Cari colleghi, vi scrivo per condividere con tutti voi la mia esperienza riguardante l'uso dell'aula AM2. Da quando è stata illegalmente occupata dagli "studenti ?" dell'exploit (qualunque cosa esso sia) io mi sono adeguato agli accordi presi con i suddetti occupanti per una condivisione degli spazi. Ho sempre cercato di utilizzare l'aula per ricevimenti e esami orali e le cose sono andate progressivamente peggiorando. Le prime volte trovavo uno studente ad aprire l'aula e sulla lavagna era segnata la prenotazione per avvertire gli altri utenti che l'aula non sarebbe stata disponibile. Andando avanti trovavo l'aula chiusa (io in genere la uso alle 9:30 la mattina) e neanche l'ombra di uno studente che la aprisse. Ho dovuto usare quasi sempre le chiavi in nostro possesso che sono della porta centrale, quella della quale gli occupanti non hanno ancora sostituito la serratura. Regolarmente verso le 10:30 cominciavano ad arrivare personaggi che si introducevano nell'aula completamente ignari del fatto che vi si stesse svolgendo un esame, segno evidente di scarsa comunicazione, da parte dei gestori verso l'utenza abituale, del calendario di occupazione dell'aula. Da parte mia non ho mai cacciato nessuno, purché stesse in silenzio, d'altronde gli esami sono pubblici e non ho nessun problema. Resta da notare che l'aula è, per essere gentili, sporca e ridotta a un magazzino: ingombra di ogni genere di oggetto (un divano, una ruota di automobile, libri e quaderni sparsi ovunque, cibo e quant'altro). Mi pare di ricordare che i nostri inquilini ci avessero promesso una gestione impeccabile dell'aula e che la avrebbero resa presentabile quando noi ne avessimo avuto bisogno. Ricordo anche che qualche ingenuo pensava addirittura di poterla usare per farci dei seminari. Se qualcuno è ancora del parere si accomodi e provi a portarci un ospite, per far vedere come la prestigiosa Università di Pisa gestisce i suoi spazi. Credo che tutte le promesse fatte siano state disattese e penso che ci vorrebbe una seria riflessione da parte del Dipartimento di Matematica su come utilizzare le esigue risorse di cui siamo responsabili. Se qualcuno mette il naso dentro all'AM2 non ci metterà molto a capire che non si può certo definire un'aula studio. E' più una sala di ricreazione, cosa facilmente desumibile dalle attività che si svolgono quotidianamente nello spazio alberato di fronte e sono sotto gli occhi di tutti. Quindi, anche se avessimo deciso di sacrificare una delle aule più belle e funzionali del nostro Dipartimento per trasformarla in aula studio, penso che tale dovrebbe essere, quindi gestita dal personale di Ateneo e non da un gruppo di individui che si nascondono sotto un'etichetta che giuridicamente non esiste e rende di fatto impossibile identificare un responsabile di danni o attività illecite che vi si potrebbero svolgere. Se l'Ateneo ha scarsità di aule studio non vedo tutta questa abbondanza di risorse (strutture, riscaldamento/condizionamento, energia elettrica, acqua, svuotamento frequente fosse biologiche...) per permettersi il lusso di una sala ricreativa aperta giorno e notte a tutta la città.
Vi invito a riflettere sull'argomento e a farvi un'idea diretta della situazione con una visita personale all'aula in questione.
Saluti,
Carlo Grisanti.
Caro Carlo,
martedi’ ho un incontro con il Rettore, e risollevero’ il problema (anche se non sono molto ottimista su quanto potrò’ ottenere).
Ciao, Marco
On 09/lug/2015, at 18:18, Carlo Grisanti carlo.romano.grisanti@unipi.it wrote:
Cari colleghi, vi scrivo per condividere con tutti voi la mia esperienza riguardante l'uso dell'aula AM2. Da quando è stata illegalmente occupata dagli "studenti ?" dell'exploit (qualunque cosa esso sia) io mi sono adeguato agli accordi presi con i suddetti occupanti per una condivisione degli spazi. Ho sempre cercato di utilizzare l'aula per ricevimenti e esami orali e le cose sono andate progressivamente peggiorando. Le prime volte trovavo uno studente ad aprire l'aula e sulla lavagna era segnata la prenotazione per avvertire gli altri utenti che l'aula non sarebbe stata disponibile. Andando avanti trovavo l'aula chiusa (io in genere la uso alle 9:30 la mattina) e neanche l'ombra di uno studente che la aprisse. Ho dovuto usare quasi sempre le chiavi in nostro possesso che sono della porta centrale, quella della quale gli occupanti non hanno ancora sostituito la serratura. Regolarmente verso le 10:30 cominciavano ad arrivare personaggi che si introducevano nell'aula completamente ignari del fatto che vi si stesse svolgendo un esame, segno evidente di scarsa comunicazione, da parte dei gestori verso l'utenza abituale, del calendario di occupazione dell'aula. Da parte mia non ho mai cacciato nessuno, purché stesse in silenzio, d'altronde gli esami sono pubblici e non ho nessun problema. Resta da notare che l'aula è, per essere gentili, sporca e ridotta a un magazzino: ingombra di ogni genere di oggetto (un divano, una ruota di automobile, libri e quaderni sparsi ovunque, cibo e quant'altro). Mi pare di ricordare che i nostri inquilini ci avessero promesso una gestione impeccabile dell'aula e che la avrebbero resa presentabile quando noi ne avessimo avuto bisogno. Ricordo anche che qualche ingenuo pensava addirittura di poterla usare per farci dei seminari. Se qualcuno è ancora del parere si accomodi e provi a portarci un ospite, per far vedere come la prestigiosa Università di Pisa gestisce i suoi spazi. Credo che tutte le promesse fatte siano state disattese e penso che ci vorrebbe una seria riflessione da parte del Dipartimento di Matematica su come utilizzare le esigue risorse di cui siamo responsabili. Se qualcuno mette il naso dentro all'AM2 non ci metterà molto a capire che non si può certo definire un'aula studio. E' più una sala di ricreazione, cosa facilmente desumibile dalle attività che si svolgono quotidianamente nello spazio alberato di fronte e sono sotto gli occhi di tutti. Quindi, anche se avessimo deciso di sacrificare una delle aule più belle e funzionali del nostro Dipartimento per trasformarla in aula studio, penso che tale dovrebbe essere, quindi gestita dal personale di Ateneo e non da un gruppo di individui che si nascondono sotto un'etichetta che giuridicamente non esiste e rende di fatto impossibile identificare un responsabile di danni o attività illecite che vi si potrebbero svolgere. Se l'Ateneo ha scarsità di aule studio non vedo tutta questa abbondanza di risorse (strutture, riscaldamento/condizionamento, energia elettrica, acqua, svuotamento frequente fosse biologiche...) per permettersi il lusso di una sala ricreativa aperta giorno e notte a tutta la città.
Vi invito a riflettere sull'argomento e a farvi un'idea diretta della situazione con una visita personale all'aula in questione.
Saluti,
Carlo Grisanti.
Docenti mailing list Docenti@mail.dm.unipi.it https://mail.dm.unipi.it/listinfo/docenti
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Marco Abate Tel: +39/050/2213.230 Dipartimento di Matematica Fax: +39/050/2210.678 Universita' di Pisa Largo Pontecorvo 5 E-mail: abate@dm.unipi.it 56127 Pisa Italy Web: www.dm.unipi.it/~abate/
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Io sono sempre stata del parere che andrebbero fatti sgombrare con l'ausilio della polizia. E se va sui giornali, tra una settimana se ne sono dimenticati tutti. Francesca
On Fri, 10 Jul 2015, Marco Abate wrote:
Caro Carlo,
martedi’ ho un incontro con il Rettore, e risollevero’ il problema (anche se non sono molto ottimista su quanto potrò’ ottenere).
Ciao, Marco
On 09/lug/2015, at 18:18, Carlo Grisanti carlo.romano.grisanti@unipi.it wrote:
Cari colleghi, vi scrivo per condividere con tutti voi la mia esperienza riguardante l'uso dell'aula AM2. Da quando è stata illegalmente occupata dagli "studenti ?" dell'exploit (qualunque cosa esso sia) io mi sono adeguato agli accordi presi con i suddetti occupanti per una condivisione degli spazi. Ho sempre cercato di utilizzare l'aula per ricevimenti e esami orali e le cose sono andate progressivamente peggiorando. Le prime volte trovavo uno studente ad aprire l'aula e sulla lavagna era segnata la prenotazione per avvertire gli altri utenti che l'aula non sarebbe stata disponibile. Andando avanti trovavo l'aula chiusa (io in genere la uso alle 9:30 la mattina) e neanche l'ombra di uno studente che la aprisse. Ho dovuto usare quasi sempre le chiavi in nostro possesso che sono della porta centrale, quella della quale gli occupanti non hanno ancora sostituito la serratura. Regolarmente verso le 10:30 cominciavano ad arrivare personaggi che si introducevano nell'aula completamente ignari del fatto che vi si stesse svolgendo un esame, segno evidente di scarsa comunicazione, da parte dei gestori verso l'utenza abituale, del calendario di occupazione dell'aula. Da parte mia non ho mai cacciato nessuno, purché stesse in silenzio, d'altronde gli esami sono pubblici e non ho nessun problema. Resta da notare che l'aula è, per essere gentili, sporca e ridotta a un magazzino: ingombra di ogni genere di oggetto (un divano, una ruota di automobile, libri e quaderni sparsi ovunque, cibo e quant'altro). Mi pare di ricordare che i nostri inquilini ci avessero promesso una gestione impeccabile dell'aula e che la avrebbero resa presentabile quando noi ne avessimo avuto bisogno. Ricordo anche che qualche ingenuo pensava addirittura di poterla usare per farci dei seminari. Se qualcuno è ancora del parere si accomodi e provi a portarci un ospite, per far vedere come la prestigiosa Università di Pisa gestisce i suoi spazi. Credo che tutte le promesse fatte siano state disattese e penso che ci vorrebbe una seria riflessione da parte del Dipartimento di Matematica su come utilizzare le esigue risorse di cui siamo responsabili. Se qualcuno mette il naso dentro all'AM2 non ci metterà molto a capire che non si può certo definire un'aula studio. E' più una sala di ricreazione, cosa facilmente desumibile dalle attività che si svolgono quotidianamente nello spazio alberato di fronte e sono sotto gli occhi di tutti. Quindi, anche se avessimo deciso di sacrificare una delle aule più belle e funzionali del nostro Dipartimento per trasformarla in aula studio, penso che tale dovrebbe essere, quindi gestita dal personale di Ateneo e non da un gruppo di individui che si nascondono sotto un'etichetta che giuridicamente non esiste e rende di fatto impossibile identificare un responsabile di danni o attività illecite che vi si potrebbero svolgere. Se l'Ateneo ha scarsità di aule studio non vedo tutta questa abbondanza di risorse (strutture, riscaldamento/condizionamento, energia elettrica, acqua, svuotamento frequente fosse biologiche...) per permettersi il lusso di una sala ricreativa aperta giorno e notte a tutta la città.
Vi invito a riflettere sull'argomento e a farvi un'idea diretta della situazione con una visita personale all'aula in questione.
Saluti,
Carlo Grisanti.
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Marco Abate Tel: +39/050/2213.230 Dipartimento di Matematica Fax: +39/050/2210.678 Universita' di Pisa Largo Pontecorvo 5 E-mail: abate@dm.unipi.it 56127 Pisa Italy Web: www.dm.unipi.it/~abate/
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Anche io sono d'accordo. Non si capisce come si possa pretendere un po' di rispetto per le nostre strutture se si tollera una situazione del genere. Tra l'altro ci sarebbe anche bisogno di un'altra aula studio (vera) dato che i nostri corridoi sono sempre pieni di studenti che campeggiano e studiano su ogni tavolo disponibile. Patrizia
2015-07-10 9:08 GMT+02:00 Francesca Acquistapace acquistf@dm.unipi.it:
Io sono sempre stata del parere che andrebbero fatti sgombrare con l'ausilio della polizia. E se va sui giornali, tra una settimana se ne sono dimenticati tutti. Francesca
On Fri, 10 Jul 2015, Marco Abate wrote:
Caro Carlo,
martedi’ ho un incontro con il Rettore, e risollevero’ il problema (anche se non sono molto ottimista su quanto potrò’ ottenere).
Ciao, Marco
On 09/lug/2015, at 18:18, Carlo Grisanti carlo.romano.grisanti@unipi.it
wrote:
Cari colleghi, vi scrivo per condividere con tutti voi la mia esperienza riguardante l'uso dell'aula AM2. Da quando è stata illegalmente occupata dagli "studenti ?" dell'exploit (qualunque cosa esso sia) io mi sono adeguato agli accordi presi con i suddetti occupanti per una condivisione degli spazi. Ho sempre cercato di utilizzare l'aula per ricevimenti e esami orali e le cose sono andate progressivamente peggiorando. Le prime volte trovavo uno studente ad aprire l'aula e sulla lavagna era segnata la prenotazione per avvertire gli altri utenti che l'aula non sarebbe stata disponibile. Andando avanti trovavo l'aula chiusa (io in genere la uso alle 9:30 la mattina) e neanche l'ombra di uno studente che la aprisse. Ho dovuto usare quasi sempre le chiavi in nostro possesso che sono della porta centrale, quella della quale gli occupanti non hanno ancora sostituito la serratura. Regolarmente verso le 10:30 cominciavano ad arrivare personaggi che si introducevano nell'aula completamente ignari del fatto che vi si stesse svolgendo un esame, segno evidente di scarsa comunicazione, da parte dei gestori verso l'utenza abituale, del calendario di occupazione dell'aula. Da parte mia non ho mai cacciato nessuno, purché stesse in silenzio, d'altronde gli esami sono pubblici e non ho nessun problema. Resta da notare che l'aula è, per essere gentili, sporca e ridotta a un magazzino: ingombra di ogni genere di oggetto (un divano, una ruota di automobile, libri e quaderni sparsi ovunque, cibo e quant'altro). Mi pare di ricordare che i nostri inquilini ci avessero promesso una gestione impeccabile dell'aula e che la avrebbero resa presentabile quando noi ne avessimo avuto bisogno. Ricordo anche che qualche ingenuo pensava addirittura di poterla usare per farci dei seminari. Se qualcuno è ancora del parere si accomodi e provi a portarci un ospite, per far vedere come la prestigiosa Università di Pisa gestisce i suoi spazi. Credo che tutte le promesse fatte siano state disattese e penso che ci vorrebbe una seria riflessione da parte del Dipartimento di Matematica su come utilizzare le esigue risorse di cui siamo responsabili. Se qualcuno mette il naso dentro all'AM2 non ci metterà molto a capire che non si può certo definire un'aula studio. E' più una sala di ricreazione, cosa facilmente desumibile dalle attività che si svolgono quotidianamente nello spazio alberato di fronte e sono sotto gli occhi di tutti. Quindi, anche se avessimo deciso di sacrificare una delle aule più belle e funzionali del nostro Dipartimento per trasformarla in aula studio, penso che tale dovrebbe essere, quindi gestita dal personale di Ateneo e non da un gruppo di individui che si nascondono sotto un'etichetta che giuridicamente non esiste e rende di fatto impossibile identificare un responsabile di danni o attività illecite che vi si potrebbero svolgere. Se l'Ateneo ha scarsità di aule studio non vedo tutta questa abbondanza di risorse (strutture, riscaldamento/condizionamento, energia elettrica, acqua, svuotamento frequente fosse biologiche...) per permettersi il lusso di una sala ricreativa aperta giorno e notte a tutta la città.
Vi invito a riflettere sull'argomento e a farvi un'idea diretta della situazione con una visita personale all'aula in questione.
Saluti,
Carlo Grisanti.
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Marco Abate Tel: +39/050/2213.230 Dipartimento di Matematica Fax: +39/050/2210.678 Universita' di Pisa Largo Pontecorvo 5 E-mail: abate@dm.unipi.it 56127 Pisa Italy Web: www.dm.unipi.it/~abate/
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Cari colleghi
coem sapete inizialmente anche io ero in forte disaccordo con l'azione degli studenti.
Ora pero ' devo dire che per due mesi per tre ore alla settimana ho usufruito dell'aula per tenere addirittura un corso di recupero.
Non ci sono stati probelmi con gli studenti ``ex-occupanti'' (mi risulta che ora non siano piu' abusivi) se non qualche rimostranza preliminare da parte di un loro rappresentante, che quasi immediatamente ha capito di ``sbagliare''. O almeno glie'ho fatto capire senza molto sforzo.
Anzi devo dire che alcuni sono statio solerti e gentili: comunque tutti i presenti quando entravo con imiei studenti si allontanavo diligentemente. Anzi un paio di volte qualcuno e' rimasto perche' interessato.
Per l'accesso mi rivolgevo alla signora Antonellli che mi dava le chiavi dopo le tre ore gliele riconsegnavo chiudendo la'ula. Ovvero responsabilita' separata risppetto agl studenti.
Pertanto noncapisco quello che riferisce Carl Grisanti non e' corrispondente a quanto successo a me.
Rimarco che ho utilizzato l'aula per almeno due mesi tre ore alla settimana precompilando il modulo di prenotazione apposito. D'altra parte nei giorni in cui per contrattempio nonl'ho potuta usare ho come buona creanza richiede, avvertito gli studenti ex-occupanti che la avevano a loro disposizione.
Ritengo quindi che la cos asia positiva in quanto mi ha permesso di tenere il corso di recupero senza scomodare i colleghi e le strutture, ho potuto interagire con questi studenti ex-occupanti che si sosno diomostrati se pur non entusiasti civili e precisi, ho notato che in effetti la usano per studiare e hanno anche un apiccola bibliotechina.
Perdonerei il loro atto `cviolento'' iniziale e cercherei di allargare la convivenza.
Vincenzo M. tortorelli
On Fri, 10 Jul 2015, Francesca Acquistapace wrote:
Io sono sempre stata del parere che andrebbero fatti sgombrare con l'ausilio della polizia. E se va sui giornali, tra una settimana se ne sono dimenticati tutti. Francesca
On Fri, 10 Jul 2015, Marco Abate wrote:
Caro Carlo,
martedi’ ho un incontro con il Rettore, e risollevero’ il problema (anche se non sono molto ottimista su quanto potrò’ ottenere).
Ciao, Marco
On 09/lug/2015, at 18:18, Carlo Grisanti carlo.romano.grisanti@unipi.it wrote:
Cari colleghi, vi scrivo per condividere con tutti voi la mia esperienza riguardante l'uso dell'aula AM2. Da quando è stata illegalmente occupata dagli "studenti ?" dell'exploit (qualunque cosa esso sia) io mi sono adeguato agli accordi presi con i suddetti occupanti per una condivisione degli spazi. Ho sempre cercato di utilizzare l'aula per ricevimenti e esami orali e le cose sono andate progressivamente peggiorando. Le prime volte trovavo uno studente ad aprire l'aula e sulla lavagna era segnata la prenotazione per avvertire gli altri utenti che l'aula non sarebbe stata disponibile. Andando avanti trovavo l'aula chiusa (io in genere la uso alle 9:30 la mattina) e neanche l'ombra di uno studente che la aprisse. Ho dovuto usare quasi sempre le chiavi in nostro possesso che sono della porta centrale, quella della quale gli occupanti non hanno ancora sostituito la serratura. Regolarmente verso le 10:30 cominciavano ad arrivare personaggi che si introducevano nell'aula completamente ignari del fatto che vi si stesse svolgendo un esame, segno evidente di scarsa comunicazione, da parte dei gestori verso l'utenza abituale, del calendario di occupazione dell'aula. Da parte mia non ho mai cacciato nessuno, purché stesse in silenzio, d'altronde gli esami sono pubblici e non ho nessun problema. Resta da notare che l'aula è, per essere gentili, sporca e ridotta a un magazzino: ingombra di ogni genere di oggetto (un divano, una ruota di automobile, libri e quaderni sparsi ovunque, cibo e quant'altro). Mi pare di ricordare che i nostri inquilini ci avessero promesso una gestione impeccabile dell'aula e che la avrebbero resa presentabile quando noi ne avessimo avuto bisogno. Ricordo anche che qualche ingenuo pensava addirittura di poterla usare per farci dei seminari. Se qualcuno è ancora del parere si accomodi e provi a portarci un ospite, per far vedere come la prestigiosa Università di Pisa gestisce i suoi spazi. Credo che tutte le promesse fatte siano state disattese e penso che ci vorrebbe una seria riflessione da parte del Dipartimento di Matematica su come utilizzare le esigue risorse di cui siamo responsabili. Se qualcuno mette il naso dentro all'AM2 non ci metterà molto a capire che non si può certo definire un'aula studio. E' più una sala di ricreazione, cosa facilmente desumibile dalle attività che si svolgono quotidianamente nello spazio alberato di fronte e sono sotto gli occhi di tutti. Quindi, anche se avessimo deciso di sacrificare una delle aule più belle e funzionali del nostro Dipartimento per trasformarla in aula studio, penso che tale dovrebbe essere, quindi gestita dal personale di Ateneo e non da un gruppo di individui che si nascondono sotto un'etichetta che giuridicamente non esiste e rende di fatto impossibile identificare un responsabile di danni o attività illecite che vi si potrebbero svolgere. Se l'Ateneo ha scarsità di aule studio non vedo tutta questa abbondanza di risorse (strutture, riscaldamento/condizionamento, energia elettrica, acqua, svuotamento frequente fosse biologiche...) per permettersi il lusso di una sala ricreativa aperta giorno e notte a tutta la città.
Vi invito a riflettere sull'argomento e a farvi un'idea diretta della situazione con una visita personale all'aula in questione.
Saluti,
Carlo Grisanti.
Docenti mailing list Docenti@mail.dm.unipi.it https://mail.dm.unipi.it/listinfo/docenti
Marco Abate Tel: +39/050/2213.230 Dipartimento di Matematica Fax: +39/050/2210.678 Universita' di Pisa Largo Pontecorvo 5 E-mail: abate@dm.unipi.it 56127 Pisa Italy Web: www.dm.unipi.it/~abate/
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Il 10/07/15 13:08, Vincenzo Tortorelli ha scritto:
Ritengo quindi che la cos asia positiva in quanto mi ha permesso di tenere il corso di recupero senza scomodare i colleghi e le strutture,
Per la verita' l'aula sarebbe una delle "strutture"!
Ciao,
Rita
Cari tutti
-rispondo a Rita e preciso: ``senza scomodare 'il personale e i colleghi che gestiscono' le stutture'', che nel caso erano tutte occupate nelle ore a disposizione dei miei studenti.
-Gia' che ci sono sottolieneo che ``l'uso promiscuo'' sia in se un fatto positivo che migliora e consolida la nostra tradizione.
Anzi e' questo che gli stessi studenti dovrebbero capire: in epoca protocollare di test, bisogna valorizzare difendere tutti gli spazi ove vi siano anche minimi rapporti diretti. Poi ci si lamenta che gli studenti non vengono ai ricevimenti! Probilmente un atteggiamento da apartheid o di alienazione che, sia molti studenti, sia molti colleghi, hanno, contribuisce ad inibire questi rapporti anche in ambito di corsi istituzionali. Senza rapporto personale non vi e' insegnamento. Pertanto, come minimo, una convivenza puo' essere un ``allenamento'' ad evitare questi atteggiamenti segregazionisti. Che siano studenti di matematica o meno non e' centrale, non e' il punto.
Non vorrei che ci sia da parte nostra una paura di veder messa in gioco nostra `autorita' ' di docenti. Sarei d'accordo che e' messa in gioco ma non da parte di questi studenti. Piuttosto da una cultura e organizzazione aziendalista e verticistico protocollare delle universita', che pone falsi obiettvi e protocolli dannosi (a partire da questioni generali come il reale svilimento cui siamo stati sottopposti con le modalita di gestione ``dell'aggiornamento sulla sicurezza'' sin ad arrivare a precipue azioni di interferenza nella nostra attivita' come la proposta di cercar di imporci di somministrare test ai nostri studenti per valutare la struttura). Parafrasando il maestro del mio maestro `la statistica non e' una panacea normativa e tanto meno politica'.
-Ribadisco che in aula AM2 si puo' fare benissimo lezione anzi tenere un minicorso.
-Che il rapporto con questi studenti ex-occupanti (alcuni di matematica) e' stato reciprocaemnte corretto.
-Riamne la ferita iniziale non lo metto in dubbio: per primo protestai vivamente. Ma ho visto che questo atto negativo ha avuto conseguenze positive: ragazzi che studiano, creano bibliotechine organizzano non solo divertimenti ma iniziative culturali etc. etc.
-Infine mi risulta che una commissione con nostri rappresenatnti rappresentanti del collettivo in questione e dell'amministrazione hanno convenuto un protocollo di uso dell'aula AM2.
vincenzo
On Fri, 10 Jul 2015, Rita Pardini wrote:
Il 10/07/15 13:08, Vincenzo Tortorelli ha scritto:
Ritengo quindi che la cos asia positiva in quanto mi ha permesso di tenere il corso di recupero senza scomodare i colleghi e le strutture,
Per la verita' l'aula sarebbe una delle "strutture"!
Ciao,
Rita
-- Rita Pardini Dipartimento di Matematica Università di Pisa http://www.dm.unipi.it/~pardini
come sapete,da un anno non sono più membro effettivo del dipartimento,ma, come ben sanno i colleghi che stanno all'ex-DMA,mai l'ho frequentato tanto come quest'anno; debbo dire che concordo pienamente col Grisanti sul fatto che la situazione dell'aula è vergognosa, ed in nessuna delle università straniere che ho frquentato sarebbe stata tollerata (del resto io intervenni due o tre volte nelle apposite riunioni del dipartimento sostenendo invano che non andava tollerata). Se ora finalmente si creasse una situazione che faccia smuovere le auorità accademiche (dal direttore al senato fino al rettore) ne sarei ben felice, ma ancor di più stupito... Purtroppo temo che nella mia vita non riuscirò più ad utilizzare quell'aula che, essendola mia preferita, ho utilizzato tantissimo ai tempi del vecchio DMA. Sic transit gloria mundi. Marco Forti
Cari colleghi, vi scrivo per condividere con tutti voi la mia esperienza riguardante l'uso dell'aula AM2. Da quando � stata illegalmente occupata dagli "studenti ?" dell'exploit (qualunque cosa esso sia) io mi sono adeguato agli accordi presi con i suddetti occupanti per una condivisione degli spazi. Ho sempre cercato di utilizzare l'aula per ricevimenti e esami orali e le cose sono andate progressivamente peggiorando. Le prime volte trovavo uno studente ad aprire l'aula e sulla lavagna era segnata la prenotazione per avvertire gli altri utenti che l'aula non sarebbe stata disponibile. Andando avanti trovavo l'aula chiusa (io in genere la uso alle 9:30 la mattina) e neanche l'ombra di uno studente che la aprisse. Ho dovuto usare quasi sempre le chiavi in nostro possesso che sono della porta centrale, quella della quale gli occupanti non hanno ancora sostituito la serratura. Regolarmente verso le 10:30 cominciavano ad arrivare personaggi che si introducevano nell'aula completamente ignari del fatto che vi si stesse svolgendo un esame, segno evidente di scarsa comunicazione, da parte dei gestori verso l'utenza abituale, del calendario di occupazione dell'aula. Da parte mia non ho mai cacciato nessuno, purch� stesse in silenzio, d'altronde gli esami sono pubblici e non ho nessun problema. Resta da notare che l'aula �, per essere gentili, sporca e ridotta a un magazzino: ingombra di ogni genere di oggetto (un divano, una ruota di automobile, libri e quaderni sparsi ovunque, cibo e quant'altro). Mi pare di ricordare che i nostri inquilini ci avessero promesso una gestione impeccabile dell'aula e che la avrebbero resa presentabile quando noi ne avessimo avuto bisogno. Ricordo anche che qualche ingenuo pensava addirittura di poterla usare per farci dei seminari. Se qualcuno � ancora del parere si accomodi e provi a portarci un ospite, per far vedere come la prestigiosa Universit� di Pisa gestisce i suoi spazi. Credo che tutte le promesse fatte siano state disattese e penso che ci vorrebbe una seria riflessione da parte del Dipartimento di Matematica su come utilizzare le esigue risorse di cui siamo responsabili. Se qualcuno mette il naso dentro all'AM2 non ci metter� molto a capire che non si pu� certo definire un'aula studio. E' pi� una sala di ricreazione, cosa facilmente desumibile dalle attivit� che si svolgono quotidianamente nello spazio alberato di fronte e sono sotto gli occhi di tutti. Quindi, anche se avessimo deciso di sacrificare una delle aule pi� belle e funzionali del nostro Dipartimento per trasformarla in aula studio, penso che tale dovrebbe essere, quindi gestita dal personale di Ateneo e non da un gruppo di individui che si nascondono sotto un'etichetta che giuridicamente non esiste e rende di fatto impossibile identificare un responsabile di danni o attivit� illecite che vi si potrebbero svolgere. Se l'Ateneo ha scarsit� di aule studio non vedo tutta questa abbondanza di risorse (strutture, riscaldamento/condizionamento, energia elettrica, acqua, svuotamento frequente fosse biologiche...) per permettersi il lusso di una sala ricreativa aperta giorno e notte a tutta la citt�.
Vi invito a riflettere sull'argomento e a farvi un'idea diretta della situazione con una visita personale all'aula in questione.
Saluti,
Carlo Grisanti.
Docenti mailing list Docenti@mail.dm.unipi.it https://mail.dm.unipi.it/listinfo/docenti
Cari colleghi,
come ebbi modo di dire a suo tempo, la cosa che più mi ha colpito nell'occupazione di questa aula è il messaggio educativo, che, nel tollerare l'occupazione, abbiamo mandato agli studenti.
Il mesaggio è il seguente:
- la legalità è una cosa da fessi, - siamo furbi; facciamo pure cose illegali tanto alla fine si fa un compromesso e qualcosa ci si guadagna sempre - i capi dell'occupazione saranno i politici di domani; questo metodo lo applicheranno anche a livello più alto; trattando con rettori e soci imparano come si tratta con le autorità italiane - a loro volta rettori, direttori ed altre autorità competenti in materia insegnano come ci si deve comportare politicamente: forti con i deboli, ma sempre pronti a qualunque compromesso con chi potrebbe avere un po' di forza, come in questo caso gli studenti occupanti.
Morale: è così che vanno le cose in Italia. Ed anch'io sono italiano; se fossi stato "tedesco" ed avessi avuto un maggior senso della cosa pubblica, avrei denunciato personalmente questi abusi alla magistratura. Ma sono italiano e tiro a campare e cerco di non tirarmi addosso nuovi problemi. Tanto possiamo consolarci: i Greci fanno persino peggio di noi.
Cordiali saluti,
Vieri
2015-07-10 22:49 GMT+02:00 forti@dm.unipi.it:
come sapete,da un anno non sono più membro effettivo del dipartimento,ma, come ben sanno i colleghi che stanno all'ex-DMA,mai l'ho frequentato tanto come quest'anno; debbo dire che concordo pienamente col Grisanti sul fatto che la situazione dell'aula è vergognosa, ed in nessuna delle università straniere che ho frquentato sarebbe stata tollerata (del resto io intervenni due o tre volte nelle apposite riunioni del dipartimento sostenendo invano che non andava tollerata). Se ora finalmente si creasse una situazione che faccia smuovere le auorità accademiche (dal direttore al senato fino al rettore) ne sarei ben felice, ma ancor di più stupito... Purtroppo temo che nella mia vita non riuscirò più ad utilizzare quell'aula che, essendola mia preferita, ho utilizzato tantissimo ai tempi del vecchio DMA. Sic transit gloria mundi. Marco Forti
Cari colleghi, vi scrivo per condividere con tutti voi la mia esperienza riguardante l'uso dell'aula AM2. Da quando � stata illegalmente occupata dagli "studenti ?" dell'exploit (qualunque cosa esso sia) io mi sono adeguato agli accordi presi con i suddetti occupanti per una condivisione degli spazi. Ho sempre cercato di utilizzare l'aula per ricevimenti e esami orali e le cose sono andate progressivamente peggiorando. Le prime volte trovavo uno studente ad aprire l'aula e sulla lavagna era segnata la prenotazione per avvertire gli altri utenti che l'aula non sarebbe stata disponibile. Andando avanti trovavo l'aula chiusa (io in genere la uso alle 9:30 la mattina) e neanche l'ombra di uno studente che la aprisse. Ho dovuto usare quasi sempre le chiavi in nostro possesso che sono della porta centrale, quella della quale gli occupanti non hanno ancora sostituito la serratura. Regolarmente verso le 10:30 cominciavano ad arrivare personaggi che si introducevano nell'aula completamente ignari del fatto che vi si stesse svolgendo un esame, segno evidente di scarsa comunicazione, da parte dei gestori verso l'utenza abituale, del calendario di occupazione dell'aula. Da parte mia non ho mai cacciato nessuno, purch� stesse in silenzio, d'altronde gli esami sono pubblici e non ho nessun problema. Resta da notare che l'aula �, per essere gentili, sporca e ridotta a un magazzino: ingombra di ogni genere di oggetto (un divano, una ruota di automobile, libri e quaderni sparsi ovunque, cibo e quant'altro). Mi pare di ricordare che i nostri inquilini ci avessero promesso una gestione impeccabile dell'aula e che la avrebbero resa presentabile quando noi ne avessimo avuto bisogno. Ricordo anche che qualche ingenuo pensava addirittura di poterla usare per farci dei seminari. Se qualcuno � ancora del parere si accomodi e provi a portarci un ospite, per far vedere come la prestigiosa Universit� di Pisa gestisce i suoi spazi. Credo che tutte le promesse fatte siano state disattese e penso che ci vorrebbe una seria riflessione da parte del Dipartimento di Matematica su come utilizzare le esigue risorse di cui siamo responsabili. Se qualcuno mette il naso dentro all'AM2 non ci metter� molto a capire che non si pu� certo definire un'aula studio. E' pi� una sala di ricreazione, cosa facilmente desumibile dalle attivit� che si svolgono quotidianamente nello spazio alberato di fronte e sono sotto gli occhi di tutti. Quindi, anche se avessimo deciso di sacrificare una delle aule pi� belle e funzionali del nostro Dipartimento per trasformarla in aula studio, penso che tale dovrebbe essere, quindi gestita dal personale di Ateneo e non da un gruppo di individui che si nascondono sotto un'etichetta che giuridicamente non esiste e rende di fatto impossibile identificare un responsabile di danni o attivit� illecite che vi si potrebbero svolgere. Se l'Ateneo ha scarsit� di aule studio non vedo tutta questa abbondanza di risorse (strutture, riscaldamento/condizionamento, energia elettrica, acqua, svuotamento frequente fosse biologiche...) per permettersi il lusso di una sala ricreativa aperta giorno e notte a tutta la citt�.
Vi invito a riflettere sull'argomento e a farvi un'idea diretta della situazione con una visita personale all'aula in questione.
Saluti,
Carlo Grisanti.
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