Salve a tutti, concordo con molte delle cose dette da Roberto, in particolare:
- non necessita` di fissare un carico minimo di didattica per chi, come noi, non e` tenuto comunque a farla,
- stabilire un limite massimo "non troppo" derogabile,
- non spaccarsi la testa per una lotta sul compenso alla didattica.
Concordo anche con la importanza (e aggiungerei anche, da parte mia, la voglia) di fare didattica il prossimo anno. Detto questo sono molto convinto della scelta confermata per questo secondo semestre, ma soprattutto secondo me non e` cosi` vero che l'astensione alla didattica e` un'arma spuntata: dipende e dovremo valutare. C'e` chi e` molto ottimista sugli upgrade e comunque basa questo ottimismo sul fatto che costera` poco e che ci "costringera`" a fare didattica. Io credo che da "specie in via di estinzione" dovremo muoverci come tale e quindi valutare a seconda di quel che accade e non stabilire ora a priori cosa e` bene e cosa e` male: puo` darsi che tutto vada bene e che in particolare i diritti dei ricercatori siano tutelati, come i loro stipendi e le loro aspirazioni di carriera (e quelli che se lo meritano abbiano davvero la possibilita` di andare avanti), puo` darsi che cosi` non sia e allora decideremo cosa fare a seconda delle opportunita`. Io credo che l'astensione alla didattica sia stata e sia un'arma ancora molto forte e le parole di Rossi si basano sul fatto che alla fine (per il famoso senso di responsabilita`) molti son rientrati dalla protesta perche' altrimenti (non a matematica) altro che "facciamo con le forze a disposizione": alcuni corsi di Laurea (anche a Scienze) non partono nemmeno. Pietro