Cari tutti:
stiamo organizzando un appello al presidente Napolitan. Visti i tempi
strettissimi partirà con le firme che raccolgo entro domani mattina (primo
firmatario Claudio Procesi, chi vuole sottoscrivere mi mandi un e-mail entro
le 13 di domani, sabato). Poi, una volta inviata a Napolitano, faremo girare
ovunque l'informazione in modo che chi vuole possa sottoscrivere
semplicemente inviando un'e-mail a Napolitano con il soggetto: aderisco
all'appello "Per il ritiro del ddl Gelmini".
Il testo dell'appello è sotto gli asterischi. Lasciatemi dire che dubito che
tutto questo possa davvero servire a qualcosa. Serve forse per poter dire di
aver fatto almeno (o anche) questo.
Saluti anna
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Per il ritiro del ddl Gelmini
Illustre Presidente:
siamo un gruppo di professori e ricercatori delle Università pubbliche
Italiane, e in queste ore cruciali ci rivolgiamo a lei in un estremo
tentativo di fermare lo scempio dell'Università pubblica e dell'istruzione
superiore. Il ddl Gelmini, che andrà in discussione alla Camera la prossima
settimana, ha scatenato nelle Università forme di dissenso e aperta
avversione, che nella forma più eclatante vedono l'astensione dei
ricercatori dall'attività didattica finora svolta su base volontaria. Ma la
riforma è mal vista ed avversata da tutte le componenti universitarie. Non
si tratta di un'opposizione ideologica, bensì del netto rifiuto di un testo
pasticciato (vedi il parere del comitato per la legislazione sul ddl
Gelmini) che penalizza enormemente il sistema università, già martoriato da
una serie di tagli scriteriati (il rifinanziamento proposto da Tremonti non
arriva neppure a compensare i drammatici tagli precedenti). La CRUI, unica
voce che apertamente appoggia la riforma, ha degli interessi corporativi
evidenti: i rettori stanno barattando l'università in cambio di un abnorme
accrescimento di potere personale. La CRUI non rappresenta l'Università:
rappresenta solo se stessa.
Presidente, l'Università Italiana ha bisogno di riforme condivise e
meditate, non di una "riforma epocale" che la distruggerebbe sommergendola
di un infinito mare di norme e regolamenti. A rendere il quadro più
inquietante è il pericolo reale che questo DDL venga approvato subito prima
di una crisi di governo: l’assenza dei decreti attuativi relativi a questa
legge, gia’ di per se’ confusa e contraddittoria, getterebbe tutto il
sistema universitario in uno stato di caos che ne provocherebbe il collasso.
Molti professori e ricercatori universitari stanno lottando in questi giorni
per salvare l'Università pubblica, un'istituzione che nonostante le molte
critiche (spesso strumentali) ha una lunga storia di grande prestigio. Le
chiediamo di schierarsi con noi, adoperandosi affinche’ la voce
dell'Universita` arrivi in parlamento e possa convincere le forze piu`
responsabili a chiedere che il DDL venga ritirato, perche’ non si abbandoni
l’approvazione di una presunta riforma nelle mani di scampoli di legislatura
che dovrebbero limitarsi a dare al paese la legge di stabilita’ e nulla
piu’.
Presidente: ci appelliamo a lei dal profondo del cuore, ci aiuti a fermare
questo atto mal consigliato e poco meditato che produrrà dei danni
difficilmente reversibili al paese tutto.
Rispettosi saluti
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Anna Painelli
Dip. Chimica GIAF
Parma University
tel 0521-905461
fax 0521-905556