Cari tutti,
solo alcune osservazioni: 1. se adesso come avete sentito recentemente, il governo ha dedicato parte dell' FFO per posti da associato e` stato soprattutto per la nostra indisponibilita`, non va dimenticato 2. un minimo di amor proprio e per la nostra categoria, vorrebbe che le decisioni prese si rispettassero, non solo per la credibilita`, che e` comunque altrettanto importante 3. mi pare che il dipartimento abbia compreso le nostre ragioni e si sia comportato in modo esemplare, rispettando la nostra scelta, 4. purtroppo non e` con i nostri corsi avanzati che fermiamo l'emigrazione all'estero dei nostri studenti piu` bravi, 5. anch'io penso che i corsi avanzati spesso servano quasi piu` a noi e alla nostra ricerca, che agli studenti, ma questo non cancella i punti precedenti 6. anche a me piacerebbe fare un corso di dottorato, ma questo non cancella i punti precedenti 7. e` importante che continuiamo a mantenera attiva la discussione tra noi: il confronto e` sempre utile ed anche piacevole, se si comincia a marciare in ordine sparso non si torna piu` indietro 8. a quanto mi risulta tranne 4 persone la nostra indisponibilita` nel dipartimento e` pressoche` totale anche per il secondo semestre (se ho sbagliato il conto fatemi sapere)
State sereni, Valentino
Cari tutti,
la mia posizione e' molto vicina a quella di Mastroeni, Caboara e Di
Martino, fermo restando il mio rispetto per le scelte personali diverse. Pertanto, anche io un po' a malincuore (ma solo un po') per questo semestre mi asterro' dall'insegnamento del mio corso specialistico. Per il futuro non so davvero, un fattore in gioco per me sara'
sicuramente la questione degli scatti della conferma e della ricostruzione carriera, se mi verranno "elargiti" oppure no.
Capisco il travaglio di Di Nasso, e mi chiedo se in questi casi non si
potrebbe risolvere per il secondo semestre con un compromesso. Ovvero fare il corso in tutto e per tutto ma sotto l'etichetta "attivita' seminariale" - che quindi non darebbe origine a crediti. In questo modo gli studenti interessati avrebbero la possibilita' di seguire il corso come normalmente accadrebbe, il docente avrebbe la possibilita' di fare le cose che gli interessano senza dover tornare sui suoi passi,
eventualmente di inserire l'attivita' in curriculum e in un secondo
momento, ad esempio il prossimo semeste in caso di ripresa attivita', di riconoscere agli studenti l'esame e i crediti. Secondo voi e' una via percorribile?
Piu' grave ancora il problema che pone Martelli, ma qui sono un po' piu'
pessimista. Se da una parte chiaramente ci piacerebbe fermare
l'emorragia dei cervelli, anzi cervelloni, dall'altro che possiamo fare?
Offrir loro corsi variegati e di alto, altissimo livello nella
specialistica, li puo' salvare dalle piu' probabili opzioni successive
(i) laurea in matematica di buon livello tramutata (in un caso gia' "buono") in contratto di primo lavoro - a tempo indeterminato? - a 1000 euro al mese mentre all'estero con il titolo equivalente andrebbero gia' a guadagnare di piu' (ii) dottorato piu' senza borsa che con ed
eventuale tenure track piu' senza +3 che con e piu' senza eventuale
bando da associato che con (iii) emorragia verso l'estero comunque al momento del dottorato e plausibilmente per il non ritorno?
Cioe', nella situazione in cui siamo sprofondati, non mi e' chiaro se e'
per loro o e' per noi che vorremmo non farli scappare. Un po' come quella scritta su un muro che recita "immigrati non lasciateci soli con la lega"!
Cordiali saluti, Enrico Sbarra
On 02/01/2011 07:02 PM, dimartin@dm.unipi.it wrote:
Anche io domani non ci saro` (preso dall'organizzazione della Settimana
Matematica e da altre scadenze "condensate") ma la mia posizione personale
e` identica a quella espressa da Giandomenico nonostante mi pesi molto non tenere il mio corso quest'anno. Pietro
Cari colleghi, non potendo intervenire all'incontro fissato per domani, voglio
comunque ribadire il mio convincimento nel continuare ad astenermi dalla
didattica sia per coerenza rispetto alle scelte prese in sede di
programmazione didattica che per solidarieta' verso i colleghi che si sono
astenuti nel primo semestre. Penso inoltre che soltanto in questo
modo
si possa valutare in modo concreto il peso che realmente ha il ruolo dei
ricercatori nell'ambito della didattica e tale valutazione e' in questo
momento piu' che necessaria anche in vista delle nuove regole concernenti la programmazione didattica del prossimo anno. Un caro saluto, Giandomenico
Per incontrarci, domani e dopodomani sono (quasi) sempre libero. Ad
esempio, domani sera alle 17?
Possiamo comunque iniziare a discuterne via email, io do il mio
contributo.
La mancanza di corsi avanzati e' uno degli effetti piu' vistosi della
nostra protesta in dipartimento (mi riferisco solo a noi di
matematica). Con come conseguenza, purtroppo, una accentuazione della fuga all'estero degli studenti piu' bravi: un fenomeno che vediamo
quotidianamente, visto stiamo sempre a scrivere lettere di
presentazione. Dieci anni fa hanno iniziato a partire per il dottorato. L'anno
scorso
hanno iniziato a partire per la laurea magistrale, un fenomeno nuovo
che tende a crescere. Il fatto che non ci siano corsi avanzati ha un effetto di fuga immediato, sono due anni che gli studenti (almeno di geometria) se ne lamentano e scappano via. E ovviamente non ha nessun impatto mediatico, che' non frega a nessun giornale se quest'anno non c'e' il corso sugli ultrafiltri o sulle 3-varieta'.
Per questo motivo credo anche io che tenere un corso avanzato sia parte della nostra ricerca e che in questo secondo semestre secondo me sarebbe meglio tenerli, questi corsi. Personalmente, io non avevo nessun
corso
avanzato in programma, ma farei volentieri ad esempio un corso di
dottorato.
ciao, Bruno Dipartimento di Matematica Largo Pontecorvo 5 56127 Pisa, Italy tel: ++39 050 2213 231 cell: ++39 328 9431177 url: www.dm.unipi.it/~martelli On Tue, 1 Feb 2011, dinasso@dm.unipi.it wrote:
Cari colleghi, avrei preferito parlarvene a voce, ma non c'e' stata purtroppo occasione. Per colpa mia, perche' sono stato in missione all'estero e sono proprio adesso in partenza per un convegno a Bologna. Dopo lunga riflessione, ho deciso di fare domanda per il corso specialistico del II semestre: "Ultrafiltri e metodi non standard". Si tratta di un corso che ho introdotto io, e che ho tenuto gia' tre volte (sotto varie intitolazioni) negli ultimi anni. Tratto
tematiche di ricerca cui sono interessato,
e svolgere quel corso e' forse piu' utile a me e alla mia ricerca che agli studenti. Quindi mi sembrerebbe un'inutile azione masochista il volervi rinunciare. Lo
ritengo semplicemente parte della mia attivita' di ricerca. Vista la situazione, rimango pero' fermo sul non volere
accettare titolarita' di corsi di servizio, non solo per Matematica Discreta e simili (di cui sono stato titolare l'anno
scorso) ma anche per il corso di Elementi di Teoria degli Insiemi. E quest'ultima decisione e' stata molto dolorosa, da un lato perche' e' un corso che amo e che - a quanto pare - sta andando molto
bene; dall'altro perche' carico Berarducci (l'unico collega di logica) di un ulteriore impegno (quest'anno ha davvero molti corsi a suo carico). Mi limitero' a fare esercitazioni. Spiegata la mia situazione personale, voglio ringraziare i colleghi che si stanno impegnando attivamente in questo periodo difficile (non li nomino, ma sapete chi sono). Penso sarebbe una buona cosa incontrarci tutti insieme appena possibile per per fare il punto della situazione. Cordialmente, Mauro Di Nasso _______________________________________________ Ricercatori mailing list Ricercatori@mail.dm.unipi.it https://mail.dm.unipi.it/listinfo/ricercatori
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