Aggiungo ulteriori precisazioni, sempre per quello che riguarda l'Università di Pisa.
Da noi le discussioni delle tesi sono tutte individuali, e quindi i tempi possono venir adattati alle necessità degli studenti e dei revisori. (In particolare per una tesi particolarmente lunghe possiamo sempre trovare il modo di dare più tempo ai revisori, se necessario.)
In particolare quest'anno abbiamo due dottorandi che discutono a inizio dicembre, due che andranno sicuramente all'anno nuovo, e infine uno ha chiesto due mesi di proroga, e presumibilmente discuterà a marzo.
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Non abbiamo uno schema prefissato per i revisori, e questo andrebbe cambiato. Mi farebbe piacere vedere che schema hanno messo a punto gli altri dottorati.
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Riguardo all'esame di ammissione, non abbiamo lo scritto da molto tempo, e più o meno per le stesse ragioni riportate da molti altri: permettere (in particolare agli stranieri) di fare l'esame via Skype. Un'altra ragione, osservata tempo fa, riguarda la natura degli scritti: se si propongono esercizi si finisce sempre per sceglierli all'interno di di una "tradizione" piuttosto che un'altra, e quindi si rischia di selezionare sulla base di una preparazione molto specifica, e forse non troppo indicativa.
Richiediamo invece la presentazione dei voti della triennale e della magistrale (sottolineo, anche quelli della triennale), a cui diamo un discreto peso, e di due lettere di presentazione, che però non passano per le mani del candidato.
Giovanni