Avendo seguito la discussione del taglio delle missioni per quanto riguarda gli enti di ricerca, mi sento di affermare che, purtroppo, il taglio si applica alla trasferte per conferenze all'estero. Anzi, si applica in modo particolare su questa voce, in quanto le trasferte svolte nel contesto di collaborazioni internazionali basate su convenzioni, memorandum of undertstanding ed altri accordi simili, dovrebbero essere risparmiate da questo taglio ( e questo riguarda una parte sostanziale delle attività di ricerca degli EPR che richiedono molte missioni all'estero), mentre proprio i viaggi legati alla partecipazione a conferenze, non possono essere "protetti" da accordi di questo tipo.
A proposito, per chi non lo sapesse, oltre al taglio delle missioni, c'e' l'abolizione della diaria con il passaggio al rimborso spese. Questo non riguarda l'università dove la diaria all'estero non c'era già piu', ma gli EPR. Bene, questo provvedimento era motivato dalle spese ingenti di missioni all'estero del MAE (Ministero degli Affari Esteri) per i corpi diplomatici. Le missioni militari all'estero erano subito state esentate (per ovvi motivi). Ricordate lo sciopero delle feluche prima dell'estate ? Seguito da un incontro con Berlusconi ? Bene hanno esentato questa categoria per cui le cose vanno come prima. Mentre per le missioni degli EPR, la diaria è sparita, in italia come all'estero. Qualcuno dovrà spiegarci (ancora non è successo) come si faccia a stare 6-12 o piu'mesi all'estero, ad un telescopio come al CERN, a rimborso spese, vale a dire senza potere pagare la spesa al supermercato ( mica si puo' mangiare sempre al ristorante) o pagarsi un affitto di un appartamento (solo gli hotel sono rimborsati) e perdendo soldi per tutte quelle cose che di fatto uno deve acquistare per vivere ma non sono rimborsabili dallo stato.
Per cui....... welcome nell' università della seconda finanziaria triennale di Tremonti (o di quello che resta...)
Roberto Battiston
On 05/09/10 07:13, "Carlo Traverso" traverso@posso.dm.unipi.it wrote:
Temo che l'interpretazione di Laura non regga, l'art. 2 non si estende a tutto il provvedimento (come testimonia fra l'altro il fatto che l'universita' e' poi citata nel 6.8) e il 6.8 puntualizza che "le disposizioni del presente comma (non si applicano ai convegni organizzati dalle universita'.....)", ma il 6.12 e' un altro comma, e il fatto che l'universita' sia citata nel 6.8 e non nel 6.12 sembra indicare che sia inclusa.
Si potrebbe argomentare che nel caso della ricerca si tratta di spese che non vanno a bilancio in quanto tali, ma tramite i dipartimenti, che hanno autonomia finanziaria, e all'interno dei dipartimenti su poste a loro volta autonome riguardanti fondi dedicati. Ma naturalmente l'universita' di Pisa se c'e' da interpretare una norma un maniera becera non si lascia sfuggire la possibilita'.
Andrebbe charito che le missioni di ricerca non sono costi ma investimenti, e che non sono spese rilocabili ma previste specificamente in quanto tali nei finanziamenti per l'esecuzione di ricerche. Altri ministeri, difesa e custura, hanno fatto inserire apposite riserve per quanto di loro competenza, ma il nostro ministro nemmeno sa cosa e' la ricerca scientifica.
Carlo Traverso
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