l'unico rischio che vedo in un'idoneità svincolata dalle condizioni al contorno è che diventi un'onorificenza inutile che non si nega a nessuno, tanto che cosa costa? oppure uno strumento di pressione di massa per provvedimenti più o meno ope legis, che in qualche situazione eccezionale possono essere inevitabili, ma che, credo, non possiamo certamente assumere come regola mi sembrerebbe più logico (non so se applicabile in Italia....) il sistema anglosassone dei tenure tracks, per cui chi parte (praticamente tutti) da una posizione precaria, sa però che avrà scadenze certe di verifica in cui potrà conquistare l'immissione in ruolo ed eventuali successive progressioni di carriera Piero Lattanzi
-------------------------------------------------- From: "Guido Mula" guido.mula@dsf.unica.it Sent: Tuesday, February 24, 2009 9:52 AM To: "Universitàe Ricerca Forum" universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it Subject: Re: [Universitas_in_trasformazione] sull'idoneita' nazionale
Cari tutti,
L'idoneità svincolata dai posti è una cosa a mio avviso sacrosanta, e la sola che possa eliminare l'aberrazione nata con i concorsi limitati.
Innanzitutto eliminerebbe la frustrazione permanente di chi non può mai neanche dimostrare di avere i titoli, data l'esiguità dei posti rispetto ai possibili candidati. Con la lunga fila di attesa e la scarsità di posti messi a bando, le chance di avere l'idoneità non sono alte e tendono attualmente a sparire frustrando e demotivando i più. Oltretutto al governo vogliono tanti ricercatori (ricordo: ad esaurimento nel 2013) e non professori, come se questi non servissero.
Le idoneità svincolate da assunzioni e libere sul numero potrebbero finalmente permettere di diventare idonei a tutti coloro che avessero raggiunto i requisiti sufficienti. Tuttavia, dato che non si può pensare di far passare tutti di livello entro la scadenza della validità, non ha senso imporre una sola valutazione, ma deve essere possibile ripeterla nel tempo. Sia per chi non ha avuto l'idoneità inizialmente sia per chi la ha avuta ma non ha avuto la possibilità di diventare professore.
Mi sembrerebbe poi alquanto restrittivo imporre a chi vuole tentare di avere l'idoneità una sola chance. Oltretutto, tutti possono migliorare con il tempo e non vedo perché non riconoscere questo fatto.
Cordialmente,
Guido Mula
Guido Mula Ricercatore Universitario Dipartimento di Fisica Università di Cagliari
On 24/02/09 08:40, "Alberto Girlando" alberto.girlando@unipr.it wrote:
quella del giudizio di idoneità, sulla base di criteri oggettivi e minimi tipo quelli che si vanno elaborando per i concorsi attuali. UN SOLO GIUDIZIO (non due, tre, quattro), dopo di che tutti quelli che non lo superano sono messi in ruolo ad esaurimento fino ai 40 anni di carriera.
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