Carissimi
vi mando il nuovo regolamento missioni, la lettera che ha mandato Rizzo in proposito al CDA e quella che ho scritto io. So che e' un messaggio lungo e che siamo tutti molto impegnati ma vi pregherei di leggerlo visto che in missione ci andiamo piu' o meno tutti, di diffonderlo (a me e' arrivato tramite ingegneria) e se la pensate allo stesso modo di aderire all'invito formulato da Rizzo.
Marina Ghisi
At 18:18 +0200 30-08-2010, Marina Ghisi wrote:
Concordo pienamente con la lettera di Rizzo che allego sotto. Vorrei aggiungere alcune considerazioni personali. Devo dire che quando ho letto il nuovo regolamento missioni sono rimasta senza parole. Innanzi tutto alcune osservazioni preliminari di carattere generale:
- non so quante delle regole siano mera conseguenza delle leggi
dello Stato: come ho sentito dire da un candidato rettore la situazione non dovrebbe essere in alcun modo limitativa o peggiorativa rispetto ai meri obblighi di legge.
- Il regolamento che ho letto non tiene in nessun conto le esigenze
e le tipologie di missione dei docenti. Non tiene neppure in considerazione il fatto che i docenti vanno di solito in missione su fondi in un certo senso propri: fondi di ricerca miur, europei etc. attribuiti al gruppo o fondi di Ateneo dati ad personam e in genere risicati. Se io spendo tutto in una missione poi non ho piu' soldi per le altre quindi mi conviene risparmiare: non e' un unico calderone generale da cui si attinge (come spesso invece succede nel pubblico impiego) Per questo tipo di fondi che senso hanno regole e regolette?! Almeno si potrebbero fare regolamenti separati.
- Io mi sento di dissentire proprio perche' sono una delle persone
che in genere in questi regolamenti ci sarebbe rientrata (a volte tengo monitorati i siti delle compagnie low cost anche per piu' di un mese per trovare le offerte migliori), quindi il fatto che anche persone come me lo trovino assurdo dovrebbe farvi riflettere....
Tanto per fare alcuni esempi:
Viaggi
La parte sui taxi e' veramente incredibile: chiedere prima il permesso e fare documentare la necessita' da terzi?! Il taxi lo si prende (almeno io) di solito per necessita' imprevedibili a priori e poco certificabili. Elenco solo alcuni casi:
- un traghetto (aereo...) che arriva in ritardo ed e' l'unico modo
per prendere un treno gia' prenotato (a chi la chiedo la giustificazione: al personale di bordo, che non la fara' mai, o a terra una volta sbarcati, cosi' di sicuro lo perdo il treno?)
- appena arrivati in un aeroporto in cui non si capisce come
prendere i mezzi pubblici (non e' raro che non ci siano indicazioni decenti sul sito dell'aeroporto, che i siti degli autobus siano inutilizzabili se non si sa gia' quali bus prendere o che una volta sul posto non si abbiano le monetine in valuta locale)
- bagagli pesanti (ci sono anche missioni lunghe!) e due, tre mezzi
pubblici da cambiare, magari con lunghi (e di solito non prevedibili) tempi di attesa (chi lo dovrebbe certificare?).
- cene con altri partecipanti al convegno dall'altra parte della
citta' che finiscono a tarda ora (chi mi giustifica la necessita' del taxi?)
Ma che cosa e' un taxi per i tragitti urbani, un bene di extra lusso?
Pernottamenti
Posso capire un limite superiore da cui sia possibile derogare (quindi non un divieto assoluto) solo in casi particolari e documentati (tipo il convegno e' in quell'albergo oppure ho perso un aereo e l'unico posto in cui posso pernottare ha quei prezzi), mentre non capisco affatto la limitazione sulle stelle: se io riesco a trovare un'offerta speciale (e sui siti giusti ogni tanto capita!) per un 5 stelle ad un prezzo ragionevole, tipo il prezzo corrente di un 3 stelle quale e' il problema?!
Vitto
La limitazione dei 60 euro giornalieri mi sembra veramente troppo bassa. Posso capire una limitazione piu' alta (la precedente era 90 euro) oppure una limitazione in media: se la missione dura x giorni allora la spesa complessiva per il vitto non dovrebbe superare i 60 x (anche qui non un divieto assoluto). Tanto per citare qualche esempio:
- le cene sociali organizzate dal convegno ormai a volte hanno costi
sui 50 euro, quindi che devo fare, non andarci o non mangiare altro per quel giorno? Da tenere presente che questi eventi fanno parte integrante del convegno: e' infatti in questi momenti soprattutto che si intrecciano amicizie, si istaurano rapporti che poi possono portare a collaborazioni scientifiche e quant'altro (pensate alle numerose cene di lavoro organizzate in tutte le riunioni di capi di stato, ministri...)
- cene/pranzi nello stesso giorno con altri partecipanti all'evento
(anche qui valgono le stesse considerazioni di cui sopra)
- paesi in cui i prezzi sono piu' alti che in Italia (e ce ne sono tanti!).
Scontrini parlanti
All'estero?! In tanti casi se chiedi lo scontrino ti guardano come se fossi impazzito e ti scarabocchiano qualcosa con il prezzo su un pezzo di carta, e noi che dovremmo fare?! Certo se si va in ristoranti di lusso magari il problema non c'e', ma se voglio risparmiare e a Londra vado a mangiare al pub...
Tutto il regolamento parla di sfiducia (ma per cosa?), e di burocrazia, burocrazia, burocrazia (e perdita di tempo per tutti!). Per non parlare del fatto che non capisco perche' non potrei andare in missione in un paese "caro" pur avendo i fondi a disposizione senza dovermi pagare parte delle spese di tasca mia! Tanto visto cosa e' successo lo scorso anno i fondi *di ricerca* li finiremo sempre e comunque tutti prima della scadenza!!!
Marina Ghisi
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----- Forwarded message from Luigi Rizzo rizzo@iet.unipi.it -----
Date: Fri, 6 Aug 2010 00:30:11 +0200 From: Luigi Rizzo rizzo@iet.unipi.it Subject: [rizzo@iet.unipi.it: Richiesta di revisione del regolamento di missione] To: Luigi Rizzo rizzo@iet.unipi.it Cc: tutti_iet@iet.unipi.it
[con preghiera di diffusione agli interessati]
Cari colleghi, di seguito la lettera che ho appena inviato ai consiglieri di amministrazione, che raccoglie, sperabilmente articolandole in modo propositivo e costruttivo, le osservazioni scambiate con alcuni di voi nei giorni scorsi.
Il periodo di ferie non ha consentito di fare ulteriori giri di raccolta di opinioni. Spero comunque di aver rappresentato in modo corretto pur se conciso i vari pareri ricevuti.
Non c'e' bisogno di dire che la probabilita` di ricevere risposta dipende in modo forte dal supporto che questa richiesta ricevera` dai colleghi.
Pertanto, invito chi vuole supportare questa mozione a rivolgersi direttamente ai consiglieri, allegando il messaggio seguente, o arricchendolo con proprie considerazioni. Vi pregherei, in ogni caso, di includermi in copia per conoscenza.
Gli indirizzi dei destinatari, desunti da http://www.unipi.it/ateneo/governo/organi/cda/Componenti.htm_cvt.htm sono riportati nella email. Purtroppo la pagina non riporta un alias collettivo per l'intero consiglio.
Preciso che la mia richiesta al consiglio di amministrazione e` fatta in ambito istituzionale (da dipendente che inoltra una richiesta all'organo competente e ai rappresentanti che ha eletto) e vorrebbe prescindere dalla discussione relativa alle varie procedure elettorali in corso (rettore, senatori, presidi e direttori). Sarei, in realta`, assai lieto se il problema trovasse soluzione nel corso di questa amministrazione.
saluti luigi rizzo
----- Forwarded message from Luigi Rizzo rizzo@iet.unipi.it -----
Date: Fri, 6 Aug 2010 00:00:54 +0200 From: Luigi Rizzo rizzo@iet.unipi.it Subject: Richiesta di revisione del regolamento di missione To: rettore@unipi.it, r.barsotti@unipi.it, dir.amm@adm.unipi.it, g.petralia@mediev.unipi.it, romano.giglioli@dsea.unipi.it, antonio.paparelli@anist.med.unipi.it, roxy@dcci.unipi.it, s.marchi@int.med.unipi.it, tognetti@vet.unipi.it, g.orlandi@neuro.med.unipi.it, f.massantini@adm.unipi.it, r.vivaldi@adm.unipi.it, michele.fortezza@gmail.com, david.taf@gmail.com, zappacostaflavio@msn.com
Gentili consiglieri di amministrazione:
sono rimasto estremamente sorpreso e deluso dalla approvazione, in data 13/7/2010, di un regolamento di missione che
i) in barba ai dichiarati principi di "semplificazione nell'applicazione", ed "economicita` efficienza e decoro", contiene numerosissime procedure farraginose e onerose (attestazioni di terzi, dichiarazioni ridondanti, limitazione di uso di mezzi atti a ridurre i tempi morti e i tempi e costi di trasporto, ecc.) che ne rendono l'applicazione costosa sia per chi viaggia che per l'amministrazione;
ii) e` inefficace, in quanto non affronta il problema del costo totale o del costo rapportato ai benefici, ma cerca solo di scaricare sul lavoratore alcune voci oltretutto di importo percentualmente limitato, incentivando comportamenti non virtuosi anche se formalmente corretti (es. estensione del soggiorno per non viaggiare in orari disagiati; pranzi al ristorante invece di piu` economici spuntini al bar, per ottenere documentazione "parlante");
iii) considera missioni e trasferte come un puro costo da tagliare, e non comprende che queste hanno un ritorno importante (in termini di disseminazione, promozione, contatti e contratti) che ne richiederebbe l'incentivazione e non la dissuasione;
iv) ignora completamente la varieta` delle problematiche esistenti nell'effettuazione di missioni all'estero, introducendo vincoli e requisiti spesso inapplicabili;
v) infine, e questo e` particolarmente irritante, considera i suoi dipendenti indegni di qualunque credibilita` e rispetto, tanto da chiedere attestazioni di terze parti anche per certificare fatti facilmente verificabili dalla documentazione o con dichiarazione di responsabilita` dell'interessato.
So bene (e ci credo fermamente) che l'Universita` deve operare nel pieno rispetto delle leggi che regolano le pubbliche amministrazioni; con criteri di trasparenza, efficacia ed economia; e poter difendere il proprio operato di fronte agli organismi di controllo.
Ma proprio per una gestione corretta e responsabile delle risorse, in ottemperanza a quanto sopra, servono i) una definizione chiara degli obiettivi da perseguire (perche` si viaggia?) e delle modalita` per ottenerli (quali condizioni sono necessarie per non ridurre o vanificare l'efficacia di un viaggio?); ii) l'individuazione dei modi per rendere compatibili questi obiettivi e requisiti con i vincoli di legge; iii) l'emanazione di norme chiare, complete e ragionevoli che consentano agli organismi di controllo di accertare la congruita` dei comportamenti, e all'amministrazione di difendere la correttezza del suo operato.
Purtroppo il regolamento approvato non contiene niente di tutto cio`: si limita a definire un insieme di norme inutilmente rigide (ben oltre i vincoli di legge), cercando di scaricare sul dipendente alcuni costi marginali, senza nessuna attenzione al contenimento complessivo della spesa o all'efficacia della missione.
Avanzo quindi richiesta di una urgente revisione del regolamento di missione approvato il 13/7/2010, al fine di eliminare e correggere i problemi sopra indicati, e permettere ai rappresentanti dell'ateneo di utilizzare efficacemente, sempre e comunque nel rispetto delle leggi, le risorse economiche che hanno disponibili (spesso provenienti da finanziamenti esterni ottenuti in prima persona) per essere attivi, presenti, visibili, propositivi e trainanti a livello nazionale e internazionale.
Auspico inoltre che alla revisione del regolamento non partecipino solo rappresentanze istituzionali, ma anche persone coinvolte in prima persona nelle attivita` soggette a regolamentazione, e, ove necessario, esperti esterni (compresi rappresentanti di altri atenei e ministeri) di cui sfruttare l'esperienza.
Onde fornire un contributo attivo e propositivo a questo lavoro, chi scrive ha preparato un elenco dettagliato e puntuale di proposte di modifiche. Tale elenco, che incorpora il risultato di riflessioni e scambi di opinione avuti nelle ultime due settimane, e` gia` stata inviato a numerosi colleghi, e suggerisce un punto di partenza per una possibile implementazione dei principi generali indicati di seguito.
Saro` lieto di condividere l'elenco e discuterne con la commissione incaricata di affrontare la questione e con colleghi o altri interessati.
Tra le modifiche che ritengo indispensabili, sia a livello di definizione di linee guida che di articoli applicativi, vi sono le seguenti:
in primo luogo, l'inclusione nelle linee guida (e l'effettiva implementazione negli articoli), degli obiettivi che questo regolamento intende perseguire, per permettere a tutti gli interessati (amministrazione, strutture, dipendenti) di cooperare per il perseguimento degli stessi;
il riconoscimento dell'utilita` e del ritorno anche economico delle attivita` svolte in missione, e della conseguente necessita` di mettere a disposizione di chi le effettua di tutti gli strumenti per operare nel modo piu` efficace (prendendo in considerazione non solo i meri costi economici ma anche l'impatto e l'uso del tempo proprio e della struttura);
il rispetto della dignita` del lavoratore, eliminando le numerose richieste di dichiarazioni di terzi per attestazioni che l'interessato puo' fornire in prima persona assumendosene tutta la responsabilita` civile e penale, nonche' gli altrettanto numerosi commi e articoli con cui si scaricano sul lavoratore in missione costi che invece sono direttamente conseguenti all'effettuazione della missione;
l'applicazione estensiva del "principio di ragionevolezza" nella definizione delle spese ammissibili e della valutazione della loro congruita`, evitando l'introduzione di regole inutilmente inflessibili che mettono in difficolta` sia chi ne e` soggetto che chi deve controllarne o giustificarne l'applicazione.
Grato per la vostra attenzione nonostante il periodo di ferie, spero che vorrete affrontare celermente la questione, anche in considerazione dell'urgenza dell'argomento (necessita' di ottemperare ai requisiti della recente legge 122 del 30/07/2010; impatto che il regolamento di missione ha sull'attivita` dei ricercatori dell'ateneo).
(Questa messaggio verra` inviato per conoscenza a colleghi e altri interessati, compresi coloro che hanno contribuito alla sua stesura.)
Cordiali saluti Luigi Rizzo -----------------------------------------+------------------------------- Prof. Luigi RIZZO, rizzo@iet.unipi.it . Dip. di Ing. dell'Informazione http://www.iet.unipi.it/~luigi/ . Universita` di Pisa TEL/FAX: +39-050-2217.533/600 . via Diotisalvi 2, PISA -----------------------------------------+-------------------------------
Sono perfettamente d'accordo. Non e` solo il governo che diffida dei docenti universitari ma anche il nostro direttore amministrativo e con lui il rettore uscente. Non ho parole Francesca Acquistapace
On Tue, 31 Aug 2010, Marina Ghisi wrote:
Carissimi
vi mando il nuovo regolamento missioni, la lettera che ha mandato Rizzo in proposito al CDA e quella che ho scritto io. So che e' un messaggio lungo e che siamo tutti molto impegnati ma vi pregherei di leggerlo visto che in missione ci andiamo piu' o meno tutti, di diffonderlo (a me e' arrivato tramite ingegneria) e se la pensate allo stesso modo di aderire all'invito formulato da Rizzo.
Marina Ghisi
At 18:18 +0200 30-08-2010, Marina Ghisi wrote: Concordo pienamente con la lettera di Rizzo che allego sotto. Vorrei aggiungere alcune considerazioni personali. Devo dire che quando ho letto il nuovo regolamento missioni sono rimasta senza parole. Innanzi tutto alcune osservazioni preliminari di carattere generale:
- non so quante delle regole siano mera conseguenza delle leggi dello Stato: come ho sentito dire da un candidato rettore la situazione non dovrebbe essere in alcun modo limitativa o peggiorativa rispetto ai meri obblighi di legge. - Il regolamento che ho letto non tiene in nessun conto le esigenze e le tipologie di missione dei docenti. Non tiene neppure in considerazione il fatto che i docenti vanno di solito in missione su fondi in un certo senso propri: fondi di ricerca miur, europei etc. attribuiti al gruppo o fondi di Ateneo dati ad personam e in genere risicati. Se io spendo tutto in una missione poi non ho piu' soldi per le altre quindi mi conviene risparmiare: non e' un unico calderone generale da cui si attinge (come spesso invece succede nel pubblico impiego) Per questo tipo di fondi che senso hanno regole e regolette?! Almeno si potrebbero fare regolamenti separati. - Io mi sento di dissentire proprio perche' sono una delle persone che in genere in questi regolamenti ci sarebbe rientrata (a volte tengo monitorati i siti delle compagnie low cost anche per piu' di un mese per trovare le offerte migliori), quindi il fatto che anche persone come me lo trovino assurdo dovrebbe farvi riflettere.... Tanto per fare alcuni esempi: Viaggi La parte sui taxi e' veramente incredibile: chiedere prima il permesso e fare documentare la necessita' da terzi?! Il taxi lo si prende (almeno io) di solito per necessita' imprevedibili a priori e poco certificabili. Elenco solo alcuni casi: - un traghetto (aereo...) che arriva in ritardo ed e' l'unico modo per prendere un treno gia' prenotato (a chi la chiedo la giustificazione: al personale di bordo, che non la fara' mai, o a terra una volta sbarcati, cosi' di sicuro lo perdo il treno?) - appena arrivati in un aeroporto in cui non si capisce come prendere i mezzi pubblici (non e' raro che non ci siano indicazioni decenti sul sito dell'aeroporto, che i siti degli autobus siano inutilizzabili se non si sa gia' quali bus prendere o che una volta sul posto non si abbiano le monetine in valuta locale) - bagagli pesanti (ci sono anche missioni lunghe!) e due, tre mezzi pubblici da cambiare, magari con lunghi (e di solito non prevedibili) tempi di attesa (chi lo dovrebbe certificare?). - cene con altri partecipanti al convegno dall'altra parte della citta' che finiscono a tarda ora (chi mi giustifica la necessita' del taxi?) Ma che cosa e' un taxi per i tragitti urbani, un bene di extra lusso? Pernottamenti Posso capire un limite superiore da cui sia possibile derogare (quindi non un divieto assoluto) solo in casi particolari e documentati (tipo il convegno e' in quell'albergo oppure ho perso un aereo e l'unico posto in cui posso pernottare ha quei prezzi), mentre non capisco affatto la limitazione sulle stelle: se io riesco a trovare un'offerta speciale (e sui siti giusti ogni tanto capita!) per un 5 stelle ad un prezzo ragionevole, tipo il prezzo corrente di un 3 stelle quale e' il problema?! Vitto La limitazione dei 60 euro giornalieri mi sembra veramente troppo bassa. Posso capire una limitazione piu' alta (la precedente era 90 euro) oppure una limitazione in media: se la missione dura x giorni allora la spesa complessiva per il vitto non dovrebbe superare i 60 x (anche qui non un divieto assoluto). Tanto per citare qualche esempio: - le cene sociali organizzate dal convegno ormai a volte hanno costi sui 50 euro, quindi che devo fare, non andarci o non mangiare altro per quel giorno? Da tenere presente che questi eventi fanno parte integrante del convegno: e' infatti in questi momenti soprattutto che si intrecciano amicizie, si istaurano rapporti che poi possono portare a collaborazioni scientifiche e quant'altro (pensate alle numerose cene di lavoro organizzate in tutte le riunioni di capi di stato, ministri...) - cene/pranzi nello stesso giorno con altri partecipanti all'evento (anche qui valgono le stesse considerazioni di cui sopra) - paesi in cui i prezzi sono piu' alti che in Italia (e ce ne sono tanti!). Scontrini parlanti All'estero?! In tanti casi se chiedi lo scontrino ti guardano come se fossi impazzito e ti scarabocchiano qualcosa con il prezzo su un pezzo di carta, e noi che dovremmo fare?! Certo se si va in ristoranti di lusso magari il problema non c'e', ma se voglio risparmiare e a Londra vado a mangiare al pub... Tutto il regolamento parla di sfiducia (ma per cosa?), e di burocrazia, burocrazia, burocrazia (e perdita di tempo per tutti!). Per non parlare del fatto che non capisco perche' non potrei andare in missione in un paese "caro" pur avendo i fondi a disposizione senza dovermi pagare parte delle spese di tasca mia! Tanto visto cosa e' successo lo scorso anno i fondi *di ricerca* li finiremo sempre e comunque tutti prima della scadenza!!! Marina Ghisi
----- Forwarded message from Luigi Rizzo <rizzo@iet.unipi.it> ----- Date: Fri, 6 Aug 2010 00:30:11 +0200 From: Luigi Rizzo <rizzo@iet.unipi.it> Subject: [rizzo@iet.unipi.it: Richiesta di revisione del regolamento di missione] To: Luigi Rizzo <rizzo@iet.unipi.it> Cc: tutti_iet@iet.unipi.it [con preghiera di diffusione agli interessati] Cari colleghi, di seguito la lettera che ho appena inviato ai consiglieri di amministrazione, che raccoglie, sperabilmente articolandole in modo propositivo e costruttivo, le osservazioni scambiate con alcuni di voi nei giorni scorsi. Il periodo di ferie non ha consentito di fare ulteriori giri di raccolta di opinioni. Spero comunque di aver rappresentato in modo corretto pur se conciso i vari pareri ricevuti. Non c'e' bisogno di dire che la probabilita` di ricevere risposta dipende in modo forte dal supporto che questa richiesta ricevera` dai colleghi. Pertanto, invito chi vuole supportare questa mozione a rivolgersi direttamente ai consiglieri, allegando il messaggio seguente, o arricchendolo con proprie considerazioni. Vi pregherei, in ogni caso, di includermi in copia per conoscenza. Gli indirizzi dei destinatari, desunti da http://www.unipi.it/ateneo/governo/organi/cda/Componenti.htm_cvt.htm sono riportati nella email. Purtroppo la pagina non riporta un alias collettivo per l'intero consiglio. Preciso che la mia richiesta al consiglio di amministrazione e` fatta in ambito istituzionale (da dipendente che inoltra una richiesta all'organo competente e ai rappresentanti che ha eletto) e vorrebbe prescindere dalla discussione relativa alle varie procedure elettorali in corso (rettore, senatori, presidi e direttori). Sarei, in realta`, assai lieto se il problema trovasse soluzione nel corso di questa amministrazione. saluti luigi rizzo ----- Forwarded message from Luigi Rizzo <rizzo@iet.unipi.it> ----- Date: Fri, 6 Aug 2010 00:00:54 +0200 From: Luigi Rizzo <rizzo@iet.unipi.it> Subject: Richiesta di revisione del regolamento di missione To: rettore@unipi.it, r.barsotti@unipi.it, dir.amm@adm.unipi.it, g.petralia@mediev.unipi.it, romano.giglioli@dsea.unipi.it, antonio.paparelli@anist.med.unipi.it, roxy@dcci.unipi.it, s.marchi@int.med.unipi.it, tognetti@vet.unipi.it, g.orlandi@neuro.med.unipi.it, f.massantini@adm.unipi.it, r.vivaldi@adm.unipi.it, michele.fortezza@gmail.com, david.taf@gmail.com, zappacostaflavio@msn.com Gentili consiglieri di amministrazione: sono rimasto estremamente sorpreso e deluso dalla approvazione, in data 13/7/2010, di un regolamento di missione che i) in barba ai dichiarati principi di "semplificazione nell'applicazione", ed "economicita` efficienza e decoro", contiene numerosissime procedure farraginose e onerose (attestazioni di terzi, dichiarazioni ridondanti, limitazione di uso di mezzi atti a ridurre i tempi morti e i tempi e costi di trasporto, ecc.) che ne rendono l'applicazione costosa sia per chi viaggia che per l'amministrazione; ii) e` inefficace, in quanto non affronta il problema del costo totale o del costo rapportato ai benefici, ma cerca solo di scaricare sul lavoratore alcune voci oltretutto di importo percentualmente limitato, incentivando comportamenti non virtuosi anche se formalmente corretti (es. estensione del soggiorno per non viaggiare in orari disagiati; pranzi al ristorante invece di piu` economici spuntini al bar, per ottenere documentazione "parlante"); iii) considera missioni e trasferte come un puro costo da tagliare, e non comprende che queste hanno un ritorno importante (in termini di disseminazione, promozione, contatti e contratti) che ne richiederebbe l'incentivazione e non la dissuasione; iv) ignora completamente la varieta` delle problematiche esistenti nell'effettuazione di missioni all'estero, introducendo vincoli e requisiti spesso inapplicabili; v) infine, e questo e` particolarmente irritante, considera i suoi dipendenti indegni di qualunque credibilita` e rispetto, tanto da chiedere attestazioni di terze parti anche per certificare fatti facilmente verificabili dalla documentazione o con dichiarazione di responsabilita` dell'interessato. So bene (e ci credo fermamente) che l'Universita` deve operare nel pieno rispetto delle leggi che regolano le pubbliche amministrazioni; con criteri di trasparenza, efficacia ed economia; e poter difendere il proprio operato di fronte agli organismi di controllo. Ma proprio per una gestione corretta e responsabile delle risorse, in ottemperanza a quanto sopra, servono i) una definizione chiara degli obiettivi da perseguire (perche` si viaggia?) e delle modalita` per ottenerli (quali condizioni sono necessarie per non ridurre o vanificare l'efficacia di un viaggio?); ii) l'individuazione dei modi per rendere compatibili questi obiettivi e requisiti con i vincoli di legge; iii) l'emanazione di norme chiare, complete e ragionevoli che consentano agli organismi di controllo di accertare la congruita` dei comportamenti, e all'amministrazione di difendere la correttezza del suo operato. Purtroppo il regolamento approvato non contiene niente di tutto cio`: si limita a definire un insieme di norme inutilmente rigide (ben oltre i vincoli di legge), cercando di scaricare sul dipendente alcuni costi marginali, senza nessuna attenzione al contenimento complessivo della spesa o all'efficacia della missione. ---- Avanzo quindi richiesta di una urgente revisione del regolamento di missione approvato il 13/7/2010, al fine di eliminare e correggere i problemi sopra indicati, e permettere ai rappresentanti dell'ateneo di utilizzare efficacemente, sempre e comunque nel rispetto delle leggi, le risorse economiche che hanno disponibili (spesso provenienti da finanziamenti esterni ottenuti in prima persona) per essere attivi, presenti, visibili, propositivi e trainanti a livello nazionale e internazionale. Auspico inoltre che alla revisione del regolamento non partecipino solo rappresentanze istituzionali, ma anche persone coinvolte in prima persona nelle attivita` soggette a regolamentazione, e, ove necessario, esperti esterni (compresi rappresentanti di altri atenei e ministeri) di cui sfruttare l'esperienza. ---- Onde fornire un contributo attivo e propositivo a questo lavoro, chi scrive ha preparato un elenco dettagliato e puntuale di proposte di modifiche. Tale elenco, che incorpora il risultato di riflessioni e scambi di opinione avuti nelle ultime due settimane, e` gia` stata inviato a numerosi colleghi, e suggerisce un punto di partenza per una possibile implementazione dei principi generali indicati di seguito. Saro` lieto di condividere l'elenco e discuterne con la commissione incaricata di affrontare la questione e con colleghi o altri interessati. ---- Tra le modifiche che ritengo indispensabili, sia a livello di definizione di linee guida che di articoli applicativi, vi sono le seguenti: + in primo luogo, l'inclusione nelle linee guida (e l'effettiva implementazione negli articoli), degli obiettivi che questo regolamento intende perseguire, per permettere a tutti gli interessati (amministrazione, strutture, dipendenti) di cooperare per il perseguimento degli stessi; + il riconoscimento dell'utilita` e del ritorno anche economico delle attivita` svolte in missione, e della conseguente necessita` di mettere a disposizione di chi le effettua di tutti gli strumenti per operare nel modo piu` efficace (prendendo in considerazione non solo i meri costi economici ma anche l'impatto e l'uso del tempo proprio e della struttura); + il rispetto della dignita` del lavoratore, eliminando le numerose richieste di dichiarazioni di terzi per attestazioni che l'interessato puo' fornire in prima persona assumendosene tutta la responsabilita` civile e penale, nonche' gli altrettanto numerosi commi e articoli con cui si scaricano sul lavoratore in missione costi che invece sono direttamente conseguenti all'effettuazione della missione; + l'applicazione estensiva del "principio di ragionevolezza" nella definizione delle spese ammissibili e della valutazione della loro congruita`, evitando l'introduzione di regole inutilmente inflessibili che mettono in difficolta` sia chi ne e` soggetto che chi deve controllarne o giustificarne l'applicazione. Grato per la vostra attenzione nonostante il periodo di ferie, spero che vorrete affrontare celermente la questione, anche in considerazione dell'urgenza dell'argomento (necessita' di ottemperare ai requisiti della recente legge 122 del 30/07/2010; impatto che il regolamento di missione ha sull'attivita` dei ricercatori dell'ateneo). (Questa messaggio verra` inviato per conoscenza a colleghi e altri interessati, compresi coloro che hanno contribuito alla sua stesura.) Cordiali saluti Luigi Rizzo -----------------------------------------+------------------------------- Prof. Luigi RIZZO, rizzo@iet.unipi.it . Dip. di Ing. dell'Informazione http://www.iet.unipi.it/~luigi/ . Universita` di Pisa TEL/FAX: +39-050-2217.533/600 . via Diotisalvi 2, PISA -----------------------------------------+-------------------------------
Sono perfettamente d'accordo. Sono anni che mi scontro e combatto contro queste vessazioni che sotto un profilo economico celano anche un aspetto falso moralistico da parte dell'aministrazione. Aggiungo che il direttore amministrativo probabilmente ha questa diffidenza perche' non sa che cosa sia una missione di un docente ed applica metri di giudizio che gli sono propri. Avanzo un dubbio:non dovremmo essere noi piuttosto, ricordando i ruoli, a giudicare della congruita' delle sue eventuali missioni? Fabrizio Broglia
Sono perfettamente d'accordo. Non e` solo il governo che diffida dei docenti universitari ma anche il nostro direttore amministrativo e con lui il rettore uscente. Non ho parole Francesca Acquistapace
On Tue, 31 Aug 2010, Marina Ghisi wrote:
Carissimi
vi mando il nuovo regolamento missioni, la lettera che ha mandato Rizzo in proposito al CDA e quella che ho scritto io. So che e' un messaggio lungo e che siamo tutti molto impegnati ma vi pregherei di leggerlo visto che in missione ci andiamo piu' o meno tutti, di diffonderlo (a me e' arrivato tramite ingegneria) e se la pensate allo stesso modo di aderire all'invito formulato da Rizzo.
Marina Ghisi
At 18:18 +0200 30-08-2010, Marina Ghisi wrote: Concordo pienamente con la lettera di Rizzo che allego sotto. Vorrei aggiungere alcune considerazioni personali. Devo dire che quando ho letto il nuovo regolamento missioni sono rimasta senza parole. Innanzi tutto alcune osservazioni preliminari di carattere generale:
- non so quante delle regole siano mera conseguenza delle leggi dello Stato: come ho sentito dire da un candidato rettore la situazione non dovrebbe essere in alcun modo limitativa o peggiorativa rispetto ai meri obblighi di legge. - Il regolamento che ho letto non tiene in nessun conto le esigenze e le tipologie di missione dei docenti. Non tiene neppure in considerazione il fatto che i docenti vanno di solito in missione su fondi in un certo senso propri: fondi di ricerca miur, europei etc. attribuiti al gruppo o fondi di Ateneo dati ad personam e in genere risicati. Se io spendo tutto in una missione poi non ho piu' soldi per le altre quindi mi conviene risparmiare: non e' un unico calderone generale da cui si attinge (come spesso invece succede nel pubblico impiego) Per questo tipo di fondi che senso hanno regole e regolette?! Almeno si potrebbero fare regolamenti separati. - Io mi sento di dissentire proprio perche' sono una delle persone che in genere in questi regolamenti ci sarebbe rientrata (a volte tengo monitorati i siti delle compagnie low cost anche per piu' di un mese per trovare le offerte migliori), quindi il fatto che anche persone come me lo trovino assurdo dovrebbe farvi riflettere.... Tanto per fare alcuni esempi: Viaggi La parte sui taxi e' veramente incredibile: chiedere prima il permesso e fare documentare la necessita' da terzi?! Il taxi lo si prende (almeno io) di solito per necessita' imprevedibili a priori e poco certificabili. Elenco solo alcuni casi: - un traghetto (aereo...) che arriva in ritardo ed e' l'unico modo per prendere un treno gia' prenotato (a chi la chiedo la giustificazione: al personale di bordo, che non la fara' mai, o a terra una volta sbarcati, cosi' di sicuro lo perdo il treno?) - appena arrivati in un aeroporto in cui non si capisce come prendere i mezzi pubblici (non e' raro che non ci siano indicazioni decenti sul sito dell'aeroporto, che i siti degli autobus siano inutilizzabili se non si sa gia' quali bus prendere o che una volta sul posto non si abbiano le monetine in valuta locale) - bagagli pesanti (ci sono anche missioni lunghe!) e due, tre mezzi pubblici da cambiare, magari con lunghi (e di solito non prevedibili) tempi di attesa (chi lo dovrebbe certificare?). - cene con altri partecipanti al convegno dall'altra parte della citta' che finiscono a tarda ora (chi mi giustifica la necessita' del taxi?) Ma che cosa e' un taxi per i tragitti urbani, un bene di extra lusso? Pernottamenti Posso capire un limite superiore da cui sia possibile derogare (quindi non un divieto assoluto) solo in casi particolari e documentati (tipo il convegno e' in quell'albergo oppure ho perso un aereo e l'unico posto in cui posso pernottare ha quei prezzi), mentre non capisco affatto la limitazione sulle stelle: se io riesco a trovare un'offerta speciale (e sui siti giusti ogni tanto capita!) per un 5 stelle ad un prezzo ragionevole, tipo il prezzo corrente di un 3 stelle quale e' il problema?! Vitto La limitazione dei 60 euro giornalieri mi sembra veramente troppo bassa. Posso capire una limitazione piu' alta (la precedente era 90 euro) oppure una limitazione in media: se la missione dura x giorni allora la spesa complessiva per il vitto non dovrebbe superare i 60 x (anche qui non un divieto assoluto). Tanto per citare qualche esempio: - le cene sociali organizzate dal convegno ormai a volte hanno costi sui 50 euro, quindi che devo fare, non andarci o non mangiare altro per quel giorno? Da tenere presente che questi eventi fanno parte integrante del convegno: e' infatti in questi momenti soprattutto che si intrecciano amicizie, si istaurano rapporti che poi possono portare a collaborazioni scientifiche e quant'altro (pensate alle numerose cene di lavoro organizzate in tutte le riunioni di capi di stato, ministri...) - cene/pranzi nello stesso giorno con altri partecipanti all'evento (anche qui valgono le stesse considerazioni di cui sopra) - paesi in cui i prezzi sono piu' alti che in Italia (e ce ne sono tanti!). Scontrini parlanti All'estero?! In tanti casi se chiedi lo scontrino ti guardano come se fossi impazzito e ti scarabocchiano qualcosa con il prezzo su un pezzo di carta, e noi che dovremmo fare?! Certo se si va in ristoranti di lusso magari il problema non c'e', ma se voglio risparmiare e a Londra vado a mangiare al pub... Tutto il regolamento parla di sfiducia (ma per cosa?), e di burocrazia, burocrazia, burocrazia (e perdita di tempo per tutti!). Per non parlare del fatto che non capisco perche' non potrei andare in missione in un paese "caro" pur avendo i fondi a disposizione senza dovermi pagare parte delle spese di tasca mia! Tanto visto cosa e' successo lo scorso anno i fondi *di ricerca* li finiremo sempre e comunque tutti prima della scadenza!!! Marina Ghisi
----- Forwarded message from Luigi Rizzo <rizzo@iet.unipi.it> ----- Date: Fri, 6 Aug 2010 00:30:11 +0200 From: Luigi Rizzo <rizzo@iet.unipi.it> Subject: [rizzo@iet.unipi.it: Richiesta di revisione del regolamento di missione] To: Luigi Rizzo <rizzo@iet.unipi.it> Cc: tutti_iet@iet.unipi.it [con preghiera di diffusione agli interessati] Cari colleghi, di seguito la lettera che ho appena inviato ai consiglieri di amministrazione, che raccoglie, sperabilmente articolandole in modo propositivo e costruttivo, le osservazioni scambiate con alcuni di voi nei giorni scorsi. Il periodo di ferie non ha consentito di fare ulteriori giri di raccolta di opinioni. Spero comunque di aver rappresentato in modo corretto pur se conciso i vari pareri ricevuti. Non c'e' bisogno di dire che la probabilita` di ricevere risposta dipende in modo forte dal supporto che questa richiesta ricevera` dai colleghi. Pertanto, invito chi vuole supportare questa mozione a rivolgersi direttamente ai consiglieri, allegando il messaggio seguente, o arricchendolo con proprie considerazioni. Vi pregherei, in ogni caso, di includermi in copia per conoscenza. Gli indirizzi dei destinatari, desunti da http://www.unipi.it/ateneo/governo/organi/cda/Componenti.htm_cvt.htm sono riportati nella email. Purtroppo la pagina non riporta un alias collettivo per l'intero consiglio. Preciso che la mia richiesta al consiglio di amministrazione e` fatta in ambito istituzionale (da dipendente che inoltra una richiesta all'organo competente e ai rappresentanti che ha eletto) e vorrebbe prescindere dalla discussione relativa alle varie procedure elettorali in corso (rettore, senatori, presidi e direttori). Sarei, in realta`, assai lieto se il problema trovasse soluzione nel corso di questa amministrazione. saluti luigi rizzo ----- Forwarded message from Luigi Rizzo <rizzo@iet.unipi.it> ----- Date: Fri, 6 Aug 2010 00:00:54 +0200 From: Luigi Rizzo <rizzo@iet.unipi.it> Subject: Richiesta di revisione del regolamento di missione To: rettore@unipi.it, r.barsotti@unipi.it, dir.amm@adm.unipi.it, g.petralia@mediev.unipi.it, romano.giglioli@dsea.unipi.it, antonio.paparelli@anist.med.unipi.it, roxy@dcci.unipi.it, s.marchi@int.med.unipi.it, tognetti@vet.unipi.it, g.orlandi@neuro.med.unipi.it, f.massantini@adm.unipi.it, r.vivaldi@adm.unipi.it, michele.fortezza@gmail.com, david.taf@gmail.com, zappacostaflavio@msn.com Gentili consiglieri di amministrazione: sono rimasto estremamente sorpreso e deluso dalla approvazione, in data 13/7/2010, di un regolamento di missione che i) in barba ai dichiarati principi di "semplificazione nell'applicazione", ed "economicita` efficienza e decoro", contiene numerosissime procedure farraginose e onerose (attestazioni di terzi, dichiarazioni ridondanti, limitazione di uso di mezzi atti a ridurre i tempi morti e i tempi e costi di trasporto, ecc.) che ne rendono l'applicazione costosa sia per chi viaggia che per l'amministrazione; ii) e` inefficace, in quanto non affronta il problema del costo totale o del costo rapportato ai benefici, ma cerca solo di scaricare sul lavoratore alcune voci oltretutto di importo percentualmente limitato, incentivando comportamenti non virtuosi anche se formalmente corretti (es. estensione del soggiorno per non viaggiare in orari disagiati; pranzi al ristorante invece di piu` economici spuntini al bar, per ottenere documentazione "parlante"); iii) considera missioni e trasferte come un puro costo da tagliare, e non comprende che queste hanno un ritorno importante (in termini di disseminazione, promozione, contatti e contratti) che ne richiederebbe l'incentivazione e non la dissuasione; iv) ignora completamente la varieta` delle problematiche esistenti nell'effettuazione di missioni all'estero, introducendo vincoli e requisiti spesso inapplicabili; v) infine, e questo e` particolarmente irritante, considera i suoi dipendenti indegni di qualunque credibilita` e rispetto, tanto da chiedere attestazioni di terze parti anche per certificare fatti facilmente verificabili dalla documentazione o con dichiarazione di responsabilita` dell'interessato. So bene (e ci credo fermamente) che l'Universita` deve operare nel pieno rispetto delle leggi che regolano le pubbliche amministrazioni; con criteri di trasparenza, efficacia ed economia; e poter difendere il proprio operato di fronte agli organismi di controllo. Ma proprio per una gestione corretta e responsabile delle risorse, in ottemperanza a quanto sopra, servono i) una definizione chiara degli obiettivi da perseguire (perche` si viaggia?) e delle modalita` per ottenerli (quali condizioni sono necessarie per non ridurre o vanificare l'efficacia di un viaggio?); ii) l'individuazione dei modi per rendere compatibili questi obiettivi e requisiti con i vincoli di legge; iii) l'emanazione di norme chiare, complete e ragionevoli che consentano agli organismi di controllo di accertare la congruita` dei comportamenti, e all'amministrazione di difendere la correttezza del suo operato. Purtroppo il regolamento approvato non contiene niente di tutto cio`: si limita a definire un insieme di norme inutilmente rigide (ben oltre i vincoli di legge), cercando di scaricare sul dipendente alcuni costi marginali, senza nessuna attenzione al contenimento complessivo della spesa o all'efficacia della missione. ---- Avanzo quindi richiesta di una urgente revisione del regolamento di missione approvato il 13/7/2010, al fine di eliminare e correggere i problemi sopra indicati, e permettere ai rappresentanti dell'ateneo di utilizzare efficacemente, sempre e comunque nel rispetto delle leggi, le risorse economiche che hanno disponibili (spesso provenienti da finanziamenti esterni ottenuti in prima persona) per essere attivi, presenti, visibili, propositivi e trainanti a livello nazionale e internazionale. Auspico inoltre che alla revisione del regolamento non partecipino solo rappresentanze istituzionali, ma anche persone coinvolte in prima persona nelle attivita` soggette a regolamentazione, e, ove necessario, esperti esterni (compresi rappresentanti di altri atenei e ministeri) di cui sfruttare l'esperienza. ---- Onde fornire un contributo attivo e propositivo a questo lavoro, chi scrive ha preparato un elenco dettagliato e puntuale di proposte di modifiche. Tale elenco, che incorpora il risultato di riflessioni e scambi di opinione avuti nelle ultime due settimane, e` gia` stata inviato a numerosi colleghi, e suggerisce un punto di partenza per una possibile implementazione dei principi generali indicati di seguito. Saro` lieto di condividere l'elenco e discuterne con la commissione incaricata di affrontare la questione e con colleghi o altri interessati. ---- Tra le modifiche che ritengo indispensabili, sia a livello di definizione di linee guida che di articoli applicativi, vi sono le seguenti: + in primo luogo, l'inclusione nelle linee guida (e l'effettiva implementazione negli articoli), degli obiettivi che questo regolamento intende perseguire, per permettere a tutti gli interessati (amministrazione, strutture, dipendenti) di cooperare per il perseguimento degli stessi; + il riconoscimento dell'utilita` e del ritorno anche economico delle attivita` svolte in missione, e della conseguente necessita` di mettere a disposizione di chi le effettua di tutti gli strumenti per operare nel modo piu` efficace (prendendo in considerazione non solo i meri costi economici ma anche l'impatto e l'uso del tempo proprio e della struttura); + il rispetto della dignita` del lavoratore, eliminando le numerose richieste di dichiarazioni di terzi per attestazioni che l'interessato puo' fornire in prima persona assumendosene tutta la responsabilita` civile e penale, nonche' gli altrettanto numerosi commi e articoli con cui si scaricano sul lavoratore in missione costi che invece sono direttamente conseguenti all'effettuazione della missione; + l'applicazione estensiva del "principio di ragionevolezza" nella definizione delle spese ammissibili e della valutazione della loro congruita`, evitando l'introduzione di regole inutilmente inflessibili che mettono in difficolta` sia chi ne e` soggetto che chi deve controllarne o giustificarne l'applicazione. Grato per la vostra attenzione nonostante il periodo di ferie, spero che vorrete affrontare celermente la questione, anche in considerazione dell'urgenza dell'argomento (necessita' di ottemperare ai requisiti della recente legge 122 del 30/07/2010; impatto che il regolamento di missione ha sull'attivita` dei ricercatori dell'ateneo). (Questa messaggio verra` inviato per conoscenza a colleghi e altri interessati, compresi coloro che hanno contribuito alla sua stesura.) Cordiali saluti Luigi Rizzo -----------------------------------------+------------------------------- Prof. Luigi RIZZO, rizzo@iet.unipi.it . Dip. di Ing. dell'Informazione http://www.iet.unipi.it/~luigi/ . Universita` di Pisa TEL/FAX: +39-050-2217.533/600 . via Diotisalvi 2, PISA -----------------------------------------+-------------------------------
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Io invece capisco perfettamente le preoccupazioni dell'Amministrazione: se esauriamo i nostri fondi di ricerca troppo velocemente non potranno piu' rapinarci (come l'anno scorso :)
Comunque mi sembra che la questione sara' argomento di campagna elettorale: sono convinto che nessun candidato sosterra' un regolamento cosi' demenziale.
Saluti a tutti, c.
Sono perfettamente d'accordo. Sono anni che mi scontro e combatto contro queste vessazioni che sotto un profilo economico celano anche un aspetto falso moralistico da parte dell'aministrazione. Aggiungo che il direttore amministrativo probabilmente ha questa diffidenza perche' non sa che cosa sia una missione di un docente ed applica metri di giudizio che gli sono propri. Avanzo un dubbio:non dovremmo essere noi piuttosto, ricordando i ruoli, a giudicare della congruita' delle sue eventuali missioni? Fabrizio Broglia
Cari
ho letto solo i commenti di Marina che bastano e avanzano!
tra l'altro se ho ben capito hanno eliminato la ``diaria''.
Insomma e' molto peggio di qualche hanno fa quando non mi rimborsarono uno scontrino del fruttivendolo per 6 euro per un pranzo veloce che avevo fatto durante un convegno a Como (nota l'unico scontrino di quella giornata!). Da quel giorno per le missioni chiesi sempre la diaria.
Se visti questi provvedimenti ci rilasciano una patente europea di accattonaggio forse potremmo ancora partecipare a convegni all'estero. Capisco perche' stanno cacciando i Rom in Europa: per far posto a noi.
On Tue, 31 Aug 2010, Marina Ghisi wrote:
Carissimi
vi mando il nuovo regolamento missioni, la lettera che ha mandato Rizzo in proposito al CDA e quella che ho scritto io. So che e' un messaggio lungo e che siamo tutti molto impegnati ma vi pregherei di leggerlo visto che in missione ci andiamo piu' o meno tutti, di diffonderlo (a me e' arrivato tramite ingegneria) e se la pensate allo stesso modo di aderire all'invito formulato da Rizzo.
Marina Ghisi
At 18:18 +0200 30-08-2010, Marina Ghisi wrote: Concordo pienamente con la lettera di Rizzo che allego sotto. Vorrei aggiungere alcune considerazioni personali. Devo dire che quando ho letto il nuovo regolamento missioni sono rimasta senza parole. Innanzi tutto alcune osservazioni preliminari di carattere generale:
- non so quante delle regole siano mera conseguenza delle leggi dello Stato: come ho sentito dire da un candidato rettore la situazione non dovrebbe essere in alcun modo limitativa o peggiorativa rispetto ai meri obblighi di legge. - Il regolamento che ho letto non tiene in nessun conto le esigenze e le tipologie di missione dei docenti. Non tiene neppure in considerazione il fatto che i docenti vanno di solito in missione su fondi in un certo senso propri: fondi di ricerca miur, europei etc. attribuiti al gruppo o fondi di Ateneo dati ad personam e in genere risicati. Se io spendo tutto in una missione poi non ho piu' soldi per le altre quindi mi conviene risparmiare: non e' un unico calderone generale da cui si attinge (come spesso invece succede nel pubblico impiego) Per questo tipo di fondi che senso hanno regole e regolette?! Almeno si potrebbero fare regolamenti separati. - Io mi sento di dissentire proprio perche' sono una delle persone che in genere in questi regolamenti ci sarebbe rientrata (a volte tengo monitorati i siti delle compagnie low cost anche per piu' di un mese per trovare le offerte migliori), quindi il fatto che anche persone come me lo trovino assurdo dovrebbe farvi riflettere.... Tanto per fare alcuni esempi: Viaggi La parte sui taxi e' veramente incredibile: chiedere prima il permesso e fare documentare la necessita' da terzi?! Il taxi lo si prende (almeno io) di solito per necessita' imprevedibili a priori e poco certificabili. Elenco solo alcuni casi: - un traghetto (aereo...) che arriva in ritardo ed e' l'unico modo per prendere un treno gia' prenotato (a chi la chiedo la giustificazione: al personale di bordo, che non la fara' mai, o a terra una volta sbarcati, cosi' di sicuro lo perdo il treno?) - appena arrivati in un aeroporto in cui non si capisce come prendere i mezzi pubblici (non e' raro che non ci siano indicazioni decenti sul sito dell'aeroporto, che i siti degli autobus siano inutilizzabili se non si sa gia' quali bus prendere o che una volta sul posto non si abbiano le monetine in valuta locale) - bagagli pesanti (ci sono anche missioni lunghe!) e due, tre mezzi pubblici da cambiare, magari con lunghi (e di solito non prevedibili) tempi di attesa (chi lo dovrebbe certificare?). - cene con altri partecipanti al convegno dall'altra parte della citta' che finiscono a tarda ora (chi mi giustifica la necessita' del taxi?) Ma che cosa e' un taxi per i tragitti urbani, un bene di extra lusso? Pernottamenti Posso capire un limite superiore da cui sia possibile derogare (quindi non un divieto assoluto) solo in casi particolari e documentati (tipo il convegno e' in quell'albergo oppure ho perso un aereo e l'unico posto in cui posso pernottare ha quei prezzi), mentre non capisco affatto la limitazione sulle stelle: se io riesco a trovare un'offerta speciale (e sui siti giusti ogni tanto capita!) per un 5 stelle ad un prezzo ragionevole, tipo il prezzo corrente di un 3 stelle quale e' il problema?! Vitto La limitazione dei 60 euro giornalieri mi sembra veramente troppo bassa. Posso capire una limitazione piu' alta (la precedente era 90 euro) oppure una limitazione in media: se la missione dura x giorni allora la spesa complessiva per il vitto non dovrebbe superare i 60 x (anche qui non un divieto assoluto). Tanto per citare qualche esempio: - le cene sociali organizzate dal convegno ormai a volte hanno costi sui 50 euro, quindi che devo fare, non andarci o non mangiare altro per quel giorno? Da tenere presente che questi eventi fanno parte integrante del convegno: e' infatti in questi momenti soprattutto che si intrecciano amicizie, si istaurano rapporti che poi possono portare a collaborazioni scientifiche e quant'altro (pensate alle numerose cene di lavoro organizzate in tutte le riunioni di capi di stato, ministri...) - cene/pranzi nello stesso giorno con altri partecipanti all'evento (anche qui valgono le stesse considerazioni di cui sopra) - paesi in cui i prezzi sono piu' alti che in Italia (e ce ne sono tanti!). Scontrini parlanti All'estero?! In tanti casi se chiedi lo scontrino ti guardano come se fossi impazzito e ti scarabocchiano qualcosa con il prezzo su un pezzo di carta, e noi che dovremmo fare?! Certo se si va in ristoranti di lusso magari il problema non c'e', ma se voglio risparmiare e a Londra vado a mangiare al pub... Tutto il regolamento parla di sfiducia (ma per cosa?), e di burocrazia, burocrazia, burocrazia (e perdita di tempo per tutti!). Per non parlare del fatto che non capisco perche' non potrei andare in missione in un paese "caro" pur avendo i fondi a disposizione senza dovermi pagare parte delle spese di tasca mia! Tanto visto cosa e' successo lo scorso anno i fondi *di ricerca* li finiremo sempre e comunque tutti prima della scadenza!!! Marina Ghisi
----- Forwarded message from Luigi Rizzo <rizzo@iet.unipi.it> ----- Date: Fri, 6 Aug 2010 00:30:11 +0200 From: Luigi Rizzo <rizzo@iet.unipi.it> Subject: [rizzo@iet.unipi.it: Richiesta di revisione del regolamento di missione] To: Luigi Rizzo <rizzo@iet.unipi.it> Cc: tutti_iet@iet.unipi.it [con preghiera di diffusione agli interessati] Cari colleghi, di seguito la lettera che ho appena inviato ai consiglieri di amministrazione, che raccoglie, sperabilmente articolandole in modo propositivo e costruttivo, le osservazioni scambiate con alcuni di voi nei giorni scorsi. Il periodo di ferie non ha consentito di fare ulteriori giri di raccolta di opinioni. Spero comunque di aver rappresentato in modo corretto pur se conciso i vari pareri ricevuti. Non c'e' bisogno di dire che la probabilita` di ricevere risposta dipende in modo forte dal supporto che questa richiesta ricevera` dai colleghi. Pertanto, invito chi vuole supportare questa mozione a rivolgersi direttamente ai consiglieri, allegando il messaggio seguente, o arricchendolo con proprie considerazioni. Vi pregherei, in ogni caso, di includermi in copia per conoscenza. Gli indirizzi dei destinatari, desunti da http://www.unipi.it/ateneo/governo/organi/cda/Componenti.htm_cvt.htm sono riportati nella email. Purtroppo la pagina non riporta un alias collettivo per l'intero consiglio. Preciso che la mia richiesta al consiglio di amministrazione e` fatta in ambito istituzionale (da dipendente che inoltra una richiesta all'organo competente e ai rappresentanti che ha eletto) e vorrebbe prescindere dalla discussione relativa alle varie procedure elettorali in corso (rettore, senatori, presidi e direttori). Sarei, in realta`, assai lieto se il problema trovasse soluzione nel corso di questa amministrazione. saluti luigi rizzo ----- Forwarded message from Luigi Rizzo <rizzo@iet.unipi.it> ----- Date: Fri, 6 Aug 2010 00:00:54 +0200 From: Luigi Rizzo <rizzo@iet.unipi.it> Subject: Richiesta di revisione del regolamento di missione To: rettore@unipi.it, r.barsotti@unipi.it, dir.amm@adm.unipi.it, g.petralia@mediev.unipi.it, romano.giglioli@dsea.unipi.it, antonio.paparelli@anist.med.unipi.it, roxy@dcci.unipi.it, s.marchi@int.med.unipi.it, tognetti@vet.unipi.it, g.orlandi@neuro.med.unipi.it, f.massantini@adm.unipi.it, r.vivaldi@adm.unipi.it, michele.fortezza@gmail.com, david.taf@gmail.com, zappacostaflavio@msn.com Gentili consiglieri di amministrazione: sono rimasto estremamente sorpreso e deluso dalla approvazione, in data 13/7/2010, di un regolamento di missione che i) in barba ai dichiarati principi di "semplificazione nell'applicazione", ed "economicita` efficienza e decoro", contiene numerosissime procedure farraginose e onerose (attestazioni di terzi, dichiarazioni ridondanti, limitazione di uso di mezzi atti a ridurre i tempi morti e i tempi e costi di trasporto, ecc.) che ne rendono l'applicazione costosa sia per chi viaggia che per l'amministrazione; ii) e` inefficace, in quanto non affronta il problema del costo totale o del costo rapportato ai benefici, ma cerca solo di scaricare sul lavoratore alcune voci oltretutto di importo percentualmente limitato, incentivando comportamenti non virtuosi anche se formalmente corretti (es. estensione del soggiorno per non viaggiare in orari disagiati; pranzi al ristorante invece di piu` economici spuntini al bar, per ottenere documentazione "parlante"); iii) considera missioni e trasferte come un puro costo da tagliare, e non comprende che queste hanno un ritorno importante (in termini di disseminazione, promozione, contatti e contratti) che ne richiederebbe l'incentivazione e non la dissuasione; iv) ignora completamente la varieta` delle problematiche esistenti nell'effettuazione di missioni all'estero, introducendo vincoli e requisiti spesso inapplicabili; v) infine, e questo e` particolarmente irritante, considera i suoi dipendenti indegni di qualunque credibilita` e rispetto, tanto da chiedere attestazioni di terze parti anche per certificare fatti facilmente verificabili dalla documentazione o con dichiarazione di responsabilita` dell'interessato. So bene (e ci credo fermamente) che l'Universita` deve operare nel pieno rispetto delle leggi che regolano le pubbliche amministrazioni; con criteri di trasparenza, efficacia ed economia; e poter difendere il proprio operato di fronte agli organismi di controllo. Ma proprio per una gestione corretta e responsabile delle risorse, in ottemperanza a quanto sopra, servono i) una definizione chiara degli obiettivi da perseguire (perche` si viaggia?) e delle modalita` per ottenerli (quali condizioni sono necessarie per non ridurre o vanificare l'efficacia di un viaggio?); ii) l'individuazione dei modi per rendere compatibili questi obiettivi e requisiti con i vincoli di legge; iii) l'emanazione di norme chiare, complete e ragionevoli che consentano agli organismi di controllo di accertare la congruita` dei comportamenti, e all'amministrazione di difendere la correttezza del suo operato. Purtroppo il regolamento approvato non contiene niente di tutto cio`: si limita a definire un insieme di norme inutilmente rigide (ben oltre i vincoli di legge), cercando di scaricare sul dipendente alcuni costi marginali, senza nessuna attenzione al contenimento complessivo della spesa o all'efficacia della missione. ---- Avanzo quindi richiesta di una urgente revisione del regolamento di missione approvato il 13/7/2010, al fine di eliminare e correggere i problemi sopra indicati, e permettere ai rappresentanti dell'ateneo di utilizzare efficacemente, sempre e comunque nel rispetto delle leggi, le risorse economiche che hanno disponibili (spesso provenienti da finanziamenti esterni ottenuti in prima persona) per essere attivi, presenti, visibili, propositivi e trainanti a livello nazionale e internazionale. Auspico inoltre che alla revisione del regolamento non partecipino solo rappresentanze istituzionali, ma anche persone coinvolte in prima persona nelle attivita` soggette a regolamentazione, e, ove necessario, esperti esterni (compresi rappresentanti di altri atenei e ministeri) di cui sfruttare l'esperienza. ---- Onde fornire un contributo attivo e propositivo a questo lavoro, chi scrive ha preparato un elenco dettagliato e puntuale di proposte di modifiche. Tale elenco, che incorpora il risultato di riflessioni e scambi di opinione avuti nelle ultime due settimane, e` gia` stata inviato a numerosi colleghi, e suggerisce un punto di partenza per una possibile implementazione dei principi generali indicati di seguito. Saro` lieto di condividere l'elenco e discuterne con la commissione incaricata di affrontare la questione e con colleghi o altri interessati. ---- Tra le modifiche che ritengo indispensabili, sia a livello di definizione di linee guida che di articoli applicativi, vi sono le seguenti: + in primo luogo, l'inclusione nelle linee guida (e l'effettiva implementazione negli articoli), degli obiettivi che questo regolamento intende perseguire, per permettere a tutti gli interessati (amministrazione, strutture, dipendenti) di cooperare per il perseguimento degli stessi; + il riconoscimento dell'utilita` e del ritorno anche economico delle attivita` svolte in missione, e della conseguente necessita` di mettere a disposizione di chi le effettua di tutti gli strumenti per operare nel modo piu` efficace (prendendo in considerazione non solo i meri costi economici ma anche l'impatto e l'uso del tempo proprio e della struttura); + il rispetto della dignita` del lavoratore, eliminando le numerose richieste di dichiarazioni di terzi per attestazioni che l'interessato puo' fornire in prima persona assumendosene tutta la responsabilita` civile e penale, nonche' gli altrettanto numerosi commi e articoli con cui si scaricano sul lavoratore in missione costi che invece sono direttamente conseguenti all'effettuazione della missione; + l'applicazione estensiva del "principio di ragionevolezza" nella definizione delle spese ammissibili e della valutazione della loro congruita`, evitando l'introduzione di regole inutilmente inflessibili che mettono in difficolta` sia chi ne e` soggetto che chi deve controllarne o giustificarne l'applicazione. Grato per la vostra attenzione nonostante il periodo di ferie, spero che vorrete affrontare celermente la questione, anche in considerazione dell'urgenza dell'argomento (necessita' di ottemperare ai requisiti della recente legge 122 del 30/07/2010; impatto che il regolamento di missione ha sull'attivita` dei ricercatori dell'ateneo). (Questa messaggio verra` inviato per conoscenza a colleghi e altri interessati, compresi coloro che hanno contribuito alla sua stesura.) Cordiali saluti Luigi Rizzo -----------------------------------------+------------------------------- Prof. Luigi RIZZO, rizzo@iet.unipi.it . Dip. di Ing. dell'Informazione http://www.iet.unipi.it/~luigi/ . Universita` di Pisa TEL/FAX: +39-050-2217.533/600 . via Diotisalvi 2, PISA -----------------------------------------+-------------------------------
Ovviamente concordo con tutto quello che ha scritto Marina Ghisi. Non mi sono pero' chiare due cose:
1. il nuovo regolamento e' gia' in vigore o scatta con il nuovo rettore? Non capisco perche' Pasquali in scadenza si sia affrettato ad approvarlo.
2. quanto e' dovuto a vincoli ministeriali non bypassabili e quanto invece e' farina del sacco dei nostri colleghi pisani?
Riguardo al punto 2 forse Simona Guidotti puo' avere qualche informazione in piu'; ci eviterebbe di fare azioni (del tutto inutili) su vincoli imposti dal ministero, per concentrarci su quanto deliberato dai nostri.
Giuseppe Buttazzo
Carissimi
vi mando il nuovo regolamento missioni, la lettera che ha mandato Rizzo in proposito al CDA e quella che ho scritto io. So che e' un messaggio lungo e che siamo tutti molto impegnati ma vi pregherei di leggerlo visto che in missione ci andiamo piu' o meno tutti, di diffonderlo (a me e' arrivato tramite ingegneria) e se la pensate allo stesso modo di aderire all'invito formulato da Rizzo.
Marina Ghisi
At 18:18 +0200 30-08-2010, Marina Ghisi wrote:
Concordo pienamente con la lettera di Rizzo che allego sotto. Vorrei aggiungere alcune considerazioni personali. Devo dire che quando ho letto il nuovo regolamento missioni sono rimasta senza parole. Innanzi tutto alcune osservazioni preliminari di carattere generale:
- non so quante delle regole siano mera conseguenza delle leggi
dello Stato: come ho sentito dire da un candidato rettore la situazione non dovrebbe essere in alcun modo limitativa o peggiorativa rispetto ai meri obblighi di legge.
- Il regolamento che ho letto non tiene in nessun conto le esigenze
e le tipologie di missione dei docenti. Non tiene neppure in considerazione il fatto che i docenti vanno di solito in missione su fondi in un certo senso propri: fondi di ricerca miur, europei etc. attribuiti al gruppo o fondi di Ateneo dati ad personam e in genere risicati. Se io spendo tutto in una missione poi non ho piu' soldi per le altre quindi mi conviene risparmiare: non e' un unico calderone generale da cui si attinge (come spesso invece succede nel pubblico impiego) Per questo tipo di fondi che senso hanno regole e regolette?! Almeno si potrebbero fare regolamenti separati.
- Io mi sento di dissentire proprio perche' sono una delle persone
che in genere in questi regolamenti ci sarebbe rientrata (a volte tengo monitorati i siti delle compagnie low cost anche per piu' di un mese per trovare le offerte migliori), quindi il fatto che anche persone come me lo trovino assurdo dovrebbe farvi riflettere....
Tanto per fare alcuni esempi:
Viaggi
La parte sui taxi e' veramente incredibile: chiedere prima il permesso e fare documentare la necessita' da terzi?! Il taxi lo si prende (almeno io) di solito per necessita' imprevedibili a priori e poco certificabili. Elenco solo alcuni casi:
- un traghetto (aereo...) che arriva in ritardo ed e' l'unico modo
per prendere un treno gia' prenotato (a chi la chiedo la giustificazione: al personale di bordo, che non la fara' mai, o a terra una volta sbarcati, cosi' di sicuro lo perdo il treno?)
- appena arrivati in un aeroporto in cui non si capisce come
prendere i mezzi pubblici (non e' raro che non ci siano indicazioni decenti sul sito dell'aeroporto, che i siti degli autobus siano inutilizzabili se non si sa gia' quali bus prendere o che una volta sul posto non si abbiano le monetine in valuta locale)
- bagagli pesanti (ci sono anche missioni lunghe!) e due, tre mezzi
pubblici da cambiare, magari con lunghi (e di solito non prevedibili) tempi di attesa (chi lo dovrebbe certificare?).
- cene con altri partecipanti al convegno dall'altra parte della
citta' che finiscono a tarda ora (chi mi giustifica la necessita' del taxi?)
Ma che cosa e' un taxi per i tragitti urbani, un bene di extra lusso?
Pernottamenti
Posso capire un limite superiore da cui sia possibile derogare (quindi non un divieto assoluto) solo in casi particolari e documentati (tipo il convegno e' in quell'albergo oppure ho perso un aereo e l'unico posto in cui posso pernottare ha quei prezzi), mentre non capisco affatto la limitazione sulle stelle: se io riesco a trovare un'offerta speciale (e sui siti giusti ogni tanto capita!) per un 5 stelle ad un prezzo ragionevole, tipo il prezzo corrente di un 3 stelle quale e' il problema?!
Vitto
La limitazione dei 60 euro giornalieri mi sembra veramente troppo bassa. Posso capire una limitazione piu' alta (la precedente era 90 euro) oppure una limitazione in media: se la missione dura x giorni allora la spesa complessiva per il vitto non dovrebbe superare i 60 x (anche qui non un divieto assoluto). Tanto per citare qualche esempio:
- le cene sociali organizzate dal convegno ormai a volte hanno costi
sui 50 euro, quindi che devo fare, non andarci o non mangiare altro per quel giorno? Da tenere presente che questi eventi fanno parte integrante del convegno: e' infatti in questi momenti soprattutto che si intrecciano amicizie, si istaurano rapporti che poi possono portare a collaborazioni scientifiche e quant'altro (pensate alle numerose cene di lavoro organizzate in tutte le riunioni di capi di stato, ministri...)
- cene/pranzi nello stesso giorno con altri partecipanti all'evento
(anche qui valgono le stesse considerazioni di cui sopra)
- paesi in cui i prezzi sono piu' alti che in Italia (e ce ne sono
tanti!).
Scontrini parlanti
All'estero?! In tanti casi se chiedi lo scontrino ti guardano come se fossi impazzito e ti scarabocchiano qualcosa con il prezzo su un pezzo di carta, e noi che dovremmo fare?! Certo se si va in ristoranti di lusso magari il problema non c'e', ma se voglio risparmiare e a Londra vado a mangiare al pub...
Tutto il regolamento parla di sfiducia (ma per cosa?), e di burocrazia, burocrazia, burocrazia (e perdita di tempo per tutti!). Per non parlare del fatto che non capisco perche' non potrei andare in missione in un paese "caro" pur avendo i fondi a disposizione senza dovermi pagare parte delle spese di tasca mia! Tanto visto cosa e' successo lo scorso anno i fondi *di ricerca* li finiremo sempre e comunque tutti prima della scadenza!!!
Marina Ghisi
----- Forwarded message from Luigi Rizzo rizzo@iet.unipi.it -----
Date: Fri, 6 Aug 2010 00:30:11 +0200 From: Luigi Rizzo rizzo@iet.unipi.it Subject: [rizzo@iet.unipi.it: Richiesta di revisione del regolamento di missione] To: Luigi Rizzo rizzo@iet.unipi.it Cc: tutti_iet@iet.unipi.it
[con preghiera di diffusione agli interessati]
Cari colleghi, di seguito la lettera che ho appena inviato ai consiglieri di amministrazione, che raccoglie, sperabilmente articolandole in modo propositivo e costruttivo, le osservazioni scambiate con alcuni di voi nei giorni scorsi.
Il periodo di ferie non ha consentito di fare ulteriori giri di raccolta di opinioni. Spero comunque di aver rappresentato in modo corretto pur se conciso i vari pareri ricevuti.
Non c'e' bisogno di dire che la probabilita` di ricevere risposta dipende in modo forte dal supporto che questa richiesta ricevera` dai colleghi.
Pertanto, invito chi vuole supportare questa mozione a rivolgersi direttamente ai consiglieri, allegando il messaggio seguente, o arricchendolo con proprie considerazioni. Vi pregherei, in ogni caso, di includermi in copia per conoscenza.
Gli indirizzi dei destinatari, desunti da http://www.unipi.it/ateneo/governo/organi/cda/Componenti.htm_cvt.htm sono riportati nella email. Purtroppo la pagina non riporta un alias collettivo per l'intero consiglio.
Preciso che la mia richiesta al consiglio di amministrazione e` fatta in ambito istituzionale (da dipendente che inoltra una richiesta all'organo competente e ai rappresentanti che ha eletto) e vorrebbe prescindere dalla discussione relativa alle varie procedure elettorali in corso (rettore, senatori, presidi e direttori). Sarei, in realta`, assai lieto se il problema trovasse soluzione nel corso di questa amministrazione.
saluti luigi rizzo
----- Forwarded message from Luigi Rizzo rizzo@iet.unipi.it -----
Date: Fri, 6 Aug 2010 00:00:54 +0200 From: Luigi Rizzo rizzo@iet.unipi.it Subject: Richiesta di revisione del regolamento di missione To: rettore@unipi.it, r.barsotti@unipi.it, dir.amm@adm.unipi.it, g.petralia@mediev.unipi.it, romano.giglioli@dsea.unipi.it, antonio.paparelli@anist.med.unipi.it, roxy@dcci.unipi.it, s.marchi@int.med.unipi.it, tognetti@vet.unipi.it, g.orlandi@neuro.med.unipi.it, f.massantini@adm.unipi.it, r.vivaldi@adm.unipi.it, michele.fortezza@gmail.com, david.taf@gmail.com, zappacostaflavio@msn.com
Gentili consiglieri di amministrazione:
sono rimasto estremamente sorpreso e deluso dalla approvazione, in data 13/7/2010, di un regolamento di missione che
i) in barba ai dichiarati principi di "semplificazione nell'applicazione", ed "economicita` efficienza e decoro", contiene numerosissime procedure farraginose e onerose (attestazioni di terzi, dichiarazioni ridondanti, limitazione di uso di mezzi atti a ridurre i tempi morti e i tempi e costi di trasporto, ecc.) che ne rendono l'applicazione costosa sia per chi viaggia che per l'amministrazione;
ii) e` inefficace, in quanto non affronta il problema del costo totale o del costo rapportato ai benefici, ma cerca solo di scaricare sul lavoratore alcune voci oltretutto di importo percentualmente limitato, incentivando comportamenti non virtuosi anche se formalmente corretti (es. estensione del soggiorno per non viaggiare in orari disagiati; pranzi al ristorante invece di piu` economici spuntini al bar, per ottenere documentazione "parlante");
iii) considera missioni e trasferte come un puro costo da tagliare, e non comprende che queste hanno un ritorno importante (in termini di disseminazione, promozione, contatti e contratti) che ne richiederebbe l'incentivazione e non la dissuasione;
iv) ignora completamente la varieta` delle problematiche esistenti nell'effettuazione di missioni all'estero, introducendo vincoli e requisiti spesso inapplicabili;
v) infine, e questo e` particolarmente irritante, considera i suoi dipendenti indegni di qualunque credibilita` e rispetto, tanto da chiedere attestazioni di terze parti anche per certificare fatti facilmente verificabili dalla documentazione o con dichiarazione di responsabilita` dell'interessato.
So bene (e ci credo fermamente) che l'Universita` deve operare nel pieno rispetto delle leggi che regolano le pubbliche amministrazioni; con criteri di trasparenza, efficacia ed economia; e poter difendere il proprio operato di fronte agli organismi di controllo.
Ma proprio per una gestione corretta e responsabile delle risorse, in ottemperanza a quanto sopra, servono i) una definizione chiara degli obiettivi da perseguire (perche` si viaggia?) e delle modalita` per ottenerli (quali condizioni sono necessarie per non ridurre o vanificare l'efficacia di un viaggio?); ii) l'individuazione dei modi per rendere compatibili questi obiettivi e requisiti con i vincoli di legge; iii) l'emanazione di norme chiare, complete e ragionevoli che consentano agli organismi di controllo di accertare la congruita` dei comportamenti, e all'amministrazione di difendere la correttezza del suo operato.
Purtroppo il regolamento approvato non contiene niente di tutto cio`: si limita a definire un insieme di norme inutilmente rigide (ben oltre i vincoli di legge), cercando di scaricare sul dipendente alcuni costi marginali, senza nessuna attenzione al contenimento complessivo della spesa o all'efficacia della missione.
Avanzo quindi richiesta di una urgente revisione del regolamento di missione approvato il 13/7/2010, al fine di eliminare e correggere i problemi sopra indicati, e permettere ai rappresentanti dell'ateneo di utilizzare efficacemente, sempre e comunque nel rispetto delle leggi, le risorse economiche che hanno disponibili (spesso provenienti da finanziamenti esterni ottenuti in prima persona) per essere attivi, presenti, visibili, propositivi e trainanti a livello nazionale e internazionale.
Auspico inoltre che alla revisione del regolamento non partecipino solo rappresentanze istituzionali, ma anche persone coinvolte in prima persona nelle attivita` soggette a regolamentazione, e, ove necessario, esperti esterni (compresi rappresentanti di altri atenei e ministeri) di cui sfruttare l'esperienza.
Onde fornire un contributo attivo e propositivo a questo lavoro, chi scrive ha preparato un elenco dettagliato e puntuale di proposte di modifiche. Tale elenco, che incorpora il risultato di riflessioni e scambi di opinione avuti nelle ultime due settimane, e` gia` stata inviato a numerosi colleghi, e suggerisce un punto di partenza per una possibile implementazione dei principi generali indicati di seguito.
Saro` lieto di condividere l'elenco e discuterne con la commissione incaricata di affrontare la questione e con colleghi o altri interessati.
Tra le modifiche che ritengo indispensabili, sia a livello di definizione di linee guida che di articoli applicativi, vi sono le seguenti:
- in primo luogo, l'inclusione nelle linee guida (e l'effettiva implementazione negli articoli), degli obiettivi che questo
regolamento intende perseguire, per permettere a tutti gli interessati (amministrazione, strutture, dipendenti) di cooperare per il perseguimento degli stessi;
- il riconoscimento dell'utilita` e del ritorno anche economico delle attivita` svolte in missione, e della conseguente necessita` di
mettere a disposizione di chi le effettua di tutti gli strumenti per operare nel modo piu` efficace (prendendo in considerazione non solo i meri costi economici ma anche l'impatto e l'uso del tempo proprio e della struttura);
- il rispetto della dignita` del lavoratore, eliminando le numerose richieste di dichiarazioni di terzi per attestazioni che
l'interessato puo' fornire in prima persona assumendosene tutta la responsabilita` civile e penale, nonche' gli altrettanto numerosi commi e articoli con cui si scaricano sul lavoratore in missione costi che invece sono direttamente conseguenti all'effettuazione della missione;
- l'applicazione estensiva del "principio di ragionevolezza" nella definizione delle spese ammissibili e della valutazione della loro congruita`, evitando l'introduzione di regole inutilmente inflessibili che mettono in difficolta` sia chi ne e` soggetto che
chi deve controllarne o giustificarne l'applicazione.
Grato per la vostra attenzione nonostante il periodo di ferie, spero che vorrete affrontare celermente la questione, anche in considerazione dell'urgenza dell'argomento (necessita' di ottemperare ai requisiti della recente legge 122 del 30/07/2010; impatto che il regolamento di missione ha sull'attivita` dei ricercatori dell'ateneo).
(Questa messaggio verra` inviato per conoscenza a colleghi e altri interessati, compresi coloro che hanno contribuito alla sua stesura.)
Cordiali saluti Luigi Rizzo -----------------------------------------+------------------------------- Prof. Luigi RIZZO, rizzo@iet.unipi.it . Dip. di Ing. dell'Informazione http://www.iet.unipi.it/~luigi/ . Universita` di Pisa TEL/FAX: +39-050-2217.533/600 . via Diotisalvi 2, PISA -----------------------------------------+-------------------------------
Docenti mailing list Docenti@mail.dm.unipi.it https://mail.dm.unipi.it/listinfo/docenti
Concordo pienamente. Sarebbe necessario approfondire al più presto il merito della questione, per cercare di capire (se possibile) cosa possiamo fare.
Saluti, Valentino
Ovviamente concordo con tutto quello che ha scritto Marina Ghisi. Non mi sono pero' chiare due cose:
- il nuovo regolamento e' gia' in vigore o scatta con il nuovo rettore?
Non capisco perche' Pasquali in scadenza si sia affrettato ad approvarlo.
- quanto e' dovuto a vincoli ministeriali non bypassabili e quanto invece
e' farina del sacco dei nostri colleghi pisani?
Riguardo al punto 2 forse Simona Guidotti puo' avere qualche informazione in piu'; ci eviterebbe di fare azioni (del tutto inutili) su vincoli imposti dal ministero, per concentrarci su quanto deliberato dai nostri.
Giuseppe Buttazzo
Carissimi
vi mando il nuovo regolamento missioni, la lettera che ha mandato Rizzo in proposito al CDA e quella che ho scritto io. So che e' un messaggio lungo e che siamo tutti molto impegnati ma vi pregherei di leggerlo visto che in missione ci andiamo piu' o meno tutti, di diffonderlo (a me e' arrivato tramite ingegneria) e se la pensate allo stesso modo di aderire all'invito formulato da Rizzo.
Marina Ghisi
At 18:18 +0200 30-08-2010, Marina Ghisi wrote:
Concordo pienamente con la lettera di Rizzo che allego sotto. Vorrei aggiungere alcune considerazioni personali. Devo dire che quando ho letto il nuovo regolamento missioni sono rimasta senza parole. Innanzi tutto alcune osservazioni preliminari di carattere generale:
- non so quante delle regole siano mera conseguenza delle leggi
dello Stato: come ho sentito dire da un candidato rettore la situazione non dovrebbe essere in alcun modo limitativa o peggiorativa rispetto ai meri obblighi di legge.
- Il regolamento che ho letto non tiene in nessun conto le esigenze
e le tipologie di missione dei docenti. Non tiene neppure in considerazione il fatto che i docenti vanno di solito in missione su fondi in un certo senso propri: fondi di ricerca miur, europei etc. attribuiti al gruppo o fondi di Ateneo dati ad personam e in genere risicati. Se io spendo tutto in una missione poi non ho piu' soldi per le altre quindi mi conviene risparmiare: non e' un unico calderone generale da cui si attinge (come spesso invece succede nel pubblico impiego) Per questo tipo di fondi che senso hanno regole e regolette?! Almeno si potrebbero fare regolamenti separati.
- Io mi sento di dissentire proprio perche' sono una delle persone
che in genere in questi regolamenti ci sarebbe rientrata (a volte tengo monitorati i siti delle compagnie low cost anche per piu' di un mese per trovare le offerte migliori), quindi il fatto che anche persone come me lo trovino assurdo dovrebbe farvi riflettere....
Tanto per fare alcuni esempi:
Viaggi
La parte sui taxi e' veramente incredibile: chiedere prima il permesso e fare documentare la necessita' da terzi?! Il taxi lo si prende (almeno io) di solito per necessita' imprevedibili a priori e poco certificabili. Elenco solo alcuni casi:
- un traghetto (aereo...) che arriva in ritardo ed e' l'unico modo
per prendere un treno gia' prenotato (a chi la chiedo la giustificazione: al personale di bordo, che non la fara' mai, o a terra una volta sbarcati, cosi' di sicuro lo perdo il treno?)
- appena arrivati in un aeroporto in cui non si capisce come
prendere i mezzi pubblici (non e' raro che non ci siano indicazioni decenti sul sito dell'aeroporto, che i siti degli autobus siano inutilizzabili se non si sa gia' quali bus prendere o che una volta sul posto non si abbiano le monetine in valuta locale)
- bagagli pesanti (ci sono anche missioni lunghe!) e due, tre mezzi
pubblici da cambiare, magari con lunghi (e di solito non prevedibili) tempi di attesa (chi lo dovrebbe certificare?).
- cene con altri partecipanti al convegno dall'altra parte della
citta' che finiscono a tarda ora (chi mi giustifica la necessita' del taxi?)
Ma che cosa e' un taxi per i tragitti urbani, un bene di extra lusso?
Pernottamenti
Posso capire un limite superiore da cui sia possibile derogare (quindi non un divieto assoluto) solo in casi particolari e documentati (tipo il convegno e' in quell'albergo oppure ho perso un aereo e l'unico posto in cui posso pernottare ha quei prezzi), mentre non capisco affatto la limitazione sulle stelle: se io riesco a trovare un'offerta speciale (e sui siti giusti ogni tanto capita!) per un 5 stelle ad un prezzo ragionevole, tipo il prezzo corrente di un 3 stelle quale e' il problema?!
Vitto
La limitazione dei 60 euro giornalieri mi sembra veramente troppo bassa. Posso capire una limitazione piu' alta (la precedente era 90 euro) oppure una limitazione in media: se la missione dura x giorni allora la spesa complessiva per il vitto non dovrebbe superare i 60 x (anche qui non un divieto assoluto). Tanto per citare qualche esempio:
- le cene sociali organizzate dal convegno ormai a volte hanno costi
sui 50 euro, quindi che devo fare, non andarci o non mangiare altro per quel giorno? Da tenere presente che questi eventi fanno parte integrante del convegno: e' infatti in questi momenti soprattutto che si intrecciano amicizie, si istaurano rapporti che poi possono portare a collaborazioni scientifiche e quant'altro (pensate alle numerose cene di lavoro organizzate in tutte le riunioni di capi di stato, ministri...)
- cene/pranzi nello stesso giorno con altri partecipanti all'evento
(anche qui valgono le stesse considerazioni di cui sopra)
- paesi in cui i prezzi sono piu' alti che in Italia (e ce ne sono
tanti!).
Scontrini parlanti
All'estero?! In tanti casi se chiedi lo scontrino ti guardano come se fossi impazzito e ti scarabocchiano qualcosa con il prezzo su un pezzo di carta, e noi che dovremmo fare?! Certo se si va in ristoranti di lusso magari il problema non c'e', ma se voglio risparmiare e a Londra vado a mangiare al pub...
Tutto il regolamento parla di sfiducia (ma per cosa?), e di burocrazia, burocrazia, burocrazia (e perdita di tempo per tutti!). Per non parlare del fatto che non capisco perche' non potrei andare in missione in un paese "caro" pur avendo i fondi a disposizione senza dovermi pagare parte delle spese di tasca mia! Tanto visto cosa e' successo lo scorso anno i fondi *di ricerca* li finiremo sempre e comunque tutti prima della scadenza!!!
Marina Ghisi
----- Forwarded message from Luigi Rizzo rizzo@iet.unipi.it -----
Date: Fri, 6 Aug 2010 00:30:11 +0200 From: Luigi Rizzo rizzo@iet.unipi.it Subject: [rizzo@iet.unipi.it: Richiesta di revisione del regolamento di missione] To: Luigi Rizzo rizzo@iet.unipi.it Cc: tutti_iet@iet.unipi.it
[con preghiera di diffusione agli interessati]
Cari colleghi, di seguito la lettera che ho appena inviato ai consiglieri di amministrazione, che raccoglie, sperabilmente articolandole in modo propositivo e costruttivo, le osservazioni scambiate con alcuni di voi nei giorni scorsi.
Il periodo di ferie non ha consentito di fare ulteriori giri di raccolta di opinioni. Spero comunque di aver rappresentato in modo corretto pur se conciso i vari pareri ricevuti.
Non c'e' bisogno di dire che la probabilita` di ricevere risposta dipende in modo forte dal supporto che questa richiesta ricevera` dai colleghi.
Pertanto, invito chi vuole supportare questa mozione a rivolgersi direttamente ai consiglieri, allegando il messaggio seguente, o arricchendolo con proprie considerazioni. Vi pregherei, in ogni caso, di includermi in copia per conoscenza.
Gli indirizzi dei destinatari, desunti da http://www.unipi.it/ateneo/governo/organi/cda/Componenti.htm_cvt.htm sono riportati nella email. Purtroppo la pagina non riporta un alias collettivo per l'intero consiglio.
Preciso che la mia richiesta al consiglio di amministrazione e` fatta in ambito istituzionale (da dipendente che inoltra una richiesta all'organo competente e ai rappresentanti che ha eletto) e vorrebbe prescindere dalla discussione relativa alle varie procedure elettorali in corso (rettore, senatori, presidi e direttori). Sarei, in realta`, assai lieto se il problema trovasse soluzione nel corso di questa amministrazione.
saluti luigi rizzo
----- Forwarded message from Luigi Rizzo rizzo@iet.unipi.it -----
Date: Fri, 6 Aug 2010 00:00:54 +0200 From: Luigi Rizzo rizzo@iet.unipi.it Subject: Richiesta di revisione del regolamento di missione To: rettore@unipi.it, r.barsotti@unipi.it, dir.amm@adm.unipi.it, g.petralia@mediev.unipi.it, romano.giglioli@dsea.unipi.it, antonio.paparelli@anist.med.unipi.it, roxy@dcci.unipi.it, s.marchi@int.med.unipi.it, tognetti@vet.unipi.it, g.orlandi@neuro.med.unipi.it, f.massantini@adm.unipi.it, r.vivaldi@adm.unipi.it, michele.fortezza@gmail.com, david.taf@gmail.com, zappacostaflavio@msn.com
Gentili consiglieri di amministrazione:
sono rimasto estremamente sorpreso e deluso dalla approvazione, in data 13/7/2010, di un regolamento di missione che
i) in barba ai dichiarati principi di "semplificazione nell'applicazione", ed "economicita` efficienza e decoro", contiene numerosissime procedure farraginose e onerose (attestazioni di terzi, dichiarazioni ridondanti, limitazione di uso di mezzi atti a ridurre i tempi morti e i tempi e costi di trasporto, ecc.) che ne rendono l'applicazione costosa sia per chi viaggia che per l'amministrazione;
ii) e` inefficace, in quanto non affronta il problema del costo totale o del costo rapportato ai benefici, ma cerca solo di scaricare sul lavoratore alcune voci oltretutto di importo percentualmente limitato, incentivando comportamenti non virtuosi anche se formalmente corretti (es. estensione del soggiorno per non viaggiare in orari disagiati; pranzi al ristorante invece di piu` economici spuntini al bar, per ottenere documentazione "parlante");
iii) considera missioni e trasferte come un puro costo da tagliare, e non comprende che queste hanno un ritorno importante (in termini di disseminazione, promozione, contatti e contratti) che ne richiederebbe l'incentivazione e non la dissuasione;
iv) ignora completamente la varieta` delle problematiche esistenti nell'effettuazione di missioni all'estero, introducendo vincoli e requisiti spesso inapplicabili;
v) infine, e questo e` particolarmente irritante, considera i suoi dipendenti indegni di qualunque credibilita` e rispetto, tanto da chiedere attestazioni di terze parti anche per certificare fatti facilmente verificabili dalla documentazione o con dichiarazione di responsabilita` dell'interessato.
So bene (e ci credo fermamente) che l'Universita` deve operare nel pieno rispetto delle leggi che regolano le pubbliche amministrazioni; con criteri di trasparenza, efficacia ed economia; e poter difendere il proprio operato di fronte agli organismi di controllo.
Ma proprio per una gestione corretta e responsabile delle risorse, in ottemperanza a quanto sopra, servono i) una definizione chiara degli obiettivi da perseguire (perche` si viaggia?) e delle modalita` per ottenerli (quali condizioni sono necessarie per non ridurre o vanificare l'efficacia di un viaggio?); ii) l'individuazione dei modi per rendere compatibili questi obiettivi e requisiti con i vincoli di legge; iii) l'emanazione di norme chiare, complete e ragionevoli che consentano agli organismi di controllo di accertare la congruita` dei comportamenti, e all'amministrazione di difendere la correttezza del suo operato.
Purtroppo il regolamento approvato non contiene niente di tutto cio`: si limita a definire un insieme di norme inutilmente rigide (ben oltre i vincoli di legge), cercando di scaricare sul dipendente alcuni costi marginali, senza nessuna attenzione al contenimento complessivo della spesa o all'efficacia della missione.
Avanzo quindi richiesta di una urgente revisione del regolamento di missione approvato il 13/7/2010, al fine di eliminare e correggere i problemi sopra indicati, e permettere ai rappresentanti dell'ateneo di utilizzare efficacemente, sempre e comunque nel rispetto delle leggi, le risorse economiche che hanno disponibili (spesso provenienti da finanziamenti esterni ottenuti in prima persona) per essere attivi, presenti, visibili, propositivi e trainanti a livello nazionale e internazionale.
Auspico inoltre che alla revisione del regolamento non partecipino solo rappresentanze istituzionali, ma anche persone coinvolte in prima persona nelle attivita` soggette a regolamentazione, e, ove necessario, esperti esterni (compresi rappresentanti di altri atenei e ministeri) di cui sfruttare l'esperienza.
Onde fornire un contributo attivo e propositivo a questo lavoro, chi scrive ha preparato un elenco dettagliato e puntuale di proposte di modifiche. Tale elenco, che incorpora il risultato di riflessioni e scambi di opinione avuti nelle ultime due settimane, e` gia` stata inviato a numerosi colleghi, e suggerisce un punto di partenza per una possibile implementazione dei principi generali indicati di seguito.
Saro` lieto di condividere l'elenco e discuterne con la commissione incaricata di affrontare la questione e con colleghi o altri interessati.
Tra le modifiche che ritengo indispensabili, sia a livello di definizione di linee guida che di articoli applicativi, vi sono le seguenti:
- in primo luogo, l'inclusione nelle linee guida (e l'effettiva implementazione negli articoli), degli obiettivi che questo
regolamento intende perseguire, per permettere a tutti gli interessati (amministrazione, strutture, dipendenti) di cooperare per il perseguimento degli stessi;
- il riconoscimento dell'utilita` e del ritorno anche economico delle attivita` svolte in missione, e della conseguente necessita` di
mettere a disposizione di chi le effettua di tutti gli strumenti per operare nel modo piu` efficace (prendendo in considerazione non solo i meri costi economici ma anche l'impatto e l'uso del tempo proprio e della struttura);
- il rispetto della dignita` del lavoratore, eliminando le numerose richieste di dichiarazioni di terzi per attestazioni che
l'interessato puo' fornire in prima persona assumendosene tutta la responsabilita` civile e penale, nonche' gli altrettanto numerosi commi e articoli con cui si scaricano sul lavoratore in missione costi che invece sono direttamente conseguenti all'effettuazione della missione;
- l'applicazione estensiva del "principio di ragionevolezza" nella definizione delle spese ammissibili e della valutazione della loro congruita`, evitando l'introduzione di regole inutilmente inflessibili che mettono in difficolta` sia chi ne e` soggetto che
chi deve controllarne o giustificarne l'applicazione.
Grato per la vostra attenzione nonostante il periodo di ferie, spero che vorrete affrontare celermente la questione, anche in considerazione dell'urgenza dell'argomento (necessita' di ottemperare ai requisiti della recente legge 122 del 30/07/2010; impatto che il regolamento di missione ha sull'attivita` dei ricercatori dell'ateneo).
(Questa messaggio verra` inviato per conoscenza a colleghi e altri interessati, compresi coloro che hanno contribuito alla sua stesura.)
Cordiali saluti Luigi Rizzo -----------------------------------------+------------------------------- Prof. Luigi RIZZO, rizzo@iet.unipi.it . Dip. di Ing. dell'Informazione http://www.iet.unipi.it/~luigi/ . Universita` di Pisa TEL/FAX: +39-050-2217.533/600 . via Diotisalvi 2, PISA -----------------------------------------+-------------------------------
Docenti mailing list Docenti@mail.dm.unipi.it https://mail.dm.unipi.it/listinfo/docenti
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Rinnovo l'invito chiaramente espresso da Marina a non limitarsi a risponderci tra di noi, ma mandare la segnalazione che si e' daccordo (ovviamente chi lo e') a Luigi Rizzo il quale mi ha detto che per ora ha una settantina di adesioni (a mio avviso cioe' ancora pochine) Fabrizio Broglia
Prof. Luigi RIZZO, rizzo@iet.unipi.it http://www.iet.unipi.it/~luigi/
Sono d'accordissimo e condivido la lettera di Rizzo e le osservazioni di Marina!
Pier Daniele Napolitani
Il giorno 01 settembre 2010 14:28, Fabrizio Broglia broglia@dm.unipi.it ha scritto:
Rinnovo l'invito chiaramente espresso da Marina a non limitarsi a risponderci tra di noi, ma mandare la segnalazione che si e' daccordo (ovviamente chi lo e') a Luigi Rizzo il quale mi ha detto che per ora ha una settantina di adesioni (a mio avviso cioe' ancora pochine) Fabrizio Broglia
> Prof. Luigi RIZZO, rizzo@iet.unipi.it > http://www.iet.unipi.it/~luigi/http://www.iet.unipi.it/%7Eluigi/
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Ho forwardato a Rizzo tutti i nostri mail di adesione. Pero` bisognerebbe mandarli ai consiglieri di amministrazione. Se mi fornite un indirizzo lo faccio io. Francesca Acquistapace
On Wed, 1 Sep 2010, Fabrizio Broglia wrote:
Rinnovo l'invito chiaramente espresso da Marina a non limitarsi a risponderci tra di noi, ma mandare la segnalazione che si e' daccordo (ovviamente chi lo e') a Luigi Rizzo il quale mi ha detto che per ora ha una settantina di adesioni (a mio avviso cioe' ancora pochine) Fabrizio Broglia
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Forse potremmo anche scrivere una letterina ai giornali: non e' cosa facile (lo spazio e' poco, bisognerebbe concentrarsi su pochi punti).
Un punto che sarebbe utile ribadire e' il fatto che i buchi nel bilancio dell'universita' non derivano tanto dalle missioni quanto dalla finanza allegra dell'Amministrazione centrale (a cominciare dall'ineffabile ufficio tecnico).
Anzi: la nostra parsimonia nell'utilizzo dei fondi di ricerca e' recentemente stata punita.
Saluti, c.c.
Rinnovo l'invito chiaramente espresso da Marina a non limitarsi a risponderci tra di noi, ma mandare la segnalazione che si e' daccordo (ovviamente chi lo e') a Luigi Rizzo il quale mi ha detto che per ora ha una settantina di adesioni (a mio avviso cioe' ancora pochine) Fabrizio Broglia
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Scusate ma ieri avevo frainteso credendo che il regolamento fosse stato gia' approvato.
A me risulterebbe che quella fatta circolare sia solo una bozza di regolamento; una qualche forma fu fatta circolare in collegio dei direttori che propose subito delle modifiche: ricordo bene la modifica di eliminare la questione delle "stellete" degli alberghi, nonche' di riaumentare il limite quotidiano per il vitto, ma non ricordo tutte le modifiche proposte.
Sarebbe molto grave se fosse passata una prima versione non emendata, ma credo che la versione definitiva debba essere approvata dal Senato, probabilmente quello da eleggere (quindi allertiamo Buttazzo).
La cosa secondo me piu' grave e' che la bozza sia stata scritta da qualche "alto funzionario" che dimostra di non sapere neanche l' abc dell'universita'. E' anche molto probabile che tale funzionario riceva *un incentivo economico* per il "duro lavoro" di compilazione di un nuovo regolamento. La cosa piu' utile sarebbe di individuare esattamente quale "mente burocratica" abbia effettivamente potuto pensare ad esempio alla "giustificazione da terzi" per il taxi, mettendolo "alla gogna" (altro che incentivo economico...).
Mario Salvetti
On mer, 2010-09-01 at 19:05 +0200, carminat@dm.unipi.it wrote:
Forse potremmo anche scrivere una letterina ai giornali: non e' cosa facile (lo spazio e' poco, bisognerebbe concentrarsi su pochi punti).
Un punto che sarebbe utile ribadire e' il fatto che i buchi nel bilancio dell'universita' non derivano tanto dalle missioni quanto dalla finanza allegra dell'Amministrazione centrale (a cominciare dall'ineffabile ufficio tecnico).
Anzi: la nostra parsimonia nell'utilizzo dei fondi di ricerca e' recentemente stata punita.
Saluti, c.c.
Rinnovo l'invito chiaramente espresso da Marina a non limitarsi a risponderci tra di noi, ma mandare la segnalazione che si e' daccordo (ovviamente chi lo e') a Luigi Rizzo il quale mi ha detto che per ora ha una settantina di adesioni (a mio avviso cioe' ancora pochine) Fabrizio Broglia
>> Prof. Luigi RIZZO, rizzo@iet.unipi.it >> http://www.iet.unipi.it/~luigi/
Docenti mailing list Docenti@mail.dm.unipi.it https://mail.dm.unipi.it/listinfo/docenti
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Pero` il regolamento (bozza o non bozza) e` stato gia` applicato e la diaria non e` piu` usata almeno da luglio scorso. La domanda che io pongo, visto che il messaggio della Dott.ssa Guidotti parlava di legge nazionale, vista l'autonomia delle Universita`, se a noi si applica tale legge. Voglio dire che si potrebbero istituire dei massimali ragionevoli (e un poco flessibili) per la singola missione e anche per la somma (mensile o annuale) di tutte le missioni di una struttura, in modo da incentivare i comportamenti virtuosi.
Oltretutto se un prin (come il nostro di Geometria) prevede un certo tot per missioni, come si fa a dimezzare?
Grazie, ogni informazione e` benvenuta
Francesca Acquistapace
On Thu, 2 Sep 2010, Mario Salvetti wrote:
Scusate ma ieri avevo frainteso credendo che il regolamento fosse stato gia' approvato.
A me risulterebbe che quella fatta circolare sia solo una bozza di regolamento; una qualche forma fu fatta circolare in collegio dei direttori che propose subito delle modifiche: ricordo bene la modifica di eliminare la questione delle "stellete" degli alberghi, nonche' di riaumentare il limite quotidiano per il vitto, ma non ricordo tutte le modifiche proposte.
Sarebbe molto grave se fosse passata una prima versione non emendata, ma credo che la versione definitiva debba essere approvata dal Senato, probabilmente quello da eleggere (quindi allertiamo Buttazzo).
La cosa secondo me piu' grave e' che la bozza sia stata scritta da qualche "alto funzionario" che dimostra di non sapere neanche l' abc dell'universita'. E' anche molto probabile che tale funzionario riceva *un incentivo economico* per il "duro lavoro" di compilazione di un nuovo regolamento. La cosa piu' utile sarebbe di individuare esattamente quale "mente burocratica" abbia effettivamente potuto pensare ad esempio alla "giustificazione da terzi" per il taxi, mettendolo "alla gogna" (altro che incentivo economico...).
Mario Salvetti
On mer, 2010-09-01 at 19:05 +0200, carminat@dm.unipi.it wrote:
Forse potremmo anche scrivere una letterina ai giornali: non e' cosa facile (lo spazio e' poco, bisognerebbe concentrarsi su pochi punti).
Un punto che sarebbe utile ribadire e' il fatto che i buchi nel bilancio dell'universita' non derivano tanto dalle missioni quanto dalla finanza allegra dell'Amministrazione centrale (a cominciare dall'ineffabile ufficio tecnico).
Anzi: la nostra parsimonia nell'utilizzo dei fondi di ricerca e' recentemente stata punita.
Saluti, c.c.
Rinnovo l'invito chiaramente espresso da Marina a non limitarsi a risponderci tra di noi, ma mandare la segnalazione che si e' daccordo (ovviamente chi lo e') a Luigi Rizzo il quale mi ha detto che per ora ha una settantina di adesioni (a mio avviso cioe' ancora pochine) Fabrizio Broglia
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A quanto leggo su http://info.iet.unipi.it/~luigi/missioni/ il regolamento e' stato approvato il 13 luglio 2010.
Sembra pero' che manchino ancora alcuni "decreti attuativi" (che forse son ancora in bozza?). Comunque la prossima seduta del CdA e' il 28 settembre.
Ciao, c.
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^ | Carlo Carminati | | Universita' di Pisa | | Dipartimento di Matematica | | Largo Bruno Pontecorvo, 5 | | 56127 PISA | | Tel 050.2213211 | ^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
On Thu, 2 Sep 2010, Mario Salvetti wrote:
Scusate ma ieri avevo frainteso credendo che il regolamento fosse stato gia' approvato.
A me risulterebbe che quella fatta circolare sia solo una bozza di regolamento; una qualche forma fu fatta circolare in collegio dei direttori che propose subito delle modifiche: ricordo bene la modifica di eliminare la questione delle "stellete" degli alberghi, nonche' di riaumentare il limite quotidiano per il vitto, ma non ricordo tutte le modifiche proposte.
Sarebbe molto grave se fosse passata una prima versione non emendata, ma credo che la versione definitiva debba essere approvata dal Senato, probabilmente quello da eleggere (quindi allertiamo Buttazzo).
La cosa secondo me piu' grave e' che la bozza sia stata scritta da qualche "alto funzionario" che dimostra di non sapere neanche l' abc dell'universita'. E' anche molto probabile che tale funzionario riceva *un incentivo economico* per il "duro lavoro" di compilazione di un nuovo regolamento. La cosa piu' utile sarebbe di individuare esattamente quale "mente burocratica" abbia effettivamente potuto pensare ad esempio alla "giustificazione da terzi" per il taxi, mettendolo "alla gogna" (altro che incentivo economico...).
Mario Salvetti
On mer, 2010-09-01 at 19:05 +0200, carminat@dm.unipi.it wrote:
Forse potremmo anche scrivere una letterina ai giornali: non e' cosa facile (lo spazio e' poco, bisognerebbe concentrarsi su pochi punti).
Un punto che sarebbe utile ribadire e' il fatto che i buchi nel bilancio dell'universita' non derivano tanto dalle missioni quanto dalla finanza allegra dell'Amministrazione centrale (a cominciare dall'ineffabile ufficio tecnico).
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Come direttore del CAFRE ero anche io presente alla riunione del Collegio dei Direttori che si è tenuta il 5 luglio ed in cui è stata discussa la bozza di nuovo regolamento per le missioni, così come fatta pervenire dall'Amministrazione. Confermo quanto scritto dal nostro Direttore che nel Collegio vi erano stati diversi interventi critici di natura generale e proposte di modifica specifiche, quali quelle delle stelle, dei pasti all'estero, dei taxi... Da allora non mi risulta che sia stata inviata ai Direttori alcuna informazione in merito all'eventuale accoglimento di tali richieste di modifica né all'approvazione del nuovo regolamento da parte del CdA. Per quanto mi riguarda (leggasi: CAFRE), in mancanza di esplicita direttiva da parte dell'Amministrazione, la normativa di riferimento per le missioni è quella finora utilizzata.
Franco Favilli
----- Original Message ----- From: "Mario Salvetti" salvetti@dm.unipi.it To: carminat@dm.unipi.it Cc: personaledoc@dm.unipi.it; "Simona Guidotti" guidotti@dm.unipi.it Sent: Thursday, September 02, 2010 10:17 AM Subject: Re: [Docenti] Cambi nel regolamento missioni
Scusate ma ieri avevo frainteso credendo che il regolamento fosse stato gia' approvato.
A me risulterebbe che quella fatta circolare sia solo una bozza di regolamento; una qualche forma fu fatta circolare in collegio dei direttori che propose subito delle modifiche: ricordo bene la modifica di eliminare la questione delle "stellete" degli alberghi, nonche' di riaumentare il limite quotidiano per il vitto, ma non ricordo tutte le modifiche proposte.
Sarebbe molto grave se fosse passata una prima versione non emendata, ma credo che la versione definitiva debba essere approvata dal Senato, probabilmente quello da eleggere (quindi allertiamo Buttazzo).
La cosa secondo me piu' grave e' che la bozza sia stata scritta da qualche "alto funzionario" che dimostra di non sapere neanche l' abc dell'universita'. E' anche molto probabile che tale funzionario riceva *un incentivo economico* per il "duro lavoro" di compilazione di un nuovo regolamento. La cosa piu' utile sarebbe di individuare esattamente quale "mente burocratica" abbia effettivamente potuto pensare ad esempio alla "giustificazione da terzi" per il taxi, mettendolo "alla gogna" (altro che incentivo economico...).
Mario Salvetti
On mer, 2010-09-01 at 19:05 +0200, carminat@dm.unipi.it wrote:
Forse potremmo anche scrivere una letterina ai giornali: non e' cosa facile (lo spazio e' poco, bisognerebbe concentrarsi su pochi punti).
Un punto che sarebbe utile ribadire e' il fatto che i buchi nel bilancio dell'universita' non derivano tanto dalle missioni quanto dalla finanza allegra dell'Amministrazione centrale (a cominciare dall'ineffabile ufficio tecnico).
Anzi: la nostra parsimonia nell'utilizzo dei fondi di ricerca e' recentemente stata punita.
Saluti, c.c.
Rinnovo l'invito chiaramente espresso da Marina a non limitarsi a risponderci tra di noi, ma mandare la segnalazione che si e' daccordo (ovviamente chi lo e') a Luigi Rizzo il quale mi ha detto che per ora ha una settantina di adesioni (a mio avviso cioe' ancora pochine) Fabrizio Broglia
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Scusate ma ieri avevo frainteso credendo che il regolamento fosse stato gia' approvato.
A me risulterebbe che quella fatta circolare sia solo una bozza di regolamento; una qualche forma fu fatta circolare in collegio dei direttori che propose subito delle modifiche: ricordo bene la modifica di eliminare la questione delle "stellete" degli alberghi, nonche' di riaumentare il limite quotidiano per il vitto, ma non ricordo tutte le modifiche proposte.
Sarebbe molto grave se fosse passata una prima versione non emendata, ma credo che la versione definitiva debba essere approvata dal Senato, probabilmente quello da eleggere (quindi allertiamo Buttazzo).
Sono pienamente allertato, ma credo che l'approvazione finale sia quella del Consiglio di Amministrazione.
La cosa secondo me piu' grave e' che la bozza sia stata scritta da qualche "alto funzionario" che dimostra di non sapere neanche l' abc dell'universita'. E' anche molto probabile che tale funzionario riceva *un incentivo economico* per il "duro lavoro" di compilazione di un nuovo regolamento. La cosa piu' utile sarebbe di individuare esattamente quale "mente burocratica" abbia effettivamente potuto pensare ad esempio alla "giustificazione da terzi" per il taxi, mettendolo "alla gogna" (altro che incentivo economico...).
L'amministrativo in questione credo si chiami Vivaldi, almeno secondo quanto scritto sul sito del nostro collega di ingegneria Luigi Rizzo che sta seguendo la faccenda. Il sito e'
http://info.iet.unipi.it/~luigi/missioni/
e contiene tutte le informazioni. Vi invito a leggere quanto c'e' scritto ed eventualmente ad aggiungere il vostro nome alla lista degli scontenti (scrivendo a Rizzo). La prossima seduta del CdA e` prevista per il 28 settembre.
Ciao, Giuseppe
On mer, 2010-09-01 at 19:05 +0200, salvetti@dm.unipi.it wrote: [...] La cosa secondo me piu' grave e' che la bozza sia stata scritta da qualche "alto funzionario" che dimostra di non sapere neanche l' abc dell'universita'. E' anche molto probabile che tale funzionario riceva *un incentivo economico* per il "duro lavoro" di compilazione di un nuovo regolamento. La cosa piu' utile sarebbe di individuare esattamente quale "mente burocratica" abbia effettivamente potuto pensare ad esempio alla "giustificazione da terzi" per il taxi, mettendolo "alla gogna" (altro che incentivo economico...).
Caro Mario, su questo punto ho qualche perplessita'.
La bozza di regolamento e' certamente stata redatta da un burocrate, il quale probabilmente ingorava la specificita' delle missioni del personale docente: del resto queste, se non capisco male, sono solo una parte - forse piccola - di tutte le missioni disciplinate dal regolamento. Tuttavia questa "ignoranza" del burocrate la vedo come un'attenuante piu' che come una colpa.
Ma nel CdA che ha approvato il regolamento non siedono solo burocrati (la riforma Gelmini non e' ancora in vigore:) ma anche i rappresentanti del personale docente, dal Rettore in giu': sono costoro che avrebbero dovuto far valere le nostre istanze.
Invece, a quanto vedo, cio' non e' successo: mi piacerebbe sapere cosa ne pensa il Rettore al riguardo.
E soprattutto mi piacerebbe sapere cosa pensa il Rettore degll'articolo del Tirreno (titolo: "Al barone è vietato bere più di tre caffè") in cui il Direttore Generale Grasso sbeffeggia i rilievi sollevati da Luigi Rizzo dicendo che "forse il dibattito si e' aperto perche' tanti non conoscono l'ultima finanziaria recentemente approvata dal governo": http://tinyurl.com/38zcr7b
Saluti, Carlo Carminati
On ven, 2010-09-03 at 04:37 +0200, carminat@dm.unipi.it wrote:
On mer, 2010-09-01 at 19:05 +0200, salvetti@dm.unipi.it wrote: [...] La cosa secondo me piu' grave e' che la bozza sia stata scritta da qualche "alto funzionario" che dimostra di non sapere neanche l' abc dell'universita'. E' anche molto probabile che tale funzionario riceva *un incentivo economico* per il "duro lavoro" di compilazione di un nuovo regolamento. La cosa piu' utile sarebbe di individuare esattamente quale "mente burocratica" abbia effettivamente potuto pensare ad esempio alla "giustificazione da terzi" per il taxi, mettendolo "alla gogna" (altro che incentivo economico...).
Caro Mario, su questo punto ho qualche perplessita'.
La bozza di regolamento e' certamente stata redatta da un burocrate, il quale probabilmente ingorava la specificita' delle missioni del personale docente:
e allora vada da un'altra parte. La colpa e' anche di chi ha assegnato a lui la stesura: comunque sbagliare e' umano, e una volta che questa persona abbia dimostrato la sua totale inadeguatezza va assolutamente "rimossa" da incarichi che possano fare danni.
del resto queste, se non capisco male, sono solo una parte - forse piccola - di tutte le missioni disciplinate dal regolamento.
la grandissima parte delle missioni dovrebbe essere del personale docente, sarebbe grave se venisse fuori una spesa sostanziosa per altro tipo di missioni.
Tuttavia questa "ignoranza" del burocrate la vedo come un'attenuante piu' che come una colpa.
per me dire "ignorante burocrate" e' un'offesa grave... Io avevo usato la parola "funzionario" per essere piu' gentile.
(smettiamola con la mania perversa di regolamentare anche i minimi dettagli: i regolamenti devono essere essenziali)
Ma nel CdA che ha approvato il regolamento non siedono solo burocrati (la riforma Gelmini non e' ancora in vigore:) ma anche i rappresentanti del personale docente, dal Rettore in giu': sono costoro che avrebbero dovuto far valere le nostre istanze.
Invece, a quanto vedo, cio' non e' successo: mi piacerebbe sapere cosa ne pensa il Rettore al riguardo.
non vorrei ci sia anche malafede dietro questa storia, forse usata da qualcuno a scopo puramente "elettorale": perche' il tizio che ha fatto circolare la cosa non ha detto che quella era solo la bozza portata in discussione al consiglio di amministrazione, che per quello che ho saputo ieri ha approvato tutti gli emendamenti proposti dal collegio direttori?
Puo' darsi che anche con tali emendamenti il regolamento rimanga brutto, ma tacere questo mi sembra appunto malafede.
Del resto, non crediate che ci sia unanimita': ricordo bene che nella riunione dei direttori c'era chi sosteneva che chiedere piu' di 60 euro per il vitto fosse quasi vergognoso (e' uno che conoscete molto bene tutti...).
Mario Salvetti
E soprattutto mi piacerebbe sapere cosa pensa il Rettore degll'articolo del Tirreno (titolo: "Al barone è vietato bere più di tre caffè") in cui il Direttore Generale Grasso sbeffeggia i rilievi sollevati da Luigi Rizzo dicendo che "forse il dibattito si e' aperto perche' tanti non conoscono l'ultima finanziaria recentemente approvata dal governo": http://tinyurl.com/38zcr7b
Saluti, Carlo Carminati
non vorrei ci sia anche malafede dietro questa storia, forse usata da qualcuno a scopo puramente "elettorale": perche' il tizio che ha fatto circolare la cosa non ha detto che quella era solo la bozza portata in discussione al consiglio di amministrazione, che per quello che ho saputo ieri ha approvato tutti gli emendamenti proposti dal collegio direttori?
A leggere l'intervento di Grasso sul Tirreno (http://tinyurl.com/2ct5sxa questo e' il link giusto, su quello di prima mancava un pezzo di articolo) non era assolutamente chiaro che fosse solo una bozza. In effetti avevo notato che sul documento pubblicato in rete mancavano i voti dei consiglieri, il che avvalora l'ipotesi "bozza".
Comunque, dopo la pubblicazione di un articolo del genere, mi sarei aspettato un comunicato ufficiale del Rettore. O almeno un mail esplicativo, per i dipendenti.
Saluti, c.c.
non vorrei ci sia anche malafede dietro questa storia, forse usata da qualcuno a scopo puramente "elettorale": perche' il tizio che ha fatto circolare la cosa non ha detto che quella era solo la bozza portata in discussione al consiglio di amministrazione, che per quello che ho saputo ieri ha approvato tutti gli emendamenti proposti dal collegio direttori?
A leggere l'intervento di Grasso sul Tirreno (http://tinyurl.com/2ct5sxa questo e' il link giusto, su quello di prima mancava un pezzo di articolo) non era assolutamente chiaro che fosse solo una bozza. In effetti avevo notato che sul documento pubblicato in rete mancavano i voti dei consiglieri, il che avvalora l'ipotesi "bozza".
Comunque, dopo la pubblicazione di un articolo del genere, mi sarei aspettato un comunicato ufficiale del Rettore. O almeno un mail esplicativo, per i dipendenti.
Saluti, c.c.
hai ragione, vedo comunque che la risposta di Grasso sembra ammetta revisioni e modifiche.
Un paio di osservazioni/domande al volo:
- Quale sarebbe allora la versione approvata? Dalla lettera di Vivaldi sul sito di Rizzo non mi pare ci siano state sostanziali modifiche e sarebbe veramente importante sapere cosa hanno davvero approvato. Anche perche' non mi risulta che qualcuno dei consiglieri si sia preso la briga di rispondere "Ma cosa dite? Queste cose nel regolamento approvato non ci sono, avete una versione vecchia"
- Quali sarebbero le missioni che pesano sul bilancio e fatte da chi? Nel rendiconto del 2009 ho trovato un 163.000 E per aggiornamento professionale e 26.000 E di missioni, non ancora tutti spesi. Il resto mi pare siano tutti fondi di ricerca di vari tipi. E quindi mi sembra incomprensibile la replica di Vitali di cui riporto qualche stralcio. Ciao Marina
Dalla replica di Vitali sul sito di Rizzo
".......... In particolare mi sia consentito di notare che tutte le osservazioni fatte da più fronti sono solo incrementative di spesa e non appaiono proposte che all'incremento di una posta facciano seguire una soluzione decrementativa per un'altra .
E' pur vero, e ne siamo tutti consapevoli, che non si può considerare la specificità della ricerca e della didattica con la partita doppia del ragioniere ma purtroppo le recenti difficoltà del sistema universitario fanno di tali variabili un elemento decisivo per la sopravvivenza del sistema ed il management di fatti generatori di spesa, come le missioni, deve tenerne di conto.
Omissis
Il regolamento dispone l' impedimento all'uso di taxi o parcheggi in fase di partenza o ritorno
Capisco che si tratta di una novità, soprattutto per il personale docente: purtroppo il fenomeno è economicamente rilevante specie nella attuale contingenza di crisi finanziaria dell' Ateneo.
Per i tecnici- amministrativi non è un concetto totalmente nuovo: la maggior parte di noi, penso , salvo realtà particolari, (e talvolta andiamo in missione anche lontano : si pensi a Bruxelles per i contatti con la UE), ha mai richiesto un rimborso per arrivare alla stazione o all'aeroporto.
La missione è sempre iniziata con l'imbarco sull'aereo e sul treno.
Capisco la specificità per i docenti ed i ricercatori ma credo si tratti di un "sacrificio" che non mette a repentaglio le attività di ricerca per le quali si va in missione.
L'osservazione si porta dietro anche il parcheggio presso l'aeroporto e la stazione che anch'esso, nelle attuale contingenza economica, potrebbe assumere una dimensione non irrilevante per il bilancio dell'Ateneo.
Tutti speriamo che all'aumento dei fondi di FFO e di contratti esterni corrisponda nel futuro la cancellazione di questo aspetto........."
del resto queste, se non capisco male, sono solo una parte - forse piccola - di tutte le missioni disciplinate dal regolamento.
la grandissima parte delle missioni dovrebbe essere del personale docente, sarebbe grave se venisse fuori una spesa sostanziosa per altro tipo di missioni.
Tuttavia questa "ignoranza" del burocrate la vedo come un'attenuante piu' che come una colpa.
per me dire "ignorante burocrate" e' un'offesa grave... Io avevo usato la parola "funzionario" per essere piu' gentile.
(smettiamola con la mania perversa di regolamentare anche i minimi dettagli: i regolamenti devono essere essenziali)
Ma nel CdA che ha approvato il regolamento non siedono solo burocrati (la riforma Gelmini non e' ancora in vigore:) ma anche i rappresentanti del personale docente, dal Rettore in giu': sono costoro che avrebbero dovuto far valere le nostre istanze.
Invece, a quanto vedo, cio' non e' successo: mi piacerebbe sapere cosa ne pensa il Rettore al riguardo.
non vorrei ci sia anche malafede dietro questa storia, forse usata da qualcuno a scopo puramente "elettorale": perche' il tizio che ha fatto circolare la cosa non ha detto che quella era solo la bozza portata in discussione al consiglio di amministrazione, che per quello che ho saputo ieri ha approvato tutti gli emendamenti proposti dal collegio direttori?
Puo' darsi che anche con tali emendamenti il regolamento rimanga brutto, ma tacere questo mi sembra appunto malafede.
Del resto, non crediate che ci sia unanimita': ricordo bene che nella riunione dei direttori c'era chi sosteneva che chiedere piu' di 60 euro per il vitto fosse quasi vergognoso (e' uno che conoscete molto bene tutti...).
Vorrei aggiungere che, non solo nessun consigliere di amministrazione si e` degnato di dire che abbiamo una versione vecchia o roba simile, ma nessuno, eccetto Vitali a Rizzo, ha risposto alcunche' ai 70 dipendenti che hanno protestato nel mese di Agosto. Il nostro direttore amministrativo ha pensato bene, invece, di rispondere ai giornali che avevano parlato della questione, ignorando completamente tutti noi.....
cvd
ilaria
On Sep 3, 2010, at 6:50 PM, Marina Ghisi wrote:
Un paio di osservazioni/domande al volo:
Quale sarebbe allora la versione approvata? Dalla lettera di Vivaldi sul sito di Rizzo non mi pare ci siano state sostanziali modifiche e sarebbe veramente importante sapere cosa hanno davvero approvato. Anche perche' non mi risulta che qualcuno dei consiglieri si sia preso la briga di rispondere "Ma cosa dite? Queste cose nel regolamento approvato non ci sono, avete una versione vecchia"
Quali sarebbero le missioni che pesano sul bilancio e fatte da chi? Nel rendiconto del 2009 ho trovato un 163.000 E per aggiornamento professionale e 26.000 E di missioni, non ancora tutti spesi. Il resto mi pare siano tutti fondi di ricerca di vari tipi. E quindi mi sembra incomprensibile la replica di Vitali di cui riporto qualche stralcio. Ciao Marina
Dalla replica di Vitali sul sito di Rizzo
".......... In particolare mi sia consentito di notare che tutte le osservazioni fatte da più fronti sono solo incrementative di spesa e non appaiono proposte che all'incremento di una posta facciano seguire una soluzione decrementativa per un'altra .
E' pur vero, e ne siamo tutti consapevoli, che non si può considerare la specificità della ricerca e della didattica con la partita doppia del ragioniere ma purtroppo le recenti difficoltà del sistema universitario fanno di tali variabili un elemento decisivo per la sopravvivenza del sistema ed il management di fatti generatori di spesa, come le missioni, deve tenerne di conto.
Omissis
Il regolamento dispone l' impedimento all'uso di taxi o parcheggi in fase di partenza o ritorno
Capisco che si tratta di una novità, soprattutto per il personale docente: purtroppo il fenomeno è economicamente rilevante specie nella attuale contingenza di crisi finanziaria dell' Ateneo.
Per i tecnici- amministrativi non è un concetto totalmente nuovo: la maggior parte di noi, penso , salvo realtà particolari, (e talvolta andiamo in missione anche lontano : si pensi a Bruxelles per i contatti con la UE), ha mai richiesto un rimborso per arrivare alla stazione o all'aeroporto.
La missione è sempre iniziata con l'imbarco sull'aereo e sul treno.
Capisco la specificità per i docenti ed i ricercatori ma credo si tratti di un "sacrificio" che non mette a repentaglio le attività di ricerca per le quali si va in missione.
L'osservazione si porta dietro anche il parcheggio presso l'aeroporto e la stazione che anch'esso, nelle attuale contingenza economica, potrebbe assumere una dimensione non irrilevante per il bilancio dell'Ateneo.
Tutti speriamo che all'aumento dei fondi di FFO e di contratti esterni corrisponda nel futuro la cancellazione di questo aspetto........."
del resto queste, se non capisco male, sono solo una parte - forse piccola - di tutte le missioni disciplinate dal regolamento.
la grandissima parte delle missioni dovrebbe essere del personale docente, sarebbe grave se venisse fuori una spesa sostanziosa per altro tipo di missioni.
Tuttavia questa "ignoranza" del burocrate la vedo come un'attenuante piu' che come una colpa.
per me dire "ignorante burocrate" e' un'offesa grave... Io avevo usato la parola "funzionario" per essere piu' gentile.
(smettiamola con la mania perversa di regolamentare anche i minimi dettagli: i regolamenti devono essere essenziali)
Ma nel CdA che ha approvato il regolamento non siedono solo burocrati (la riforma Gelmini non e' ancora in vigore:) ma anche i rappresentanti del personale docente, dal Rettore in giu': sono costoro che avrebbero dovuto far valere le nostre istanze.
Invece, a quanto vedo, cio' non e' successo: mi piacerebbe sapere cosa ne pensa il Rettore al riguardo.
non vorrei ci sia anche malafede dietro questa storia, forse usata da qualcuno a scopo puramente "elettorale": perche' il tizio che ha fatto circolare la cosa non ha detto che quella era solo la bozza portata in discussione al consiglio di amministrazione, che per quello che ho saputo ieri ha approvato tutti gli emendamenti proposti dal collegio direttori?
Puo' darsi che anche con tali emendamenti il regolamento rimanga brutto, ma tacere questo mi sembra appunto malafede.
Del resto, non crediate che ci sia unanimita': ricordo bene che nella riunione dei direttori c'era chi sosteneva che chiedere piu' di 60 euro per il vitto fosse quasi vergognoso (e' uno che conoscete molto bene tutti...).
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