cari colleghi,
a rischio di annoiarvi con le questioni venete e
per sollevare un po' la cortina di fumo, in allegato
una recentissima intervista su Univeneto al rappresentante
di Confindustria delegato a seguire il progetto, da
cui si desumono alcune linee guida
qualche passaggio:
<< ...Se vogliamo dare vere chance competitive al tessuto
produttivo e al territorio dobbiamo partire. Vogliamo pero'
che siano definiti in modo chiaro gli obiettivi. Che ci venga
comunicata l'offerta formativa, a partire dalla razionalizzazione
dei corsi di laurea, per arrivare alla ricerca....>>
"In che modo Confindustria vuole partecipare a Univeneto?"
<<Nell'unico modo possibile: tracciando insieme all'Universita'
i filoni della ricerca da seguire. Portando le competenze sviluppate
sul campo, disegnando insieme ai rettori le tendenze dei prossimi
3 o 4 anni, a partire dalle risposte del territorio. ...>>
"E le istituzioni?"
<<La politica per noi ha un ruolo centrale, e' principalmente
la leva per arrivare al territorio.>>
"Quanto ai finanziamenti, Confindustria aveva promesso un appoggio ..."
<<Si', potrebbe anche esserci. Lo definiremo in modo piu' chiaro,
pero', quando ci sara' un business plan serio. E' piu' facile che siano
le imprese stesse a finanziare, questo pero' se vedranno nell'Universita'
una reale risposta alle loro esigenze.>>
Tutto questo e' estremamente preoccupante, nonostante le belle parole
propinateci dai rettori. E' una visione della ricerca chiaramente
legata alla sola ricerca applicata, miope, di basso profilo e
di breve prospettiva fin dal suo nascere.
E' questa la missione dell'universita'? la ricerca
applicata per le industrie, su cui verranno dirottate
le scarse risorse esistenti? fare un "business plan"
con le imprese? rendere conto a confindustria della
razionalizzazione dei corsi di laurea? le universita'
devono diventare una "reale risposta alle esigenze delle
imprese"?
ma stiamo scherzando? no, facciamo sul serio
quello che sta riuscendo a fare l'attuale classe dirigente
universitaria dopo quasi 800 anni di storia (Padova) legata soprattutto
all'avanzamento della conoscenza nel senso piu' alto del termine, con
tutte le ricadute anche tecnologiche che questo comporta
in tempi e modi come ben sappiamo spesso imprevedibili, il modo
in cui hanno intenzione di usare noi e le generazioni future
di ricercatori come pura forza lavoro intellettuale e'
veramente avvilente
qualcuno pensera' che e' una svolta storica dettata dalle
leggi dell'economia globale, io penso che sia solo un
modo miope e in realta' poco coraggioso di affrontare il futuro
e comunque, perche' confindustria (veneta e non) non costruisce
e finanzia con le proprie risorse uno o piu' istituti di ricerca
applicata?
sarebbe il modo giusto di avere risposte reali alle loro giuste
esigenze, aprirebbe nuovi spazi a tanti giovani brillanti, ...
sarebbe bello avere prima o poi una risposta
perche' "universita' leghista" potrebbe anche essere quello
che abbiamo letto sopra nell'intervista, la lega ha radici
profonde in una visione egoistica a corto raggio, la visione
legata a preservare prima di tutto le proprie tasche
Marco Vianello
Universita' di Padova