I punti discussi finora mi trovano in sintonia,
ma mi sembra mancare uno importante.
Dopo aver individuato le soluzioni migliori, come si fa a proporle ?
Aspettiamo che le idee si impongano per la loro bellezza ?
Penso che verso il mondo politico-sociale sarebbe
efficace un'azione a metà tra lo scatto
d'orgoglio e lo sciopero bianco, tipo quella che
avevamo prospettato allassemblea di studenti e
docenti di Scienze naturali di Pavia il 21
ottobre 2008, e che riporto qui sotto:
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Preso atto che loperato dei governi italiani
degli ultimi decenni, e in particolare la
Legge 133 del 6 agosto 2008, hanno reso
lUniversità italiana incapace di assolvere alla
sua funzione di istruzione e di ricerca, si
invita il personale universitario ad assolvere i
soli compiti di legge, astenendosi d'ora in poi
dal supplire alle carenze di organico e di fondi,
con un impegno che la società italiana non gli richiede.
In dettaglio, si invitano:
· i docenti a rinunciare ad ogni incarico
didattico oltre agli obblighi istituzionali della
L 382/1980 (un corso per professori ordinari e
associati, nessun corso per i ricercatori)
· il personale universitario ad organizzare
momenti di incontro con studenti e famiglie, al
fine di discutere come il buon funzionamento
dellUniversità sia essenziale per lo sviluppo anche economico di un Paese
· i Presidenti di Corso di Laurea e ai Presidi di
Facoltà a verificare, considerate le rinunce, se
sussistano condizioni per lo svolgimento della normale attività didattica
· gli eletti in tutte le cariche (Rettori,
Presidi, Presidenti, Direttori) a rassegnare le dimissioni
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Un'azione del genere servirebbe a dimostrare ai
politici del Paese che se ci danno pochi soldi,
tagliano il turnover, e lasciano le attuali
regole bizantine, così l'università non può funzionare.
Mauro Fasola
Dipartimento Biologia Animale
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27100 Pavia
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