Dopo tanti anni passati all'Università mi sembra molto strano che si
ricorra ad appelli indirizzati al ministro del momento perchè cambi la
politica finora seguita per l'Università. Come se finora non avessimo,
a scadenze più o meno regolari, fatto lo stesso con risultato zero. In
più in un momento di grave crisi e di elezioni vicine (per cui è
possibile sia dire che non vi sono fondi sia che si prenderanno in
seria considerazione, non credendoci nessuno). Come ci insegnano tutte
le altre categorie di lavoratori l'unica forma di protesta che può
alle volte sortire qualche effetto è lo sciopero. Da fare da oggi, non
ad agosto. Da fare per tutto, non lezioni sì ma lauree no ecc. Sono
appena andato in pensione, mi hanno riconosciuto più di 50 ani di
lavoro ma debbo dire che in tutto questo tempo non ho mai visto uno
sciopero totale universitario, anzi alle volte non ho mai visto tanti
docenti circolare come nei giorni di sciopero. Certo, per le eventuali
critiche, ho visto ricercatori scioperare, ma non associati, associati
scioperare ma non ordinari e così via. Quindi suggerirei, niente
appelli più o meno accorati ma da oggi sciopero totale ad oltranza.
Chi se la sente (è questo, penso, il problema)? Auguri, Giovanni U.
Floris