2010/4/15 Guido Mula guido.mula@dsf.unica.it:
Aggiungo una chiosa al collega Luisani. Gli italiani sono in coda alla graduatoria della spesa per studente, stando alla graduatoria OCSE, il che non può non provocare una forte emorragia di studenti ed un basso numero di laureati (siamo in coda anche su quello). E' quindi forzato, a mio avviso, dire che l'investimento per laureato è alto quando le risorse sono insufficienti all'inizio per la preparazione degli studenti in ingresso. I soldi che noi investiamo in media per studente sono circa la metà dei paesi con i quali vorremmo confrontarci, siamo largamente in coda al G8, così come da noi è più basso il rapporto docenti/studenti. Con la riforma in discussione si parla di "riordino" senza parametri che, viste le premesse, vuol dire solo una ulteriore, drammatica, riduzione di soldi e di personale.
I dati sul costo per studente cambiano radicalmente a seconda di come vengono considerati gli studenti fuori corso che sono il ~40% del totale. Secondo le stime di Perotti contando i fuori corso per il loro uso effettivo delle strutture, il finanziamento per studente full-time-equivalent italiano e' ai vertici mondiali, in termini assoluti. Le stime di Perotti sono opinabili ma ancor piu' opinabile e' includere la frazione abnorme dei fuori corso italiani sul totale come fossero studenti normali degli altri sistemi universitari.
Ma proprio per evitare queste discussioni ho parlato di costo per laureato. Il numero di laureati per anno non si puo' discutere, e il finanziamento pubblico italiano per laureato e' tra i piu' alti del mondo. Quando ho tempo faccio i conti usando i dati di Education at a glance degli ultimi anni.
Cordialmente,