Cari colleghi,
Come sapete bene, la situazione negli atenei e nei centri di ricerca è sempre più grave.
Alla cronica e progressiva riduzione dei finanziamenti, ora si è aggiunta anche la cancellazione del Prin 2013. La competizione, già molto serrata, sta toccando punte inaudite e sta producendo un gioco al massacro dove gruppi anche produttivi rischiano di essere spazzati via.
Come se non bastasse, a tutto ciò si sono aggiunte le ripercussioni dovuto all'uso della bibliometria automatica e quantitativa dell'Anvur, per valutare università, enti di ricerca e ricercatori. Sono sotto gli occhi di tutti i risultati aberranti della recente della VQR. Per non parlare delle ASN con le maree di candidati che si sono presentati, con le commissioni nel caos e con risultati che non rispecchiano necessariamente qualità e originalità della ricerca dei candidati. E che ne dite della storia delle mediane per selezionare coordinatori del dottorato e relativi membri della giunta?
Le mediane stanno diventano una pericolosissima arma impropria finalizzata ad una vera e propria "eugenetica" della ricerca. E' chiaro che quelli che si ritrovano avvantaggiati dal sistema Anvur siano un po' recalcitranti a spingere per modificarlo o abbandonarlo del tutto. Ma io credo che, al di là del tornaconto personale, bisognerebbe avere l'onestà intellettuale di ammettere che la valutazione non è questa e che questo sistema non può altro che accelerare il declino totale di università e ricerca.
Su questi e altri argomenti ho scritto una lettera aperta che è stata pubblicata di recente su Europa http://www.europaquotidiano.it/2013/11/11/caro-letta-universita-e-ricerca-so no-ancora-figlie-di-un-dio-minore/ e altri articoli apparsi nel tempo sul blog Roars (http://www.roars.it/online), un sito che vi consiglio di consultare in quanto strumento di informazione molto utile per tutti noi.
Segnalo inoltre un bell¹articolo apparso esattamente due anni fa sempre su Roars (in tempi non sospetti), dove Jacopo Meldolesi con una seria e approfondita analisi metteva a nudo i vari difetti della bibliometria dell'Anvur http://www.roars.it/online/valutazione-della-ricerca-in-biologia-e-medicina- si-puo-fare-anche-per-bene/ Jacopo Meldolesi aveva previsto con un certo anticipo i problemi che si sono creati oggi in seguito all'uso selvaggio delle mediane e vedeva come possibile un altro tipo di valutazione, sicuramente più affidabile e oggettiva di quella partorita dalle menti eccelse dei sette saggi dell'Anvur. Purtroppo le cose sono andate diversamente.
Oggi quando parlo con molti colleghi, noto un enorme senso di rabbia e delusione, che però sfocia in una triste rassegnazione che sta avendo il sopravvento: si accetta tutto senza fiatare e si pensa solo a sopravvivere. Un domani accetteremo anche di pulire i gabinetti, se questo ci sarà imposto dal rettore o dal ministro di turno. Come siamo arrivati a questo punto? Non credo sia giusto, nei nostri confronti ma soprattutto per i più giovani. Dobbiamo reagire e pensare a delle forme concrete e vivaci di reazione e di protesta, allo scopo di ribaltare questa situazione di degrado.
Nel frattempo, credo sia il caso di ravvivare la petizione contro l¹uso della bibliometria, che avevamo aperto a giugno scorso: ecco è il link, diffondetelo anche tra i giovani http://www.petizioni24.com/forum/60788#1
Un saluto a tutti, Patrizio Dimitri