminari.
Vincenzo
On Tue, 12 Feb 2013, eugene stepanov wrote:
Cari colleghi, non so se vi interessa come si risolve il problema alla facolta` di matematica dell'Universita` di SPietroburgo: li` la lode alla laurea si puo` dare solo se uno ha la media dei voti degli esami superiore a una certa soglia (abbastanza alta, diciamo, 29) e nessun voto era inferiore a un'altra soglia (diciamo, 25). Cordiali saluti, Eugene Stepanov
2013/2/12 Alessandro Berarducci berardu@dm.unipi.it Caro Maurizio,
ti ringrazio di aver sollevato il problema. Sono anche io tra quelli che più volte nel passato, in seduta di tesi, ho lamentato il fenomeno dell'appiattimento dei voti. Cio' nonostante, sebbene riconosca la bontà del tuo intento (fare in modo che gli studenti si laureino presto), non ritengo che vincolare la lode alla durata del percorso sia la soluzione migliore. Se da un punto di vista formale la lode viene data in base alla qualità del lavoro di tesi, allora anche dal punto di vista sostanziale essa deve essere attribuita in base esclusivamente alla qualità dello stesso: sarebbe paradossale penalizzare uno studente che impiega maggior tempo per produrre un lavoro migliore. Nella tua lettera sollevi due problemi distinti:
- l'allungamento dei tempi medi per conseguire la laurea; 2) l'appiattimento dei voti.
Se riteniamo prioritario il primo problema (e se pensiamo che sia la tesi ad allungare i tempi), allora la tua proposta può essere allora letta nel senso di diminuire il peso relativo della tesi rispetto al resto del percorso, attribuendogli di conseguenza meno punti (il che comporterebbe di conseguenza un minore impegno in termini di tempo impiegato ma anche un abbassamento della qualità del risultato). Vista in questi termini ritengo la tua proposta coerente. Se invece il problema prioritario da affrontare è il secondo, allora possiamo decidere di essere più esigenti nel valutare il lavoro di tesi, ma ciò rischia di produrre l'effetto opposto a quello da te auspicato in termini di allungamento dei tempi. Sinceramente nessuna delle due alternative mi soddisfa, e allora se non si trova un'altra soluzione chiara e trasparente preferirei lasciare tutto così com'è. La soluzione vera secondo me sarebbe quella di uniformarci a quello che avviene in europa e nel mondo, ovvero diminuire da 6 a 1 (o massimo due) il numero degli appelli, il che avrebbe a catena tutta una serie di effetti positivi che non sto qui ad elencare visto che si tratta di una battaglia persa. Lasciamo allora tutto com'è e lasciamo che i nostri studenti si lamentino dei pochi appelli in Italia e vadano a studiare all'estero.
Alessandro Berarducci
Il giorno 11/feb/2013, alle ore 22.08, pratelli@dm.unipi.it ha scritto:
Caro Carlo e cari colleghi (e rappresentanti degli studenti), vorrei far conoscere la mia opinione riguardo il voto di laurea (e scusatemi se per una volta saro' un po' prolisso). Personalmente non vedo un grosso problema per quanto riguarda la Laurea Triennale: e' vero che forse 10 punti sono eccessivi per una tesi che non dovrebbe essere troppo ampia, ed e' anche vero che in molte commissioni c'e' stato uno schiacciamento dei voti verso l'alto, tuttavia questo forse compensa una forte (non so se dire eccessiva) severita' di alcuni esami della Laurea Triennale e quindi ... secondo me in questo caso tutto sommato va abbastanza bene la situazione attuale. Invece sono tra quelli preoccupati per l'esagerata proliferazione di lodi nelle Lauree Magistrali: questa potrebbe sembrare una conquista degli studenti ma in realta' non e' cosi'. Se tutti prendono la lode alla fine ... e' come se non la pigliasse nessuno, non c'e' cioe' una meritata soddisfazione per lo studente che si e' impegnato molto ed ha dato ottima prova di se'. Le cause di questo innalzamento dei voti sono evidenti: la media di partenza deve essere calcolata solo sui voti della magistrale, lo studente ha la (giusta) liberta' di ritagliarsi un piano di studi su misura e quindi di affrontare principalmente gli esami che piu' gradisce, in molti esami avanzati nei quali sei seguito da un numero ridotto di studenti che si impegnano, che vengono ripetutamente a ricevimento a chiarire i dubbi, diventa molto difficile non dare 30 ... Ma c'e' un fenomeno molto preoccupante: la durata degli studi esageratamente lunga di molti studenti. Il passaggio dalla laurea quadriennale a quella nuova (quinquennale in due tempi) avrebbe dovuto migliorare le cose, e invece le ha ulteriormente peggiorate. Naturalmente il nostro e' un corso di studi molto severo, e quindi gli studenti che non riescono a tenere il ritmo devono essere capiti e incoraggiati; ma mi sembra di ravvisare che stia aumentando un fenomeno preoccupante, cioe' alcuni studenti che "la tirano in lunga", stanno troppo a lungo sugli esami e magari li ripetono finche' finalmente non arriva il bel voto. E questa pericolosa tendenza a tirarla in lunga pur di arrivare a un bel voto a mio avviso e' aumentata con la nuova Laurea Magistrale. Al momento della ricerca di un lavoro questo ha un pessimo effetto: in un colloquio di lavoro generalmente il voto di laurea e' quasi irrilevante mentre ha grandissima importanza la durata degli studi. In questa ottica, le modifiche che tu proponi (diminuzione dei crediti che vengono "abbuonati", riduzione del peso delle lodi e dell'incremento del voto di laurea) rischiano secondo me di peggiorare ulteriormente la situazione. Invece sarebbero importanti delle modifiche che veramente spingono gli studenti a non attardarsi. Io penso che in questo senso bisognerebbe agire sulle "Lodi" : la lode (all'esame di laurea) non dovrebbe essere vista come un 111 (o come un 113, portando a 102 il voto minimo di partenza) ma come una "dichiarazione di piena soddisfazione riguardo al percorso di studi effettuato" e secondo me NON DEVE ESSERE DATA se lo studente non e' in pari o quasi (o almeno se ha seguito un percorso di studi troppo lungo). Credo che si potrebbe mettere nel regolamento una frase del tipo "raggiunto il punteggio di 110 la commissione decide se dare la lode tenendo conto anche dell'intero percorso di studi del candidato" e nei fatti (tolte eventuali motivate situazioni come veri problemi di salute o una maternita' o simili...) non dare la lode -indipendentemente dalla media- se la tesi e' ottenuta oltre la primavera del IV anno di corso per la laurea triennale ed oltre la primavera del VI per la laurea magistrale. Scusandomi per il disturbo Maurizio P. _______________________________________________ Cdl mailing list Cdl@mail.dm.unipi.it https://mail.dm.unipi.it/listinfo/cdl
Cdl mailing list Cdl@mail.dm.unipi.it https://mail.dm.unipi.it/listinfo/cdl
Cari colleghi,
due parole riguardo al problema dell'eccessivo numero di lodi.
Scusate l'ovvieta`, ma proporrei intanto di accertarsi se esista davvero questo problema.
Nel caso, non mi pare che ridurre il voto di tesi da 10 a 8 punti sia una buona misura: mi pare che colpirebbe maggiormente la fascia medio-bassa dei laureandi (per esempio precludendo a qualcuno i 100 punti finali), e creerebbe una disparita` un po' antipatica rispetto a lauree di poco tempo fa, o di ora ma in altre universita`.
Penso che possiamo anche introdurre norme per rendere la lode meno automatica. Ma quello che conta e` essere tutti d'accordo nel voler rivalutare la lode, e quindi, comportarsi con senso di responsabilita` in sede di laurea.
Una possibilita`: creare un riconoscimento speciale per le tesi con lode. Cosi` un relatore non si esporrebbe se non fosse sicuro che sia meritata...
Saluti, P.
Concordo con Pietro. Ricordiamoci che, anche se e' certamente vero come dice Maurizio che nel privato conta molto il tempo impiegato per laurearsi, nei concorsi pubblici il voto di laurea in genere da' punteggio. Questo non significa che dobbiamo dare piu' lodi, dobbiamo pero' darle nel modo giusto. Non mi pare sbagliato quel che fanno a St. Pietroburgo, per esempio ( tutti gli esami con un voto maggiore o uguale a x/30). Saluti Rita
Cari colleghi,
due parole riguardo al problema dell'eccessivo numero di lodi.
Scusate l'ovvieta`, ma proporrei intanto di accertarsi se esista davvero questo problema.
Nel caso, non mi pare che ridurre il voto di tesi da 10 a 8 punti sia una buona misura: mi pare che colpirebbe maggiormente la fascia medio-bassa dei laureandi (per esempio precludendo a qualcuno i 100 punti finali), e creerebbe una disparita` un po' antipatica rispetto a lauree di poco tempo fa, o di ora ma in altre universita`.
Penso che possiamo anche introdurre norme per rendere la lode meno automatica. Ma quello che conta e` essere tutti d'accordo nel voler rivalutare la lode, e quindi, comportarsi con senso di responsabilita` in sede di laurea.
Una possibilita`: creare un riconoscimento speciale per le tesi con lode. Cosi` un relatore non si esporrebbe se non fosse sicuro che sia meritata...
Saluti, P. _______________________________________________ Cdl mailing list Cdl@mail.dm.unipi.it https://mail.dm.unipi.it/listinfo/cdl
Cari
1- prendendo visione del Regolamento per il corso di Laurea Magistrale e considerando in primis il lungo paragrafo `Obiettivi Formativi' proporrei le seguenti modifiche e per esser piu' aderenti alla funzione e alla realta' sia per questioni di oscura ridondanza che sono presenti. Cercherei quindi di evitare sia un gergo aziendalistico che quello burocratese, alieni per la nostra specificita', e questo proprio presentando dei corsi di studio che rispetto a tali culture propongono un modello piu' essenziale, analitico e per questo critico e innovatore.
Con riga si intende il conteggio a partire da ``Obiettivi formativi"".
1a- espungerei le prime tre righe e un quarto da ``Uno dei principali .. '' sino a ``... discipline. In particolare''
1b- Inizierei quindi tutto il paragrafo con ``Il corso e' esplicitamente ...'' sino uno o piu' settori della Matematica'' inizio sesta riga.
1c- espungerei quasi completamente le righe 6, 7 e 8 continuando semplicemente con ``, anche strettamente collegate a campi applicativi'' aggiungendo in fine `` e all'insegnamento''.
Direi infatti che il paragrafo di 1b esprime con concisione nei fatti il discorso espunto in 1a, ed 1c riassume, e completa con l'accenno preliminare all'insegnamento, quanto invece si espunge contestualmente.
1d- espungerei alla fine della riga 11 l'attributo ``secondario'' al finale ``all'insegnamento'' aggiungendo invece ``e alle funzioni di consulenza'' . (E' da ritenersi che non solo la scuola secondaria ma anche quella primaria, e oltre l'insegnamento universitario quello rivolto alla formazione e aggiornamento dei concetti e strumenti matematici presso aziende possa essere in tempi brevi un `mercato' a cui con profitto gli studenti dei nostri corsi potranno attingere come coordinatori/consulenti/insegnanti vario tipo).
1e- riga 15: espungerei ``e ne conoscono ... dalla Matematica''.
1f- riga 16: sostituirei ``piu' applicato'' con ``applicativo'' (o si pallica o non si pallica)
1g- righe 16-17: espungerei ``soprattutto ... confinanti'' continuando semplicemente con ``finalizzate ...''
1h- riga 17: sostituirei il finale ``applicabili in tale settore'' con ``del settore di specializzazione.''
1i- da riga 18 a riga 22: sostituirei queste cinque righe riassumendole e completandole con ``I laureati magistrali in Matematica non solo sono in grado di formulare e dimostrare nei linguaggi delle varie specialita' risultati originali, ma altresi sviluppare nuovi linguaggi per meglio esprimere o risolvere problemi vecchi e nuovi.'' (Direi che, almeno come auspicio... ma vista la nostra storia auspicio basato su precedenti, e' il punto dell'avanzamento nella ricerca teorica di alto livello: mettere a punto un nuovo calcolo o una nuova teoria per risolvere problemi interessanti. Insomma inventare qualchecosa di nuovo non solo essere virtuosi delle tecniche note. Appunto al posto di `linguaggi' si puo' mettere un meno impegnativo `teorie').
1l- da riga 23 a riga 26: sostituirei queste quattro righe per evitere ridondanze con il paragrafo precedente e qullo seguente, ed introdurre un elemento di concretezza specifico dei nostri insegnamenti legato alla struttura, al personale e ad una cultura di apertura e responsabilita' verso e con gli studenti. Propongo: ``I laureati magistrali in Matematica hanno anche grande esperienza di lavoro di gruppo: sia a livello formale ed organizzato sia a livello informale di scambio autorgonizzato tra di essi. Questo da una parte grazie alla simbiosi tra gruppi di ricerca e corsi di insegnamento e e ai collegamenti che molti tra i gruppi hanno con le realta' produttive, dall'altra grazie alla possibilita' per gli studenti di libero accesso alle strutture.''
1m- riga 27 : aggiungerei dopo ``in grado'' la dicitura ``di valutare la correttezza di ragionamenti complessi e'' quindi dopo ``avanzati della Matematica'' aggiungerei `` e delle sue applicazioni''.
2- Per quanto riguarda la determinazione del voto di laure magistrale discusso da molti colleghi. Leggendo il paragrafo del regolamento
a- prima di tutto va esplicitato se (come dalle regole attuali) si vuol pesare non solo il lavoro di tesi e la sua esposizione ma l'intero rendimento del candidato durante il suo corso di studi
b- nel caso, visto che comunque il lavoro di tesi per quasi tutti gli studenti pesa per quasi un terzo del suo impegno sia nella realta' che nella forma, faccio questa porposta di mediazione
b1- scollegare il voto base di laurea dalle lodi nei singoli insegnamenti
b2- prevedere (vedi punto c) per la valutazione della tesi e della sua esposizione una lode oltre al punteggio, quest'ultimo che si cumula per arrivare alla soglia del 110
b3- eliminare quindi il vincolo di valutazione dei punteggi delle lodi che dovrebbe servir solo all'attribuzione della lode finale
b4- se la somma di questi valori, compreso quello per la lode nella discussione della tesi (che al massimo dovrebbe valere 2,50 punti), arriva a 3 punti si da lode.
cosi facendo uno studente con media del 26, se penso bene, e con una tesi veramente buona ed un ottima esposizione puo' comunque arrivare alla lode perche' si e' fruttuosamente impegnato nel suo campo di interesse.
c- Per quanto riguarda l'attribuzione della lode la vedrei nella tempistica collegata alla nomina del controleratore
c1- portare a quattttro i mesi di anticipo che vincolano il relatore per suggerire al presidente di CdS le persone che consiglia come controleratori
c2- contestualmente il relatore comunica la sua volonta' di far attribuire la lode al candidato facendo presentare al candidato un compendio scritto del lavoro svolto
c3- il presidente di Cds, quindi delega ad una commissione ad hoc di almeno tre membri estranei alla commissione di laurea, comprendente un solo controrelatore ma non il relatore, la nomina di referee anonimi, che riferiranno, sulla base del compendio, al solo presidente della commissione di laurea, se il lavoro e' degno di lode dal punto di vista scientifico di originalita' e/o completezza
c4- in sede di discussione emergeranno quindi i fattori di padronanza e chiarezza espositiva ed autonomia che la commissione valutera' ai fine anche della lode
Vincenzo