Cari Colleghi:
Ho guardato l'assegnazione dei "rating" scientifici e, constatato che il lavoro della commissione e' arduo e soggetto a errori (anche se modesti), ritengo che il nostro dipartimento debba adottare criteri di giudizio piu' consoni al suo scopo, e che diano sia verso l'esterno che verso l'interno l'impressione di ricercare effettivamente la cosiddetta "eccellenza".
La mia proposta, che portero' al prossimo consiglio di dipartimento (ormai penso dopo le vacanze), e' molto semplice: ritengo che il parametro "numero di lavori" non debba assolutamente essere considerato, ma che ognuno venga valutato su (al max) 3 lavori che lui stesso indica, scritti nel periodo in questione. Questo fra l'altro permetterebbe anche alla commissione di fare un lavoro piu' serio, andandosi a guardare davvero i lavori.
Saluti,
------------------------------------------- Mario Salvetti Dipartimento di Matematica Università di Pisa
Cari colleghi,
io sono sempre favorevole a sistemi seri di rating, pero' sono spiacente ma non concordo affatto con questa proposta. Per giudicare il contenuto dei lavori, piuttosto che i dati formali (che comunque non sono solo il numero, ma anche l'importanza della rivista su cui sono publicati) occorrerebbe che la commisione includesse esperti di tutti i settori, in grado di esprimere un giudizio all'altezza di quello dei referee della rivista su cui sono stati pubblicati. Se non e' cosi', e' di gran lunga meglio usare il numero di lavori (pesato con l'importanza e la nota serieta' di referaggio delle pubblicazioni in cui appaiono), come del resto si fa in molti altri paesi europei.
So bene che alcuni di noi si ritengono dei "matematici universali" in grado di giudicare il lavoro di chiunque altro. Io pero' non ci credo affatto, e se permettete l'esperienza mi da' ragione. Percio' se si adottasse il criterio proposto dal direttore, mi vedrei costretto d'ora in poi ogni volta che c'e' l'elezione dei membri di qualsiasi commisione che esprime una valutazione a fare campagna elettorale e a litigare con tutti gli altri se non ci sono abbastanza rappresentanti della mia materia e dlle specifiche competenze mie e del mio gruppo. Mi pare che sarebbe una bella seccatura, per me e per tutti gli altri, ma vi assicuro che farei il sacrificio di perdere il tempo a scocciare tutti, perche' ne varrebbe la pena. Se invece si lascia il criterio attuale, che a me pare grosso modo equo e applicato in modo forse non perfetto (e chi e' perfetto?) ma abbastanza serio da essere utile, possiamo continuare con il metodo attuale. Per es. la commisione finanziamenti locali puo' essere considerata uno dei compiti di gestione che si fa a rotazione, secondo le disponibilita' di tempo e gli altri impegni, senza assolutamente accapigliarsi inutilmente e concedendo un poco di fiducia ai colleghi che accettano di fare questo lavoro per conto di tutti.
Sono in partenza per il Brasile (vacanze+ congresso) percio' vi saluto e auguro buone vacanze a tutti
Andrea Milani
On Fri, 15 Jul 2005, Mario Salvetti wrote:
Cari Colleghi:
Ho guardato l'assegnazione dei "rating" scientifici e, constatato che il lavoro della commissione e' arduo e soggetto a errori (anche se modesti), ritengo che il nostro dipartimento debba adottare criteri di giudizio piu' consoni al suo scopo, e che diano sia verso l'esterno che verso l'interno l'impressione di ricercare effettivamente la cosiddetta "eccellenza".
La mia proposta, che portero' al prossimo consiglio di dipartimento (ormai penso dopo le vacanze), e' molto semplice: ritengo che il parametro "numero di lavori" non debba assolutamente essere considerato, ma che ognuno venga valutato su (al max) 3 lavori che lui stesso indica, scritti nel periodo in questione. Questo fra l'altro permetterebbe anche alla commissione di fare un lavoro piu' serio, andandosi a guardare davvero i lavori.
Saluti,
Mario Salvetti Dipartimento di Matematica Università di Pisa
================================================ Andrea Milani Comparetti Dipartimento di Matematica Piazzale B. Pontecorvo 5 56127 PISA ITALY
tel. +39-050-2213254 fax +39-050-2213224 cellular phone +39-349-4482751 E-mail: milani@dm.unipi.it WWW: http://copernico.dm.unipi.it/~milani/ ================================================
Caro Andrea,
credo che nessuno debba aver paura ne' di una valutazione seria ne' di minacce di litigi da parte di qualcuno. La commissione puo' anche pensare (perche' no?) di consultare esperti esterni.
Capisco che ci si potrebbe andare a litigare per quattro soldi, ma e' una questione di principio, per cui per quel che mi riguarda penso che andro' avanti con la proposta al dipartimento.
Ciao e buon viaggio.
Mario
On Fri, 15 Jul 2005, Andrea Milani wrote:
Cari colleghi,
io sono sempre favorevole a sistemi seri di rating, pero' sono spiacente ma non concordo affatto con questa proposta. Per giudicare il contenuto dei lavori, piuttosto che i dati formali (che comunque non sono solo il numero, ma anche l'importanza della rivista su cui sono publicati) occorrerebbe che la commisione includesse esperti di tutti i settori, in grado di esprimere un giudizio all'altezza di quello dei referee della rivista su cui sono stati pubblicati. Se non e' cosi', e' di gran lunga meglio usare il numero di lavori (pesato con l'importanza e la nota serieta' di referaggio delle pubblicazioni in cui appaiono), come del resto si fa in molti altri paesi europei.
So bene che alcuni di noi si ritengono dei "matematici universali" in grado di giudicare il lavoro di chiunque altro. Io pero' non ci credo affatto, e se permettete l'esperienza mi da' ragione. Percio' se si adottasse il criterio proposto dal direttore, mi vedrei costretto d'ora in poi ogni volta che c'e' l'elezione dei membri di qualsiasi commisione che esprime una valutazione a fare campagna elettorale e a litigare con tutti gli altri se non ci sono abbastanza rappresentanti della mia materia e dlle specifiche competenze mie e del mio gruppo. Mi pare che sarebbe una bella seccatura, per me e per tutti gli altri, ma vi assicuro che farei il sacrificio di perdere il tempo a scocciare tutti, perche' ne varrebbe la pena. Se invece si lascia il criterio attuale, che a me pare grosso modo equo e applicato in modo forse non perfetto (e chi e' perfetto?) ma abbastanza serio da essere utile, possiamo continuare con il metodo attuale. Per es. la commisione finanziamenti locali puo' essere considerata uno dei compiti di gestione che si fa a rotazione, secondo le disponibilita' di tempo e gli altri impegni, senza assolutamente accapigliarsi inutilmente e concedendo un poco di fiducia ai colleghi che accettano di fare questo lavoro per conto di tutti.
Sono in partenza per il Brasile (vacanze+ congresso) percio' vi saluto e auguro buone vacanze a tutti
Andrea Milani
On Fri, 15 Jul 2005, Mario Salvetti wrote:
Cari Colleghi:
Ho guardato l'assegnazione dei "rating" scientifici e, constatato che il lavoro della commissione e' arduo e soggetto a errori (anche se modesti), ritengo che il nostro dipartimento debba adottare criteri di giudizio piu' consoni al suo scopo, e che diano sia verso l'esterno che verso l'interno l'impressione di ricercare effettivamente la cosiddetta "eccellenza".
La mia proposta, che portero' al prossimo consiglio di dipartimento (ormai penso dopo le vacanze), e' molto semplice: ritengo che il parametro "numero di lavori" non debba assolutamente essere considerato, ma che ognuno venga valutato su (al max) 3 lavori che lui stesso indica, scritti nel periodo in questione. Questo fra l'altro permetterebbe anche alla commissione di fare un lavoro piu' serio, andandosi a guardare davvero i lavori.
Saluti,
Mario Salvetti Dipartimento di Matematica Università di Pisa
================================================ Andrea Milani Comparetti Dipartimento di Matematica Piazzale B. Pontecorvo 5 56127 PISA ITALY
tel. +39-050-2213254 fax +39-050-2213224 cellular phone +39-349-4482751 E-mail: milani@dm.unipi.it WWW: http://copernico.dm.unipi.it/~milani/ ================================================
Caro Direttore, ho un paio di osservazioni sulla tua proposta per l'assegnazione del rating.
At 12:04 +0200 15-07-2005, Mario Salvetti wrote:
Ho guardato l'assegnazione dei "rating" scientifici e, constatato che il lavoro della commissione e' arduo e soggetto a errori (anche se modesti), ritengo che il nostro dipartimento debba adottare criteri di giudizio piu' consoni al suo scopo, e che diano sia verso l'esterno che verso l'interno l'impressione di ricercare effettivamente la cosiddetta "eccellenza".
La mia proposta, che portero' al prossimo consiglio di dipartimento (ormai penso dopo le vacanze), e' molto semplice: ritengo che il parametro "numero di lavori" non debba assolutamente essere considerato, ma che ognuno venga valutato su (al max) 3 lavori che lui stesso indica, scritti nel periodo in questione. Questo fra l'altro permetterebbe anche alla commissione di fare un lavoro piu' serio, andandosi a guardare davvero i lavori.
1. Mi lascia perplesso l'idea di dettare le istruzioni ed i criteri di valutazione ad una commissione NON DI DIPARTIMENTO, che tra le altre cose ha come mandato ufficiale proprio quello di decidere tali criteri. In altre parole, non penso che il dipartimento abbia diritto di prendere decisioni in merito.
Tra l'altro non e' neanche chiaro come la cosa possa venir fatta: la commissione viene eletta dai componenti dell'area matematica, non importa a quale dipartimento appartengano, e decide i criteri collegialmente DOPO essere stata eletta. In che modo una decisione del dipartimento potrebbe essere vincolante?
2. Se ben ricordo, dopo che la commissione ha deciso i criteri, li manda in esame ai dipartimenti interessati. Mi pare che sia quello il momento in cui intervenire come dipartimento di matematica!
3. A prescindere dalle obiezioni di principio gia' enunciate, non sono d'accordo che la commissione debba fare una valutazione piu' approfondita di tanto dei lavori. La prima ragione e' che anche a soli tre lavori a testa si tratterebbe di valutare 180 lavori, che e' un lavoro enorme, e sappiamo tutti che si finirebbe col ricadere nella solita procedura: un occhio alla rivista e (che e' pure peggio) uno al nome dell'autore. Inoltre, concordo con Milani sul fatto che nessuna commissione sara' in grado di esprimere un giudizio indipendente su tutti i lavori, in ogni caso non un giudizio meglio fondato di quello del referee.
4. Infine, vorrei capire per quale ragione esattamente stiamo discutendo tutto questo. In altre parole, quali sono le storture che la nuova procedura si propone di raddrizzare? Perche' suppongo che ce ne siano, altrimenti non vedo lo scopo di tutti questi cambiamenti. Saluti,
Giovanni Alberti
Caro Alberti,
vedo che quest'anno andare in vacanza e' piuttosto arduo.
Il tuo articolato messaggio un po' tardivo (ci hai pensato molto, ma dov'eri?) va discusso con piu' calma, cosi' come la mia proposta (che non e' certo originale, io l'ho sentita dire per situazioni analoghe gia' a De Giorgi).
Comunque il mio scopo non e' certo quello di "dettare" come tu dici dei criteri, ma solo di discuterne (se vuoi, gettare un sasso nello stagno e' gia' un buon risultato). Il fatto che questi criteri sembra che ci siano "imposti" dall'esterno e' del tutto secondario, perche' nessuno ci vieta di darci dei nostri criteri (sicuramente non esportabili).
Forse la mia uscita con un messaggio di posta elettronica non e' stata ortodossa, ma sia chiaro che non ce l'ho con nessuno (tanto meno con qualcuno della commissione) e, piu' che altro, non me ne importa neanche nulla (a livello personale) se viene accettata o meno una proposta del genere o analoga.
Aggiungo solo che se si tratta di applicare solo degli "algoritmi" forse non c'e' bisogno di nessuna commissione: sarei capace da solo (come altri) di fare il lavoro in poche ore.
Mi fa comunque piacere che la discussione sia cominciata, era quello che volevo. Spero pero' che nessuno si aggiunga ora, perche' anch'io vorrei andare un po' in vacanza.
Ciao, Salvetti
On Wed, 27 Jul 2005, Giovanni ALBERTI wrote:
Caro Direttore, ho un paio di osservazioni sulla tua proposta per l'assegnazione del rating.
At 12:04 +0200 15-07-2005, Mario Salvetti wrote:
Ho guardato l'assegnazione dei "rating" scientifici e, constatato che il lavoro della commissione e' arduo e soggetto a errori (anche se modesti), ritengo che il nostro dipartimento debba adottare criteri di giudizio piu' consoni al suo scopo, e che diano sia verso l'esterno che verso l'interno l'impressione di ricercare effettivamente la cosiddetta "eccellenza".
La mia proposta, che portero' al prossimo consiglio di dipartimento (ormai penso dopo le vacanze), e' molto semplice: ritengo che il parametro "numero di lavori" non debba assolutamente essere considerato, ma che ognuno venga valutato su (al max) 3 lavori che lui stesso indica, scritti nel periodo in questione. Questo fra l'altro permetterebbe anche alla commissione di fare un lavoro piu' serio, andandosi a guardare davvero i lavori.
- Mi lascia perplesso l'idea di dettare le istruzioni ed i criteri
di valutazione ad una commissione NON DI DIPARTIMENTO, che tra le altre cose ha come mandato ufficiale proprio quello di decidere tali criteri. In altre parole, non penso che il dipartimento abbia diritto di prendere decisioni in merito.
Tra l'altro non e' neanche chiaro come la cosa possa venir fatta: la commissione viene eletta dai componenti dell'area matematica, non importa a quale dipartimento appartengano, e decide i criteri collegialmente DOPO essere stata eletta. In che modo una decisione del dipartimento potrebbe essere vincolante?
- Se ben ricordo, dopo che la commissione ha deciso i criteri,
li manda in esame ai dipartimenti interessati. Mi pare che sia quello il momento in cui intervenire come dipartimento di matematica!
- A prescindere dalle obiezioni di principio gia' enunciate,
non sono d'accordo che la commissione debba fare una valutazione piu' approfondita di tanto dei lavori. La prima ragione e' che anche a soli tre lavori a testa si tratterebbe di valutare 180 lavori, che e' un lavoro enorme, e sappiamo tutti che si finirebbe col ricadere nella solita procedura: un occhio alla rivista e (che e' pure peggio) uno al nome dell'autore. Inoltre, concordo con Milani sul fatto che nessuna commissione sara' in grado di esprimere un giudizio indipendente su tutti i lavori, in ogni caso non un giudizio meglio fondato di quello del referee.
- Infine, vorrei capire per quale ragione esattamente stiamo
discutendo tutto questo. In altre parole, quali sono le storture che la nuova procedura si propone di raddrizzare? Perche' suppongo che ce ne siano, altrimenti non vedo lo scopo di tutti questi cambiamenti. Saluti,
Giovanni Alberti