Cari colleghi,
vi sottopongo un testo da inviare all'ANSA.
Vi prego di farmi avere un vostro riscontro a stretto giro.
WL
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Gentile Direttore,
le scriviamo per sottoporre alla sua attenzione
un documento relativo alla riforma universitaria della Gelmini,
sottoscritto da oltre 3100 professori e ricercatori universitari
(oltre il 5 % degli attuali professori e ricercatori di tutta Italia)
tra cui indiscusse personalità scientifiche come Claudio Procesi,
uno dei più noti algebristi, vice-Presidente dell'International
Mathematical
Union, Giorgio Parisi, professore di Fisica, vincitore della
prestigiosa medaglia "Max Planck" 2010,
(il più importante riconoscimento per la fisica dopo il Nobel),
e la nota astrofisica Margherita Hack.
Il testo con le firme e le Università di provenienza si trovano sul
sito w3.disg.uniroma1.it/unira,
sito di raccordo di iniziative propositive e di indirizzo per
un'Università più moderna,
promosse da un'associazione spontanea di professori, accademici dei
Lincei e ricercatori,
dal nome Universitas Futura.
Non siamo tanto sorpresi del fatto che il nostro documento
non sia caduto sotto i riflettori mediatici,
ma ci sorprende non poco che il documento
"Difendiamo l'Università dalla demagogia" della Fondazione Magna Charta
firmato da 400 sedicenti 'professori' abbia avuto risonanza attraverso
la vostra agenzia
di stampa ed in cascata su altri organi di stampa.
Le facciamo osservare che molti nomi non corrispondono a professori
universitari come
è possibile accertare presso il MIUR, mentre vi compaiono nomi di
colleghi apertamente
contro la riforma. Dei firmatari, in ogni caso,
non si riporta nè l'Università di provenienza
nè il ruolo.
Il nostro lavoro di scienziati e letterati ci impone rigore e ricerca
della verità
scientifica, capisaldi che di questi tempi non sono più di moda.
Sarebbe un atto di onestà intellettuale riportare il nostro appello
(ripetiamo, sottoscritto
da oltre 3100 'colleghi di ruolo') su un tema su cui si gioca una
partita, questa sì, epocale.
Cordiali saluti,
firmatari dell'Appello al Presidente della Repubblica per il ritiro
del ddl Gelmini
PS. Allegato documento di Universitas Futura.
Appello al Presidente della Repubblica per il ritiro del ddl Gelmini
Scritto da Redazione
Monday 22 November 2010
Illustre Presidente:
siamo un gruppo di professori e ricercatori delle Università pubbliche
Italiane, e in queste ore cruciali ci rivolgiamo a lei in un estremo
tentativo di fermare lo scempio dell'Università pubblica e
dell'istruzione superiore.
Il ddl Gelmini, che andrà in discussione alla Camera la prossima
settimana, ha scatenato nelle Università forme di dissenso e aperta
avversione, che nella forma più eclatante vedono l'astensione dei
ricercatori dall'attività didattica finora svolta su base volontaria.
Ma la riforma è mal vista ed avversata da tutte le componenti
universitarie.
Non si tratta di un'opposizione ideologica, bensì del netto rifiuto di
un testo pasticciato (vedi il parere del comitato per la legislazione
sul ddl Gelmini) che penalizza enormemente il sistema università, già
martoriato da una serie di tagli scriteriati (il rifinanziamento
proposto da Tremonti non arriva neppure a compensare i drammatici
tagli precedenti). La CRUI, unica voce che apertamente appoggia la
riforma, ha degli interessi corporativi evidenti: i rettori stanno
barattando l'università in cambio di un abnorme accrescimento di
potere personale. La CRUI non rappresenta l'Università: rappresenta
solo se stessa.
Presidente, l'Università Italiana ha bisogno di riforme condivise e
meditate, non di una "riforma epocale" che la distruggerebbe
sommergendola di un infinito mare di norme e regolamenti.
A rendere il quadro più inquietante è il pericolo reale che questo DDL
venga approvato subito prima di una crisi di governo: l’assenza dei
decreti attuativi relativi a questa legge, gia’ di per se’ confusa e
contraddittoria, getterebbe tutto il sistema universitario in uno
stato di caos che ne provocherebbe il collasso.
Molti professori e ricercatori universitari stanno lottando in questi
giorni per salvare l'Università pubblica, un'istituzione che
nonostante le molte critiche (spesso strumentali) ha una lunga storia
di grande prestigio. Le chiediamo di schierarsi con noi, adoperandosi
affinche’ la voce dell'Universita` arrivi in parlamento e possa
convincere le forze piu` responsabili a chiedere che il DDL venga
ritirato, perche’ non si abbandoni l’approvazione di una presunta
riforma nelle mani di scampoli di legislatura che dovrebbero limitarsi
a dare al paese la legge di stabilita’ e nulla piu’.
Presidente: ci appelliamo a lei dal profondo del cuore, ci aiuti a
fermare questo atto mal consigliato e poco meditato che produrrà dei
danni difficilmente reversibili al paese tutto.
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