Colleghi,
Purtroppo, per esperienza passata dei governi con DS e Margherita, temo che nel PD ci siano poche persone capaci di intervenire
nella materia universitaria in modo competente, Esposito non me ne voglia. L'unico che ho avuto il piacere di conoscere è Walter
Tocci, ma nel partito non ha avuto molto spazio, guarda caso, ed è stato assegnato ad altri settori... mentre avrebbe dovuto almeno
essere uno dei ministri ombra. Ricordo discorsi poco condivisibili fatti da Modica et al al "democratic party" (ex Fest dell'Unità)
sull'importanza della "massa critica" necessaria per la ricerca scientifica, ovvero "per i finanziamenti alla ricerca bisogna
puntare solo su gruppi ampi, oggi funziona così". E ancor peggio quando ho sentito parlare di “ricerca orientata”. Da qui partì
l'idea brillante di permettere l'accesso ai Prin ai soli gruppi composti da un team di almeno due o tre ricercatori di ruolo e un
assegnista di ricerca ecc. Cosa che genera di slito l’effetto di “caccia al ricercatore” qualunque sia, da inserire nel progetto,
“basta che respiri”. Idea purtroppo ripresa per i progetti della Sapienza di quest'anno. Questa a mio parere è una concezione
superficiale della ricerca. La buona ricerca non dipende necessariamente dalla dimensione del gruppo (conosco molti esempi alla
Sapienza e fuori) e non solo dal livello tecnologico. Un collega americano ha per curiosità stimato le dimensioni dei gruppi di vari
premi nobel recenti e si è reso conto che solo pochi avrebbero potuto accedere alla domanda per il Prin, secondo tali assurde
regole, per fortuna poi sono state rese meno stringenti.
Un altro cavallo di battaglia di Pdl e purtroppo anche del PD e di tutti i partiti, è la tiritera di “fare largo ai giovani, viva i
giovani”! Questa è lo slogan di punta, la parola d’ordine per raccogliere voti. Come se essere giovani rappresentasse già un indice
di merito! Se da una parte tutti sanno che è giusto reclutare le nuove forze per un giusto e sano turnover, non bisogna nemmeno
gettare a mare quello che di buono c’è solo perchè ritenuto "vecchio". Sembra di sentir parlare alcuni adolescenti allevati a TV
Berlusconiane e videogiochi, quando dicono che una cosa è “antica” e quindi noiosa.
A mio parere, la cosa principale che un partito degno di questo nome dovrebbe fare è BATTERSI PER DEI MECCANISMI SERI DI VALUTAZIONE
DELLA RICERCA E DELLA DIDATTICA, INDIPENDENTEMENTE DALL'ETA' DEI SOGGETTI E PER L'ABBATTIMENTO DEI FENOMENI DI NEPOTISMO E
FAMILISMO. Solo così, mandando a casa chi non lavora (anche se è un bambinello) e premiando chi fa il suo dovere (anche se ha 70
anni), potremmo avere atenei che funzionano bene, senza sprechi, per la crescita delle future generazioni di studenti e ricercatori
e per lo sviluppo culturale del paese. Questo governo, con i suoi tagli indiscriminati e con la riforma del Ministro pupazzo-Gelmini
sta operando in senso opposto e non mi sembra che il PD abbia fatto grandi proposte concrete e alternative per combatterlo.
Possiamo anche inventarci un Anvur come ha fatto Mussi, struttura che la Gelmini o chi per lei ha resuscitato, ma se non cambia la
mentalità, se non cambiano le persone si rischia di cambiar poco. Non a caso, la valutazione del triennio di ricercatori associati e
ordinari esiste già, ma viene da sempre gestita promuovendo quasi tutti! E di questo è stata complice tutta l’accademia.
Buone vacanze!
Patrizio Dimitri